Esagrammi
17-24
17°
SUI
Il Seguire
 |
Elemento:
Aria
Tarocco: n. 9 l’Eremita
Tui,
il Sereno, il Lago
Cenn,
l’Eccitante, il Tuono |
Seguire vuol dire “andare dietro”, ma anche “farsi venire
dietro”; il nostro Iniziato “segue” il Sentiero e a lui ”va
dietro” chi egli ha saputo infervorare (il segno precedente era
infatti 16, “il Fervore”).Qui mettiamo dunque in rilievo il
principio che “prima bisogna seguire le cose nella maniera giusta onde
poi le cose seguano noi”. Ecco che ci compare dinanzi la figura
dell’Eremita, il 9 dei Tarocchi, che “segue” con la sua lanterna
velata il “retto cammino”. A questo proposito ricordiamo il “vai
sempre diritto” della vecchia del Koan n. 31 del Mumonkan “Joshu
scrutò la vecchia”. L’Eremita richiama la stessa immagine
dell’I King: “il nobile al tempo del crepuscolo rincasa per
ristorarsi e riposare” seguendo così l’alternanza attiva del giorno
e passiva della notte… ricordiamo però e teniamo presente che nei
piani sottili il lavoro si ribalta di valenza: quello che nel piano
fisico era attivo, diviene passivo e il contrario v. B. Gita cap.2, 69:
“Ciò che è notte profonda per tutti gli esseri, è veglia per colui
che è padrone di sé; quando è tempo di veglia per tutti gli esseri,
è notte profonda per il Saggio il cui occhio interiore si è aperto”.
E il commento al Vangelo di Giovanni cap. 3, 2 (episodio di Nicodemo).
Ritroviamo l’archetipo
del seguire in Nm. 9, 15-23 dove viene descritto il “seguire” degli
Israeliti: essi seguivano la Nube (la presenza di Dio) nel deserto: si
accampavano quando essa di fermava, levavano il campo quando essa
ripartiva ecc. E ancora in l.Re 19, 19-21 dove ci viene narrato che
Elia, passando vicino ad Eliseo, gli gettò addosso il suo mantello e
quello lo seguì.
Ricordiamo ancora Mt. 4, 18-22 in cui Gesù si fa “seguire” dai
primi discepoli “E disse loro: Seguitemi, vi farò pescatori di
uomini”.
La
prima variante è favorevole, conduce al 45, la Raccolta; il seguire
sulla linea del fisico indica che questo è il momento di frequentare
una palestra o di occuparsi della propria linea (iniziare una dieta o
altro) insieme ad un gruppo (la raccolta), con una particolare
attenzione e preparazione per affrontare qualcosa che potrebbe
ostacolarci (l’impreveduto).
La
seconda variante è invece sfavorevole, porta al 58, il Sereno; mette in
guardia dalla leggerezza: seguire consigli o altro sulla linea della
vitalità senza le dovute cautele potrebbe farci perdere “l’uomo
forte” una nostra naturale e spontanea ricchezza pranica a favore di
una qualche abilità provvisoria (il ragazzino), attenzione, dunque; ma
poi tutto si risolve in serenità.
La
terza variante è il contrario della precedente; è favorevole, conduce
al 49, il Sovvertimento. Seguire sulla via dell’astrale inferiore
porta ad acquisire “l’uomo forte” cioè un sentimento valido e
duraturo, quello che si cercava. Questo nuovo sentimento però porterà
a qualche sovvertimento a qualche rivoluzione interiore… è necessario
far ordine in se stessi e “rendere chiari i tempi”.
Anche
la quarta variante è favorevole, porta al 3, la Difficoltà iniziale;
“seguire” sulla linea dell’astrale superiore può essere anche un
“essere seguiti”; è facile avere dei seguaci se si ha una certa
carica magnetica, il difficile, specie all’inizio è selezionare i
meritevoli, i sinceri, quelli che seguono perché hanno gli stessi
ideali; il nobile però sa come fare, egli “opera districando e
ordinando” e pur nella difficoltà ottiene “sublime riuscita”.
La
quinta variante è molto positiva, conduce al 51, l’Eccitante, il
tuono; il seguire in veracità sulla linea della razionalità porta allo
scuotimento e, benché scosso il ricercatore non “lascia cadere
spatola sacrificale” cioè rimane saldo nella sua polarizzazione verso
la cima dell’albero (0, Kether). Egli sperimenta così il
“Tremendum” e “temendo e tremando esplora se stesso”. Diciamo
che, partendo da Yesod con la lanterna in mano, il nostro Iniziato
desertificato (l’Eremita) “segue in veracità”; lo scuotimento che
avverte è dato dalle forze di Hod e di Netzach prima e di Gheburah e
Chesed poi, che lo sconquassano cercando di dividerlo. Se egli riesce a
proseguire sena cedimenti, giunge a Tiphereth (non lascia cadere la
spatola sacrificale) e di lì in Daath (non lascia cadere calice ,
inteso come vaso sacro, athanòr) e viene illuminato. Con questa
variante si ha il massimo del “Seguire”. E’ il seguire la via
centrale dell’albero e indica il seguire che è il guidare, anzi il
guidarsi.
