BIANCANEVE E I SETTE
NANI
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C’era una volta una
principessa, il cui nome era Biancaneve; la regina, sua matrigna era
gelosa di lei, la vestiva di stracci e la faceva lavorare come
sguattera. Questa regina, in realta’ una strega, aveva uno specchio
magico a cui tutti i giorni domandava: “Specchio, servo delle mie brame,
chi e’ la piu’ bella del reame?” Il mago dello specchio, evocato,
invariabilmente le rispondeva: “ O mia regina, sei tu la piu’ bella del
reame! ”. Ma intanto Biancaneve crescendo era divenuta una giovinetta e
avendo chiesto al “pozzo dei desideri” di poter incontrare l’amore, era
stata esaudita: le era apparso un principe su di un bianco cavallo che
aveva dichiarato di amarla e di volerla sposare.
Quel giorno, alla solita
domanda della regina, lo specchio aveva risposto : “Dal momento che sa
d’essere amata, Biancaneve la piu’ bella e’ diventata”. La risposta
aveva mandato la regina su tutte le furie, la sua gelosia era esplosa e
subito aveva ordinato al suo servo cacciatore di condurre la principessa
nel bosco e li’ ucciderla, riportandone indietro il cuore, chiuso in un
cofanetto, come prova certa dell’avvenuto delitto.
Ora il servo e’ li’ con la
principessa che, bella e innocente, parla con gli uccellini ed e’ felice
e innamorata... egli non ha il coraggio di ucciderla. Le chiede perdono
e le raccomanda di fuggire il piu’ lontano possibile; alla crudele
regina portera’ il cuore di un cinghiale catturato.
Si fa notte e la povera
principessa, disperata, vive tutti i suoi terrori: fugge terrorizzata
dalle ombre del bosco e dai suoi abitanti, cade nel ruscello, si rialza,
fugge inseguita dal vento e dal mistero; solo a giorno, con l’aiuto
degli abitanti del bosco, lepri, cerbiatti, uccelletti, scoiattoli
ecc.., con cui puo’ comunicare, riesce a trovare un rifugio per
ripararsi: e’ la casetta dei sette nani.
Biancaneve crede che la
piccola casa sia l’abitazione di sette bambini perche’ vi sono sette
lettini molto piccoli, ma soprattutto crede che i bimbi siano senza
mamma perche’ tutto e’ sporco e in disordine; decide pertanto, con
l’aiuto degli amici del bosco, di spolverare, lavare e rassettare la
casetta e anche di preparare una buona cena; poi, stanca di tante
emozioni e tanto lavoro, si sdraia su tre dei sette lettini e si
addormenta.
Alle cinque della sera i sette
nani che hanno lavorato nella miniera di diamanti e oro per tutto il
giorno, stanchi e affamati tornano a casa e ... trovando tanti
cambiamenti, pensano che la loro casetta sia stata occupata da un
mostro, ma quando il “mostro” si sveglia, ecco che riconoscono la
principessa Biancaneve e l’accolgono contenti, solo Brontolo, il
brontolone dei sette, all’inizio e’ contrario, ma poi cede anche lui.
Ed ecco i nomi degli altri sei nani: Dotto, Gongolo, Eolo, Mammolo,
Pisolo, Cucciolo. Biancaneve riesce subito a farsi amare dai sette gnomi
e anche a renderli puliti e ordinati, perche’ e’diventata la loro mamma:
insieme trascorrono la serata tra balli e canti.
Intanto la regina ha saputo
dal mago dello specchio dell’inganno del cacciatore e medita vendetta.
Scende nei sotterranei della reggia e li’, consultati i libri della
magia, prepara il filtro che la trasformera’ in una vecchia, infatti
andra’ lei stessa nel bosco, sotto mentite spoglie, ad uccidere la
rivale. Ed ecco gli ingredienti per il sortilegio:
1) polvere di mummia
per invecchiare;
2) nero della notte per tingere le vesti;
3) risata di
strega per arrochire la voce;
4) urlo di terrore per imbiancare i
capelli;
5) turbine di vento per agitare l’odio;
6) schianto di folgore
per mescolare il tutto.
