MOMO
Questo film del 1986 del regista
Johannes Schaaf e` stato ispirato dall'omonimo romanzo (edito per la
prima volta nel 1973 e in Italia nel 1981 dalla SEI) di
Michael Ende
(1929-1995), l'autore della 'Storia Infinita' (edito nel 1979 e
pubblicato
in Italia nel 1981
dalla Longanesi) in cui viene sviluppata ed approfondita, anche se con
una tecnica diversa, la stessa tematica: il viaggio all'interno di se`,
il conoscere se stessi, porta alla Consapevolezza, alla Coscienza,
all'Ordine, cioe` al Cosmo, ma per giungere a questo bisogna farsi
'bambini', 'nuovi': "In Verita` vi dico: chi non accoglie il Regno di
Dio come un bambino non entrera` in esso"
(Mc. 10,15)
Per la riduzione teatrale v.
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- teatro
Ecco
la trama:
Alla periferia di una grande citta`,
tra le rovine di un piccolo anfiteatro ha trovato rifugio una bambina
fuggita da un orfanotrofio, il suo nome e` Momo. La povera gente che
abita li` intorno l'ha adottata, tutti le vogliono bene e vanno da lei
per raccontarle i loro problemi. Momo possiede una dote straordinaria:
sa ascoltare in un modo speciale, infonde serenita` e armonia; vicino a
lei si placano gli animi, chi le parla, riesce a trovare in se stesso la
risposta ai suoi quesiti. I bambini, quando c'e` lei, riescono ad
inventarsi giochi straordinari; i vicini litigiosi,
che non si parlano da
mesi, come Nino
e Nicola, vengono da
lei e fanno pace. Nino, insieme alla moglie Liliana e` stato il primo a
portare da mangiare a Momo, e Nicola e` quello che le ha trasformato la
grotta dell'anfiteatro in una casetta vivibile. Ma tra tanti amici Momo
ne ha due che le sono piu` cari degli altri: uno e` vecchio, lo
considerano tutti un po` matto, si chiama Beppe e fa lo spazzino, ogni
sera, dopo il lavoro, viene da Momo a parlare, e le spiega la sua
filosofia di vita: "Vedi, Momo, e` cosi`: certe volte si ha davanti una
strada lunghissima e si pensa che e` troppo lunga e che non si riuscira`
spazzarla tutta e allora si comincia a spazzarla in fretta, sempre piu`
in fretta... allora ti manca il fiato e non ce la fai piu`... non e`
cosi` che si deve fare. Non si deve pensare alla strada tutta in una
volta, tutta intera, si deve pensare soltanto al prossimo passo, al
prossimo respiro, al prossimo colpo di scopa. Sempre soltanto a quel
gesto che viene subito dopo. Allora c'e`soddisfazione, allora si fa bene
il lavoro. Cosi` deve essere.... E ad un tratto uno si accorge che passo
dopo passo, ha fatto tutta la strada e non
e` senza fiato. Questo
e` molto importante". L'altro amico prediletto di Momo e` giovane, e`
l'esatto contrario di Beppe, si chiama Girolamo, ma tutti lo chiamano
Gigi, il Cicerone, perche` quando vede qualche turista aggirarsi nei
paraggi si offre come guida e comincia a narrare fatti e avventure di
personaggi antichi. S'inventa tutto, dice un sacco di bugie... ma alla
fine riesce a raggranellare qualche soldo per campare.
Quando e` vicino a Momo Gigi riesce ad inventarsi storie
meravigliose.... quelle sono le 'loro storie' e i protagonisti sono loro
stessi. Momo, Gigi e Beppe sono grandi amici... il vecchio Beppe e`
l'unico del quartiere che non critica la leggerezza di Gigi, e Gigi e`
l'unico che non canzona le stravaganze di Beppe...
Per poter
passare la sua esperienza agli amici Momo deve dormire
'come un granello che riposa sottoterra per una intera orbita solare
prima di poter germogliare'...
M. Hora trattiene presso di se` la
bambina che, addormentata, rimane per un anno intero nella Casa di
Nessun Luogo.
Ora i Signori Grigi sanno che la
bambina si e` recata da Mastro Hora, e che prima o poi tornera`; se Momo
li conducesse dal Vecchio, potrebbero avere Tempo senza limiti. Per
constringerla a questo hanno deciso di toglierle tutti quelli che ama,
di lasciarla completamente sola e poi di ricattarla.
I bambini che lei
conosce, ora non piu` liberi di giocare, vengono messi nei Depo-bimbi,
specie di depositi-prigioni, per essere meglio educati al risparmio del
tempo. All'amico Gigi hanno offerto la fama e il successo...lui ha
accettato; ora canta e racconta le storie composte per Momo davanti al
grande pubblico, sempre le stesse, sempre piu` finte, ed e` sempre piu`
disgustato delle sua falsita`, della sua codardia... nulla ha
acquistato, tutto ha perduto, sopratutto rimpiange la sua piccola amica.