La
sesta variante è pure positiva, ci dà il 25, “l’Innocenza”; è
la via del Cristo, dei Buddha, dei Maestri votati al servizio
dell’umanità. C’è chi, dopo aver seguito la strada fino quasi in
fondo, cioè fino al Daath Cosmico, si fa riportare indietro dal
“troppo” amore e rimane legato ai suoi seguaci. E’ però
completamente innocente perché l’attaccamento è un non-attaccamento
(Daathico), il suo permanere è quindi un non-permanere e provoca un
ritorno allo stato naturale dell’innocenza per tutta l’umanità e ne
permette la Redenzione: questo è il vero seguire sulla linea
dell’intuizione.
18°
KU
L’Emendamento
delle cose guaste
 |
Elemento:
Aria
Tarocco: n. 16 la Torre
Kenn,
l’arresto, il Monte
Sunn, il Mite, il Vento |
“Seguendo
si commettono errori”, vale a dire che spesso sul Sentiero si inciampa
o per inesperienza o per disattenzione o perché si è perso di vista la
meta. Ma questa degenerazione ha già in sé il suo rinnovamento, quella
libertà che ha fatto sbagliare è la stessa che fa riparare.
“Prima del punto iniziale tre
giorni, dopo il punto iniziale tre giorni” tre più tre ci danno il
ritmo respiratorio creativo: all’inspirazione interiorizzante
centripeta segue, superato il punto 0 di trapasso, l'espirazione
esteriorizzante centrifuga e così si può "attraversare la grande
acqua” e ottenere “sublime riuscita” vale a dire la sintesi della
grande opera nel simbolo del sigillo di Salomone, e il punto centrale
che li lega. L’attribuzione tarotica della Torre, n. 16, è
consequenziale: quando si è passato il limite, quando si è abusato
della libertà, viene lo scuotimento che riporta alla semplicità e alla
vigoria primitiva. Ricordiamo l’episodio della Torre di Babele (Gen.
11) e quello della cacciata dei mercanti dal Tempio da parte di Gesù
(Giovanni 2, 14-16).
Il fulmine che colpisce la cima della torre, ci fa sentire il tuono (Cenn
segno intrinseco) che lo accompagna e il precipitare del principe
ambizioso e del suo ingegnere ci riportano al vento che piomba giù dal
monte e devasta quello che deve essere devastato. Poi il lavoro sarà
ripreso, molto più oculato e ponderato.
La
prima variante è positiva, conduce al 26; c’è stato uno scompenso
nella parte fisica paterna, quella di destra, ma il figlio (la colonna
centrale) riesce a compensare lo squilibrio ed allora ottiene “la
Forza Domatrice Grande”, cioè il cielo dentro il monte, il benessere
sul fisico e l’armonia.
La
seconda variante è ugualmente positiva; porta al 52, “l’Arresto”;
questa volta lo scompenso si è verificato sulla parte fisica di
sinistra, materna e femminile, ma essendo un errore di “debolezza”
va ripreso con molta delicatezza onde non fare peggio. Anzi, l’azione
della colonna centrale va portata sull’immobilità (tener quieto il
proprio dorso) e vanno eseguiti esercizi di respirazione con ritenzione.
La
terza variante è meno positiva, ci dà il 4, “la Stoltezza
Giovanile”, e ci avverte di non esagerare nella correzione degli
errori della linea del sentimento attivo, tutto ciò è causato
dall’inesperienza e dalla mancanza di pratica, poi tutto si assesta.
La
quarta variante dapprima molto negativa conduce al 50, il
“Crogiuolo”, segno molto positivo. Tollerare i propri errori
sull’astrale collettivo porta a “svergognamento”, sarà questa
esperienza che, messa nel crogiuolo, cioè accolta e rielaborata (come i
cibi dal pentolone che bolle sul fuoco) darà alla fine un risultato
valido per il proseguimento dell’Opera.
La
quinta variante è favorevole, porta al 57, il Mite, il Penetrante. A
volte da soli non si riesce a capire dove è l’errore nel
ragionamento, un aiuto può essere necessario: il 57 è quindi il
consiglio dell’I King di “permettere la penetrazione”, di lasciare
che il “grand’uomo” possa favorevolmente influenzarci. (Da notare
che il “grand’uomo” è poi molte volte l’I King stesso).
