Piccole Donne
Consideriamo questo film,
rielaborazione assai valida dei libri di L.M.Alcott, Piccole Donne e
Piccole Donne crescono quale “sogno” della regista Gillian Amstrong,
che, per poter rivisitare i due romanzi ha fatto sue le tematiche della
vicenda, forse anche raccogliendo i sentimenti di gratitudine verso
l’autrice di tutte quelle lettrici che per piu’ di un secolo hanno
tratto insegnamenti, ispirazioni e guida dai modelli di questa storia
molto umana e sempre attuale: “essere” donne, piccole e poi
crescere in un mondo che cambia. Il film nel primo tempo e’
ambientato, come il romanzo Piccole Donne, nel periodo della
guerra di Secessione: si parte da una situazione di guerra e di
conseguente poverta’ temporanea: sappiamo che la guerra di
Secessione Americana era combattuta tra gli Stati del Nord
antischiavisti e industriali e gli Stati del Sud schiavisti e agricoli:
vinsero i Nordisti e la schiavitu’ fu abolita. Simbolicamente questa
guerra ed il suo epilogo con il conseguente sviluppo degli Stati Uniti
rispecchiano gli avvenimenti del “sogno” della Am-strong {il cui
significato e’:(Io) sono forte}: la protagonista che parla in prima
persona e’ Jo, diminutivo di Josephine, ma anche trasformazione del
pronome latino e-go’ = gio’ = io, e quindi relazionabile all’io
razionale e mentale della regista. D’altra parte le quattro sorelle,
viste in rapporto all’Albero Cabalistico fanno subito pensare (come le
quattro donne di Giacobbe: Rachele, Bila, Zilpa e Lia) ai quattro
livelli di Coscienza: Beth ad Atziluth, mondo delle Cause Prime o dello
Spirito; Jo a Briah, mondo del pensiero o del mentale; Meg a Yetzirah,
mondo del sentimento o dell’astrale; infine Amy ad Assiah, mondo
dell’azione o fisico.
La storia della famiglia March {= Marzo, mese dell’inizio della
primavera, quindi relativo al periodo della “Pasqua” cioe’ del Passaggio
(del’Angelo), oppure della Resurrezione} e’ la storia delle quattro
sorelle nel periodo della loro adolescenza e giovinezza (piccole, che
crescono) e come un arbusto diventa Albero, cosi’ esse maturano e fanno
frutto. Ma andiamo per ordine: e’ il Natale del 1861 (1+8+6+1= 16 ): e’
l’inizio del tempo della resa dei conti (16 = Archetipo della Torre), e’
infatti l’anno dell’inizio della guerra; c’e’ fame e poverta’ nella
cittadina di Concord, (il cui significato e’ Concordia, armonia),
cittadina del Massachusetts, dove vive la famiglia March, ma le quattro
sorelle non perdono la luce della Gioia e, malgrago tutto,
riescono a cantare Hosanna in excelsis, cioe’ a rendere “Gloria
nel piu’ Alto dei Cieli”, vale a dire, riescono a mettere l’attenzione
sullo Spirito, cosa d’altronde piuttosto naturale, visto che il rev.
March fa parte della corrente filosofica detta Trascendentalismo,
come piu’ tardi confidera’ Jo al prof. Bhaer. Nelle aspirazioni delle
quattro sorelle c’e’ “in nuce” il loro futuro e anche il loro destino,
perche’ nei desideri esse esprimono la loro essenza, secondo la loro
indole: Beth (da Elisabetta = Pienezza di Dio) desidera la fine della
guerra: realizzera’ la Reintegrazione; Jo (da Josephine = Giuseppina =
Dio aggiunga) aspira alla capacita’ di trasmettere la conoscenza e, col
suo Frederick (=potente in Pace), otterra’ la serenita’ mentale e
fondera’ una scuola; Meg (da Margaret = margherita, il fiore) desidera
una Casa bella: realizzera’ l’amore con il suo John (= Giovanni = dono
divino), cioe’ la pienezza dell’astrale (Tiphereth = Bellezza); infine
Amy ( da Amelia = vergine dei boschi) che vuole un marito ricco, con
molti denari, con molto “oro”, con Laurie (da Lorenzo, relativo
all’all-oro) avra’ la completezza sul piano fisico.
