ALADDIN
Il racconto “Aladino e la lampada magica”
contenuto nelle Mille e una notte non si trova in alcuna copia
manoscritta dell’opera. Appare per la prima volta (1888) nella
traduzione francese delle Notti di Galland che aveva sentito la
storia da un siriano cristiano (Youhenna Diab).
La storia si svolge in Cina: Aladino e’ uno
sfaccendato figlio di un sarto che si fa mantenere dalla vecchia madre
vedova perche’ ancora non ha trovato la sua strada. Un giorno un mago
nero finge di essere suo zio per farsi prendere da lui, un puro,
definito dall’Oracolo “Diamante grezzo”, un lampada magica che si trova
nella “Caverna delle Meraviglie”. Per protezione il mago gli dona un
anello magico. Quando Aladino sta per uscire dalla grotta il mago
vorrebbe prendere la lampada ma non ci riesce e la grotta si richiude.
Aladino puo’ uscirne invece con l’aiuto di un “marid”, il ginn
dell’anello. Poi, grazie alla lampada magica, che ospita un Genio
potentissimo, ottiene ricchezze, un palazzo da sogno e sposa la
bellissima Badr al Budur, di cui si e’ perdutamente innamorato, figlia
del Sultano. Quando il mago scopre che la lampada e’ in possesso di
Aladino, con uno stratagemma riesce a portargliela via e fa trasferire
dal Genio, che ora e’ al suo servizio, il palazzo con tutti gli averi
in Africa, sua patria. Aladino ha pero’ ancora l’anello e strofinandolo
si ritrova anche lui in Africa. Qui con l’aiuto della moglie droga il
mago e gli taglia la testa e, dopo altre avventure, i due tornano in
Cina dal Sultano e ...vivono felici e contenti.
Per la sintesi di Aladdin, il film di Disney
rimandiamo al sito
http://www.ginevra2000.it/Disney/Aladdin/Aladdin.htm
Aladdin della Disney e’ datato 1992, e nella
fantasmagorica animazione del Genio della lampada ci fa rivivere tutti i
personaggi disneyani precedenti e, in un certo senso, l’immaginario
collettivo hollywooddiano del ventesimo secolo... da Fred Astaire a
Louis Amstrong. Da Pinocchio a Dumbo, dal Drago della Bella Addormentata
al Bianconiglio di Alice, da Fantasia a Sogni... il Genio della Lampada
nella nostra interpretazione cabalistica viene a prendere cosi’ la
connotazione di “mondo astrale” del sogno e del sentimento, della
fantasia e del desiderio, mondo di Yetzirah.
Dall’Oracolo della dea Tigre (= Guardiano della
Soglia della Caverna delle Meraviglie) veniamo a sapere subito che solo
un Perfetto in potenza, un Diamante grezzo, cioe’ una pietra
preziosissima anche se ancora non rifinita, ma ancora “da lavorare”,
e’ in grado di estrarre la Lampada magica senza inconvenienti dalla
Caverna delle Meraviglie (=Mondo interiore tutto da scoprire) . Ed ecco
la domanda fondamentale: “Chi e’ Aladdin?” Il nome ce lo dice subito:
letteralmente Aladdin in arabo significa “devoto” e de-voto significa
che ha preso i voti, che e’ consacrato. Il “Consacrato” per eccellenza
e’ il Cristo, quindi Aladdin e’ relativo alla Cristicita’, alla Buddita’
e percio’ alla Sephirah Daath. Aladdin e’ la Coscienza in sviluppo
nell’Albero della citta’ di Agrabah (=terra bassa = il Regno, Malkuth),
una citta’ (perla d’oriente = destinata alla Rinascita) in cui il
Sultano, Padre (= Chesed) e’ saggio, buono ed ha una figlia bellissima
Jasmine (= fiore bello e profumato, relativo a Tiphereth) ma anche un
visir crudele e avido, Jafar, che possiamo far derivare da Goffredo,
che significa al bianco, portatore di Pace, ma al nero portatore di
guerra e quindi relativo al Geburah dell’albero nero. L’ astuto
pappagallo di Jafar si chiama Iago, ( come il traditore di Otello, nella
tragedia shakespeariana) derivante da Diego (= dotto), e’ relativo al
Chesed dell’albero nero (crede di sapere e non sa), e’ infatti in
diretta contrapposizione con il Sultano (v. il contrasto per i
biscotti): quello che per il Sultano e’ cibo, per il pappagallo e’
veleno. Ma allora la Lampada che cosa e’ ? La Lampada e’ “il Luogo”, la
Casa del Genio, a servizio del Bene se a possederla e’ Aladdin, a
servizio del male se ad averla e’ Jafar; possiamo omologarla alla
Sepirah Yesod, il Fondamento, la porta da cui “esce” il Genio,
