La
Bisbetica Domatica
(Interpretazione
Esoterica)
"Vi sono tre
specie di fantocci…:quelli fatti di sale, quelli di stoffa, quelli di
pietra. Immersi nell’acqua, i primi si sciolgono, i secondi
s’inzuppano, gli ultimi sono impermeabili. Quelli di sale si sciolgono
nel Se’ Universale; quelli di stoffa sono i devoti; quelli di pietra
sono frivoli ed im permeabili alla saggezza’. (Ramakrisna- alla
ricerca di Dio).
Dei personaggi di questa commedia, Caterina apparentemente e’ di
roccia, difatto e’ di sale: si sciogliera’ completamente e vivra’
all’unisono con la saggezza di Petruccio, anche lui roccia apparente e
sale effettivo. Al contrario, Lucenzio e Bianca: sembrano di sale,
ma sono granitici. Quanto alla stoffa, la vediamo sulle spalle dei soli
servitori di Petruccio, Grumio e Curtis. Ci piace scorgere nella
commedia in esame un duplice modo di ricerca della verita’, per cui,
vista in quest’ottica, abbiamo da un lato Lucenzio, servitori e
Bianca, dall’altro Petruccio, servitori e Caterina. Ora consideriamo
ogni gruppo un ricercatore e chiamiamoli uno Lucenzio e l’altro
Petruccio. Il primo va a Padova per studiare Filosofia e Virtu’;
Petruccio vi si reca per incontrare un amico. L’uno incontra Bianca ,
se ne innamora, e fa di tutto, con l’aiuto dei servitori, per
conquistarla; l’altro incontra Caterina grazie al suo amico, e con
l’aiuto dei servitori vuole domarla, conquistarla e sposarla. Dal
punto di vista simbolico abbiamo che: Lucenzio ha deciso di conoscersi,
scende in miniera (Padova-Universita’) cioe’ nella sua
interiorita’, aiutato dai suoi difetti (servitori=suoerficialita’ e
avvenenza) incontra il suo astromentale, la sua psiche (Bianca), ma
anziche’ cercare di conoscerla a fondo e indirizzarla, per il solo
fatto di averla vista e osservata e’ convinto di aver scoperto in essa
l’oro filosofale, cioe’ la Saggezza. Detta in termini alchemici,
Lucenzio ha completamente ignorato l’opera al nero perche’ ha
creduto di vedere un po’ di luce in Bianca. Ma per potersi conoscere
non bisogna rinnegarsi (cosa che Lucenzio e i suoi servitori fanno
scambiandosi i ruoli), ma comprendersi, domare la propria mente ed i
sentimenti egoici, cosa che qui non accade: alla fine l’oro (Bianca)
si ossida manifestandosi per quello che e’ veramente, un vile metallo
che va ancora lavorato e provato. A dargli lucentezza e nobilitarlo
sara’ infine Caterina, con una moltiplicazione alchemica in piena
regola. Al contrario, Petruccio e’ il vero ricercatore, che visita la
propria interiorita’ e lascia che l’opera al nero sia del tutto
esaurita. Egli tiene in pugno tutti i suoi servi (le sue potenzialita’-qualita’)
con misura: li bastona se disubbidiscono, li premia se lo meritano.
Anche lui, come gli altri, e’ in cerca del tesoro, ma va a scavare nei
posti ignorati da tutti, nel letame, laddove vi sono grosse energie da
recuperare (gran peccatore, gran santo). E’ un lavoro duro, ma ne vale
la pena: l’oro estratto da Marte (dal guerriero collerico, violento e
battagliero) e’ il migliore. Se tale nobile metallo si trovasse
all’ingresso delle miniere, anche il piu’ perfetto degli imbecilli,
o Lucenzio, lo troverebbe e potrebbe specchiare nella lucentezza di esso
la propria ignoranza. L’oro va prima desiderato (Petruccio lo
desidera), poi cercato (Petruccio lo ricerca), poi scoperto (Petruccio
riesce a scorgerlo laddove nessuno lo vede), poi saggiato e purificato
(Caterina ne sa qualcosa), infine usato:Caterina in fine riesce a
indorare i vili metalli. " Il Silenzio parla costantemente. E’ un
flusso perenne di linguaggio che viene interrotto dal parlare"(RamanaMaharishi)
— Sii cio’ che sei)Il nostro sapiente autore lo sa benissimo, ed
e’ per questo che da secoli ci colpisce con impetuosi torrenti di
poesia in azione: ci satura di essa per condurci dopo alla soglia del
Silenzio. La verita’ e’ sempre stata qui, quello che occorre non
e’ cercarla, ma eliminare cio’ che la nasconde, e cioe’
l’ignoranza, come diceva quel grande maestro che fu Maharaj.
Grazie. N.M.
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