Esagrammi  25-32


   

25°   U UANG

  
L’Innocenza


Elemento: Aria
Tarocco:  n. 12 l’Appeso

Kkienn, il Creativo, il Cielo
Cenn, l’eccitante, il Tuono

 


Quando si “rinasce” (24, il “Ritorno”) si è “innocenti” perché si è nuovi, come bambini, senza colpa; le colpe che ci sono risalgono ai genitori o ai progenitori (o alle rinascite precedenti); di per sé questa innocenza dà “sublime riuscita” se mantiene la sua naturale aderenza al Piano Divino, ma quando con la crescita subentra la malizia, allora viene la “disgrazia e nulla è propizio”.
Ovviamente la crescita viene inevitabilmente e anche la malizia, ed è allora che si dovrà diventare di nuovo innocenti, di quella Innocenza vera, recuperata coscientemente, quella che permette il ritorno al Padre e l’ingresso nel Regno dei Cieli (Matteo 18, 3).
L’attribuzione tarotica dell’Appeso, 12 dei Tarocchi, è derivata dai segni intrinseci Sunn, legno (albero) e Kenn, arresto (legato); infatti, l’Appeso è legato a testa in giù ad un albero e viene sacrificato  come l’agnello sull’altare e come l’agnello è innocente (v. commento all’Apocalisse 14, 1-4 e anche “la strage degli innocenti” – Matteo 2, 16-18). Perché gli innocenti vanno sacrificati? ( se non fossero innocenti non sarebbero sacrificati ma giustiziati).
Sacrificare l’innocenza vuol dire farla – sacra, cioè sacralizzarla. Se una piccola cosa, con la sua purezza, diventa sacra, cioè divina, essa muta tutto ciò per cui viene sacrificata. Essa agisce come fermento e trasforma (purifica) tutta una massa altrimenti incapace di trasformazione e purificazione. Diciamo che col Sacrificio dell’innocente la qualità sottile della Sacralità propria del Piano Atzilutico scende nel piano Assianico e lo redime.

Rif. Biblici: Gn. 22, 7-13: Abramo sacrifica Isacco


Is. 53, 4-7: Il Messia, agnello sacrificale

Dn. 13, 45-46 Daniele libera l’innocente Susanna

 

La prima variante è dapprima positiva, poi negativa in quanto conduce al 12, “il Ristagno”. L’innocenza esercitata sulla linea del fisico come spontaneità e non controllo va bene quando si è giovani, inesperti e in buona salute; ma poi, con il passare degli anni, conviene mantenere un oculato e controllato esercizio fisico e un buon equilibrio dietetico per non finire nella pigrizia o nel sovrappeso.

 

La seconda variante è pure positiva, conduce al 10, il Procedere; consiglia il più completo disinteresse allorché si lavora sulla linea dell’eterico (es. pranoterapia) perché il procedere su questo livello è un “procedere” sulla coda della tigre, cioè pericoloso.

 

La terza variante è sia positiva che negativa, conduce al 13, la Compagnia fra Uomini. Essere “innocenti” sull’astrale inferiore, la linea dei sentimenti personali a volte può procurare un danno imprevisto, una perdita inaspettata, conviene essere cauti, facendo attenzione a chi si frequenta e perché. Però se il comportamento innocente provoca delle apparenti ingiustizie, queste si compensano secondo una loro legge interna di equilibrio. In un gruppo, in una famiglia, c’è sempre chi dà di più e chi prende di più, ma nel complesso il tutto prima o poi si bilancia e bilanciandosi permette la collaborazione dei componenti e la riuscita dell’impresa, nel nostro caso l’attraversamento della grande acqua.

 

La linea dell’astrale superiore, dei sentimenti collettivi, la quarta variante, è anch’essa positiva, conduce al 42, “l’Accrescimento” consiglia di perseverare nell’innocenza; essa tornerà a vantaggio, perché rimanendo fedeli alla propria natura innocente, si sarà in grado, “scorgendo un bene, di imitarlo, scorgendo un male, di lasciarlo”, che è il vero accrescimento.

 

La linea del mentale inferiore, della razionalità, la quinta variante è pure positiva, porta al 21, “il Morso che spezza”; se, essendo innocenti, succede qualcosa per cui sembriamo colpevoli, non c’è da preoccuparsi. Verrà dall’esterno una forza capace di spezzare la situazione, di frantumare l’equivoco, e la giustizia verrà ristabilita.

