Cronisti d'assalto
(The Paper=Il Giornale)

Sintesi:

Questo film del 1994 diretto da Ron Howard inizia col mostrare due ragazzi neri che, a mezzanotte, all’uscita d’un fast food, fuggono spaventati alla vista di due bianchi uccisi in un’auto; poi racconta, dalle 7 di mattina alle 7 del giorno dopo, una giornata  movimentata nella redazione di un giornale di New York, il Sun, con le storie dei vari personaggi che gli si intrecciano intorno.
Il direttore del Sun, Bernie White (Robert Duvall), è separato, ha un problema alla prostata,
 non vede la figlia da due anni e vorrebbe tanto riprendere un rapporto con lei, ma non sa nemmeno che si è sposata ed ha avuto un figlio.
Il capo redattore, Alicia Clark (Glenn Close), è malvista dai suoi dipendenti, ha come amante uno dei giornalisti del Sun, vive al disopra delle sue possibilità ed ha un gran bisogno di quattrini; chiede un aumento al direttore che glielo nega, poi, in serata si reca ad una festa di beneficenza e, scavalcando il direttore Bernie, tenta di ottenere l’aumento dal proprietario del giornale Graham Keighley (Jason Robards), ma riceve solo un umiliante rifiuto.
Il personaggio principale del film, antagonista di Alicia, è Henry Hackett (Michael  Keaton), capo cronista, che deve decidere se accettare o meno un posto al Sentinel, giornale concorrente del Sun; sua moglie e collega, Martha (Marisa Tomei), è incinta di otto mesi e mezzo, lo vorrebbe al Sentinel, perché lì sarebbe meglio retribuito e con meno ore di lavoro. Martha soffre di crisi di insicurezza, teme il parto, ed ha anche paura di non poter più continuare a fare la giornalista dopo la nascita del bambino.
Sono le 7 della mattina: tutti i giornali di New York hanno riportato la notizia dei due bianchi di fuori città trovati morti in una macchina con su delle scritte razziste; il Sun invece questa notizia se l’è persa, ed è uscito con uno degli articoli del cronista Michael McDouglas (Randy Quaid) che criticano l’inefficienza dell’assessore ai parcheggi, Marion Sandusky (Jason Alexander); Michael però ora, al limite della paranoia, armato di pistola, dorme in ufficio per paura della vendetta dell’assessore.
Alla riunione quotidiana della redazione del giornale il direttore Bernie deve decidere la prima pagina: o riportare la notizia di una collisione sulla metropolitana che ha provocato alcuni ferimenti tra cui la mutilazione di una mano, con relative fotografie realistiche o la notizia della cattura dei due ragazzi neri, possibili assassini perché visti sul luogo del delitto. Alicia vuole mettere questa notizia in prima pagina, con la foto dei ragazzi e con il titolo ‘Beccati!’ Henry e Michael pensano che i due neri non siano colpevoli, e che il loro sia un arresto-bluff, compiuto per coprire le indagini della polizia sulla malavita e su uno scandalo legato ad una banca. Henry intanto ha avuto il colloquio col direttore del Sentinel e gli ha rubato dalla  scrivania una notizia riguardante proprio la banca Sidona collegata al delitto dei due bianchi. Martha, capitata in redazione per sapere se il marito ha accettato il posto al Sentinel, si offre per procurare notizie più sicure da un suo contatto, un amico del Dipartimento di polizia, e così viene a sapere che i due bianchi uccisi erano due funzionari della banca Sidona, il cui azionista maggioritario è il boss D’Onofrio, e che l’avevano praticamente derubato di 5 milioni di $.
Tra il lavoro febbrile, i piccoli litigi e ripicche, le discussioni e i problemi da risolvere, la giornata volge al termine, alle 7 di sera si deve mandare in stampa la prima pagina.
Intanto Henry ha mandato la fotografa del giornale, Robin, a fotografare i ragazzi neri al momento della cattura, la foto è importantissima, e quasi per miracolo Robin, malgrado le difficoltà, la folla, e la sua piccola statura, riesce ad ottenerne una valida. Ma dopo la notizia che gli ha passato Martha,  Henry sa che pubblicare in prima pagina, secondo il desiderio di Alicia, la foto dei ragazzi neri con la scritta ‘Beccati!’ significa pubblicare una notizia falsa, tuttavia, per poter discolpare davvero i due ragazzi, gli occorre una dichiarazione ufficiale di un funzionario della polizia. Piantando in asso i genitori e la moglie con cui dovrebbe cenare per festeggiare il nuovo lavoro al Sentinel, lavoro ormai svanito, avendo il direttore capito che gli ha rubato la notizia della banca dalla scrivania, Henry, col collega Michael si reca al distretto di polizia per avere conferma dell’innocenza dei ragazzi, e l’ottiene con la promessa che non farà il nome del poliziotto. Si precipita allora in redazione, ma sono ormai quasi le nove di sera e il giornale è già in stampa con la foto dei ragazzi e il titolo ‘Beccati’. Henry tenta di fermare la rotativa, e di cambiare il titolo in ‘Non sono stati loro!’, ma si accapiglia con Alicia che, un pò per far valere la sua autorità e un pò per non sprecare i soldi degli straordinari, della carta, ecc... , si rifiuta di ribattere il titolo. Tra strilli, spintoni e insulti Alicia licenzia Henry. Henry stordito e trasognato va a casa e vi trova l’ambulanza che sta portando Martha all’ospedale: ha avuto un’emorragia vaginale e rischia di perdere il bambino. Intanto Bernie, che ha saputo di avere un tumore alla prostata e che dovrà subire una serie di trattamenti di radiazioni, sta nel bar di zona a bere e a parlare con uno che sembra proprio sbronzo. Viene a sapere che è l’assessore Marion Sandusky; i due stanno per confidarsi i reciproci problemi quando nel bar entrano Alicia e Michael; Michael sta pacatamente spiegando alla donna che Henry voleva solo non pubblicare una notizia falsa, perché scopo di un giornale come il Sun è pubblicare notizie vere. Finalmente Alicia capisce il suo errore e va al telefono per fermare il giornale e correggere il titolo. Ma nel frattempo Sandusky ha riconosciuto il cronista del Sun che lo ha sputtanato, Michael McDougal, e gli si slancia contro; i due lottano, la pistola di Michael finisce a terra, Sandusky la raccoglie e parte un colpo che ferisce Alicia. In ospedale, prima di accettare di essere operata Alicia riesce a ottenere di telefonare al giornale per cambiare il titolo della prima pagina da ‘Beccati!’ in  ‘Non sono stati loro!’
Alle 7 del mattino seguente Martha, col parto cesareo, ha dato alla luce un bel bimbo, Henry è diventato un felice papà e conserverà il suo posto, i ragazzi neri sono stati rilasciati e il Sun, come giusto, ha detto la verità.

