Cronisti
d'assalto
Sintesi:
Questo film del 1994 diretto da Ron Howard
inizia col mostrare due ragazzi neri che, a mezzanotte, all’uscita d’un
fast food, fuggono spaventati alla vista di due bianchi uccisi in
un’auto; poi racconta, dalle 7 di mattina alle 7 del giorno dopo, una
giornata movimentata
nella redazione di un giornale di New York, il Sun, con le storie dei
vari personaggi che gli si intrecciano intorno.
Cronisti d’assalto Partendo dal
presupposto che ogni opera prodotta dall’immaginazione, anche se
ispirata da fatti reali, ha valenza simbolica, interpreteremo questo
film interiorizzandone i personaggi, cioè vedendo in ognuno di essi
parti dell’anima degli sceneggiatori, che in questo caso sono David e
Stephen Koepp. Si tratterà quindi di un lavoro psicologico. Poiché,
tuttavia, nessuno potrà mai penetrare e conoscere l’altrui psiche, alla
fine il lavoro riguarderà esclusivamente noi stessi. Insomma, il film
diventa un pretesto per conoscere un po’ meglio un aspetto della nostra
anima. Nella fattispecie, trattandosi di una commedia che ha a che
vedere con la ricerca della verità attraverso i conflitti delle varie
componenti della nostra psiche,
conosceremo meglio noi stessi in quei particolari momenti di
conflittualità fra le nostre funzioni psichiche scatenate da una
affannosa e movimentata ricerca del vero. Per farla breve, il film lo
tramuteremo in un bel
nostro
sogno da interpretare. Ma partendo dalla convinzione che la psiche
dell’umanità è una, non faremo altro che conoscere un ulteriore aspetto
di essa fino ad oggi sconosciuto, e tutto questo grazie alla
realizzazione di un copione cinematografico da parte dei due suddetti
sceneggiatori, ed alla collaborazione di attori, registi, produttori,
tecnici, sarti, truccatori, operatori, ecc. Vedremo la Mente (una) di
tutte queste persone in azione, e contemporaneamente assisteremo
all’attivazione della “nostra” mente. In due parole e per concludere
questa breve introduzione al commento, faremo tutti insieme
teatro,
realizzando un tessuto artistico
fatto di finissima e realissima materia mentale; daremo vita ed
assisteremo allo stesso tempo alla danza della Divina Energia, a quella
che gli indù definirebbero la danza di Shiva, la danza della Vita. Il
tutto, per puro gioco. Roma, 28 Gennaio 2013
Cronisti d'assalto
(‘The
Paper’ = Il Giornale)
Questo film del 1994 diretto da Ron Howard
inizia col mostrare due ragazzi neri che, a mezzanotte, all’uscita d’un
fast food, fuggono spaventati alla vista di due bianchi uccisi in
un’auto; poi racconta, dalle 7 di mattina alle 7 del giorno dopo, una
giornata
movimentata nella redazione di un
giornale di New York, il Sun, con le storie dei vari personaggi che gli
si intrecciano intorno.
Noi, al solito, per interpretare questa
gradevole commedia che vuole illustrare la non certo facile vita dei
cosidetti
cronisti d’assalto,
e offrire uno spaccato della vita
di redazione e dei problemi che la caratterizzano, vogliamo invece
considerare tutta la vicenda come un iter iniziatico, un viaggio che il
regista
Ron (=
abbreviazione di Ronaldo = che governa col consiglio divino) compie
all’interno di sé, sul suo Albero cabalistico, insieme al protagonista,
Henry (= Enrico = capo di casa) sua specchiatura, viaggio che noi
intraprendiamo ora, per approfondire la conoscenza di noi stessi. Dai
nomi dei vari personaggi (nomen omen = nel nome il presagio) ricaveremo
le loro funzioni o ruoli per poterli collocare sull’Albero.
Il direttore del Sun, Bernie White (Robert
Duvall), è separato, ha un problema alla prostata,
non vede la figlia da due anni e
vorrebbe tanto riprendere un rapporto con lei, ma non sa nemmeno che si
è sposata ed ha avuto un figlio.