...I Signori Grigi poi hanno visitato l'amico Beppe nel manicomio e
l'hanno costretto a ad accettare un patto: centomila ore risparmiate in
cambio della liberta` sua e della bambina.
Lui ora lavora notte e
giorno sempre piu` in fretta... come un matto, per risparmiare le
centomila ore.
Trascorso un anno ed un giorno Momo si
desta nell'anfiteatro: non c'e` piu` nessuno. Sola, accompagnata dalla
Tartaruga Cassiopea, va in cerca dei suoi amici, perche` vuole
raccontare loro la meravigliosa esperienza vissuta nella Casa di Mastro
Hora. Si reca dunque da Nino e Liliana, nella loro osteria spera di
trovare anche qualcuno degli altri, ma l'osteria di Nino e` diventata un
fastfood pieno di gente, accanto c'e` l'ingresso di un albergo di lusso.
Momo si ferma li`
fuori, e in quel momento Gigi, ora star del cinema e della televisione,
esce da una lussuosa macchina e sta per entrare in albergo; quando vede
Momo, la riconosce, l'abbraccia e vorrebbe stare con lei, ma risucchiato
dagli obblighi del sul caotico lavoro, nemmeno l'ascolta. Cosi` fanno
Nino e Liliana e Nicola e tutti gli altri; e cosi` pure i bambini del
quartiere che, inquadrati e disciplinati non hanno tempo per lei, di
Beppe lo spazzino poi nessuno sa nulla. A questo punto Momo, che ha
perduto anche Cassiopea, viene di nuovo avvicinata da un Signore Grigio
che le da` la possibilita` di riavere indietro i suoi amici: in cambio
lei deve solo condurli da Mastro Hora. La bambina rifiuta, dicendo che
ignora la strada per andare da lui, e che solo la Tartaruga la
conosce... tutti i Grigi allora cercano la Tartaruga. Cassiopea riappare
a Momo per guidarla da Mastro Hora, cosi` si recano da lui inseguite da
tantissimi Signori Grigi, che pero`, giunti al Vicolo di Mai, la` dove
il Tempo scorre all'indietro, scompaiono nel nulla. Arrivate nella Casa
di Nessun Luogo, Mastro Hora le accoglie con molto affetto e, dopo una
ricca colazione, insieme preparano un piano per
liberare gli uomini
dai Signori Grigi. "Non potresti farli arrivare tutti al Vicolo di Mai e
farli scomparire? " chiede Momo a Mastro Hora.
"No, non posso" risponde lui "... ma
ecco, mi hai dato un'idea ... posso addormentarmi e fermare il Tempo.
Pero` ho bisogno del tuo aiuto. Tu sai che il Tempo
e` formato dalle
Orefiori che continuamente sbocciano e appassiscono... i Signori Grigi
hanno immagazzinato e congelato le Orefiori rubate agli uomini e le
nascondono in qualche sotterraneo sotto la citta`....con i petali
essiccati delle Orefiori si confezionano i loro sigari... vivono di
quelli... Fermando il Tempo, tutto si fermera` ...tu potrai liberare gli
uomini dai ladri del Tempo se riuscirai a impedire loro l'accesso alle
riserve delle Orefiori. Terminati i loro sigari, spariranno tutti. E`
un'impresa molto rischiosa, perche` dovrai agire da sola... e
avrai a disposizione
una sola Orafiore, pero` Cassiopea verra` con te....." Momo accetta,
appena Mastro Hora si e` addormentato e il Tempo si e` fermato , le
parti si
invertono, ora sono la
bambina e la Tartaruga che
inseguono i Grigi.
Tutti i Signori Grigi rimasti si dirigono di corsa al deposito
sotterraneo, molti di loro non arrivano in tempo, tanti si azzuffano per
rubarsi i sigari e si eliminano a vicenda. Alcuni riescono a raggiungere
il sotterraneo. Momo e la Tartaruga li hanno seguiti e ora, nascosti, si
trovano nella sala dei congressi dei Signori Grigi ... intanto nella
sala i capi dell'organizzazione hanno imposto ai loro inferiori una
drastica successiva auto-eliminazione...con la sua Orafiore Momo chiude
la porta del deposito e mentre i pochi superstiti lottano per
carpirgliela, si dissolvono nel nulla.
Non ci sono piu` Signori Grigi. Momo con l'ultimo petalo della sua Orafiore riapre la porta del deposito e libera tutte le Orefiori... il Tempo riprende a fluire sugli uomini e tutti ne hanno di nuovo in abbondanza per vivere, amare ed essere amati e felici...