 

Cronisti d’assalto
Commento di Natale Missale

Partendo dal presupposto che ogni opera prodotta dall’immaginazione, anche se ispirata da fatti reali, ha valenza simbolica, interpreteremo questo film interiorizzandone i personaggi, cioè vedendo in ognuno di essi parti dell’anima degli sceneggiatori, che in questo caso sono David e Stephen Koepp. Si tratterà quindi di un lavoro psicologico. Poiché, tuttavia, nessuno potrà mai penetrare e conoscere l’altrui psiche, alla fine il lavoro riguarderà esclusivamente noi stessi. Insomma, il film diventa un pretesto per conoscere un po’ meglio un aspetto della nostra anima. Nella fattispecie, trattandosi di una commedia che ha a che vedere con la ricerca della verità attraverso i conflitti delle varie componenti della nostra psiche,  conosceremo meglio noi stessi in quei particolari momenti di conflittualità fra le nostre funzioni psichiche scatenate da una affannosa e movimentata ricerca del vero. Per farla breve, il film lo tramuteremo in un bel nostro sogno da interpretare. Ma partendo dalla convinzione che la psiche dell’umanità è una, non faremo altro che conoscere un ulteriore aspetto di essa fino ad oggi sconosciuto, e tutto questo grazie alla realizzazione di un copione cinematografico da parte dei due suddetti sceneggiatori, ed alla collaborazione di attori, registi, produttori, tecnici, sarti, truccatori, operatori, ecc. Vedremo la Mente (una) di tutte queste persone in azione, e contemporaneamente assisteremo all’attivazione della “nostra” mente. In due parole e per concludere questa breve introduzione al commento, faremo tutti insieme teatro, realizzando un tessuto artistico fatto di finissima e realissima materia mentale; daremo vita ed assisteremo allo stesso tempo alla danza della Divina Energia, a quella che gli indù definirebbero la danza di Shiva, la danza della Vita. Il tutto, per puro gioco.
Due ragazzi di colore, mentre camminano per strada scoprono dentro una macchina due morti ammazzati (a terra, nei pressi della vettura vi è una pistola, la probabile arma del delitto); terrorizzati scappano; assiste alla scena una donna. I due ragazzi verranno arrestati, ed i giornali sbatteranno in prima pagina la notizia dell’arresto: tutti i quotidiani daranno per scontato la colpevolezza dei due giovani, il New York Sun, no. La domanda è: dal punto di vista simbolico, cosa può rappresentare tutto questo? Diamo per scontato che nel momento in cui traduciamo in simboli la vicenda non facciamo altro che aprire la porta del nostro inconscio per sbirciarvi dentro. Cosa sta succedendo in questo momento dentro la nostra anima? Cosa sta attivando questa scena  in quella zona d’ombra che sta aldilà della nostra coscienza? Se abbiamo scelto di commentare questo film, qualcosa deve essere successo. Cerchiamo di scoprirlo.
Cominciamo col restringere il campo d’indagine e delineare i contorni della vicenda. I giornali che si contendono la notizia sono in particolare due, il Sun e il Sentinel. New Yok Sun vuol dire il sole della città nuova, e Sentinel significa sentinella, nome che deriva dal tardo latino sentinare, che a sua volta vuol dire “evitare con astuzia un pericolo” (Devoto – Oli). Tutto il film ruota attorno al modo con cui il Sun arriverà a scegliere i contenuti della prima pagina, tutti racchiusi nella non colpevolezza dei due ragazzi sospettati, ovvero nella ricerca della verità. Ecco il cuore del “sogno”: la ricerca della verità. Cosa succede all’individuo, quando tutto il suo essere è proteso verso questa ricerca? E’ semplice: trasforma la sua psiche in un giornale con tanto di direttore, di capo redattore, di cronisti, fotografi, tipografi, ecc., e sguinzaglia tutti questi individui – cronisti d’assalto – in ogni direzione per trovare il vero. Il giornale non può che chiamarsi “Il sole della città nuova”, perché la psiche per conseguire lo scopo deve fare tabula rasa di ogni pre-concetto, di ogni pre-tutto; deve diradare ogni nuvola, affinché la luce del sole, della chiarezza mentale, possa districare l’intera intricata vicenda. Il direttore del giornale è Bernie White, un pluridivorziato che da due anni non