La
sesta variante è molto favorevole, ci dà il 46, l’Ascendere”.
L’Iniziato non si occupa più degli errori, né dei suoi né di quelli
degli altri, è talmente assorbito dalla meditazione del Tao che in esso
per lui i contrasti sono scomparsi. Ascendere per lui è continuo anche
nelle cose di tutti i giorni, v. Koan n. 7 del Mumonkan: - Joshu dice:
“lava le ciotole” –
Alla
richiesta di insegnamenti il maestro chiede al discepolo: “Hai fatto
colazione?” “Sì”, risponde il monaco, “allora”, dice Joshu,
“lava le ciotole”.
19°
LINN
L’Avvicinamento
 |
Elemento:
Acqua
Tarocco: n. 17 le
Stelle
Kkunn,
il Ricettivo, la Terra
Tui, il Sereno, il Lago
|
Con la eliminazione degli errori si può diventare “Grandi”, questo
è il significato dell’Avvicinamento. E’ dunque un avvicinamento
alla meta, un accostarsi al Grande Universale, inteso come Daath, la
Coscienza che tutto pervade e che è Grande – non – Grande (che in
parte dà ed in parte toglie), partecipando così direttamente alla
natura del Tao. La caratteristica dell’acquisizione dell’Iniziato in
questo segno è il raggiungimento dell’equilibrio tra
“l’inesauribilità nelle sue intenzioni di insegnare” (donazione
centrifuga) e il “non limite nella sopportazione e protezione del
popolo” (comprensione centripeta). Questa sintesi ci riporta
all’attribuzione tarotica delle Stelle, n. 17: l’Iniziato deve
divenire come la donna che versa i liquidi vitali dall’anfora d’oro
e d’argento sulla terra e sull’acqua e rappresenta il Karma (il
destino, le Stelle) che tutto rimette in equilibrio e a tutto dà la
necessaria quantità di energia per affrontare ciò che gli è
destinato. Ricordiamo a questo proposito anche la figura dell’Angelo
dell’Apocalisse (v. Commento all’Apocalisse cap. 10, 2) con “un
piede nel mare e uno in terra” che ha la stessa funzione. Rif.
Biblici: Es. 3, 3-6: Avvicinamento di Mosé al Roveto; 1 Sam. 9, 14-20:
Avvicinamento di Saul a Samuele; 1 Sam. 16, 4-13: Avvicinamento di
Samuele a Davide; Gv. 3, 1-21: Avvicinamento di Nicodemo a Gesù.
La
prima variante è positiva, conduce al 7, l’Esercito”:
l’avvicinamento “in comune” sul fisico (danza) reca salute, ma
deve essere associazione disciplinata, coordinata e, per ottenere un
buon risultato (la salute) bisogna “perseverare”, non associarsi
saltuariamente e con l’occhio rivolto ad altri interessi.
La
seconda variante è pure positiva, conduce al 24, il “Ritorno”. Si
procede verso l’obbiettivo desiderato e tutto è propizio; anche
l’avvicinamento al corpo eterico in comune dà salute. Gli esercizi di
respirazione dello yoga eseguiti in gruppo a all’aperto favoriscono il
tempo del ritorno alla vita di tutti i giorni perché si ritorna carichi
di prana, rinnovati e disposti a rinnovare quello che ci circonda.
La
terza variante è invece sfavorevole, porta all’11, la Pace, ma dopo
che ci si è dovuti pentire della propria compiacenza per
l’avvicinamento sulla linea dei sentimenti; ciò vuol dire che quando
si ottiene un qualche successo in ogni campo, anche in quello
sentimentale, non bisogna vantarsene, né farne mostra, ma rimanere
sempre umili e modesti.
La
quarta variante è pure sfavorevole, conduce al 54, la Ragazza che va
sposa. Anche se c’è “avvicinamento perfetto” all’inizio e
quindi nessuna macchia sulla linea dell’astrale superiore,
successivamente però ci si offre, ci si vende per vantaggi particolari
e questo “reca sciagura”; così “il nobile attraverso la perpetuità
della fine riconosce il caduco”, vale a dire che il nobile riconosce
la propria possibilità di caduta anche dopo aver sperimentato alti
sentimenti di altruismo o donazione e se ne premunisce.
La
quinta variante è invece favorevole, porta al 60, “la
Delimitazione” e ci avverte che “l’avvicinamento saggio” si pone
dei limiti anche sulla razionalità e che questi limiti non debbono
essere rigidi, ma flessibili, adattabili alle occasioni e al valore
delle situazioni; entro tali limiti ”il nobile istituisce numero e
misura e indaga cosa siano virtù e retto cammino”.
