La parola ai giurati
  (Interpretazione Esoterica)


Oltre che da quello psicanalitico, sociologico, pedagogico, morale, giuridico, politico, teatrale, la vicenda che il film propone può essere studiata dal punto di vista "simbolico".
Per chi è sul sentiero della ricerca, dell’autoconoscenza, è facile scorgervi un iter iniziatico. Si comincia con una situazione caotica, con una "materia" (ragazzo incriminato)
da analizzare e conoscere, ed il lavoro va condotto su due direttrici , quella pubblica (in tribunale, una sorta di improprio oratorio dove si invoca la discesa della Giustizia), quella privata (nell’aula dei giurati, una sorta di forno laboratorio chiuso ermeticamente: i giurati vengono letteralmente messi sotto chiave).
Il ragazzo (la stoltezza giovanile con tutte le sue energie negative) va assolutamente recuperato dalla propria coscienza (l’architetto), la quale all’inizio è vaga, incerta e desiderosa di conoscersi attraverso la forma, il Malkuth, l’imputato.
Ecco una sorta di duplice materia su cui lavorare: la prima materia (ragazzo), la materia prima (l’anima, il mercurio), che mediando fra spirito e materia, cerca di coagulare il primo e solvere la seconda con una unica e sola operazione scandita in più tempi.
E’ bene ricordare a questo punto che, ognuno di noi, incarnandosi e staccandosi dal Divino (vedi Genesi), è quel ragazzo desideroso di essere perdonato o quanto meno compreso.
L’Opera non può non cominciare con l’accensione del fuoco filosofico, che da solo la porterà a compimento.
Ponendo i personaggi dell’anima del ragazzo sullo zodiaco, notiamo come l’architetto nel leone rappresenta questo fuoco filosofico, questa coscienza desiderosa di essere una con la Coscienza, l’oro senza cui è impossibile trasmutare tutti gli altri metalli (altri undici giurati ) in oro. L’agente di borsa, posto nel sagittario, rappresenta il fuoco di ceneri occorrente in una certa fase dell’opera.
L’uomo che ha litigato con il figlio, posto nell’ariete, rappresenta il fuoco naturale distruggente omologato al divorante fuoco dell’ira, che anzichè trasformare distrugge. La fase al nero dell’opera non può che cominciare con Saturno, il vecchio. Al nero subentrerà il bianco della luna del bassifondista posto nel cancro, cui seguirà il rosso rame della venere dell’orologiaio posto in bilancia.
Conclusa questa prima fase si ricomincia con una nuova putrefazione (si ricomincia l’analisi della vicenda), si riimpasta il tutto grazia all’attivazione del mercurio del bancario e della venere dell’operaio, entrambi posto in segni di terra (vergine e toro) insieme col vecchio
che occupa la terra del capricorno, quella rosso con cui fu impastato il primo uomo, quella Saggezza con cui venne fatta ogni cosa attraverso il Pronunciamento (...e Dio disse).
Dopo si ricomincia col nero di commerciante di marmellate, che in gemelli rappresenta l’aria bassa e piena di fumo e smog; si continua col bianco dell’aria rarefatta e poco concreta dell’acquario, casa del pubblicitario; e si finisce col rosso del corallo oceanico del presidente, posto nel mare dei pesci.
Una terza ed ultima fase vede nero col razzista, bianco con l’agente di borsa, rosso con l’uomo irato.
E’ proprio dal rossore dell’ira di Marte che alla fine scaturisce il perdono del ragazzo-figlio.
La luce della coscienza ha illuminato tutto l’albero.
E’ inutile dire che ogni personaggio, comportamento, evento, battuta, può essere decodificato, spiegato secondo quest’ottica.
Ecco allora che l’usciere potrebbe rappresentare la sensibilità sempre attenta alle istanze del mondo esterno ed interno.
Il caldo afoso della stanza dei giurati chiusa a chiave potrebbe ricordare la distillazione alchemica all’interno del vaso.