parla con la figlia, e che soffre di ipertrofia prostatica. Egli rappresenta la mente razionale, che attraverso la logica deve alla fine decidere sull’argomento da stampare in prima pagina. E’ pluridivorziato, perché la mente razionale non può convivere che con la sola logica e non tollera sentimenti. Ma l’individuo non può vivere di sola logica e di sola ragione, ecco che quindi occorre che conviva anche con un surrogato di moglie, di sentimento: con il suo capo redattore Alicia Clark, un sentimento che spesso sconfina nella passione. L’ipertrofia prostatica di Bernie sta a rappresentare l’incapacità della mente di comprendere prima e di metabolizzare poi le acque del sentimento stesso. Quanto poi alla figlia, essa rappresenta il frutto scontato di una iper razionalità: una glaciale emotività di Bernie riflessa sullo specchio dell’esistere, incapace di comprendere se stessa. Delle quattro funzioni della psiche, abbiamo osservato sia la ragione che il sentimento, non rimane che dare uno sguardo all’intuizione ed alla sensazione. Essi sono rappresentati da  Henry e Martha Hackett, marito e moglie, entrambi cronisti, lei in attesa di un bambino. Saranno proprio queste due funzioni il mozzo attorno a cui girerà la rotativa del giornale: saranno loro due a scoprire la verità. Quando l’intuizione si mette in moto non c’è ragione o sentimento che tenga: le osservazioni spesso giuste del direttore e del capo redattore, cioè di Bernie ed Alicia, non verranno prese in considerazione. L’intuizione sta gerarchicamente sopra la ragione, contrariamente a quello che pensa Jung, che la pone allo stesso livello dell’istinto. Essa la paragoniamo ad una sorta di pre-conoscenza inspiegabile, un pre-sentimento numinoso, un’idea infallibile. Henry e Martha lavorano di concerto, ma il loro rapporto non può essere paritario, ma asimmetrico: ecco i continui litigi. Però uno non può fare a meno dell’altro, ed ecco il loro amore. Alla fine, il sole della città nuova è il bambino nato con parto cesareo dopo un ricovero rocambolesco, che non rappresenta altro che la prima pagina del giornale, la verità. Quella prima pagina dice il vero, perché essendo simboleggiata da un bambino, rappresenta una nuova psiche vuota e luminosa come quella di un Buddha. Il parto di entrambi è molto complicato, perché le tenebre che impedivano alla verità-sole di manifestarsi erano nere e fitte; la notte, con tutta la sua pallida luna, non voleva cedere il passo all’alba di un nuovo giorno. Ma un’ulteriore insegnamento ci offre il film: tutte quelle non poche parti grottesche che fra comico e tragico alleggeriscono la concitata e quasi violenta preparazione della prima pagina, ci suggeriscono di affrontare la vita con un pizzico di buon umore e di leggerezza, se no certi momenti di tensione potrebbero rivelarsi  insopportabili e indigeribili.     Resta da vedere che cosa ci abbia offerto il nostro inconscio di nuovo. Ecco la novità: ognuno di noi funziona come un giornale, ma non si limita a stampare notizie del giorno prima, perché come in un vecchio film di René Clair (‘Avvenne domani’) siamo in grado di sapere con largo anticipo le notizie del giorno dopo, ma non perché possediamo poteri di superuomo, ma perché riteniamo che ogni giorno, con tutti i suoi avvenimenti, altro non sia che il seme del giorno dopo. Basta un poco di buon senso per capire cosa produrranno i nostri pensieri, sentimenti e azioni di oggi sul domani. La ricerca della verità, se riferita al concetto e non ad un particolare fatto reale, alla fine si riduce alla giornaliera lettura dei giorni della vita come fossero pagine di giornale scritte dai nostri pensieri, dai nostri desideri, dalle nostre emozioni, dalle nostre intuizioni. Questa particolare lettura non potrà più produrre in noi alcun turbamento, perché tutti gli articoli – fuor di metafora: tutti gli avvenimenti della nostra vita quotidiana - sono stati seminati da noi stessi, innaffiati, curati, ecc. Ecco cosa abbiamo scoperto di nuovo: i registi del film della nostra vita siamo noi stessi, e nessun altro all’infuori di noi è colpevole dei guai e delle gioie della nostra quotidianità.