 

La linea dell’intuizione, del mentale superiore, la sesta variante è prima sfavorevole e diventa poi positiva; ci dà il 17, “il Seguire”. Non bisogna agire, ma “seguire”, non essere attivi ma passivi e, quando è il tempo del crepuscolo, rincasare, ritirarsi, perché il tempo dell’agire innocente è terminato e deve subentrare l’agire cosciente, seguente la volontà del Sé superiore.

 

 

26° TACCIU

La Forza Domatrice Grande

Elemento: Fuoco
Tarocco: n. 21  il Mondo

Kenn, l’Arresto, il Monte
Kkienn, il Creativo, il Cielo

 

 
Avendo acquisito l’Innocenza, quella che viene dopo l’esperienza e l’addestramento di tipo Zen, v. Koan n. 19 del Mumonkan “La mente comune è il Tao”, l’Iniziato può giungere ad esercitare la “Forza domatrice grande” con la quale è possibile “attraversare la grande acqua” (dedicarsi alla Grande Opera), “non mangiare in casa” (dedicarsi al Servizio) e “conoscere i fatti del passato” (diventare chiaroveggente).
L’attribuzione del Mondo, n, 21 dei Tarocchi a questo segno, è relativa alla possibilità di dominio (Forza domatrice grande) sui quattro elementi Fuoco, Aria, Acqua e Terra simboleggiati sulla lamina che l’Iniziato ha perché conosce la verità (la fanciulla al centro della corona). Ricordiamo che la fanciulla è “nuda” e per trasposizione lo diventa anche l’Iniziato perché “innocente”, come i progenitori Adamo ed Eva nell’Eden (v. commento alla Genesi cap. 2, 25).

Riferimenti biblici:  Gen. 29, 9-11: Giacobbe al pozzo


Gdc. 15, 15-17: Sansone uccide 1000 Filistei

1 Sam. 17, 41-51: Davide e Golia

Mt. 8, 28-34: Gesù caccia i demoni

   

La prima variante è sfavorevole, conduce al 18, “l’Emendamento delle cose guaste”; non è consigliabile usare la forza domatrice solo sulla linea bassa  (Assiah): meglio aspettare che “l’Emendamento delle cose guaste” abbia purificato il corpo fisico, quindi è propizio non agire, ma astenersi.

 

La seconda variante è ugualmente sfavorevole, porta all’Avvenenza”, il 22, e ci dice che anche sulla seconda linea bassa (energetica) è consigliabile attendere ad esercitare la forza domatrice. Se si agisce si ottiene solo una cosa gradevole, ma di scarso valore intrinseco.

 

La terza variante è invece favorevole, ci dà il 41, “la Minorazione”; la forza va esercitata tutti i giorni sulla carrozza (astrale inferiore) e conseguentemente anche la protezione va esercitata tutti i giorni. La minorazione è proprio l’uso della forza domatrice sul piano astrale secondo la frase dell’I King: “il nobile doma la sua ira e raffrena gli istinti”.

 

La quarta variante è anch’essa favorevole, conduce al 14, “il Possesso Grande”; quando la forza domatrice grande si applica alle energie astrali superiori (le corna del toro) viene “grande salute” e “sublime riuscita”.

 

La quinta variante è meno favorevole, la forza domatrice grande esercitata sul mentale inferiore conduce alla “Forza domatrice piccola”, il 9, cioè deve essere smussata, attenuata, ridotta; così come viene reso meno pericoloso il dente di un cinghiale quando questo è stato castrato; allora viene salute. Diciamo che è inutile voler dominare la mente se non la si mortifica (castrandola), darà sempre grossi problemi all’Iniziato. Essa deve essere messa al tappeto fin dall’inizio e niente di meglio di un buon allenamento a base di Koan Zen come, ad esempio, il n. 38 del Mumonkan: “Goso disse: - per fare un esempio è come un bufalo che passa da una finestra. La testa, le corna e le quattro zampe sono passate tutte. Come mai la coda non passa?”
La contraddizione palese e l’irrazionalità della frase adoperata come tema di meditazione serve a frustrare la mente e permette il salto nell’intuizione.

 

La sesta variante è molto positiva e dà l’11, “la Pace”; è la linea dell’intuizione, per mezzo di essa si ottiene la “Via del Cielo” vale a dire l’attualizzazione del Piano divino in terra.

