Requiem  

 

Gli importanti punti di vista sociologico, storico, politico, sindacale, da cui è possibile osservare questa triste e amara novella di Pirandello, lasciamo che ognuno se li gusti per conto proprio. Ciò che vogliamo condividere è il problema del luogo del morire. I Margaritani sono riusciti a strappare con  forza a sassi e pendii di Margari, un'impervia regione sicula, qualche misero pascolo, ed attorno a questa poca erba hanno creato una comunità. Sono attaccati a quest'arida terra come vecchie radici d'ulivo, ed hanno deciso di combattere la prepotenza e l'insensibilità del barone proprietario di essa, per poter morire, come i fiori, lì nello stesso luogo in cui sono nati. Una rosa, quando invecchia, non viene trasportata altrove; quando per essa giunge il momento della morte, la terra che l'ha vista nascere accoglierà piena di gioia i suoi petali, e tutto sembrerà più giusto: per la terra che riassorbirà i "mattoni" con cui il fiore si era mostrato; per la rosa, la quale si abbandonerà più docilmente, quasi con gratitudine, fra le braccia di sua Madre, dopo avere ringraziato suo Padre in profumi.
Questi rudi pastori hanno una sensibilità ed una spontaneità, alle quali non può resistere nessuna  logica prefettizia o baronale. Ciò lo hanno ben intuito i fratelli Taviani, che, rifiutando la non lieta fine della novella, sono riusciti a "dare" alla piccola vessata comunità quello che Pirandello non aveva voluto o potuto "dare". Eppure questo piccolo requiem il grande drammaturgo lo ha scritto sul letto di vita, cioè quando la sua morte era ancora lontana, a differenza del povero Mozart, che il suo lo scrisse proprio sul letto di morte e che non riuscì nemmeno a completare. Mentre Wolfgang cercava disperatamente di far precipitare una musica che non può avere corpo; mentre Luigi cerca di fare innalzare il grido disperato di chi vuole un fazzoletto di terra in cui poter abbandonare il proprio cadavere, i fratelli Taviani, annullando verità storiche, fanno vincere i cuori. Stanno creando storia vera, quella fatta di buon senso e amore.  Ma cerchiamo adesso di vedere il tutto come una metafora. Cosa rappresentano i vari personaggi di questa selvaggia e malinconica novella?
Barone e prefetto rappresentano la mente egoica (di un individuo) che è convinta di potersi eternare conservando prerogative dettate da logiche impossibili (desideri di possesso che vanno oltre l'esistenza corporea). Il capo dei Margaritani, così come è stato visto dai fratelli Taviani, è la Saggezza, che, come sempre nasce nei "luoghi" più umili e poveri (Gesù nasce in una stalla... e tutta la comunità, altro non rappresenta che il luogo del cuore, l'operaio per eccellenza che per tutta la vita porta Vita ad ogni parte dell'essere. Non si lamenta mai, rimane nascosto, è umile e povero perché non trattiene niente per sé. Quando nasce la Saggezza, la mente vorrebbe allontanarla dalla terra in cui è nata, per confinarla in lontani recinti cimiteriali. Sì, perché quel vecchio che sta per morire è nello stesso tempo una Sapienza che sta per venire al mondo, e che grazie all'instancabile operaio  (il gruppo cuore) potrà Vivificare l'intera comunità (l'individuo). Ma il barone di Margari non può accettare una simile cosa (la mente egoica non può essere vivificata, ma distrutta dalla Saggezza, sconfitta definitivamente), ecco perché si oppone con tutte le forze (carabinieri). I fratelli Taviani faranno diventare il vecchio capo villaggio erbetta da pascolo, lì nei luoghi dove domani l'individuo potrà attingere la "rugiada" che il Cielo si compiacerà di inviare fra quei miseri ma adesso Vivi pascoli.
Cosa accomuna il Requiem di Pirandello e quello di Mozart? Una diversità paradossale che si scioglie ad una semplice considerazione. Il vecchio margaritano ha scelto la terra in cui sarà seppellito, Mozart sarà seppellito in una fossa comune alla fine di un funerale senza alcun seguito, dopo 35 anni, dieci mesi e dodici giorni di vita intensissima. La considerazione è questa: non è la terra, la fossa comune di tutti i nostri veicoli fisici? Che differenza fa lasciare le ossa qui o lì? Anzi, non sarebbe meglio eliminare tutti i cimiteri, cremare i corpi, e disperdere le ceneri da qualche parte?
Questo episodio del film "Kaos" ispirato all'omonima novella di Pirandello, a nostro parere,  è un capolavoro di cinematografia, di bontà e di cultura.


Grazie Nat.

 

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