Roma, 28 Gennaio 2013         
Natale Missale

 

 

Cronisti d'assalto (‘The Paper’ = Il Giornale)
Interpretazione cabalistica di Franca Vascellari 

Questo film del 1994 diretto da Ron Howard inizia col mostrare due ragazzi neri che, a mezzanotte, all’uscita d’un fast food, fuggono spaventati alla vista di due bianchi uccisi in un’auto; poi racconta, dalle 7 di mattina alle 7 del giorno dopo, una giornata  movimentata nella redazione di un giornale di New York, il Sun, con le storie dei vari personaggi che gli si intrecciano intorno.

Noi, al solito, per interpretare questa gradevole commedia che vuole illustrare la non certo facile vita dei cosidetti cronisti d’assalto, e offrire uno spaccato della vita di redazione e dei problemi che la caratterizzano, vogliamo invece considerare tutta la vicenda come un iter iniziatico, un viaggio che il regista Ron (= abbreviazione di Ronaldo = che governa col consiglio divino) compie all’interno di sé, sul suo Albero cabalistico, insieme al protagonista, Henry (= Enrico = capo di casa) sua specchiatura, viaggio che noi intraprendiamo ora, per approfondire la conoscenza di noi stessi. Dai nomi dei vari personaggi (nomen omen = nel nome il presagio) ricaveremo le loro funzioni o ruoli per poterli collocare sull’Albero.

Il direttore del Sun, Bernie White (Robert Duvall), è separato, ha un problema alla prostata,  non vede la figlia da due anni e vorrebbe tanto riprendere un rapporto con lei, ma non sa nemmeno che si è sposata ed ha avuto un figlio.