 

 

27° I

Gli angoli della Bocca

 

Attribuzione Sephirotica: Chesed

Kenn, l’Arresto, il Monte
Cenn, l’Eccitante, il Tuono

 


Quando si è divenuti capaci di dominare allora si può “alimentare”, ed ecco il nostro Iniziato che si “alimenta” ed “alimenta”; abbiamo sempre, di ogni segno, il significato duplice, vero se stessi e verso gli altri (nella linea verticale ed orizzontale che si incrociano).
Ma “come” si alimenta colui che ha intrapreso il Sentiero? “E’ moderato nel mangiare e nel bere”; avevamo già visto in precedenza che le due azioni del mangiare e del bere erano rapportabili alle due colonne dell’albero: “essere moderato” significa essere nella Via Centrale (nella Via di mezzo del Buddha). Stare attenti alle parole vuol dire sorvegliarsi nell’alimentare gli altri. Anche in questa donazione bisogna essere misurati: non dire troppo, non dire troppo poco, ma il giusto. Questo attributo ci riporta alla Sephirah Chesed, la Giustizia; ricordiamo la definizione di Chesed: giustizia, ordine, sistema, maestà, perdono, misericordia, le materializzazioni, il quaternario, folgore, lampo, tuono, la magia pratica, i libri, le leggi divine, ecc.


Riferimenti biblici:  Gn. 1, 29: Il cibo dell’Uomo-Donna


Gen. 14, 18-20: Abramo e Melchisedek

Es. 16, 11-16: Il cibo del deserto

Mt. 26, 26-29: L’Ultima Cena

 

La prima variante è sfavorevole, conduce al 23, lo “Sgretolamento”; alimentando la parte più bassa ci si impoverisce spiritualmente, perdendo la parte più alta e sacra (la tartaruga magica), questo reca sciagura.

 

La seconda variante è anch’essa sfavorevole, porta al 41, “la Minorazione”; anche alimentando la nostra parte energetica passivamente solo per sottrarre forza alla vetta, alla cima, cioè alle parti più alte spiritualmente, si ottiene ugualmente “sciagura”.

 

La terza variante è pure negativa, ci dà il 22, "l’Avvenenza”; voler alimentare la parte astrale deviando dalla giusta alimentazione (quel tanto necessario e non di più) dei nostri sentimenti e desideri fa perdere un giro, un ciclo, un periodo completo (10 anni), questo è sfavorevole, perché ci fa occupare di cose non importanti, forse divertenti ma non necessarie.

 

La quarta variante, invece favorevole, conduce al 21, il “Morso che spezza”; qui si tratta di alimentare la parte più alta dell’astrale, “lo scrutare in giro” indica un interesse non più solo personale, è dunque propizio “dare corso alla legge”, cioè far ordine ed eliminare gli errori.

 

La quinta variante è pure favorevole, porta al 42, “l’Accrescimento”. Quando si nutre il mentale solo per se stesso (cultura) ci si allontana dalla Via, ma è meglio continuare ad istruirsi ed aspettare; l’accrescimento porterà poi in seguito alla possibilità “dell’attraversamento della Grande Acqua”, che con la sola cultura non è possibile.

 

La sesta variante infine è positiva, conduce al 24, “il Ritorno”; alimentare l’intuizione dà grande prosperità perché lì è la sorgente di ogni altro nutrimento e lo sviluppo dell’intuizione (mentale superiore) è il vero ritorno al Padre.

 

 

28° TAKO

La Preponderanza del Grande


Elemento: Aria
Tarocco: n. 12 l’Appeso

Tui, il Sereno, il Lago
Sunn, il Mite, il Vento

 

         
Alimentando si ottiene “la Preponderanze del Grande”, vale a dire una situazione eccezionale che deve alleggerirsi per dare i suoi frutti.
E’ una situazione in cui c’è “qualcosa di troppo”, e questo troppo deve essere donato. E’ come quando un fiume è in piena: straripa e inonda la campagna, lasciando uno strato di limo fertile.
Attribuiamo al 28 di nuovo il Tarocco n. 12, l’Appeso, che richiama nell’albero e nella sospensione il segno Sunn e nella mortificazione (umidità) il segno Tui. Egli “rinuncia al mondo” (muore) e dona tutte le sue ricchezze in oro (qualità solari) e in argento (qualità lunari) che cadono dalle sue tasche, alla terra perché tutti ne possano usufruire ed egli le dona sorridendo come il nobile che “quando sta solo è spensierato e quando deve rinunciare al mondo è intrepido”.