La
sesta variante è anch’essa positiva e ci dà la “Minorazione”, il
41; l’intuizione che si avvicina al Sé, all’Io Sono, umile, “si
minora”; e ciò le è di grande vantaggio. D’altronde le forze
spirituali se vogliono favorire le forze animiche a loro volta debbono
minorarsi. Nella reciproca minorazione di alto e basso si compie
l’Opera. (la grazia scende, il merito sale).
20°
KUANN
La Contemplazione
 |
Attribuzione
Sephirotica: Tiphereth
Sunn,
il Mite, il Vento
Kkunn il Ricettivo, la Terra |
Avvicinandosi alla meta, l’Iniziato passa per la fase della
“Contemplazione”. Contemplare significa guardare verso qualcosa o
essere guardati da qualcosa. Ma guardare o essere guardati in modo
particolare, un modo che non dà reazioni attive, ma immobili, in un
modo che pone l’identificazione come tema della contemplazione. La
sentenza ci mostra l’azione Sacrificale nel suo culmine, essa
corrisponde alla Sephirah Tiphereth, al centro dell’albero
cabalistico, che contempla Daath ed è contemplata dal Malkuth – Yesod.
Ricordiamo a questo proposito il sacrificio di Isacco da parte di
Abrahamo (v. commento alla Genesi cap. 22) ed il Sacrificio di Gesù (v.
commento al Vangelo di Giovanni cap.19). Riferimenti biblici: 1 Re 19,
9-14. Dio appare ad Elia; Ez. 1, 4-28: Visione del Cocchio Divino; Dn.
7, 9-14: Visione dell’Antico dei Giorni e del Figlio.
Riportiamo qui alcune definizioni e attributi di Tiphereth: Bellezza,
Armonia; il Sole, Apollo; Redentore, Salvatore, il Dio sacrificato, il
Figlio dell’Uomo; il Bambino; La Croce, la Rosa-croce; Intelligenza
mediatrice; La Fenice; Devozione, Donazione, Amore.
La
prima variante è sfavorevole, conduce al 42, l’accrescimento; la
contemplazione “puerile” sulla linea del fisico è oziosità e
pigrizia, vergognosa per un nobile. Solo superando questo momento di
accidia egli riprenderà ad
accrescersi, perché è nobile in quanto “quando scorge un bene lo
imita, se ha dei difetti, egli li lascia”.
La
seconda variante è positiva, ma solo in posizione ricettiva
(femminile): se si agisce sulla linea della vitalità come se si stesse
a guardare “attraverso uno spiraglio”, cioè indirettamente
e con leggerezza, allora il risultato è “la riuscita” del
59, la Dissoluzione dei blocchi energetici e la riacquisizione del
“soffio” o Chi.
La
terza variante è pure positiva, ci dà il 53, lo Sviluppo. Ci consiglia
di esaminare i vari periodi
della vita e di metterli a raffronto, pesarli e da qui dedurre il nuovo
piano d’azione sulla linea del sentimento; questo porterà un graduale
progresso e un generale miglioramento della nostra sfera sentimentale.
La
quarta variante è invece sfavorevole, conduce al 12, il Ristagno; si
contempla la luce del proprio astrale superiore, ma se non si è in
grado di operare con generosità e altruismo pur sapendo di doverlo
fare, si sperimenta il “decadimento” in cui “il Grande (la
Coscienza) se ne va e il piccolo (l’egoismo) se ne viene”.
La
quinta variante è pure sfavorevole, conduce al 23, lo Sgretolamento; si
contempla la propria vita come nella terza variante, ma qui sulla linea
della razionalità si acquisisce il concetto che bisogna concedere
ricche elargizioni ai centri inferiori (Malkuth, Yesod, Hod, Netzach)
relativi al fisico e all’astrale, per poter assicurare lo sviluppo dei
superiori, ciò vuol dire che non bisogna dimenticare che la partenza è
il Malkuth-Yesod, la radice dell’Albero.
La
sesta variante è invece positiva e porta all’8, la Solidarietà;
mentre nella variante precedente si contempla se stessi come Malkuth,
Yesod, Tiphereth, qui, sulla linea dell’intuizione si contempla se
stessi come Tiphereth, Daath, Kether e si considera la Shekinah che
“scende” e dalla solidarietà dell’alto verso il basso si trae
insegnamento.