Tutti coloro che lavorano al Sun (= il Sole), proprio perché il giornale ha tale nome, dovrebbero collaborare a rendere questo ‘Sole’, questo Albero, sempre più luminoso, vero datore di Vita e di Verità, ma al momento chi lo dirige è stanco, malato, amareggiato; è il caso del direttore Bernie (diminutivo di Bernardo = orso valoroso -l’orso è associato al miele e simboleggia la dolcezza della verità-) che è appunto solo (separato, senza controparte femminile), indebolito dalla vecchiaia e dalla malattia e, avendo trascurato la figlia,  non sa nemmeno di essere ‘nonno’ e se ne è perciò negate tutte le gioie. Per tali sue caratteristiche gli attribuiamo all’inizio della storia il Chesed (Giustizia) negativo, dell’albero nero. Egli non riesce più nemmeno prendere la decisione di quale sarà la prima pagina del giornale e delega il suo ‘potere decisionale’ ad Alicia e a Henry, raccomandando loro di non litigare.

Il capo redattore, Alicia Clark (Glenn Close), è malvista dai suoi dipendenti, ha come amante uno dei giornalisti del Sun, vive al disopra delle sue possibilità ed ha un gran bisogno di quattrini; chiede un aumento al direttore che glielo nega, poi, in serata si reca ad una festa di beneficenza e, scavalcando il direttore Bernie, tenta di ottenere l’aumento dal proprietario del giornale Graham Keighley (Jason Robards), ma riceve solo un umiliante rifiuto.

Il capo redattore è Alicia (= Alice; se di derivazione celtica significa ‘bella’ se di derivazione greca significa ‘che protegge, che salva’), in relazione a quest’ultimo significato attribuiamo ad Alicia, il Geburah (Forza) dell’Albero: è anche per lei, all’inizio, il centro dell’albero nero; questo personaggio di difetti ne ha un bel pò: è cinica, aggressiva, autoritaria, adultera, vendicativa, avida; insomma è la ‘cattiva’ della storia; per lei il ‘fine’ giustifica i ‘mezzi’, e la morale è relativa all’interesse del momento.

 Il personaggio principale del film, antagonista di Alicia, è Henry Hackett (Michael  Keaton), capo cronista, che deve decidere se accettare o meno un posto al Sentinel, giornale concorrente del Sun; sua moglie e collega, Martha (Marisa Tomei), è incinta di otto mesi e mezzo, lo vorrebbe al Sentinel, perché lì sarebbe meglio retribuito e con meno ore di lavoro. Martha soffre di crisi di insicurezza, teme il parto, ed ha anche paura di non poter più continuare a fare la giornalista dopo la nascita del bambino.

Il capo cronista, Henry (= capo di casa) è il protagonista della storia;  in lotta continua con Alicia per carattere, ideali, morale e onestà, a lui e alla sua controparte femminile Martha (= signora della casa) abbiamo attribuito il Malkuth (Regno) dell’Albero, corrisponde alla personalità del regista che compie il viaggio iniziatico e la scalata dell’Albero. Henry e Martha hanno tante buone qualità, ma attraversano un momento di crisi: stanno per avere un figlio, Martha ha paura di rimanere sola al momento del parto, teme anche di non poter più fare la giornalista, lavoro che le piace ed in cui è brava; Henry deve prendere la decisione giusta: o restare al Sun, in cui si trova bene, ma dove deve sempre battagliare con Alicia, o cambiare lavoro e accettare il posto al Sentinel, posto più tranquillo ma di minori soddisfazioni e responsabilità. Come interiorizzare queste situazioni? Il Malkuth corrisponde alla personalità e alla coscienza assianica e nel mondo di Assiah (Fisico) la cosa più importante è capire qual’è il proprio posto e rimanervi, qual’è il proprio dovere e attuarlo. Henry e Martha debbono scoprire questo. Abbiamo fatto corrispondere al direttore del Sentinel che offre a Henry il posto più ‘facile’, ma a lui meno adatto, il centro Yesod (Fondamento) dell’albero nero. Il Sentinel viene ad essere per Henry la ‘tentazione’ cioè il tentativo del suo albero nero di distoglierlo dal suo posto e dal suo dovere. 

Sono le 7 della mattina: tutti i giornali di New York hanno riportato la notizia dei due bianchi di fuori città trovati morti in una macchina con su delle scritte razziste; il Sun invece questa notizia se l’è persa, ed è uscito con uno degli articoli del cronista Michael McDouglas (Randy Quaid) che criticano l’inefficienza dell’assessore ai parcheggi, Marion Sandusky (Jason Alexander); Michael però ora, al limite della paranoia, armato di pistola, dorme in ufficio per paura della vendetta dell’assessore.