La regina beve la magica pozione e diventa un
orribile vecchia strega. Sempre col libro dei sortilegi ora la vecchia
prepara il frutto velenoso che fara’ morire Biancaneve: una mela
stregata: “ne basta un solo assaggio e gli occhi della vittima si
chiuderanno per sempre in un sonno mortale”; nel libro e’ scritto
anche: “solo il primo bacio d’amore potra’ richiamare in vita la
poverina”, ma la strega e’ sicura che, trovandola senza vita, i nani la
seppelliranno. Nella notte lascia il castello per la loro casetta.
E’ l’alba, i sette gnomi, dopo
aver raccomandato a Biancaneve di non aprire a nessuno, partono per
recarsi a lavoro. Arriva la strega e, fingendosi malata e bisognosa di
cure, si fa accogliere da Biancaneve, poi le offre la mela stregata e la
fanciulla convinta dalla vecchia che la mela esaudisca i desideri
d’amore, la morde e muore. Intanto gli amici del bosco sono andati ad
avvertire i sette nani che la loro protetta e’ in pericolo; ma e’ troppo
tardi: la strega ha gia’ compiuto il misfatto ed ora fugge inseguita dai
sette nani... pero’, mentre sta per schiacciarli con un grosso masso,
viene colpita da un fulmine e muore. I sette nani tuttavia non
seppelliscono Biancaneve; preparano per la principessa un’urna di
cristallo e oro e la vegliano in continuazione.
Il principe che aveva
dichiarato il suo amore a Biancaneve e non aveva mai cessato di
cercarla, ne sente parlare e arriva sul suo cavallo bianco... quando la
vede, si china su di lei e la bacia. Il miracolo si compie: la
principessa si sveglia e ...vissero tutti felici e contenti per sempre.
Biancaneve e i sette nani
interpretazione di Franca Vascellari
Questa favola dei fratelli
Grimm che Walt Disney ha reso meravigliosamente nella sua versione
cinematografica (e’ stato il suo primo cartone animatato lungometraggio,
realizzato nel 1937), puo’ benissimo, come tante altre fiabe, essere
interpretato come viaggio iniziatico, processo di individuazione o
percorso di sviluppo interiore o spirituale. La partenza e’ una
situazione di “perduta felicita’ o Paradiso perduto”, qui in particolare
“manca” il Re Padre, la Regina e’ una matrigna potente e cattiva, con
al suo servizio un “servo-specchio-mago” che conosce tutto cio’ che
accade nel “reame” e la Principessa, la protagonista della storia, e’
vestita di stracci e costretta a lavorare come sguattera.
Ora cominciamo a domandarci
quali componenti della personalita’ possano esssere rappresentati da
tali personaggi: se il “reame” o Regno, corisponde alla stessa
personalita’ in Assiah o mondo fisico, lo specchio-mago che “sa tutto
del reame” non puo’ che essere la mente, che interrogata risponde allle
domande della Regina, sua padrona o psiche al nero, volta agli interessi
egoistici e materialistici: ambizione, invidia, gelosia, odio, desiderio
di potere, avidita’ ecc. la Regina ed il suo specchio-mago non possono
che rappresentare i mondi di Yetzirah e Briah capovolti, le qelipoth,
bucce o scorie che imprigionano la Divina Shekinah (la Principessa) e
ostacolano la sua unione con Principe, nella sephirah Daath o
Coscienza. La Principessa rappresenta dunque l’elemento acqueo o lunare
che deve incontrare il suo complementare elemento igneo o solare, cioe’
il Principe e in tal senso la Principessa risulta essere Yesod, il
centro della ricerca e della risalita dell’Albero cabalistico e il
Principe, Tiphereth, il centro dell’Amore e della Realizzazione. Il
“pozzo dei desideri” e’ la possibilita’ che ha la Luna di specchiarsi
nel suo elemento, la Terra-Acqua, e cosi’ conoscersi e conoscere la
necessita’ di completarsi nel Sole, nell’Aria- Fuoco. Biancaneve, che