21°
SCI
HO
Il Morso che Spezza
 |
Elemento:
Aria
Tarocco: n. 16 la Torre
Li,
il Risaltante, il Fuoco
Cenn, l’Eccitante, il Tuono |
Il 21° segno, “il morso che spezza”, indica il modo per eliminare
gli ostacoli che l’Iniziato incontra continuamente sul Sentiero. E’
un modo piuttosto violento e piuttosto duro, ma è anche un modo chiaro,
definitivo, che non lascia strascichi, è un taglio netto che elimina le
sbavature e le imperfezioni, è un segno di esecuzioni di punizioni, ma
anche di “riunione” di due cose separate che prima erano una unità.
Diciamo che se non si eliminassero gli ostacoli con decisione il
Sentiero non sarebbe più praticabile, non sarebbe più uno; la sua unità
dipende proprio dal fatto che sa come rompere e neutralizzare le cose
sbagliate. Il Tarocco che
compete Sci Ho è ancora la Torre, lamina di punizione e rinnovamento.
Ricordiamo anche la descrizione dell’11° cap. del Bhagavada Gita v.
27-32 “Entrano in fretta nelle tue bocche spaventose, irte di zanne
orribili, con le teste sfracellate alcuni tra le zanne se ne vedono
impigliati”. E’ la descrizione del “Tempo appieno manifesto,
distruttore dei mondi a dissolvere i mondi quivi occupato ecc.” Lo 0
Kether, la via del Tao, dopo aver tutto creato, tutto distrugge e
riassorbe. Così la bocca del morso che spezza, prima produce i suoi
errori, poi li morde, li rompe, se li mangia e di essi si nutre.
Rif.
Biblici:
Gn. 3, 14-24: Castigo e cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva;
Gn. 4, 11-16: Maledizione e
allontanamento di Caino;
Gn. 6, 5-18: Diluvio Universale
Es. 32, 25-35: Punizione degli adoratori del vitello d’oro
Mt. 21, 33-45: Parabola dei vignaioli perfidi
Mt. 22, 1-14: Parabola delle nozze regali
La
prima variante è favorevole, conduce al 35, il Progresso. Sulla linea
del fisico c’è stato un errore piccolo, il quale ha provocato subito
la sua reazione karmica, cioè la sua punizione e si è subito dissolto.
Ora è possibile procedere sul sentiero intrapreso e lì sviluppare e
crescere; “il nobile rende splendenti le sue chiare capacità” vuol
dire illuminare il centro Malkuth della sua “giusta” luce.
La
seconda variante è meno favorevole, porta la 38, la Contrapposizione.
L’errore da correggere sulla linea della vitalità non è grave (carne
tenera), però correggerlo provoca la temporanea perdita della
sensibilità eterica e di nuovo il contrasto tra le correnti vitali.
“Perdere il naso”, “farsi mettere l’anello alle narici” sono
espressioni caratteristiche dello Zen per indicare la temporanea perdita
della spontanea libertà e creatività o la sconfitta di un “mondo”
(il mondo è un particolare dialogo tra monaci che mostra la loro
spiritualità Zen).
La
terza variante dapprima negativa ci dà poi il 30, il Risaltante, segno
positivo; l’errore da correggere sulla linea del sentimento é
particolarmente pervicace e assimilarlo è difficile (è un boccone
velenoso); si fa quello che si può fare alla fine, perseverando si
ottiene la “chiarità”.
La
quarta variante è favorevole, conduce al 27 l’Alimentazione.
L’errore sulla linea dell’astrale superiore è “cartilaginoso”,
di vecchia data ed essiccato, è perciò di difficile digestione, ma una
volta ammorbidito, battuto, snervato (privato dell’egoismo) dalla
durezza del metallo e dalla penetrabilità delle frecce (la sofferenza)
“nutre” e dà “salute”.
La
quinta variante è favorevole, porta al 25, l’Innocenza; l’errore
sulla linea della razionalità questa volta è “muscolo” di carne
essiccata, è il meglio della carne, è il miglior errore possibile (v.
la 31ma delle 101 Storie Zen, “Nel mio negozio tutto è il
migliore”); il completo assorbimento di tale errore che annulla la
mente, la toglie, porta all’innocenza: è l’innocenza finale che
permette l’ingresso nel “Regno dei Cieli” (Mt. 18, 3).
La
sesta variante è sfavorevole, ci porta al numero 51, l’Eccitante (lo
Scuotimento); dopo che si è subita la pena del collare di legno
(collare = giogo, servitù all’errore). La prima e la sesta variante
danno “punizioni” esterne: gli errori vengono tolti con la forza da
“altro” da noi: il morso dei ceppi e del collare, indica che tutta
la persona deve essere “morsa”, mentre le altre varianti indicano la
capacità del discepolo di “mordersi” da sé, là dove è
necessario. Qui, nella sesta variante, sulla linea dell’intuizione
solo lo scuotimento finale fa rientrare in se stessi, recando riuscita.