Al cronista Michael (= energia del Signore) che ha denunciato l’inefficienza dell’assessore ai parcheggi Marion (= amareggiato, afflitto) e allo stesso Marion, abbiamo attribuito il centro Tiphereth (Bellezza), anch’esso all’inizio capovolto, perché ‘oscurato’ dalla paura di Michael e dall’afflitta  inefficienza di Marion; Michael rappresenta il cuore dell’Albero, perché è il primo a riconoscere la falsità dell’accusa rivolta ai due ragazzi neri ed è anche quello che sostiene sempre Henry nella sua lotta contro Alicia; ed è infine determinante nella decisione che questa prende alla fine.

Alla riunione quotidiana della redazione del giornale il direttore Bernie deve decidere la prima pagina: o riportare la notizia di una collisione sulla metropolitana che ha provocato alcuni ferimenti tra cui la mutilazione di una mano, con relative fotografie realistiche o la notizia della cattura dei due ragazzi neri, possibili assassini perché visti sul luogo del delitto. Alicia vuole mettere questa notizia in prima pagina, con la foto dei ragazzi e con il titolo ‘Beccati!’ Henry e Michael pensano che i due neri non siano colpevoli, e che il loro sia un arresto-bluff, compiuto per coprire le indagini della polizia sulla malavita e su uno scandalo legato ad una banca. Henry intanto ha avuto il colloquio col direttore del Sentinel e gli ha rubato dalla  scrivania una notizia riguardante proprio la banca Sidona collegata al delitto dei due bianchi. Martha, capitata in redazione per sapere se il marito ha accettato il posto al Sentinel, si offre per procurare notizie più sicure da un suo contatto, un amico del Dipartimento di polizia, e così viene a sapere che i due bianchi uccisi erano due funzionari della banca Sidona, il cui azionista maggioritario è il boss D’Onofrio, e che l’avevano praticamente derubato di 5 milioni di $.

Tra il lavoro febbrile, i piccoli litigi e ripicche, le discussioni e i problemi da risolvere, la giornata volge al termine, alle 7 di sera si deve mandare in stampa la prima pagina.

Tra le ore 7 della mattina e le ore 7 della sera, ora in cui dovrebbe andare in stampa il giornale, cioè nell’arco di 12 ore,  nel crogiolo dell’Albero del Sun si producono delle trasmutazioni che corrispondono al ‘visita interiora terrae’ dell’alchemia. Particolarmente importante è il fatto che Henry, nel colloquio col direttore del Sentinel, invece di accettare il posto, rubi dalla sua scrivania la notizia relativa alla ‘verità’ che va cercando, è questo il primo passo per la risalita dell’Albero: rubare l’energia all’albero nero significa riconquistarla a quello bianco. Altrettanto importante è la collaborazione di Martha che offre al marito un’altra fetta di ‘verità’. Ma l’albero nero assorbe ancora tante energie; altri cambiamenti, altre trasformazioni debbono ancora maturare, ci vorranno altre 12 ore per giungere al compimento dell’Opera...

Intanto Henry ha mandato la fotografa del giornale, Robin, a fotografare i ragazzi neri al momento della cattura, la foto è importantissima, e quasi per miracolo Robin, malgrado le difficoltà, la folla, e la sua piccola statura, riesce ad ottenerne una valida.

Quando Henry decide di mandare Robin (= Roberta = la splendente), a fotografare i due ragazzi di colore, alla ‘verità’ si aggiunge un altro spicchio, sarà quella foto la prima pagina del giornale. Abbiamo collocato nel centro di Yesod (Fondamento) bianco Robin con la sua foto ‘vera’.