Riferimenti biblici:  Gn. 29, 15-30: Giacobbe sposa Lia e Rachele


Gn. 32, 23-33: Giacobbe lotta contro Dio

Nm. 22, 22-31: l’asina di Balaam

Mt. 26, 42: l’angoscia del Getsemani

 

La prima variante è positiva, conduce al 43, “lo Straripamento”, e consiglia di essere prudenti, onesti e puri (“pannìa bianca”) sulla prima linea, cioè sul piano fisico (assianico) onde ottenere “lo Straripamento”, cioè la donazione del sovrappiù.

 

La seconda variante porta al 31, “l’Influenzamento”, è pure positiva, consiglia di permettere lo sviluppo del piano energetico (2a linea), “il germoglio di radice” per ottenere un progresso in tutto l’albero, consiglia cioè di permettere l’influenzamento di elementi esteriori apparentemente più bassi.

 

La terza variante è sfavorevole, conduce al 47, “l’Assillo”; esercitando la “Preponderanza del Grande” sull’astrale inferiore, si arriva all’esaurimento, vale a dire al dispendio di energie incontrollato e senza criterio. Meglio non agire.

 

La quarta variante è favorevole, conduce al 48, “il Pozzo”; è opportuno esercitare la Preponderanza del Grande sull’astrale superiore  (quello che “sostiene”), quello che si basa sulla comunanza di sentimenti e di desideri, allora insieme si può attingere al Pozzo della Saggezza.

 

La quinta variante è pure favorevole, conduce al 32, “la durata”; esercitare la “Preponderanza del Grande” sul mentale inferiore fa sì che “un ramo secco getti boccioli”. E’ una situazione eccezionale, ma di notevole importanza in quanto produce un fenomeno tale da provocare "molteplici esperienze senza tedio”, vale a dire maturazione legata a sviluppo di volontà (“il nobile sta saldo e non muta l’indirizzo suo”).

 

La sesta variante è invece negativa, ci dà il 44, il “Farsi incontro”; quando la Preponderanza del Grande si esplica sulla stessa linea (mentale superiore) si muore (l’acqua va oltre il vertice del capo) ma si giunge al gran passo non preparati e questo reca sciagura; “ci si imbatte” nella morte, non la si comprende, non la si ama, cosicché si è costretti a tornare indietro, a rinascere, di nuovo a “farsi incontro” alla vita.

 

 

29° KKANN

L’Abissale

 

Attribuzione Sephirotica: Netzach

Kkann, l’Abissale, l’Acqua
Kkann, l’Abissale, l’Acqua


 

L’Iniziato che ha sperimentato il pieno (28, la Preponderanza del Grande) ora sperimenta il cavo, l’abisso, il vuoto, il pericolo.
“Abissale” vuol dire buca infinita e ci riporta al bacino ancestrale, al grembo materno, al liquido amniotico, che per lo spirito che rinasce rappresenta ogni volta l’attrazione del pericolo, dell’avventura, dell’esperienza umana. Nell’immagine dell’I King c’è il consiglio per uscire dal pericolo: seguire l’esempio dell’acqua stessa che, scorrendo ininterrottamente, riempie le parti più basse e arriva dove vuole (v. Tao Te Ching cap. 8 e 43). L’Iniziato sa tutto ciò, lo insegna e con l’esempio ci mostra “come” si debba fare “la conoscenza delle acque”.
Attribuzione Sephirotica di Kkann è Netzach, di cui ricordiamo le definizioni: Matrice, Yoni, Natura, produzione, maturazione, concezione, gestazione, gioia e piacere, “ciò che lega”, Arte, ecc., ricordiamo inoltre che Netzach ha la qualità di Binah (che avevamo attribuito a Kkunn, il Ricettivo) ma in un piano inferiore. Alla famiglia di Kkann assegniamo i Tarocchi di acqua 2, la Porta del Santuario; 7, il Carro; 14, la Temperanza; 15, il Diavolo; 18, la Luna, e le figure geomantiche di acqua: Acquisitio e Popolus.