22°
PI
L’avvenenza
 |
Elemento:
Fuoco
Tarocco: n. 19 il Sole
Kenn,
il Monte, l’Arresto
Li, il Risaltante, il Fuoco |
Dopo la pesante e impegnativa necessità della correzione degli errori
(21, il Morso che spezza), bisogna riposare: niente di meglio che
dedicarsi un po’ all’arte (musica, poesia, pittura, ecc.) Lo studio
della Bellezza (Armonia, Tiphereth, sole cabalistico) arricchisce anche
interiormente, certo è però che le grandi decisioni vanno prese con
altri criteri, quali la Bontà e la Veracità o buona Fede e il discepolo
sul Sentiero ad esse si attiene (v. cap. 49 del Tao Te Ching).
Rif.
Biblici:
Gdt. 10, 1-4: Giuditta si adorna per Oloferne
Est.
5, 1-2: Ester si adorna per Assuero
2
Sam. 14, 25-28: Bellezza di Assalonne
Mt.
14, 6-12: Erodiade chiede la testa di Giovanni Battista
Mt.
23, 5-6: Gesù critica l’avvenenza dei Farisei.
L’attribuzione tarotica del Sole si riferisce al sole esteriore, quello
che illumina da fuori la nostra coppia, il maschio-femmina che si vedono
nella lamina. Esso è molto importante perché tutto riscalda e rischiara,
ma se il Sole poi non sorge dentro di noi, ma resta altro da noi, si
ottiene solo un passeggero momento di elevazione e non un’acquisizione
duratura. Attributi del 19, Sole: Bellezza, armonia, chiarezza, arte,
gloria, celebrità, ecc.
La
prima variante conduce al 52, l’Arresto, è poco favorevole; rendere
avvenenti le dita dei piedi significa solo occuparsi della bellezza più
esterna (Malkuth, piano fisico, Assianico) se ci si limita a coltivare il
piano fisico e si abbandona il carro (le redini del carro, piano animico,
astrale) si arriva all’arresto, cioè all’inerzia.
La
seconda variante è positiva, porta al 26, ”la Forza domatrice
Grande”. Ci si prende cura di una cosa molto più importante
dell’estetica dei piedi, ci si occupa dell’estetica del volto. Si dice
comunemente che il volto è lo specchio dell’anima, infatti avere un
volto sereno e sorridente dimostra che siamo in buona disposizione
d’animo. Con la respirazione si impara a rilassare i muscoli del corpo;
si sperimenta che automaticamente le preoccupazioni si attenuano.
Questo controllo esterno (inferiore) è in corrispondenza con quello
interno (superiore) e quando l’inferiore ascende assieme al superiore,
si ottiene la Forza domatrice Grande.
La
terza variante è pure favorevole, conduce al 27, “l’Alimentazione”.
Si è resa avvenente la parte umida, femminile, astrale, questo è
naturale, è nell’ordine delle cose che la femminilità sia legata alla
grazia e alla leggiadria, infatti “perseveranza reca salute”.
L’errore sarebbe rendere avvenente la parte secca, mentale, che deve
essere invece durevole e perseverante. L’Alimentazione”, segno di
arrivo, accenna alla capacità di misurare
(equilibrare) il mangiare ed il bere, le due azioni riferentesi
alle due colonne dell’albero Chockmah, secca, solida, e Binah, liquida,
umida (l’uomo e la donna interiori).
La
quarta variante è positiva, conduce al 30, il Risaltante, il Fuoco.
“Nell’Avvenenza” ci si imbatte in qualcosa di veramente strano ed
insolito (forse un fenomeno paranormale dell’astrale superiore), si è
incerti: si tratta di mera apparenza o di realtà? Si dimostrerà più
tardi un’esperienza del tutto positiva, tale da portare alla “chiarità”
nelle quattro regioni del mondo, cioè nei quattro stati di coscienza.
La
quinta variante porta al 37, “La Casata”; è anch’essa positiva,
bisogna cercare di occuparsi di arte nei momenti di riposo. Ma di arte
riguardante argomenti elevati quali religioni o filosofie (colline e
giardini), forse in principio non si è in grado di apprenderne in pieno
il significato, ma, facendo del proprio meglio, poi si riesce a dare il
posto giusto nella scala dei valori (la Casata) ai propri interessi,
relativi alla ricerca sul piano mentale.
La
sesta variante, infine, è ancora favorevole, ci dà l’esagramma 36,
“l’Oscuramento della Luce”. L’arte di cui ci si sta occupando è
di natura talmente elevata da provocare la velatura di qualsiasi altra
fonte di luce. “Il nobile vela in essa il suo splendore e rimane pur
chiaro”; ciò significa che sembra di perdersi nella contemplazione del
Mosé di Michelangelo o dell’Ultima Cena di Leonardo, o nell’ascolto
della “nona” di Beethoven, ma è una perdita taoista, cioè un vero
acquisto.