Tutti coloro
che lavorano al
Sun (=
il Sole), proprio perché il giornale ha tale nome, dovrebbero
collaborare a rendere questo ‘Sole’, questo Albero, sempre più luminoso,
vero datore di Vita e di Verità, ma al momento chi lo dirige è stanco,
malato, amareggiato; è il caso del
direttore Bernie (diminutivo di
Bernardo = orso valoroso -l’orso è associato al miele e simboleggia la
dolcezza della verità-) che è appunto solo (separato, senza controparte
femminile), indebolito dalla vecchiaia e dalla malattia e, avendo
trascurato la figlia,
non sa
nemmeno di essere ‘nonno’ e se ne è perciò negate tutte le gioie. Per
tali sue caratteristiche gli attribuiamo all’inizio della storia il
Chesed (Giustizia) negativo, dell’albero nero. Egli non riesce più
nemmeno prendere la decisione di quale sarà la prima pagina del giornale
e delega il suo ‘potere decisionale’ ad
Alicia
e a Henry,
raccomandando loro di non litigare.
Il capo redattore,
Alicia Clark (Glenn Close), è malvista dai suoi dipendenti, ha come
amante uno dei giornalisti del Sun, vive al disopra delle sue
possibilità ed ha un gran bisogno di quattrini; chiede un aumento al
direttore che glielo nega, poi, in serata si reca ad una festa di
beneficenza e, scavalcando il direttore Bernie, tenta di ottenere
l’aumento dal proprietario del giornale Graham Keighley (Jason Robards),
ma riceve solo un umiliante rifiuto.
Il
capo
redattore è
Alicia (= Alice; se di derivazione
celtica significa ‘bella’ se di derivazione greca significa ‘che
protegge, che salva’), in relazione a quest’ultimo significato
attribuiamo ad
Alicia,
il Geburah (Forza) dell’Albero: è anche per lei, all’inizio, il centro
dell’albero nero; questo personaggio di difetti ne ha un bel pò: è
cinica, aggressiva, autoritaria, adultera, vendicativa, avida; insomma è
la ‘cattiva’ della storia; per lei il ‘fine’ giustifica i ‘mezzi’, e la
morale è relativa all’interesse del momento.
Il
capo
cronista,
Henry (= capo di casa) è il
protagonista della storia;
in lotta
continua con
Alicia
per carattere, ideali, morale e onestà, a lui e alla sua controparte
femminile
Martha
(= signora della casa) abbiamo attribuito il Malkuth (Regno)
dell’Albero, corrisponde alla personalità del regista che compie il
viaggio iniziatico e la scalata dell’Albero.
Henry
e Martha
hanno tante buone qualità, ma attraversano un momento di crisi: stanno
per avere un figlio,
Martha
ha paura di rimanere sola al momento del parto, teme anche di non poter
più fare la giornalista, lavoro che le piace ed in cui è brava;
Henry
deve prendere la decisione giusta:
o restare al
Sun, in
cui si trova bene, ma dove deve sempre battagliare con
Alicia,
o cambiare lavoro e accettare il posto al
Sentinel, posto più tranquillo ma
di minori soddisfazioni e responsabilità. Come interiorizzare queste
situazioni? Il Malkuth corrisponde alla personalità e alla coscienza
assianica e nel mondo di Assiah (Fisico) la cosa più importante è capire
qual’è il proprio posto e rimanervi, qual’è il proprio dovere e
attuarlo.
Henry e
Martha debbono scoprire questo.
Abbiamo fatto corrispondere al direttore del
Sentinel che offre a
Henry
il posto più ‘facile’, ma a lui meno adatto, il centro Yesod
(Fondamento) dell’albero nero. Il
Sentinel viene ad essere per
Henry la ‘tentazione’ cioè il
tentativo del suo albero nero di distoglierlo dal suo posto e dal suo
dovere.
Sono le 7 della
mattina: tutti i giornali di New York hanno riportato la notizia dei due
bianchi di fuori città trovati morti in una macchina con su delle
scritte razziste; il Sun invece questa notizia se l’è persa, ed è uscito
con uno degli articoli del
cronista Michael
McDouglas (Randy Quaid) che criticano l’inefficienza dell’assessore ai
parcheggi, Marion Sandusky (Jason Alexander); Michael però ora, al
limite della paranoia, armato di pistola, dorme in ufficio per paura
della vendetta dell’assessore.