Riferimenti biblici:  Gn. 7, 10-24: il Diluvio Universale


Es. 14, 26-31: le acque del Mar Rosso

Gs. 3, 14-17: Passaggio del Giordano

Mt. 14, 22-33: Gesù cammina sulle acque

 

La prima variante è sfavorevole, conduce al 60, “la Delimitazione”; sconsiglia di esercitare il pericolo sul piano fisico: rischiare la vita per guadagno o ambizione reca sciagura, meglio porsi dei limiti ed evitare la temerarietà.

 

La seconda variante è pure sfavorevole, porta all’8, “la Solidarietà” e sconsiglia di cercare di ottenere grandi cose da soli, meglio cercare aiuto nel gruppo e negli altri allorché si vuole sperimentare il pericolo sul piano energetico (v. esercizi di Pranayama nello yoga).

 

La terza variante è anch’essa sfavorevole, ci dà il 48, il Pozzo. Bisogna essere molto cauti nell’abisso del mondo astrale anche se poi il “pozzo” da cui si attinge è proprio il mondo psichico, ma si deve stare molto attenti alla corda (che deve stare ben giù) e alla brocca (che non si deve rompere) cioè alle cautele da prendere per poter attingere al chakra.

 

La quarta variante è abbastanza positiva, conduce al 47, “l’Esaurimento” e ci dice che la donazione di sé (vino e riso) sul piano astrale superiore, sempre pericolosa, se avviene “semplicemente attraverso la finestra” porta, è vero, all’impoverimento (esaurimento), ma per il conseguimento della propria volontà e ciò procura riuscita.

 

La quinta variante è favorevole, porta al 7, “l’Esercito”; applicare “il pericolo” al mentale inferiore senza oltrepassare l’orlo dell’abisso, conduce ad organizzazione e disciplina; vuol dire che la razionalità va sollecitata quel tanto che basta per tenerla a freno, per renderla un esercito obbediente ed utile, e non oltre.

 

La sesta variante infine è sfavorevole, conduce al 59, “la Dissoluzione”. Se si isola l’intuizione e la si “lega” e la si mette in situazione pericolosa, essa si smarrisce (per tre anni non si orienta) e si dissolve, cioè si sperde e questo reca sciagura.

 

 

30° LI

Il Risaltante

Attribuzione Sephirotica: Hod

Li, il Risaltante, il Fuoco
Li, il Risaltante, il Fuoco


Il contrario di Kkann (29), il suo opposto, è LI, il Fuoco. L’Iniziato che ha penetrato le profondità abissali e pericolose è ora in grado di “ardere”, cioè essere luminoso e far luce, risaltare. La cura del fuoco è legata a quella della vacca (toro), cioè alla potenza e alla creatività, infatti Li è in analogia con Kkienn, il Creativo, come la Sephirah Hod ha qualità analoghe alla Sephirah Chockmah, ma su un piano inferiore.
Hod è Splendore, stabilità nel cambiamento, Intelligenza, Scienza, Medicina, Astrologia, Illuminazione (chiarezza) nella conoscenza, è visione interiore; è reciproca con Netzach e con essa interagente.
Attribuiamo alla famiglia di Li i tarocchi di Fuoco 11, la Forza; 19, il Sole; 20, la Resurrezione ed i temi geomantici di fuoco: Rubeus e Fortuna Minor.
Per analogia ricordiamo l’episodio del Roveto Ardente (Esodo 3,4) in cui Mosé prende coscienza della sua missione perché gli è apparsa la luce (il fuoco) e la luce dà “chiarità” due volte, una per se stessi e una per gli altri, e permette così l’inizio di un nuovo ciclo.


Riferimenti biblici:  Gn. 1, 2, 14-19: Creazione della Luce

Gs. 10, 12-13: Giosuè ferma il Sole

Gv. 1, 4-10: Cristo Luce e Vita

At. 2, 1-4: Discesa dello spirito Santo

 

La prima variante è poco favorevole, conduce al 56, “Il Viandante”; se si applica la “chiarità”, l’aderenza solo al piano fisico, cioè si svolge una grande attività e operosità solo fisica, anche se c’è serietà, si giunge ad un risultato passeggero, a qualcosa che passa e va (come il viandante), questo non è male, ma non è certo un gran risultato.

 

La seconda variante è invece molto positiva, porta al 14, il “Possesso Grande”. Applicando il Risaltante alla seconda linea, quella energetica, nella giusta misura (giallo – oro = il colore della saggezza) si ottiene sublime riuscita e "l’aderenza” al Piano Divino.

