6 Personaggi in cerca d'autore
(Interpretazione Cabalistica) 


Se prendiamo in considerazione una "compagnia teatrale" (come quella dell'inizio di questa commedia di Pirandello) composta da un capocomico (Daath), un  direttore di scena (Chesed), un suggeritore (Geburah), un primo attore (Tiphereth), un attore giovane (Netzach), una attrice giovane (Hod)  una prima attrice (Yesod) e tutte le comparse e i tecnici  (Malkuth), possiamo, seguendo i suggerimenti sopra specificati, porla comodamente sull'Albero Cabalistico ed allora la commedia da loro rappresentata sviluppera' nel corso del suo svolgersi i vari Archetipi  illustrati dai vari "personaggi".  In questi "Sei personaggi in cerca d' autore", teatro nel teatro, Pirandello pone una premessa innovativa e sconvolgnte: la necessita' del "personaggio", cioe' dell'Archetipo stesso di  irrompere nella realta' irreale del teatro per proclamare la sua" Realta' Archetipale" e il suo "diritto" a "Essere", al di la' della volonta' del suo autore e dei suoi interpreti (gli attori) e poiche' la commedia e' sua, di Pirandello, questi  Archetipi prepotentemente irrompenti sono parte di lui e piu' precisamente quelle "ombre" della sua psiche piu' violentemente ricacciate nel mondo dell'inconscio e li' trattenute e represse fino al momento della loro materializzazione: il Padre: il Rimorso del pensiero, del sentimento e dell'azione sbagliata (Geburah nero); la Madre: il Dolore, la sofferenza viscerale per la totale mancanza di razionalita' e coscienza (Netzach nero);  la Figliastra: la Vendetta, l' odio prima represso e poi reso palese per la ineluttabilita' della sua "caduta" (Tiphereth nero); il Figlio: lo sdegno intellettuale dell' egoismo e della incomprensione (Chesed nero); il Giovinetto: lo Smarrimento e la vergogna per la perdita della coscienza del suo giusto "posto" (Hod nero); la Sorellina: la Tenerezza di una "Luna" la cui poesia e fioritura e' appassita prima di sbocciare (Yesod nero); Madama Pace: la concretizzazione del Male: la mercificazione dell' innocenza, la corruzione dell'integrita', il guadagno illecito; l' inganno spudorato, l' indifferenza spietata verso l' altro ecc.
Uno degli Alberi neri di Pirandello e' dunque qui, offerto su un piatto d'argento artistico e accattivante, giustificato dal Male dilagante della ns/ societa', che si attua perche' siamo deboli (il Padre), incoscienti (la Madre),  pieni di odio (la Figliastra), egoisti (il Figlio). Per espiare questo Male dilagante (Madama Pace, il nome e' provocatorio e antitetico alla sua sostanza, dovrebbe chiamarsi Madama Guerra) il nostro autore offre due capri espiatori: il Giovinetto e la Sorellina e li pone in  "Essere" come "Sacrificio", condanna e punizione per se' e per noi tutti che ci identifichiamo con lui nella sua opera… Ma… Noi? Che cosa possiamo "fare"? Possiamo accettare il tutto o rifiutarlo… cambiarlo o trasformarlo… certo potremmo mutare, per  esempio, il finale del dramma, con il Figlio che accetta la nuova famiglia (la Madre e i fratelli) e con la Figliastra che perdona il Padre… ma non lo facciamo; per il momento ci accontentiamo di porre i "Sei personaggi" sull'Albero e ve li offriamo come frutti velenosi da "Vedere" e non mangiare e ci sembra gia' sufficiente…

 

Grazie. F.V.

 

Indietro