Al
cronista Michael (= energia del
Signore) che ha denunciato l’inefficienza
dell’assessore ai parcheggi Marion
(= amareggiato, afflitto) e allo stesso
Marion,
abbiamo attribuito il centro
Tiphereth (Bellezza), anch’esso all’inizio capovolto, perché ‘oscurato’
dalla paura di
Michael
e dall’afflitta
inefficienza di
Marion;
Michael
rappresenta il cuore dell’Albero, perché è il primo a riconoscere la
falsità dell’accusa rivolta ai due ragazzi neri ed è anche quello che
sostiene sempre
Henry
nella sua lotta contro
Alicia;
ed è infine determinante nella decisione che questa prende alla fine.
Alla riunione quotidiana della redazione del
giornale il direttore Bernie deve decidere la prima pagina: o riportare
la notizia di una collisione sulla metropolitana che ha provocato alcuni
ferimenti tra cui la mutilazione di una mano, con relative fotografie
realistiche o la notizia della cattura dei due ragazzi neri, possibili
assassini perché visti sul luogo del delitto. Alicia vuole mettere
questa notizia in prima pagina, con la foto dei ragazzi e con il titolo
‘Beccati!’ Henry e Michael pensano che i due neri non siano colpevoli, e
che il loro sia un arresto-bluff, compiuto per coprire le indagini della
polizia sulla malavita e su uno scandalo legato ad una banca. Henry
intanto ha avuto il colloquio col direttore del Sentinel e gli ha rubato
dalla
scrivania una notizia riguardante
proprio la banca Sidona collegata al delitto dei due bianchi. Martha,
capitata in redazione per sapere se il marito ha accettato il posto al
Sentinel, si offre per procurare notizie più sicure da un suo contatto,
un amico del Dipartimento di polizia, e così viene a sapere che i due
bianchi uccisi erano due funzionari della banca Sidona, il cui azionista
maggioritario è il boss D’Onofrio, e che l’avevano praticamente derubato
di 5 milioni di $.
Tra il lavoro
febbrile, i piccoli litigi e ripicche, le discussioni e i problemi da
risolvere, la giornata volge al termine, alle 7 di sera si deve mandare
in stampa la prima pagina.
Tra le ore 7 della mattina e le ore 7 della
sera, ora in cui dovrebbe andare in stampa il giornale, cioè nell’arco
di 12 ore,
nel
crogiolo dell’Albero del
Sun si
producono delle trasmutazioni che corrispondono al ‘visita interiora
terrae’ dell’alchemia. Particolarmente importante è il fatto che
Henry,
nel colloquio col direttore del
Sentinel, invece di accettare il
posto, rubi dalla sua scrivania la notizia relativa alla ‘verità’ che va
cercando, è questo il primo passo per la risalita dell’Albero: rubare
l’energia all’albero nero significa riconquistarla a quello bianco.
Altrettanto importante è la collaborazione di
Martha
che offre al marito un’altra fetta di ‘verità’. Ma l’albero nero assorbe
ancora tante energie; altri cambiamenti, altre trasformazioni debbono
ancora maturare, ci vorranno altre 12 ore per giungere al compimento
dell’Opera...
Intanto Henry ha
mandato la fotografa del giornale, Robin, a fotografare i ragazzi neri
al momento della cattura, la foto è importantissima, e quasi per
miracolo Robin, malgrado le difficoltà, la folla, e la sua piccola
statura, riesce ad ottenerne una valida.
Quando
Henry
decide di mandare
Robin
(= Roberta = la splendente), a
fotografare i due ragazzi di colore, alla ‘verità’ si aggiunge un altro
spicchio, sarà quella foto la prima pagina del giornale. Abbiamo
collocato nel centro di Yesod (Fondamento) bianco
Robin
con la sua foto ‘vera’.
Ma dopo la notizia che gli ha passato Martha,
Henry sa che pubblicare in prima
pagina, secondo il desiderio di Alicia, la foto dei ragazzi neri con la
scritta ‘Beccati!’ significa pubblicare una notizia falsa, tuttavia, per
poter discolpare davvero i due ragazzi, gli occorre una dichiarazione
ufficiale di un funzionario della polizia. Piantando in asso i genitori
e la moglie con cui dovrebbe cenare per festeggiare il nuovo lavoro al
Sentinel, lavoro ormai svanito, avendo il direttore capito che gli ha
rubato la notizia della banca dalla scrivania, Henry, col collega
Michael si reca al distretto di polizia per avere conferma
dell’innocenza dei ragazzi, e l’ottiene con la promessa che non farà il
nome del poliziotto. Si precipita allora in redazione, ma sono ormai
quasi le nove di sera e il giornale è già in stampa con la foto dei
ragazzi e il titolo ‘Beccati’. Henry tenta di fermare la rotativa, e di
cambiare il titolo in ‘Non sono stati loro!’, ma si accapiglia con
Alicia che, un pò per far valere la sua autorità e un pò per non
sprecare i soldi degli straordinari, della carta, ecc... , si rifiuta di
ribattere il titolo. Tra strilli, spintoni e insulti Alicia licenzia
Henry.
