Riflessioni
sull' odissea (MAURIZO)
E' molto interessante questo nuovo lavoro sui miti e, in particolare, l'Odissea e' senz'altro uno dei sogni dell'umanita' piu' rappresentativi e ricchi di temi di riflessione, di approfondimento, di ispirazione. Lo sceneggiato che avete adottato come base per le vostre riunioni domenicali, quando fu trasmesso dalla televisione, mi piacque moltissimo: a quell'epoca avevo forse 7-8 anni e attendevo ogni volta con grande trepidazione la puntata successiva del racconto. Ebbero su di me un enorme potere suggestivo la musica, i personaggi e tutta l'atmosfera un po' misteriosa e arcaica delle vicende narrate. Il protagonista, poi, Ulisse, mi affascinava per l'intelligenza, il coraggio e la determinazione con cui affrontava l'ignoto... anzi l'"inconscio" direbbe Jung e credo che anche voi, piu' o meno, pensiate a qualcosa di simile. Certamente questo eroe compie un viaggio interiore dai connotati misterici, e' un entronauta. Non sarei sorpreso che i famosi Misteri dell'antica Grecia - pitagorici, orfici o eleusini - trovassero una corrispondenza per lo meno in alcune delle tappe e delle modalita' del viaggio di Ulisse; per esempio l'episodio della discesa agli inferi, quello dell'ascesa alla dimora dei venti (il Cielo?), oppure il confronto con le forze dell'illusione (le sirene) o con l'avidita' accentratrice e divorante del potere egoico del ciclope, ecc... E che dire del viaggio per mare in se, archetipo importantissimo, prefigurazione di ogni itinerario di ricerca e di conoscenza e, anche, al di la' di ogni complessa misteriosofia, simbolo del percorso dell'uomo nel mare della vita, dell'esistenza? La navigazione oggi e' perfino la metafora della ricerca su Internet e quest'ultima, a sua volta, puo' essere metafora del mare delle interrelazioni universali...!
Immagino che, ovviamente, la vostra impostazione del lavoro preveda la decifrazione delle varie fasi dell'avventura di Ulisse attraverso il "porre sull'Albero", partendo dalla guerra di Troia che, magari, visto che studiate contemporaneamente la Bhagavad Gita, risultera sovrapponibile al Kurukshetra, il campo-di-battaglia in Assiah; fino ad arrivare - attraverso lo varie prove sephirothiche del ritorno - all'uccisione dei Proci-Vizi-Qelippoth e alla reintegrazione con la Sposa-Anima. E' interessante poi che Dante Alighieri, nella Commedia, immagini per il nostro eroe alla ricerca di se stesso un percorso ulteriore, oltre le colonne d'Ercole, oltre l'ultimo velo, potremmo dire oltre l'abisso da'athico, per approdare in... cio' che non si puo' verbalizzare.
Bene, complimenti per la scelta del tema e buon lavoro! Grazie di tutto e un saluto affettuoso da me e da Paola rivolto, naturalmente, anche a tutti gli amici.
Maurizio |