 

La terza variante è invece sfavorevole, ci dà il 21, il “Morso che spezza”. Mettere in risalto l’astrale inferiore dà due reazioni fondamentali: la gioia (battere e cantare) o il dolore (sospirare). Fino a che con decisione non si spezza l’ostacolo della bipolarità dei sentimenti e delle passioni non si avrà che sciagura.

 

La quarta variante è pure sfavorevole, ci dà il 22, “l’Avvenenza”; la chiarezza, il fuoco, applicato all’amore del prossimo con troppa veemenza, lo brucia, lo estingue e lo rende inutile. Il missionario o il religioso che mette la sua vita psichica superiore a servizio della comunità, viene da questa prosciugato e non resta nulla, né per lui né per la sua reintegrazione.

 

La quinta variante, prima sfavorevole, diventa poi positiva, e porta al 13, “la Compagnia tra Uomini”. Quando la chiarità, il fuoco, viene applicato alla razionalità (sollecitazione intellettuale) ci sono numerose difficoltà all’inizio, ma se poi avviene la formazione di un gruppo di persone che pensano allo stesso modo ed hanno gli stessi scopi, allora c’è “riuscita”.

 

La sesta variante è anch’essa favorevole, dà il 55, “l’Abbondanza”, la copia. Il Re, la Coscienza (Daath) adopera il piano intuitivo per “uccidere i capi e catturare i seguaci”, cioè per assorbire tutte la altre Sephiroth. Questa è vera ricchezza.

 

 

31° HIENN

L’Influenzamento

 

Elemento: Terra
Tarocco: n. 4 l’Imperatore

Tui, il Sereno, il Lago
Kenn, l’Arresto, il Monte
 


L’Iniziato che è divenuto luminoso (30, il Risaltante) – espansione verticale – si volge ora verso gli altri per la conseguente espansione orizzontale e “si” rende “influenzabile”, cioè accessibile, permeabile, comunicabile. Essendo egli “solare”, deve permettere l’influenza “lunare” (prendere una fanciulla reca salute).

Quando il         si lascia influenzare dal       si ottiene  


Ricordiamo l’episodio “Rebecca diventa moglie di Isacco” (v. commento alla Genesi 24, 29-67) che definisce le modalità del matrimonio perfetto e consente la nascita del “Figlio”.
L’attribuzione tarotica del 4, “l’Imperatore” dei Tarocchi, è derivata dall’immagine dell’I King: “il nobile, essendo pronto ad accoglierli, lascia che gli uomini gli si avvicinino”, la stessa dell’Imperatore che, seduto sul trono, (la pietra cubica della perfezione) racchiudendo in sé l’autorità, la giustizia, la saggezza, il coraggio, la riuscita, può offrirli al suo popolo.


Riferimenti biblici:  Gn. 38, 12-26: Tamar influenza Giuda



1 Sam. 25, 20-44: Abigail influenza Davide

2 Re 2, 1-13: Eliseo influenza Elia

Gv. 2, 3-9: Maria influenza Gesù

 

La prima variante è positiva, conduce al 49, “il Sovvertimento”. Farsi influenzare sulla linea del fisico è normale e porta al cambiamento di stato: se si è affamati, mangiando ci si sazia, se si ha freddo, ci si scalda, ecc. Tutto nell’ordine delle cose; ed è un influenzamento voluto, perché necessario alla sopravvivenza.

 

La seconda variante è sfavorevole, porta al 28, “la Preponderanza del Grande”; un influenzamento esterno della linea energetica reca “sciagura”. Non si può assorbire l’energia vitale (prana) né da guaritori, né da persone vicine; sarebbe una forma di vampirismo e il farlo porterebbe ad un sovraccarico inutile che farebbe “piegare la trave maestra”.

 

La terza variante è pure sfavorevole, ci dà il 45, “la Raccolta”; ci mette in guardia dal lasciarci influenzare nei sentimenti, questa è cosa possibile per persone comuni, ma non per il “nobile”; egli deve “raccogliersi” e fronteggiare l’impreveduto.

 

La quarta variante è anch’essa sfavorevole, conduce al 39, “l’Impedimento”. L’influenzamento esercitato sulla linea dei sentimenti verso il prossimo (astrale superiore), può essere favorevole quando è impersonale e disinteressato, altrimenti genera “ostacoli”, questi però fanno rientrare in se stessi e riportano alla continuazione del carattere.

