INTERPRETAZIONE
QUADRO 3
Questo bellissimo dipinto di Michael Cheval ci rimanda alle
mitiche sirene:
Stiamo assistendo ad una esplosione di Inconscio. L’uomo in
primo piano sta per portare alla coscienza tutta l’oscurità, e si
appoggia ad un bastone per sopportarne il ‘peso’. Nell’ altra mano tiene
una gabbia vuota, come a volerci ricordare che il canto delle sirene è
stato liberato. L’enorme colletto-conchiglia rappresenta sia la tremenda
amplificazione che le figure dell’inconscio subiranno, sia il maestoso
pronunciamento attraverso il quale verranno alla luce. La coscienza è
rappresentata dalla ballerina seduta che osserva attentamente la scena,
mentre il cane (l’intendimento) è il guardiano fedele di essa che terrà
a distanza di sicurezza ogni contenuto fino a che non venga
metabolizzato e assimilato. La scalinata sembra portare ad una sorta di
palcoscenico, sul quale la coscienza-ballerina elaborerà in una nuova
coreografia il canto-musica delle sirene. Il tutto dovrà essere
afferrato velocemente, felinamente (ecco il gatto a terra in primo
piano) perché i contenuti dell’inconscio, come i sogni, potrebbero
svanire velocemente.
Perché abbiamo parlato di sirene in un tale contesto? Perché,
come tali figure mitiche, l’inconscio potrebbe affascinare e spegnere la
luce dell’intelletto. Ne sa qualcosa il povero, grande Nietzsche,
allorché gli si ‘manifestò’ Zarathustra. Grazie. Natale Missale
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