MOMO Consideriamo,
come al solito, il romanzo "Momo" e quindi il film del regista Johannes
Schaaf come un 'sogno', una favola, un racconto mitico, in cui si puo`
intravedere un percorso
iniziatico dell'autore
e (o) del regista che partendo da una situazione di caos, di disordine e
male-essere, attraverso un iter di conoscenza di se` giunge ad una
situazione di ordine, di bene-essere, di "Cosmo".
Per fare questo,
poniamo i vari personaggi che incontriamo sull'Albero cabalistico. Ecco
dunque
M. Ende e (o) J.
Schaaf in Assiah, nel mondo fisico, all'interno della sephirah Malkuth,
il Regno, dove la personalita` ha coscienza solo del mondo di veglia,
posti li` come in un punto di partenza. Ora occupiamoci degli amici di Momo.
Liliana e Nino sono una coppia, hanno un'osteria e ovviamente sono
quelli che piu` si adoperano per sfamare la bambina; il nome Liliana
deriva da Gigliola, che vuol dire 'la pura' e Nino puo` essere il
diminutivo di Antonio, che vuol dire 'il combattente' o di Giovanni che
vuol dire 'dono di Dio', li abbiamo collocati entrambi sul Malkuth, il
Regno, come energie fisiche donate generosamente e operanti
positivamente, che 'nutrono', come terra fertile, il centro Yesodico.
Beppe e` il diminutivo di Giuseppe, che
vuol dire 'Dio aggiunga' egli si preoccupa di istruire Momo, le insegna
a leggere, e come si fa a 'lavorare' nel modo giusto; gli abbiamo
attribuito la sephirah Hod, lo Splendore, la sephirah della scienza e
della programmazione. Nicola e` il muratore che ha reso
vivibile per Momo la grotta dell'anfiteatro, trasformandola in una
piccola casa con tutto il necessario, anche con i fiori dipinti sulla
parete; Nicola vuol dire 'vincitore' e l'abbiamo fatto corrispondere
alla sephirah Netzach, la Vittoria, la sephirah di cio` che cresce,
spinge, evolve. Il fatto che Nino e Nicola abbiano avuto
un litigio a proposito di un'immagine di Sant'Antonio, litigio che si
compone dinanzi a Momo, indica che Nino, in questo contesto, non puo`
derivare da Antonio (che combatte), perche` se cosi` fosse egli non 'si'
darebbe via in cambio di una 'radio-ricevente' (= cosa passiva), invece
Nicola (= il vincitore) conosce il vero valore del (sant') Antonio e lo
fa suo perche` gli compete. C'e` poi Gigi,
che come abbiamo detto e` il diminutivo di Gerolamo che significa 'Nome
Sacro', a lui abbiamo attribuito la sephirah Tiphereth, la Bellezza,
relativa all'Amore, alla musica, all'arte. Gigi rappresenta il Sole di
Momo, e Momo e` la sua Luna, insieme formano la coppia regale, il
Principe e la Principessa destinati alle Nozze Mistiche, come ben si
evince dal significato del nome congiunto dei due e
dalle favole che Gigi
inventa per Momo. A questo punto il romanzo o il film, in
cui sono tutti felici e sereni, sarebbe gia` finito, e il viaggio
terminato prima di cominciare, ma ecco che compaiono i 'Signori Grigi'.
Quando nella personalita` nasce la Coscienza, la sepirah Daath, l'Io
Sono, il Cristo interiore, Momo in questa storia, tutte le forze
negative accumulate nell'albero nero si scatenano. C'erano anche prima,
ma sonnecchiavano, non si sentivano 'minacciate nella loro esistenza',
ma la` dove si manifesta l'inizio della risalita dell'Albero, del
Ritorno al Padre, del Risveglio, del compimento dell'Opera, si scatena
la guerra senza quartiere tra Sephiroth (Virtu`) e qelipoth (vizi). I Signori Grigi non sono altro che bucce,
scorie, acquistano consistenza solo se glielo permettiamo, ascoltandoli
e dando loro vita con l'uso sconsiderato e vanificato della nostra Vita,
cioe`del Tempo che ci e` stato donato per vivere, conoscere e amare.
