Amleto
(Interpretazione
Cabalistica)
Tutte le tragedie
e in particolare questa di Shakespeare, Amleto, interpretata
superbamente da Laurence Oliver, possono essere intese come
"fallimenti" di possibili sviluppi di Coscienza: quando in un
"Regno"[ = Malkuth] Re e Regine, Principi o Principesse si
danno reciprocamente la morte o si suicidano, vuol dire che i centri
dell’Albero dell’individuo [Sephiroth] invece di svilupparsi e
"fiorire" si procurano dei blocchi energetici o si trasformano
in qelipoth [bucce] vanificando cosi’ lo scopo dell’incarnazione,
con la conseguente necessita’ di ripetere l’esperienza in altra
occasione, di doverci "riprovare" insomma. Ma veniamo ad
Amleto e alla sua storia. Se Amleto Padre non fosse ucciso
dall’usurpatore Claudio[=zoppo o chiuso= mancante di contenuto=buccia=qelipah],
il Principe Amleto [= piccolo villaggio = citta’ incompiuta =sephirah
in sviluppo], cresciuto ed educato dai suoi parenti, al momento giusto
diverrebbe Re e , unito alla sua Donna, Ofelia [luce degli occhi = luce
di Dath], potrbbe governare il suo "Regno": l’Albero sarebbe
armonico, equilibrato e realizzante … Invece "C’e’ qualcosa
di marcio nello stato di Danimarca": un Re legitto muore in
circostanze "strane" e, dopo due soli mesi di lutto, la Regina
Gertrede [= amica della lancia = Geburah]] sposa il cognato; questi,
assumendo la reggenza del regno, puo’ controllare il Principe
ereditario e tentare di ucciderlo per
rimanere indisturbato al potere. Se consideriamo il Padre e la Madre [Re
e Regina, Chesed e Geburah], come il mentale di un individuo che deve
portare il proprio Figlio [Tipherth] a governare il Regno come
Coscienza[Daath], l’assassinio del Padre potrebbe corrispondere al
capovolgimento di una Volonta’ [Chesed] volta alla Reintegrazione in
una volonta’ tutta protesa verso gli interessi personali egoistici; e
le nozze illecite e fedifraghe, una trasformazione della Matrona [divina
shekinah] in prostituta… da qui prima lo smarrimento, poi la discesa
agli inferi involontaria e anomala [non e’il protagonista che
volontariamente evoca le ombre — come Ulisse o Enea o Dante - ma e’
l’ombra stessa del Padre che si presenta e coinvolge nella sua
"vendetta"il figlio]. Da questo non voluto e irregolare
contatto con l’ombra nasce il "Dubbio", l’Archetipo
incarnato da Amleto, la coscienza che, non del tutto sviluppata, non sa
e non puo’ ancora distinguere il giusto dall’ingiusto, il momento
dell’azione da quello dell’inazione: potrebbe uccidere
l’usurpatore, ma esita e non lo fa, potrebbe avere l’amore di
Ofelia, ma lo rifiuta , potrebbe perdonare e recuperare la Madre ma si
perde in sterili lamentele e invece sconsideratamente uccide Polonio, il
padre di Ofelia
e dell’amico Laerte, le sue stesse energie positive, creando cosi’ i
presupposti per la morte della sua Donna e quindi per la propria morte.
Come interpretare e interiorizzare la "rappresentazione teatreale"
voluta da Amleto per conoscere la "Verita’"? Come un ultimo
tentativo della coscienza di smascherare il colpevole [la volonta’
corrotta egoica]; ma l’operazione troppo violenta e immatura porta
alla verita’ senza la dovuta preparazione e purificazione [Amleto e’
isolato, senza amici e senza Donna; l’usurpatore e’ sul trono e ha
tutti i poteri del Re] diventa quindi uno psicodramma non catartico ma
distruttivo, che rompe il precario equilibrio della personalita’ e la
porta all’auto distruzione: muore Ofelia,
muore Gertrude, muore Laerte, muore Claudio e infine anche Amleto….cosi’
non rimane nessuno! Buona Reincarnazione.
Grazie. F.V.
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