23°
PO
Lo Sgretolamento
 |
Elemento:
Terra
Tarocco: n. 13 la Morte
Kenn,
l’Arresto, il Monte
Kkunn, il Ricettivo, la Terra |
L’Iniziato che si è riposato nell’ammirazione e nel godimento dell’arte
deve poi travasare questa sublimità nella vita pratica, subendo così
un’erosione, uno sgretolamento. In questo segno di “Solve” si prepara un
nuovo “Coagula”. Sgretolare significa “putrefare”, marcire, morire. Il
Tarocco che compete Po è il n. 13, la Morte, che dissolve e sgretola il
veicolo fisico invecchiato (e poi anche gli altri veicoli) per permettere la
rinascita di un nuovo veicolo. La Morte è anche la fase che precede la
Resurrezione. Gesù (v. Giovanni
cap. 19 e 20) deve morire per risorgere ed ascendere e morendo Egli si
sgretola per l’umanità.
Così pure i due testimoni dell’Apocalisse (11, 3-12) e così Giuseppe
venduto in Egitto (Gen. 37, 18-36) che muore alla vita familiare per iniziarne
un’altra che lo porterà al Trono e alla salvezza del suo popolo.
Nel nostro discorso individuale cabalistico diciamo che le Sephiroth superiori
debbono sgretolarsi per le inferiori così come fa la montagna che , erosa dai
fiumi e dai ghiacciai, innalza la pianura e in essa prende solidità. Malkuth,
Yesod, Hod e Netzach non possono essere né ignorati né trascurati ma,
illuminati di giusta luce, debbono servire di supporto a Tiphereth e Daath.
Rif. Biblici:
Dn.
2, 31-35: Il gigante che si sgretola (sogno)
Gs. 6, 20: Caduta delle mura di Gerico
Gb. 1, 12-22: Giobbe messo alla prova
Mt. 26, 30-35: Gesù predice l’abbandono dei suoi
La
prima variante è sfavorevole, conduce al 27, “Il Nutrimento”, ma dopo che
si è sperimentato un cedimento alla base dell’albero, il quale ha provocato
sciagura. Diciamo che qui sono i centri mediani a nutrirsi dello sgretolamento
Malkuth e la situazione è decisamente pericolosa, si trascura il piano fisico
a vantaggio dei piani sottili, ma non coscientemente, non si gestisce la
situazione, si è gestiti da essa. (come fa il drogato, l’alcolizzato,
ecc.).
La
seconda variante è pure sfavorevole, porta al 4, “la Stoltezza
giovanile”, è simile alla variante precedente solo che lo sgretolamento è
a livello più alto, ci si sgretola sul piano energetico (Pranico), è il caso
del guaritore che fa il suo lavoro senza le opportune protezioni o
disordinatamente , ma questo succede solo all’inizio, per inesperienza (la
stoltezza giovanile) poi impara a regolarsi.
La
terza variante è invece più favorevole e ci dà il 52, “l’Arresto”. Il
nostro Iniziato si sta sgretolando sul piano animico, vive cioè quasi
completamente sul piano astrale, come medium o sensitivo, ma prende coscienza
e poi si distacca e si blocca (arresto) e così non subisce alcun danno.
La
quarta variante, dapprima negativa, conduce al 35, segno molto positivo, il
“Progresso”. Con lo sgretolamento dell’astrale
(Yetzirah) si giunge allo sgretolamento del mentale (Briah) e questo
provoca il possibile passaggio dalla quasi pazzia alla illuminazione (v. nella
leggenda del Graal, il personaggio del Puro folle, “Parsifal”). Diciamo
che, quando si permette in noi l’apertura alle forze sottili, si può
arrivare sull’orlo della confusione astro-mentale ma se si riesce a superare
il momento critico di rottura, tutto si trasforma in Progresso.
La
quinta variante è favorevole, ci porta al 20, “la Contemplazione”. Lo
sgretolamento è avvenuto a livello mentale e stiamo penetrando
nell’intuizione (mentale superiore), il Re, (Daath, la Coscienza) si è
armonizzato con le dame di corte (le altre Sephiroth) e i pesci, le
intuizioni, ne sono il frutto; tutto è propizio perché Daath “contempla”
il suo albero.
La
sesta variante è pure positiva, ci dà il 2, il “Ricettivo”. Lo
sgretolamento è completo, tutto l’edificio si è sgretolato, avviene la
morte e se è morte iniziatica si riceve la carrozza (la possibilità di
progredire, di non più reicarnarsi)se è morte normale, comune, si avrà un
edificio nuovo (la rinascita), in ambedue i casi “si riceve”.