significa “acqua cristallizzata purissima e luminosa”, essendo costretta
a lavorare come sguattera nel castello paterno, trova il suo riscatto
nell’umile lavoro di purificazione (lavare le scale del palazzo); e’
questa umilta’ che le permette di “vedere” nel pozzo dei desideri
l’Amore che le e’ destinato. A questo punto scatta la lotta tra il Bene
e il male, tra le Sephiroth e le qelipoth: e’ il momento della Verita’,
della lotta per la sopravvivenza della “Regina nera” che comanda di
uccidere la Bianca-Principessa, ma il cacciatore-carnefice-servo viene
invece commosso dalla bellezza innocente della sua vittima e tradisce la
Regina. In realta’ egli e’ un “servo”, una forza a servizio del piano
fisico, un cacciatore, cioe’ colui che procura il cibo per l’organismo e
“serve” chi lo comanda o lo influenza piu’ da vicino, prima la Regina,
Yesod nero, poi la Principessa, Yesod bianco. Anche gli “amici del
bosco”, che si oppongono ai “nemici del bosco” ( quelli che hanno
terrorizzato Biancaneve durante la notte della disperazione) sono
energie del piano fisico a favore dell’Albero bianco e infatti sono
loro, uccelletti, cerbiatti, scoiattoli ecc. (tutti “cibo” per il
piano astrale e mentale) che conducono la Principessa alla casetta dei
sette nani. Che cosa rappresentano dunque i “sette Nani”e la loro
casetta che e’ al dila’ delle “sette cascate”? Sappiamo dalla tradizione
celtica che i “nani” o elfi sono gli “elementali” della terra, cioe’ i
“guardiani” delle forze terrestri: custodiscono e lavorano l’oro e le
pietre preziose, questi in particolare sono “buoni” anche se
disordinati e poco amanti della pulizia... sono i sette nani di
Biancaneve; e’ lei che deve tenerli in ordine, rassettare la loro casa e
preparare loro la “cena” e Biancaneve lo fa e anche bene e riesce a
farsi amare da loro. Consideriamo i vari nomi: Dotto e’ saggio, Gongolo
sa gioire, Eolo sa soffiare, Brontolo sa brontolare, Mammolo
profumare, Pisolo riposare e Cucciolo sa far tenerezza. Queste sono
tutte qualita’ che la “Principessa ha sviluppato” nel corso della sua
vita e che ora la proteggono nel momento del pericolo. La casetta
aldila’ delle “sette cascate”, e’ il “luogo” della protezione e della
“prova” e li’ Biancaneve sarebbe al sicuro se, obbedendo alle
raccomandazioni di Dotto non aprisse la porta a nessuno.
Ma torniamo all’infuriata
Regina: fallito il tentativo di far uccidere la rivale dal servo, ora e’
lei stessa che si occupa dell’impresa e per farlo si “trasforma” in se
stessa: una vecchia strega megera. I sei elementi che compongono la
pozione magica si contrappongono, insieme alla mela stregata, settimo
elemento, alle sette qualita’ positive dei Nani: la polvere di mummia e’
la negativita’ di Dotto; il nero della notte la negativita’ di Brontolo,
la risata di strega quella di Gongolo, l’urlo di terrore quella di
Pisolo, il turbine di vento quella di Eolo, lo schianto di folgore
quella di Cucciolo e infine la mela avvelenata, quella di Mammolo...
Appena i nani si sono
allontanati la strega arriva e con l’inganno induce Biancaneve ad aprire
la porta che avrebbe dovuto restare chiusa. Quando la vigilanza viene
meno il male ha il sopravvento e rischia di uccidere il Bene che e’ in
noi e l’Anima (la Principessa) si addormenta e par morta, ma se c’e
stato l’incontro con lo Spirito (il Principe), Questo Stesso verra’ a
cercare la sua Principessa e il bacio d’Amore risvegliera’ l’Amata, e
allora, finalmente, morta la strega, si celebreranno le Regali Nozze,
per sempre.
Grazie. F.V.
BIANCANEVE E I SETTE
NANI: ALBERO CABALISTICO
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