L’incontro Jo-Laurie e’ l’inizio del mutamento auspicato da Jo (...io
mi abbandonavo a loro (ai personaggi della sua fantasia) anima e
corpo, desiderosa di mutamento). Se tralasciamo Beth e consideriamo
le altre tre sorelle come la colonna femminile, di sinistra, dell’Albero
della famiglia March, “ il mutamento” incomincia con la conoscenza da
parte della mente, io razionale, Jo, della colonna maschile, all’inizio
“assente”, (non attiva, al fronte), per mezzo dell contatto di Laurie-
John, e piu’ tardi di Frederick. Essi rappresentano le tre Sephiroth
complementari della colonna femminile e i tre matrimoni sanciscono lo
sviluppo armonioso dell’Albero. Il percorso di risalita di tale Albero
cabalistico comincia con la rettificazione delle Sephiroth dal basso:
Amy subisce una punizione corporale; come centro femminile del piano
assianico, e il raffinamento della sua energia non puo’ che essere
inciso sulla sua stessa natura; Meg viene mortificata nella vanita’,
sull’astrale e Jo deve battagliare con la sua violenza e ira sul
mentale. La cassetta postale che opera gli scambi tra i due giardini,
quello di casa March e quello di casa Lawrence, in un certo senso, tra
le due colonne dell’Albero, ha la forma di una casetta, ma funziona da
“cuore”, da “vaso” comunicante, e’ infatti per mezzo suo che le
sorelle March poterono scoprire cosa voleva dire avere un
fratello tutto per loro, per la messa a nudo delle anime e per
l’espressione dei piu’ agghiaccianti segreti. Il conflitto Jo-Amy
si svolge tutto, fin dall’inizio, per la conquista di Laurie, l’energia
maschile del piano fisico, perche’ Amy sa gia’ di poter vantare dei
diritti su di lui, invece Jo, essendo piu’ forte (piu’ anziana) cerca di
governare quell’energia a modo suo, pur conoscendo bene la differenza
di “piano” tra la sua essenza e quella di lui. La figura della sig.ra
March, la Madre, e’ archetipica, come Binah, racchiude in se’ tutte le
figlie e, conoscendole, puo’ guidarle verso i loro destini con saggezza
e lungimiranza. La “ferita” del rev. March e’ la causa della momentanea
debolezza della colonna di destra, ma John recupera tale ferita col
fidanzamento e susseguente matrimonio con Meg. La zia March simboleggia
in qualche modo la controparte di Jo in quanto, oltre a rappresentare
per lei “la frusta”, il Geburah stimolante, severo, del Giudizio, il
Rigore, con il rifiutarle il viaggio in Europa (= la madre di Minosse,
per colpa del quale fu generato il Minotauro) e quindi evitandole una
serie di esperienze negative e disintegrative, la spinge ad andare a New
York, (la Citta’ Nuova) dove puo’ incontrare Frederick, il suo Chesed,
imparando soprattutto a non mercificare “i suoi talenti”. Lasciandole
poi la casa di Plumfield (= il meglio del campo= il campo migliore), le
permette di trattenere Frederick ( la Pace) e di sposarlo. Il trapasso
di Beth non puo’ che essere considerato come necessario per la “Discesa
dello Spirito”, il che avviene solo quando il corpo fisico e’ stato
trasceso e il distacco realizzato. L’incontro all’estero (=esterno,
esteriore) di Laurie ed Amy, e il loro matrimonio basato sugli stessi
gusti e interessi completa la formazione e la compattezza dell’ Albero,
rafforzandone la base.
l’Albero della famiglia March e’ andato in giro prer il mondo e ha
elargito abbondantemente i suoi frutti: questo commento e’ uno dei
tanti.
Grazie. F.V. |