DOGVILLE La scelta dei nomi dei
personaggi di questo film non e` stata certo casuale, cominciamo allora
ad entrare nel loro significato e a porli sull'Albero cabalistico. Mose` (il nome del cane vero) = salvato dalle acque. E` l'unico essere che si salva dalla furia di giustizia di Grace, sara` il 'seme' del futuro Albero. Grace (= Grazia), nome che si completa poi con Margareth (= perla) e Mulligan ( to mull = fallire), rappresenta la coscienza dell'Albero, che fallisce il suo compito di redenzione. Ed ora passiamo ai dogvilliani: Tom = deriva da Tommaso = gemello, incompleto, meta`, la parte oscura di un intero, ma anche incredulo, infatti manca di Fede. Crede di essere un filosofo ed uno scrittore, ma non lo e`, a lui abbiamo attribuito il Tiphereth, la Bellezza, quale possibile 'Sole' dell'Albero. Il vizio che gli compete e` l'orgoglio, l'arroganza. Marta = signora (della campana, dell'organo, della casa della missione, che e` la chiesa di Dogville); essa dovrebbe produrre musica, armonia, ma non lo fa. Abbiamo posto anche Marta sul Thiphereth dell'Albero. Ma Ginger = Ma deriva da madam = signora; ginger = zenzero, pepata. = signora pepata. Coltiva la terra sotto i cespugli di uva spina. L'uva dovrebbe dare il 'vino', produrre 'spirito', ma la sua e` uva spina. Gloria = lode ( al nero: ingiuria). Abbiamo posto Ma Ginger e Gloria nel Malkuth, il Regno, la Terra dell'Albero, perche` entrambe si occupano dei 'campi' e del 'cibo' di Dogville. Hensons = figli delle galline. Bill = deriva da Guglielmo = che ha volonta` (al nero: debole). Lisa = deriva da Luisa = pienezza (al nero: vacuita`) Abbiamo collocato tutta la famiglia Hensons sulla Sephirah Hod, Splendore, il Mercurio dell'Albero, per il loro 'commercio' di bicchieri di finto cristallo, che emanano luce finta e per la loro invidia verso Grace. Chuck = mandrino, che allarga; to chuck = gettar via. Vera = vera, sincera (al nero: falsa). Abbiamo posto Chuck e Vera, la coppia che 'si odia' sulla Sephirah Netzach, la Vittoria, la Venere dell'Albero. Essi, con i loro 7 figli avrebbero potuto con l'aiuto di Grace rinnovare l'Albero, ma odiandosi l'hanno reso sterile e mortifero. Il vizio che compete loro e` la lussuria. Benn = da Beniamino, figlio della destra (al nero: della sinistra), l'abbiamo collocato sulla Sephirah Geburah, la Forza, il Marte dell'Albero, nutrito da Grace, diventa il principale responsabile della sua disfatta nella guerra contro il male. Il vizio che gli compete e` la violenza, frutto di ira repressa. Thomas Edison = Thomas = Tommaso = incredulo, senza Fede; Edison = figlio di nobile (al nero: figlio dell'ignobile), a lui abbiamo attribuito la Sephirah Chesed, la Giustizia, il Giove dell'Albero, perche` autorevole e padre. Ma questo finto malato nel fisico, diventa col tempo sempre piu` malato grave nell'animo, il vizio che gli compete e` la tirannia, brama di potere. Mc Kay = Mc = figlio di; Kay = key = chiave, tasto (che suona al tocco). Olivia = dell'olivo, pianta sacra (al nero: pianta profanata) June = da Giovanna = dono (al nero: sottrazione). A questi ultimi tre personaggi abbiamo attribuito lo Yesod, il Fondamento, la Luna dell'Albero. Mc Kay il cieco, avrebbe potuto, proprio perche` cieco, fare da tramite tra Grace e gli altri, e come chiave, aprire la porta tra l'esteriore, Malkuth e l'interiore, Grace, e permettere la conoscenza della sua armonia. E non l'ha fatto. Inoltre Olivia e June, proprio perche` nere di pelle, notturne, lunari, avrebbero potuto offrirsi a lei come supporto di tras-mutazione. Il vizio che compete loro e` l'accidia. Ai 15 adulti dogvilliani vanno aggiunti poi i 7 figli di Vera e Chuck, di cui il penultimo, Giasone (= guaritore, al nero: untore, guastatore) contribuisce come un adulto, e forse di piu`, al fallimento dell'impresa di Grace. Ora i personaggi della tragedia ci sono tutti, e noi, come al solito, avendoli posti tutti sull'Albero cabalistico, l'abbiamo interiorizzati per ricavare da questo film, visto come un 'sogno-incubo' del regista, materia di studio per conoscerci meglio. Abbiamo stabilito che i dogvilliani sono tutti relativi all'albero nero, come dice lo stesso titolo 'Dog-ville'. Ora la domanda che si pone il film ci sembra questa: e` possibile 'salvare' questa 'citta`', questo 'albero'? Ci troviamo di fronte alla stessa situazione di Gn. 18, 20-33: Disse allora il Signore: "Il grido