24°
FU
Il Ritorno
 |
Elemento:
Aria
Tarocco:
n. 6 il Bivio
Kkunn,
il Ricettivo, la Terra
Cenn, l’Eccitante il Tuono |
Quando qualcosa finisce, muore (23, lo “Sgretolamento”) poi qualche altra
cosa nasce, rinasce e nella nuova situazione si ritrovano tutti i problemi da
risolvere, tutte le scelte da rifare. All’inizio di un nuovo ciclo deve
esserci il tempo dell’incubazione, il tempo dei pensamenti, della
maturazione, della cernita.
Ritornare è ricominciare a percorrere un tratto di Sentiero, è spesso un
ritornare sui propri passi per correggere gli errori. E’ quello che fa il
Giovane al Bivio, n. 6 dei Tarocchi. Egli è spinto dalla freccia e deve
decidere tra le due vie ("Serpeggiante è la Via”, come dice l’I King)
cioè una volta deve andare a destra (colonna di Chockmah), una volta a
sinistra (colonna di Binah), ma deve farlo al momento opportuno e nel modo
giusto altrimenti la freccia lo colpisce e gli fa male.
Bisogna sapere quello che si vuole (“E’ propizio avere ore recarsi”);
conviene riflettere a lungo prima di fare il primo passo, perché il primo
passo sbagliato porterà poi a tanti altri passi sbagliati (v. “la
Rivoluzione Interiore” pag. 171 di Rajneesh, ed. Armenia); in ogni modo il
Re dell’Immagine di Fu “chiude i passi e non visita le contrade”, cioè
aspetta prudentemente prima di mettersi in cammino.
Rif.
biblici: Gn. 13, 1-4: Ritorno di Abramo in Palestina
Es. 12, 31-42: Partenza degli Ebrei dall’Egitto
Ed.
2, 1-70: Ritorno degli ebrei a Gerusalemme dopo l’esilio in
Babilonia (587 a.C.)
La
prima variante è positiva, conduce al 2, “il Ricettivo”; è un ritorno da
breve distanza, diciamo che se c’è stata una malattia sulla linea del
fisico è stata di lieve entità; risanarsi è quindi facile purché si sia
pronti a ricevere il giusto indirizzo, l’ispirazione a percorrere la strada
tracciata dal Sé superiore.
La
seconda variante è pure positiva, porta al 19, “l’Avvicinamento”. Il
ritorno sulla linea eterica avviene senza traumi, spontaneamente, senza
forzature e ci ritroviamo in armonia, carichi di prana, a percorrere il
Sentiero quasi senza accorgersene e di lì con la stessa naturalezza si
prosegue verso la meta.
La
linea dell’astrale, dei sentimenti personali, la terza variante è negativa,
e dà il 36, “l’Oscuramento della Luce”: manca la continuità nella
decisione su quale direzione prendere, cosicché si va e si torna più volte,
questo provoca perdita di energia (oscuramento della luce) e il persistere di
una situazione pericolosa.
La
linea dell’astrale superiore, dei sentimenti collettivi, la quarta variante
è invece positiva, conduce al 51, “l’Eccitante”; se, frequentando
persone comuni o occupandosi di cose poco importanti ci si allontana dal
Sentiero, un improvviso scuotimento ci fa rientrare in noi stessi e ci rimette
in consonanza con il Sé superiore.
La
linea del mentale inferiore, della razionalità, la quinta variante è
anch’essa positiva, porta al 3, “la Difficoltà Iniziale”; senza
particolari aiuti o ispirazioni, ma solo per buona volontà e assai
faticosamente, ci si rinnova e si ritorna ai propri interessi spirituali dopo
un periodo di allontanamento. Si deve perciò superare il primo impatto, la
difficoltà iniziale, che si ripete ad ogni nuovo incontro con le cose, con le
persone e anche con se stessi.
La
linea del mentale superiore, dell’intuizione, la sesta variante è
decisamente negativa, trapassando poi nel nuovo segno (n. 27, il
“Nutrimento”), si positivizza. Si tratta qui di un vero e proprio
fallimento del Ritorno. “Si sbagliano le manovre”, “il Re viene
sconfitto”, “per 10 anni non si può agire”. Come il 3 ha la forza
del triangolo (v. n. 18, “l’Emendamento delle cose guaste”), così
il 10 ha la forza di tutto un alberetto cabalistico; diciamo che si perde
un turno completo: una vita, un ciclo, una possibilità. Ma niente va
perduto, tutto serve di
“nutrimento”, specialmente la sciagura, confrontare la descrizione del
21, “il Morso che spezza”.
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