Il diluvio di pioggia potrebbe ricordare la sommersione di tutto lo sporco (vedi diluvio Genesi) e l’arcobaleno che esso promette potrebbe essere allusione alla coda di pavone alchemica, spesso raffigurata con Giunone cui era amico l’animale, dea che potrebbe benissimo far le parti dell’unico personaggio femminile della vicenda, la Giustizia.
La messa in moto del ventilatore potrebbe significare, dopo l’acqua del diluvio, il fuoco filosofico e la terra-ragazzo, l’aria da cui l’alchimista dovrà trarre la vitalità necessaria per far crescere il buono e decrescere il cattivo attraverso appropriati esercizi di pranajama,
di equilibrate respirazioni (il ventilatore si accende quando i giurati sono divisi sei a sei).
Se soggettista, regista, attori, tecnici non avessero creato quell’unità di propositi che ha fatto di loro UNA eccellente compagnia, se non fossero riusciti a creare quelle geometrie che poi hanno manifestato, nessun simile commento poteva esser fatto, perchè
l’oro può essere fatto solo con l’oro.
Mettere sull’albero cabalistico o sullo zodiaco o su dove ci pare una qualunque vicenda, equivale a mettersela addosso: se la vicenda ha un’anima, smuoverà l’anima dell’indossatore.
Ma adesso facciamo salire sulla giostra dello zodiaco tutti i personaggi.
Il ragazzo rappresenta ovviamente la terra. Al presidente, nei pesci con giove diamo la parola chiave "io guido". Egli parla poco, è muto come un pesce. Come un mare acoglie tutti i fiumi, ma non partecipa al loro dis-correre.
Il Pubblicista, con Urano in Acquario, "io volo", ha sempre la testa fra le nuvole,
un’immaginazione sfrenata e poca razionalità perchè la sua mente è rarefatta come l’aria acquariana.Il Vecchio Pensionato sta con Saturno in Capricorno, "io fui", è antico come il pianeta con gli anelli ma ha anche esperienza, è un acuto osservatore ed entra facilmente entro la psiche della gente.
L’Agente di bosa, "io ragiono", sta con Giove nel Sagittario; apparentemente freddo nasconde il suo fuoco sotto le ceneri ed al momento opportuno sa riaccendersi. E’ acuto come una freccia e sa dirigere la sua volontà.
Il razzista proprietario di autorimesse, "io odio", sta nello scorpione con Marte.
Riesce a vedere paludi ovunque ed il fango delle sue "acque" gli impedisce di vedere correttamente.
Riesce ad autopunirsi ed autoisolarsi. Quale razzista non può che essere...allergico! L’orologiaio, "io paziento", in Bilancia con Venere, è una persona precisa e...tempista, i suoi discorsi sono sempre sensati ed equilibrati; il suo fulcro è Giustizia.
Il bancario, "io conto", in Vergine con Mercurio, lavora coi numeri e col pubblico; si presta sempre per l’accomodamento; è un tipo analitico. L’architetto, "Io Sono", nel Leone col Sole, è coscienziale, solare, illuminante, stimolatore di tutti: ogni sua domanda è un transito attivante.
Il Bassofondista, "io ero", nel Cancro con la Luna, è chiuso nel guscio del suo passato; la sua acqua prende la forma del contenitore che ognuno gli propone; è aperto e...scorrevole.
Il Venditore di marmellata, "io farò", con Mercurio in Gemelli, è l’incarnazione dello scilinguagnolo: tratta la vicenda come una compravendita; è egoista e lo sa; è un termometro rotto.
L’Operaio, "io lavoro", nel Toro con Venere, è la forza e la semplicità; se vede rosso attacca; è rispettoso, equilibratro, pratico.
Solleva la domanda tipica del pratico ma qui molto inquietante: e se fosse colpevole? L’Iracondo proprietario d’una agenzia di recapiti, "io combatto", in Ariete con Marte , è un guerriero negativo dal fuoco divorante, dall’ira che porta all’odio e all’accecamento, alla proieziopne; è l’ultimo a bruciare la propria legna.     N.M.

 

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