Il Mercante di Venzia
(Interpretazione Cabalistica)

 

Composta nel1598, questa commedia appartiene allo stesso periodo del Sogno di una notte di mezza estate (= Coscienza della necessita' di armonizzare in se'  le due colonne dell'Albero - v.ns/ relativo commento) e di Romeo e Giulietta, (= Coscienza di dover perdonare in se' la contrapposizione tra il mondo astrale e mentale - v. ns/ relativo commento).  Essa ha per titolo Il Mercante di Venezia, ( mercante = colui lavora con la "merce", con cio' che si "merita"; di Vene-zia  = della citta', luogo in cui "viene" la manifestazione della "zia"= divinita'), riferendosi quindi al personaggio Antonio (= colui che combatte); pero' poi ha invece come protagonisti due figure in contrapposizione tra loro: Shylock ( shy= gettare - lock= chiudere a chiave, cioe' chiudere e gettar via la chiave) e Porzia (= guardiana dei porci, quindi un chiaro riferimento a "Circe" dell'Odissea, = maga). E' come se Shakespeare avesse spalancato una porta sulla sua interiorita' piu' odiosa (Shylock, avaro, usuraio, crudele, vendicativo), quella porta da tenere chiusa a chiave (e talmente ripugnante da doverne gettar via la chiave), per farla scontrare e battere o meglio abbattere, visto che di questa porta non c'e' piu' la chiave, da quella parte spirituale e magica che in lui rappresenta la "Colchide con il Vello d'oro", cioe' l'Io Sono, la Coscienza, Daath.: ... Si chiama Porzia ... e il vasto mondo non ignora i suoi meriti, perche'da ogni terra i quattro venti portano corteggiatori illustri. I suoi riccioli solari le cadon sulle tempie come un vello d'oro, che rende Belmont una spiaggia di Colco... Cosi' la descrive Bassanio (= che sta in basso), che facciamo corrispondere al Malkuth dell'Albero cabalistico, ad Antonio, quando gli chiede in prestito i 3000 ducati, (3 e' il numero dell'Imperatrice, la Saggezza attiva, e 1000 e' il numero della Perfezione). Antonio, che facciamo corrispondere allo Yesod  dell'Albero cabalistico, rappresenta, con il suo denaro, il "mezzo" dell'Opera di Bassanio infatti e' lui che "combatte". Ma Antonio combatte contro se stessso perche' pure avendo tante ricchezze, non le ha a disposizione e deve chiederle in prestito alsuo alter ego, Shyloch, rischiando la pelle (anzi la carne); e' tuttavia questo coraggio, questa sfida tra i propri pregi e i propri difetti che permette all'Albero la conquista della "Maga"di Belmont (= bel Monte punta del piano mentale, Briah, del Vello d'oro, v. ns/ commento relativo al mito di Medea). Bassanio, sta in basso ma aspira all'Alto, al Vello d'oro, alla Coscienza, all'Io Sono dell'Albero, a Daath. Bassanio e' ambizioso, ma, bisogna riconoscerlo, ha dalla sua molte buone qualita': infatti sa circondarsi di amici veri e sinceri: prima di tutto Antonio (che combatte per lui), poi di Salerio (che dona salute) e di Solario (di qualita' solari); poi ancora di Lorenzo (ricco di alloro, destinato percio' alla Vittoria) che facciamo infatti corrispondere a Netzach e che contribuira' col suo matrimonio con Jessica (= ribelle, ma anche guardata da Dio), a cui abbiamo attribuito l'Hod dell'Albero cabalistico, a costruire un armonioso e solido astrale (Yetzirah), ricco di diamanti e gioielli preziosi rubati al padre, (al cuore dell'albero nero). Altro prezioso amico di Bassanio e' Graziano (che dona grazie) a cui abbiamo attribuito il Chesed dell'Albero, e che col suo matrimonio con Nerissa (= da nereo, che scorre= energia che fluisce), a cui abbiamo attribuito il Geburah dell'Albero cabalistico, contribuisce a fornirgli un fidato e sincero mentale  bianco (Briah). Infine Bassanio e' assai differente dagli altri pretendenti di Porzia, per esempio dal principe del Marocco (= del mio corvo, presagio di malattia, guerra e morte) e del principe d'Aragona (= della conchiglia, simbolo di sepolcro), che invano tentano di portargli via la bella ereditiera, la Divina Shekinah che deve risalire l'Albero; essi, al contrario di lui, si lasciano sedurre dalle apparenze esteriori, sono vanitosi e vanagloriosi e abbiamo percio' attribuito loro rispettivamente il mentale e l'astrale dell'albero nero, infatti il primo sceglie il cofanetto d'oro e ottiene la testa di morto, simbolo del vuoto, della nullita' mentale, il secondo sceglie il cofanetto d'argento, e ottiene il quadro dello scemo, simbolo della poverta' astrale. Bassanio invece, scegliendo il cofanetto di piombo, simbolo della terra, che gli e' propria, riconosce umilmente la sua "pochezza", ma dimostra anche di sapere che in quel "piombo" si cela cio' che e' piu' prezioso: la specchiatura del volto dell'Amata, la sua Promessa Sposa. Una volta ottenuta la mano di Porzia, cioe' la Conoscenza di Daath da parte del Malkuth , celebrate le nozze, anche se queste non sono state ancora consumate, tutte le lotte interne, i conflitti in atto, i giudizi, le penali vengono risolte. Ecco che Porzia, la Maga, diventa Baldassarre (= Colui che protegge), essa vuole, per giustizia, che i debiti contratti con l'albero nero (Shylock) siano pagati, ma nel modo corretto, sottraendo  prima il potere al di lui diritto. Quando Baldassarre, il centro Daatico, ha preso in mano la situazione, Shylock puo' avere ancora la carne di Antonio, ma non il suo sangue, che non e' nel contratto. L'albero nero puo' avere cio' che e' materiale dell'Albero bianco, la carne, ma non cio' che e' astrale, il sangue, ne' tanto meno il mentale, il respiro, l'alito vitale. Se poi viene dimostrato che ha cercato di attentare direttamente o indirettamente alla vita di un cittadino veneziano, cioe' di un ricercatore (v. significato di Venezia) allora puo' solo sperare nella grazia del suo Doge (= duce, guida) e solo dopo che gli si e' imposto di diventare cristiano, vale a dire seguace del Cristo, e di aver destinato i suoi beni alla figlia Jessica (che gli si e' ribellata come figlia dell'albero nero ed e' ora sotto lo sguardo di Dio). Nell'ultimo atto si "Opera" la riequilibratura finale tra le colonne dell'Albero e prima che le Nozze Mistiche siano consumate, si consolida la promessa solenne di fedelta' al giuramento e all' "anello", simbolo dell'Infinito, dell'Eternita', del Patto e del Potere sul Regno.
Ora, terminata l'interpretazione della commedia, vorremmo porre un'attenzione particolare  alla celebre risposta di Shylock  alla domanda di Salerio (atto 3 sc.I):

