Il mito  "Il pomo della discordia" e "Il giudizio di Paride"
(interpretazione cabalistica di Franca Vascellari)

 

Come al solito, consideriamo questo mito alla stregua di un sogno e come tale lo interpretiamo, interiorizzando tutti i personaggi e considerandoli come componenti interiori di una personalita` che sta per affrontare un momento assai difficile, quello della morte, della disgregazione, del riciclaggio. Noi da questo 'sogno', come da tutti i miti che abbiamo interpretato, cercheremo di  trarre un qualche insegnamento per noi stessi e per gli altri. L'Albero cabalistico che riassume e fotografa questo mito ci mostra una situazione decisamente drammatica: il Fato ha stabilito che la personalita` in Malkuth (Regno), in questo caso 'Troia', citta` ricca e popolosa, a causa della sua avidita` e mancanza di comprensione verso i popoli vicini, deve essere distrutta.

 (E` cio` che ci dice il narratore - v. ns/ copione teatrale pag. 2 www.teatrometafisico.it  teatromitologico).

Ora la domanda e` questa: e` possibile 'salvare' questa citta` dalla rovina?

Cominciamo ad esaminare i personaggi che abbiamo posto sull'Albero.

Zeus (= che da` vita, oppure cielo splendente), relativo alla sephirah Chesed (Giustizia), dovrebbe essere il sovrano giusto e misericordioso che governa dei e uomini, invece qui pensa solo a soddisfare i suoi capricci del momento, e se vi rinuncia, seguendo il consiglio di Temi (= ordine), e` solamente per non perdere il potere. Che la sua avventuretta mancata porti al matrimonio combinato da Chirone (= abile con la mano, guaritore) di Teti (= nutrice) con Peleo (= il fangoso) gia` preannuncia che la 'cura' sara` peggiore della malattia, e che l'albero che ne nascera` sara` tutto capovolto. Ma seguitiamo ad esaminare gli altri personaggi del mito.

Era (= signora, protettrice), la consorte di Zeus, relativa alla sephirah Geburah (Forza), dovrebbe proteggere il matrimonio, la casa, la colonna di sinistra, invece si lascia coinvolgere in una gara di bellezza assolutamente inutile e ridicola, mancando cosi` di serieta` e coerenza. Atena (= regina del cielo) dovrebbe rappresentare il fiore dell'intelligenza paterna con in piu` la disciplina di una volonta` ferrea indirizzata verso la saggezza, e per questo la dovremmo collocare insieme a Zeus sulla sephirah Chesed, invece, per non essere da meno di Era, raggiunge il primato della confusione e insipienza; dice di combattere per 'il buon diritto', di proteggere la pace, di vigilare sulla salvezza della citta` e... si adopera con ogni mezzo per condurla alla guerra e alla distruzione. Arriviamo ora ad Afrodite (= nata dalla spuma): come dea della bellezza non potrebbe che essere collocata sulla sephirah Tiphereth (Bellezza, Armonia), e sicuramente un premio che ratifichi la sua specifica qualita` dovrebbe essere suo per diritto, ma il pomo offerto da Eris (= rissa, litigio) a Zeus 'per la piu` bella', rappresenta il pomo della discordia, che e` proprio l'opposto dell'Armonia, e viene  quindi assegnato quale premio non per la 'bellezza', ma per la 'bruttezza' (dell'animo), inoltre viene conferito a pagamento di una ricompensa basata sul tradimento e l'infedelta` di una mortale, Elena (= luminosa) in realta` una irresponsabile, non padrona dei suoi sentimenti perche` in balia di un Eros  capovolto. E arriviamo ad Ermes (= riferisco, annuncio). Certo egli e` solo un 'messaggero' e per sua natura va collocato in Hod (Splendore), ma anche lui in questa situazione qualcosa di negativo ce la mette: ci mette una buona dose di malizia e il rifiuto di consigliare per il meglio il povero Paride (= che lotta). Esaminiamo ora il nome della citta` di cui stiamo parlando: Troia etimologicamente deriva da Tros, padre di Ilo, il fondatore; nella radice di questo nome c'e` il significato di ferire, penetrare, ma da sempre il significato allegorico di 'troia' e` 'prostituta', donna di malaffare; per trasposizione potremmo definire Troia come 'Babilonia' o 'Sodoma' o 'Gomorra', le citta` del peccato e del vizio.

A questo punto possiamo rispondere alla domanda che ci siamo posti. E` possibile salvare Troia? No, non e` possibile. Come detto in Gn.18, 16-33  - v. ns/ commento in www.taozen.it testi sacri - il destino delle citta` corrotte in cui non ci sia nemmeno un decimo sano, e` solo la distruzione. Malgrado la sua fine sia gia` decretata, tre sono i tentativi (inutili) fatti per salvare in estremis Troia dal suo destino: il primo e` dei due indovini che chiedono a Priamo di sacrificare il neonato Paride, l'altro e` dei fratelli Ettore (= il forte) e Deifobo (= il terrore dei nemici), che tentano di ucciderlo con la spada quando, ormai sotto la protezione di Afrodite, si reca a Troia per essere riconosciuto principe. Ma questi due tentativi vengono vanificati dall'attaccamento di Priamo (= il riscattato, che nell'albero capovolto diventa 'lo schiavo')  e di Ecuba  (= che va lontano, che nell'albero capovolto diventa 'che resta ferma') per il loro 'figlio', Paride (= bisaccia) contenitore della miccia scatenante la deflagrazione del male antico della citta`. Il terzo tentativo infine e` compiuto da Enone (= regina del vino) che cerca di trattenere l'amante col suo affetto e la sua devozione... Ma cosa puo` una debole ninfa contro tutti gli dei coalizzati? Nulla. Cosi` Paride si reca a Sparta per rapire la bella Elena e compie cosi` la sua missione di 'distruttore' della citta` condannata. (cfr. commento a 'Dogville' -  www.taote.it  cineforum)

Grazie. F.V.


Albero Cabalistico di  "Il pomo della discordia" e "Il giudizio di Paride"

 

 



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