contro Sodoma e Gomorra e` troppo grande e il loro peccato e` molto grave. Voglio scendere e vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui e` giunto il grido fino a me; lo voglio sapere" (v. comm. Genesi www.taote.it ) E la risposta e` la stessa data in Genesi: e` possibile salvarla se almeno un decimo di essa, un decimo dell'albero che la costituisce, e` 'giusto', e` 'buono'. Qui, purtroppo, La Grazia, la divina Shekinah, l'Angelo di JHWH, visita la citta`, l'individuo e lo riempie di se`, dei suoi doni, ma la citta` a tanta generosita` risponde con un progressivo assorbimento della nuova energia, che le arriva inaspettata, prostituendola, sfruttandola e servendosene per i suoi piu` bassi egoismi. Tutti i dogvilliani, nessuno escluso, agiscono nello stesso modo. Per tutto il film assistiamo all'inutile tentativo di Grace di conquistare con il suo amore e disinteresse gli abitanti di Dogville che lei ha identificato con le 7 statuine della vetrina del negozio di Ma Ginger... Possiamo infatti considerare le 7 statuine come i centri dell'Albero ridotto a 7 in cui si manifestano nel Bene le virtu`, e nel male i sette vizi capitali, v. schema dell'Albero). Grace, come Grazia, dono di redenzione faticosamente acquista le statuine, ma poiche` i dogvilliani sono tutti 'finti' in realta` le prende solo in prestito, per poi assistere impotente alla loro distruzione per mano di Vera (in cui si manifesta la falsita` e l'odio di tutte le donne di Dogville). Anche l'ultimo baluardo, quello che se le fosse rimasto fedele avrebbe permesso il recupero di tutto l'Albero, Tom, il possibile 'amore', l'abbandona e la vende, per qualche dollaro, come Giuda ha venduto il Maestro Gesu` per 30 denari... Ed ora parliamo un poco di Grace e delle sue caratteristiche. E immaginiamo che Grace rappresenti l'anima del regista. E` molto bella, vestita elegantemente con mani d'alabastro, ma ha i piedi nudi. E` spaventata e crede di essere inseguita da gangsters, e`affamata e ruba l'osso al cane Mose`. A Tom racconta di se` che e` senza famiglia, che aveva un padre, ma glielo hanno portato via. Grace sembra un'anima, (un 'essere' femminile composto di intuizione e sentimento) cacciata da un paradiso terrestre, da un Eden per una qualche colpa; l'Eden ora e` protetto dal fuoco dei 'guardiani', fuoco che la costringe a fuggire e a rifugiarsi in Dogville. Sapremo alla fine della storia che e` stata lei stessa a lasciare la 'casa' per non accettare le regole del 'Padre'. Ma probabilmente di questo, all'inizio lei non se ne ricorda, perche` la sua memoria e`offuscata dalla paura del fuoco dei guardiani. E` bella, molto delicata, si vede che e` stata educata con cura. Ma perche` non c'era una Madre in quella casa paterna? L'abito lungo, nero, fa pensare che Grace porti un lutto, forse per la morte della Madre. Il fatto che sia scalza mostra che non ha la 'protezione dei piedi', non ha difese sul 'sentiero' ch deve percorrere, e il fatto che rubi l'osso al cane, dimostra che la sua fame e` diventata rabbiosa, incontrollabile. Visto che giunge a Dogville, e incontra Tom, si presume che la cittadina, attraverso Tom, dovrebbe fornirle cibo e sandali. Il suggerimento di Tom (che potrebbe rappresentare la sua controparte maschile, pratica-razionale, la personalita` del regista) di offrirsi ai dogvilliani per 1 ora di lavoro manuale in ogni casa, risulta subito inappropriato, Grace dovrebbe offrire ispirazioni, pensieri e sentimenti elevati non dovrebbe abbassare il suo livello. Ma possibile che l'educazione ricevuta in 'casa' non le abbia insegnato a non gettarsi via? Perche` ha perso Coscienza di Se`? Tutto il film non fa che porsi questa domanda e il finale drammatico e crudo e` la risposta. Grace, l'anima di Lars Von Trier, ha fatto un tentativo, non ha raggiunto il suo scopo, ma ha capito... L'incontro col Padre e` chiarificatore delle conclusioni a cui e` giunto lo stesso regista del film e che ricordano il finale della vicenda narrata in Gn. 19, 24-29. I vizi vanno condannati. Senza pieta`. Per fermare gli 'stupratori' e gli 'omicidi', esteriori e interiori, occorre la frusta. Caricarsi delle loro colpe crea solo sofferenza. Poi, salvato il salvabile, come narrato in Genesi, e fatta 'tabula rasa' del resto, si puo` sempre ricominciare da capo. Grazie. Franca Vascellari.
Albero cabalistico di Dogville Le 7 statuine e i 7 vizi capitali
|