Se il
Sun
uscisse in edicola con in prima pagina la foto dei ragazzi con su la
scritta ‘Beccati!’, sarebbe proprio il trionfo della menzogna, cioè il
capovolgimento di tutto l’Albero, e ovviamente allora
Henry,
che tanto ha lottato per la verità, dovrebbe essere licenziato perché
lui non
può, non
vuole, e non deve far parte di un albero disintegrativo, di un ‘sole
nero’, giornale di inganni. Ma un epilogo del genere comportebbe anche
uno enorme spreco di energie, e certamente non di quelle che intende
Alicia.
Henry stordito e trasognato va a casa e vi
trova l’ambulanza che sta portando Martha all’ospedale: ha avuto
un’emorragia vaginale e rischia di perdere il bambino. Intanto Bernie,
che ha saputo di avere un tumore alla prostata e che dovrà subire una
serie di trattamenti di radiazioni, sta nel bar di zona a bere e a
parlare con uno che sembra proprio sbronzo. Viene a sapere che è
l’assessore Marion Sandusky; i due stanno per confidarsi i reciproci
problemi quando nel bar entrano Alicia e Michael; Michael sta
pacatamente spiegando alla donna che Henry voleva solo non pubblicare
una notizia falsa, perché scopo di un giornale come il Sun è pubblicare
notizie vere. Finalmente Alicia capisce il suo errore e va al telefono
per fermare il giornale e correggere il titolo. Ma nel frattempo
Sandusky ha riconosciuto il cronista del Sun che lo ha sputtanato,
Michael McDougal, e gli si slancia contro; i due lottano, la pistola di
Michael finisce a terra, Sandusky la raccoglie e parte un colpo che
ferisce Alicia. In ospedale, prima di accettare di essere operata Alicia
riesce a ottenere di telefonare al giornale per cambiare il titolo della
prima pagina da ‘Beccati!’ in
‘Non sono stati loro!’
Henry
licenziato torna a casa. Nel momento di massima tensione, allorché tutto
sembra perduto, la personalità che ha fatto tutto quello che poteva,
lascia che le ‘cose’ accadano e ripiega su se stessa, e si occupa solo
della ‘casa’: cioè della famiglia, della moglie,
del bimbo che sta per nascere.
E le ‘cose’
accadono.
Michael
ri-corda ad
Alicia
la realtà: il
Sun è
un giornale il cui scopo è pubblicare notizie ‘vere’ non
menzogne.
Alicia
fa parte del Sun e,
malgrado tutti i suoi difetti, ri-conosce il suo ‘dovere’. Intanto ‘si
produce’ l’incontro-scontro tra
Marion
e
Michael:
il colpo dell’arma da fuoco che ne scaturisce colpisce (punisce) proprio
Alicia,
che è ormai pronta a correggere il suo errore (Geburah è caduta e anche
riparazione).
Alle 7 del mattino
seguente Martha, col parto cesareo, ha dato alla luce un bel bimbo,
Henry è diventato un felice papà e conserverà il suo posto, i ragazzi
neri sono stati rilasciati e il Sun, come giusto, ha detto la verità.
Con la nascita
del bimbo di
Henry e
Martha si è attua la rinascita
dell’Albero, in esso tutti si sono rinnovati:
Bernie
è ora pronto per un nuovo rapporto con la figlia;
Alicia
ha ricordato la differenza tra vero e falso;
Michael
ha
imparato ad essere più prudente col ‘fuoco’;
Henry e
Martha ora
sanno quali sono i loro rispettivi
‘luoghi’ e ‘doveri’: il Sole splende sulle vicende umane e non mente
mai. Roma,
31/01/13 Franca Vascellari
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