My fair lady
(Interpretazione cabalistica)
 

 

Sintetizziamo la vicenda di questa conosciutissima e bellissima commedia musicale americana del’64, diretta da George Cukor: due ricchi professori di fonetica  Higgins e Pikering, scommettono su una povera ragazza, Eliza, fioraia, sgrammaticata e sguaiata: se Higgins in sei mesi riuscira’ a fare di lei una Lady da presentare ad un ballo all’ambasciata come duchessa, Pikering paghera’ le spese. Il prof. Higgins prende in casa con se’ la ragazza: i primi tre mesi passano tra delusioni, sconfitte e strapazzi, ma ad un certo punto qualcosa cambia, la ragazza comincia a prendere coscienza della trasformazione totale insita nell’esperimento e ce la mette tutta. Al termine dei sei mesi, l’esame finale: al ballo dell’ambasciata viene scambiata per una ungherese di sangue blu in incognito, di ottima educazione…la vittoria di Higgins e’ totale, ma… nel frattempo il professore, scapolo impenitente, egoista ed egocentrico si e’ innamorato dell’allieva e l’allieva del professore, solo che ora Eliza e’ una Lady e non tollera piu’ di essere trattata come un oggetto da esperimento e abbandona la casa… tornera’ dal professore  quando questi ammettera’ di amarla senza riserve e di aver bisogno di lei come “Donna”.
Consideriamo innanzi tutto questa favola come una rivisitazione in chiave moderna del mito di Pigmalione:  Pigmalione, artista misogino, si innamora della bellissima statua  da lui scolpita e chiede ad Afrodite di dargli una moglie bella come quella, la Dea lo esaudisce , facendo vivere la statua.
Eccoci dunque ad interpretare insieme il mito e  la ns/ commedia musicale.
Chi rappresenta Pigmalione (Higgins)? Indubbiamente un essere con doti ”plasmative” che riesce a “modellare” una materia prima informe e indefinita in qualcosa di bello ma inanimato, capace pero’ di “amore” e percio’ in contatto con l’Ente Superiore che questo amore governa, Afrodite, la quale generosamente gli elargisce la grazia richiesta e gli trasforma la bella statua in moglie. Ma che cosa notiamo di particolare in questo “essere”?  Prima di tutto che e’ “incompleto” che opera quasi per gioco: modella la materia per divertimento e curiosita’, ma soprattutto per soddisfare una sua esigenza di interezza,  di completamento… egli e’ meta’; in un tempo passato in un “altrove” egli ha perduto la sua integrita’ e ne e’ alla ricerca. Poi notiamo che la sua incompletezza deriva dal suo stesso sentirsi autosufficiente e completo: come un serpente che si morde la coda, la sofferenza deriva dalla malattia, e la malattia genera la sofferenza … solo l’intervento, richiesto, di una entita’ superiore,  permette di uscire dalla spirale ripetitiva e superare l’impedimento.
Se riportiamo questo discorso all’Albero cabalistico, ritroviamo che in Geburah avviene la scissione violenta e “provvisoriamente” irreparabile dell’ Energia Divina in Sephiroth (Numeri) e Qelipoth (scorie o bucce); in queste ultime sono imprigionate le scintille divine “mancanti” quelle che devono essere recuperate dalla materia informe e restituite alla Vita, per ricostruire l’intero, armonico reintegrativo Albero Cabalistico individuale. Il Creatore, quella parte di Spirito che si manifesta nell’incarnazione, cerca la sua Amata, perduta (v.  il “Cantico dei Cantici”), la cerca nelle cose, negli affetti, nei pensieri, la cerca “fuori” ma la trovera’ in Se’ solo quando si riconoscera’ Uno con tutto e tutti, allora ritrovera’ la Sposa e si Reintegrera’.
Ma torniamo al prof. Higgins: questo personaggio, insoddisfatto, intelligentissimo, creativo e sensibile, che abbiamo posto appunto in Geburah per la sua dote di “plasmatore”, per gioco si appresta alla Grande Opera: trasformare la sua controparte femminile, Eliza, la personalita’ decaduta, volgarizzata,”sporcata” (dalla vita, dalla famiglia, dalla strada), che abbiamo posto in Malkuth, quale Malkah, la Sposa,  in una “duchessa”, intesa come vera Donna, nel significato di Signora, Domina, Lady, Matrona ecc. Ricordiamo che Eliza deriva da Elisabetta che in ebraico significa : “il mio Dio e’ Perfezione” oppure ancora : “il mio Dio e’ Riposo”. Va da se’ che egli necessita dell’aiuto di tutti gli altri personaggi della vicenda per il raggiungimento del suo scopo: di Pikering, che abbiamo collocato in Chesed, quale collaboratoree “Giusto” sostenitore dell’impresa, anche lui innamorato a suo modo di Eliza; della governante che abbiamo posto in Hod, per il suo ruolo di educatrice e guardiana; di Alfred Doolittle, padre di Eliza,  che gliela “regala” in cambio di cinque sterline, favorendo senza egoismi il suo progetto e assecondandolo, infatti gli abbiamo attribuito Netzach, il centro della moltiplicazione o “tintura”; di sua madre, la Signora Higgins, che riconosce il suo amore come vero,  e che abbiamo collocato in Tiphereth, centro del cuore e della Verita’; di Freddy (Yesod) che permette ad Eliza di prendere coscienza della vanita’ di certi “sogni”; infine della Principessa di Transilvania (Daath) che facendo ballare Eliza con il Principe figlio, la investe del ruolo di Principessa o Duchessa, titolo che le restituisce la qualificazione perduta e la rende degna di essere la Sposa dello Sposo.

 

Grazie. Egle

 

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