Ma dopo la notizia che gli ha passato Martha,  Henry sa che pubblicare in prima pagina, secondo il desiderio di Alicia, la foto dei ragazzi neri con la scritta ‘Beccati!’ significa pubblicare una notizia falsa, tuttavia, per poter discolpare davvero i due ragazzi, gli occorre una dichiarazione ufficiale di un funzionario della polizia. Piantando in asso i genitori e la moglie con cui dovrebbe cenare per festeggiare il nuovo lavoro al Sentinel, lavoro ormai svanito, avendo il direttore capito che gli ha rubato la notizia della banca dalla scrivania, Henry, col collega Michael si reca al distretto di polizia per avere conferma dell’innocenza dei ragazzi, e l’ottiene con la promessa che non farà il nome del poliziotto. Si precipita allora in redazione, ma sono ormai quasi le nove di sera e il giornale è già in stampa con la foto dei ragazzi e il titolo ‘Beccati’. Henry tenta di fermare la rotativa, e di cambiare il titolo in ‘Non sono stati loro!’, ma si accapiglia con Alicia che, un pò per far valere la sua autorità e un pò per non sprecare i soldi degli straordinari, della carta, ecc... , si rifiuta di ribattere il titolo. Tra strilli, spintoni e insulti Alicia licenzia Henry.

Se il Sun uscisse in edicola con in prima pagina la foto dei ragazzi con su la scritta ‘Beccati!’, sarebbe proprio il trionfo della menzogna, cioè il capovolgimento di tutto l’Albero, e ovviamente allora Henry, che tanto ha lottato per la verità, dovrebbe essere licenziato perché lui non  può, non vuole, e non deve far parte di un albero disintegrativo, di un ‘sole nero’, giornale di inganni. Ma un epilogo del genere comportebbe anche uno enorme spreco di energie, e certamente non di quelle che intende Alicia.

Henry stordito e trasognato va a casa e vi trova l’ambulanza che sta portando Martha all’ospedale: ha avuto un’emorragia vaginale e rischia di perdere il bambino. Intanto Bernie, che ha saputo di avere un tumore alla prostata e che dovrà subire una serie di trattamenti di radiazioni, sta nel bar di zona a bere e a parlare con uno che sembra proprio sbronzo. Viene a sapere che è l’assessore Marion Sandusky; i due stanno per confidarsi i reciproci problemi quando nel bar entrano Alicia e Michael; Michael sta pacatamente spiegando alla donna che Henry voleva solo non pubblicare una notizia falsa, perché scopo di un giornale come il Sun è pubblicare notizie vere. Finalmente Alicia capisce il suo errore e va al telefono per fermare il giornale e correggere il titolo. Ma nel frattempo Sandusky ha riconosciuto il cronista del Sun che lo ha sputtanato, Michael McDougal, e gli si slancia contro; i due lottano, la pistola di Michael finisce a terra, Sandusky la raccoglie e parte un colpo che ferisce Alicia. In ospedale, prima di accettare di essere operata Alicia riesce a ottenere di telefonare al giornale per cambiare il titolo della prima pagina da ‘Beccati!’ in  ‘Non sono stati loro!’

Henry licenziato torna a casa. Nel momento di massima tensione, allorché tutto sembra perduto, la personalità che ha fatto tutto quello che poteva, lascia che le ‘cose’ accadano e ripiega su se stessa, e si occupa solo della ‘casa’: cioè della famiglia, della moglie,  del bimbo che sta per nascere.

E le ‘cose’ accadono. Michael ri-corda ad Alicia la realtà: il Sun è un giornale il cui scopo è pubblicare notizie ‘vere’ non  menzogne. Alicia fa parte del Sun e, malgrado tutti i suoi difetti, ri-conosce il suo ‘dovere’. Intanto ‘si produce’ l’incontro-scontro tra Marion e Michael: il colpo dell’arma da fuoco che ne scaturisce colpisce (punisce) proprio Alicia, che è ormai pronta a correggere il suo errore (Geburah è caduta e anche riparazione).

Alle 7 del mattino seguente Martha, col parto cesareo, ha dato alla luce un bel bimbo, Henry è diventato un felice papà e conserverà il suo posto, i ragazzi neri sono stati rilasciati e il Sun, come giusto, ha detto la verità.

Con la nascita del bimbo di Henry e Martha si è attua la rinascita dell’Albero, in esso tutti si sono rinnovati: Bernie è ora pronto per un nuovo rapporto con la figlia; Alicia ha ricordato la differenza tra vero e falso; Michael  ha imparato ad essere più prudente col ‘fuoco’; Henry e Martha ora sanno quali sono i loro rispettivi ‘luoghi’ e ‘doveri’: il Sole splende sulle vicende umane e non mente mai.

Roma, 31/01/13  Franca Vascellari

 

Albero Cabalistico del SUN di ‘Cronisti d’assalto’

 

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