 

La quinta variante è favorevole, porta al 62, “la Preponderanza del Piccolo”. Tentare di influenzare la mente degli altri nella razionalità porta a “piccoli successi”, non ci si può aspettare molto perché si rimane nella logica, cioè nella limitatezza, tuttavia in essa si può avere successo.

 

La sesta variante è infine sfavorevole, ci dà il 33, “la Ritirata”. Cercare di influenzare nella parte più alta del mentale, nell’intuizione, noi stessi o gli altri, è impresa impossibile, meglio rinunciare e ritirarsi.

 

 

32° HONG

La Durata


Attribuzione Sephirotica: Geburah

Cenn, l’Eccitante, il Tuono
Sunn, il Mite, il Vento


 

Quando si influenza e si è influenzati (31, “l’Influenzamento”) si creano i presupposti per i rapporti “durevoli”. L’Iniziato acquisisce, con il segno 32, la “Durata”, la ciclicità dei rapporti, la costanza dei mutamenti, impara cioè a riconoscere il valore di ciò che si completa nella collaborazione e nella successione, dentro se stesso e fuori di sé. Attribuiamo alla “Durata” la Sephirah Geburah, che rappresenta la Forza, il potere, il movimento che si chiude e si rinnova.
Ricordiamo inoltre che nella Genesi (cap. 1, 19) al 4° giorno creativo avevamo attribuito la formazione della Sephirah Gheburah e nel 4° giorno della creazione Dio creò il tempo. Il tempo è una spirale in cui i cerchi sono formati dalla “costante e durevole” alternanza del giorno e della notte, dell’estate e dell’inverno.  Quando il discepolo impara a conoscere la legge della “durata” diviene sereno e non teme più la sofferenza e la morte (v. la 78a delle “101 Storie Zen”, “la Vera Prosperità).


Riferimenti biblici:  Gn. 15, 1-6: Promessa di Dio ad Abramo


Es. 3, 13-16: il nome di Dio “Io Sono”

s. 66, 22: Promessa della Nuova Gerusalemme

Ap. 22, 1-5: Felicità dei beati

 

La prima variante è all’inizio sfavorevole. Poi favorevole, conduce al 34, “la Potenza del Grande”. Consiglia di non ricercare la durata sul piano fisico, cioè di non attaccarsi ai beni terreni, che sono transeunti, ma di cercare la durata nella Potenza del Grande, cioè nello spirito.

 

La seconda variante è favorevole, porta al 62, “la Preponderanza del Piccolo”. Ricercare la durata nel piano energetico non è “causa di pentimento”, ma neppure dà grandi risultati, bisogna accontentarsi dei piccoli risultati e non aspirare in alto.

 

La terza variante è sfavorevole, ci dà il 40, “la Liberazione”, dopo però che si è “sofferto onta” per non aver saputo dare durata ai propri sentimenti, infatti la liberazione è liberazione da colpe ed errori.

 

La quarta variante è anch’essa poco favorevole, conduce al 46, “l’Ascendere”, cioè alla dura scalata della montagna a cui si giunge dopo aver preso coscienza che in pianura (nel campo) non si “caccia”, cioè che sperimentare la durata sull’astrale superiore (sentimenti altruistici, ecc.) è vano, se non è accompagnato dalla sostanza, cioè della vera disposizione al sacrificio.

 

La quinta variante ci dà il 28, “la Preponderanza del Grande”, è insieme sfavorevole e favorevole. E’ bene che la nostra “donna” sia durevole nel mentale inferiore, è male se lo è il nostro uomo. Vale a dire che nella razionalità bisogna essere costanti nello studio, nell’applicazione (ricettività) e variabili nella ricerca (attività). Se la nostra intelligenza non fosse sempre alla scoperta di cose nuove da imparare non “strariperebbe” mai nell’intuizione (mentale superiore). Lo stimolo è proprio l’incostanza e il desiderio di sempre nuove esperienze intellettuali. Con questa duplice qualità di trattenere (femminile) e di avanzare (maschile) la nostra mente arriva al segno 28, “la Preponderanza del Grande”, il quale permette lo sbocco della razionalità nell’intuizione.

 

La sesta variante è prima sfavorevole, diventa poi favorevole nel 50, il “Crogiuolo”.
Ci consiglia di evitare l’incostanza sul piano intuitivo; in ogni caso anche l’esperienza “sciagurata”  porterà sempre ad un nutrimento (spirituale) e tutto servirà allo scopo reintegrativo