Salerio: Ma  son sicuro che...  non ti prenderai la sua carne... a che servirebbe?

Shylock: A farne esca per i pesci. Se non nutre niente altro, nutrira' la mia vendetta. Mi ha svillaneggiato, defraudato di mezzo milione, ha riso delle mie perdite, deriso i miei guadagni, spregiato il mio popolo, ostacolato i miei affari, reffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici... e perche'? Perche' sono un ebreo. Un  ebreo non ha occhi? Non ha mani, un ebreo, membra, corpo, sensi, sentimenti, passioni? Non si nutre dello stesso cibo, non e' ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, scaldato e gelato dalla stessa estate e inverno di un cristiano?... Se ci pungete, non sanguiniamo? se ci fate il solletico, non ridiamo? se ci avvelenate, non moriamo? e se ci fate torto, non ci vendicheremo? Se siamo come voi in tutto il resto, vi somiglieremo anche in questo. Se un ebreo fa torto ad un cristiano, che fa il mite cristiano? Vendetta! E se un cristiano fa torto ad un ebreo, che fara' secondo l'esempio cristiano, l'ebreo paziente? Vendetta! mettero' in pratica la malvagita' che mi insegnate e sara' difficile che non superi i maestri.

Shakespeare da vero conoscitore dell'animo umano, pone in bocca a Shylock, il vendicativo ebreo, la giustificazione del suo odio. Esso nasce dall'odio cristiano. Il cristiano che odia il suo prossimo, sia esso ebreo, o nero, rosso, o giallo, non e' cristiano; essere cristiano significa essere seguace del Cristo, che ha lasciato come testamento l'Amore, la Pace, il Perdono. Per duemila anni i "cristiani" hanno assai spesso creduto di essere cristiani, senza esserlo neppure lontanamente: Amore, Pace, Perdono non si ereditano con un'etichetta, si conquistano con un duro lavoro di purificazione su se stessi. Per un discorso cabalistico, legato allo schema dell'Albero potremmo meglio chiarire:   Quando una personalita', un Malkuth che non ha mai contattato il Se', l'Io Sono, il Cristo, Daath, mente a se stesso dicendo di averLo contattato, proclamandosi "cristiano", lo fa per ignoranza: spesso in realta' non ha nemmeno chiaro "il concetto" di "Coscienza Cristica", ed e' solo la Coscienza del Cristo che rende Cristiani. Non e' il battesimo d'acqua, quello che rende "Cristiani", ma e' il battesimo di Fuoco, dello Spirito, che si riceve nel cuore, da adulti, in seguito a trasmutazioni interiori verificatesi nella psiche (mondo astro-mentale) e di tale portata da convertire l'energia dei "vizi" quali: superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia, accidia, nell' energia delle "virtu'"  opposte: umilta', generosita', castita', serenita', temperanza, amore, operosita'. 
Nell'Albero de Il mercante di Venezia  esiste uno Shylock perche' esiste un Antonio, energia di Yesod di Bassanio ancora impura: Antonio e'  accusato da Shylock di essere invidioso, villano, ladro, odioso ecc. egli in tutta la commedia non smentisce le accuse, anzi le convalida con le sue risposte arroganti. Perche' Antonio non ha ancora la Coscienza  Cristica. E Shylock l' ebreo, non ha la Coscienza di Israele (= colui che ha lottato con gli uomini e con Dio e ha vinto), che ne e' l'equivalente. Nel momento  finale in cui Bassanio si unisce a Porzia, Graziano sposa Nerissa e Lorenzo ama Jessica, Antonio alias Shylock si purificano e diventano entrambi Israele, Cristo, Daath, L'Io Sono.

Grazie. F.V.

 

 

ALBERO CABALISTICO

 

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