Il primo Grigio
che vediamo in azione, esempio di come i Grigi si 'lavorano' gli uomini,
lo troviamo alle prese con Fusi, il barbiere. Fusi potrebbe essere un
diminutivo di Fusco, Fosco, che vuol dire 'oscuro'
ed in effetti il suo
malcontento e la sua situazione poco felice (ha la madre sorda e la
donna che ama, Agnese, che vuol dire la pura, costretta su una sedia a
rotelle) lo rendono fragile e quindi vulnerabile agli attacchi del
'nemico'; infatti viene subito conquistato e, come poi tanti altri,
messo a servizio dei Grigi. Abbiamo collocato tutti i Grigi sull'albero
capovolto, gli agenti Grigi sull'astrale nero, i funzionari Grigi sul
mentale nero, con un posto particolare, il Tiphereth nero riservato
all'agente che contatta Momo e che rimane 'colpito al cuore' tanto da
tradire la sua razza grigia; egli, pur non potendo provare l'Amore per
la sua natura caratterizzata dall'odio, e` costretto dalla vicinanza di
Momo a dire la 'Verita`'. Allorche` Momo, la Coscienza ancora
bambina, viene a conoscenza della Verita` relativa agli abitanti della
sua citta`, cioe` della sua personalita`, il primo tentativo e` quello
di reagire e rendere consapevoli del pericolo che corrono tutte le altri
componenti dell'Albero... ma in pericolo e` proprio lei, Momo, e l'aiuto
non puo` venire dal fisico (Liliana, Nino e gli altri), ne` dal mondo
dei sentimenti Beppe, Nicola o Gigi, gia` contaminati dai Grigi, ma solo
dal mentale piu` alto quello intuitivo, governato da Mastro Hora. Mastro
significa 'maestro' e Hora puo` derivare dall'egizio Horo (= Colui che
e` in alto), dio Falco, che vede molto lontano, che combatte il male
(Seth, lo spirito delle tenebre), oppure dal nome latino Horatius, che
significa 'chiaro-veggente'. Abbiamo collocato Mastro Hora sulla
sephirah Chesed, la Giustizia, relativa alla Verita`, al Perdono, alla
Misericordia. Mastro Hora
manda la Tartaruga Cassiopea a prendere Momo per proteggerla e per farsi
conoscere da lei. La simbologia della tartaruga e` vastissima, e`
considerata in tutte le tradizioni 'animale sacro', impersona i poteri
creativi, la fertilita`, la durata, il tempo. In Cina viene chiamata il
'Guerriero nero' e corrisponde al principio femminile yin; esprime
forza, sopportazione e longevita`. Cassiopea (= succo di cassia, essenza
di arbusto) nella mitologia greca e` una bellissima regina che osa
dichiararsi piu` bella di Era (o delle Nereidi); anche per questo
'orgoglio' di colei che le presta il nome, abbiamo collocata la
Tartaruga Cassiopea sulla sephirah Geburah, la Forza, relativa al
Vigore, alla Protezione, al Potere nascosto, e alla 'caduta' v.
www.taozen.it
testi sacri, commento alla Genesi. Ma ormai Cassiopea e` una
costellazione, splende nei cieli, e puo` benissimo condurre una
Coscienza bambina a conoscere Mastro Hora. L'incontro di Momo con il
Vecchio Maestro e` affettuoso e illuminante, M. Hora rifocilla la
bambina e Momo attraverso di lui perviene alla conoscenza di Se`
all'interno del suo cuore. Abbiamo in questa esperienza la coincidenza
del centro Yesod con il centro Daath, la` dove i 4 piani dell'Albero
diventano un solo Centro in cui il Fuoco, Atziluth, lo Spirito scende,
la Terra, Assiah, il fisico, sale e l'Aria, Briah, il mentale, e
l'Acqua, l'astrale, si mettono a servizio. Per poter
passare la sua esperienza ai suoi amici Momo deve dormire presso Mastro
Hora un anno intero, e` questo il periodo della 'crescita' e della
'maturazione' della Coscienza, periodo di silenzio e meditazione,
indispensabile per il compimento dell'Opera.
Poi, tornata
nell'anfiteatro della vita quotidiana, essa deve affrontare
personalmente la solitudine e l'abbandono, periodo della
'desertificazione' quindi sperimentare la potenza del nemico. La seconda
visita a Mastro Hora che permette la strategia della lotta, cioe`
'fermare il tempo e costringere il nemico a mostrare le riserve di
Orefiori' puo` essere
considerata come un
ulteriore periodo di Grazia che accresce la Volonta` e la Determinazione
di salvare gli amici,
cioe` tutto l'Albero (abbiamo qui un seconda 'colazione' per Momo,
sollecitata dalla Tartaruga); infine, l'inseguimento nei sotterranei e`
senza dubbio
un 'Visita interiora
terrae', un
(V.I.T.R.I.O.L)
alchemico che porta alla rettificazione dell'Albero, cioe` alla sua
purificazione, con la dissoluzione dei Grigi e il ritorno alla Vita
vera. Grazie. Franca
Vascellari
Albero cabalistico di MOMO
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