Narciso
(Interpretazione Cabalistica)

 

Narciso, figlio di Liriope, la ninfa e di Cefiso, il fiume, trattiene in se’ elementi terrestri e acquei, sua peculiarita’ e’ la Bellezza;  il suo destino: morire annegato perche’ innamorato della sua immagine riflessa nell’acqua, mentre cerca di raggiungerla e di afferrarla…
La Conoscenza di Se stessi e’ Vera, quando, vedendosi allo specchio, si “vede” il Vuoto, perche’ l’ego e’ stato dissolto nel crogiolo della purificazione.
Questo mito e’ tutto sulla incapacita’ di riuscire a dissolvere l’ego. Narciso muore perche’ non “sa” di Essere aldila’ di Narciso e non puo’ sfuggire alle conseguenze del suo egocentrismo. Se sapesse trascenderlo e capire l’altro, accetterebbe l’amicizia di Aminia (che si uccide per lui) o l’amore di Eco che ugualmente perde se stessa nel tentativo di dimenticare la sua disperazione errando per valli e monti, tra boschi e caverne…
Nemesi, dea della “giusta” vendetta fa innamorare Narciso di quella parte di se’ illusoria e pericolosa che attira e inghiotte, l’acqua – forse la fonte in cui era stata tramutata la madre – in una sorta di ritorno al grembo prenatale per insufficiente capacita’ di espansione e sviluppo, come se, venendo meno all’imperativo dell’Amore e della Vita  e quindi alla crescita verso il mondo dell’aria (sviluppo del pensiero) fosse costretto a retrocedere nel mondo del sentimento piu’  passionale e distruttivo  e di lui morto, non rimane che un ri-cordo, un segno nel “cuore” (Tipherth, Bellezza). C’e’ poi un’altra versione della sua morte: dopo aver capito che la sua immagine (o quella della gemella) intravista nell’acqua era irraggiungibile, Narciso si toglie la vita trafiggendosi il cuore con un pugnale… dal sangue che ne sgorga nasce un fiore a sei petali color oro e con il centro bianco, appunto il narciso.
Questo particolare fiore a sei petali somiglia al sigillo di Salomone, il duplice triangolo a forma di stella di Davide, un simbolo sempre relativo al centro di Tiphereth, la sephirah della Bellezza, dell’Amore, del Sacrificio; in entambe le versioni il mito si riferisce ad un tentativo fallito di far fiorire il centro del cuore, scopo per cui Narciso si era incarnato.

 



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