l’Astrale, il Mondo dei sogni e dei desideri che si possono realizzare,
proprio perche’ il Genio (Astrale,Yetzirah) e’ a servizio del suo
Padrone (Mentale, Briah) e non puo’ rifiutarsi di obbedirgli, una volta
che la Lampada e’ nella sua mano. Allorche’ il Sultano, in un momento di
debolezza, ipnotizzato dal “bastone-serpente”, cede a Jafar l’ anello
con il magico diamante azzurro, che rappresenta il suo “Potere”, cioe’
il Geburah bianco, inizia la “caduta”, ma anche il processo di
maturazione dell’Albero, in quanto Jafar cerca e trova Aladdin senza
del quale non puo’ agire per i suoi scopi . Nella fiaba delle Mille e
una notte il mago nero consegnava ad Aladino un anello magico, si
privava di un “alleato” per poter arrivare alla Lampada; nel film
disneyano l’alleato di Aladdin e’ il “Tappeto volante” (cosificazione
personalizzata del suo pensiero positivo) che gli si mette a servizio
gia’ nella Caverna delle Meraviglie, salvandolo dalla lava infuocata che
lo sta per travolgere insieme alla scimmietta Abu’ dopo che questa ha
trasgredito l’ordine di non toccare il tesoro della Caverna. E dunque
chi o che cosa rappresenta Abu’? Il termine “abun” significa, protettore
e la scimmietta spesso salva Aladdin dai pericoli anche se qualche
volta lo mette nei guai, ma poi e’ lei che gli consegna la Lampada
sottratta a Jafar... Abu’, la scimmia, per le sue qualita’ positive di
ladra, di calcolo, di furbizia e di custode di Aladdin puo’ essere
omologata alla Sephirah Hod, come del resto la tigre Rajah, guardiana
e confidente di Jasmine per la sua accoglienza, potenza e maesta’ puo’
rappresentare la Sephirah Netzach. Ma come si svolge l’ Iter di risalita
dell’Albero? Come si arriva alla liberazione del Genio e alle Nozze
mistiche dei due protagonisti? E cosa simboleggia questa liberazione nel
nostro linguaggio cabalistico? Rispondiamo alla prima di queste domande
col riflettere sui desideri inesaudibili dal Genio: egli non puo’
uccidere, non puo’ risuscitare, non puo’ far innamorare: vale a dire non
puo’ esaudire quei desideri che riguardano l’essenza dell’uomo: la Vita,
l’Amore, la Morte. ( non puo’ far percorrere la via centrale del’Albero:
Yesod, Tiphereth, Daath). Ma puo’ esaudire altri desideri. Poiche’ una
volta trovata la Lampada il Genio e’ a servizio sia del Bene che del
male, cosi’ esaudisce sei desideri. E quali sono questi sei desideri?
Eccoli in successione: a servizio del Bene, di Aladdin :1) fa di Aladdin
un Principe; 2) lo salva dal pericolo di annegamento; a servizio del
male: 3) fa di Jafar un Sultano, 4) fa di Jafar un Mago, 5) fa di Jafar
un Genio, poi come ultimo desiderio a servizio del Bene, 6) libera se
stesso.
E’ questo l’Iter iniziatico indicato dal film.
Esaudire i sei desideri fondamentali porta alla Reintegrazione
attraverso la conoscenza dell’Albero del Bene e del male. Il primo
desiderio e’: fare della Coscienza il Principe: corrisponde alla
scoperta del Se’. Il secondo: essere in grado di mantenere il contatto
con Lui nel momento della prova. Il terzo: conoscere l’ombra come
“sultano” e quindi conoscere l’ imprigionamento del vero sultano, cioe’
della mente. Il quarto: conoscere l’ombra come “mago” e quindi
l’imprigionamento di Jasmine, del cuore. Il quinto: conoscere l’ombra
come “genio” e quindi avere la possibilita’ di rinchiuderla in una
lampada e ridurla a un concentrato di energia da nascondere in una
“Caverna delle Meraviglie” a disposizione di un altro “Diamante grezzo”
in lotta con un altro Jafar. Diciamo che i sei desideri di Aladdin e di
Jafar permettono alla Coscienza di conoscere la propria ombra, il
proprio albero nero e di riqualificare l’energia in esso imprigionata,
riciclandola.
A questo punto il sesto desiderio (non desiderio)
libera definitivamente il Genio e il settimo desiderio, le Nozze tra
Mente e Cuore, si realizza senza di lui, perche’ la Buddita’, la
fioritura di Daath, e’ l’estinzione dei desideri...
Grazie. F.V.
Albero cabalistico
Aladdin
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