Teseo
(di Isolina Mariotti)

 

 

L'introspezione porta ad una conoscenza di noi che svela peculiarità riscontrabili anche nell'interpretazione dei personaggi dei miti.
Sempre attuali questi si adeguano ad ogni modifica dei parametri culturali di ogni epoca a significare che la parte di noi invariabile è costante.
Infatti, anche se il simbolismo presente in loro ha modificato nel tempo l'aspetto formale legato ad un processo evolutivo, sostanzialmente il significato rimane lo stesso.
Nel mito di Teseo, al di là di ciò che esso mostra ad una lettura non attenta, si ritrovano i significati profondi che coinvolgono tutto il nostro "essere umani".
Il racconto delle sue gesta è, dall'inizio alla fine, un rito iniziatico che, attraverso le molteplici prove, lo conduce verso una chiarificazione di sé.
Dopo i primi cimenti, significativi di morte e rinascita, che segnano il passaggio dalla pubertà alla maturità e nei quali è completamente solo, Egeo lo riconosce quale figlio, lo avalla, gli dona una precisa identità, un posto vicino a sé.
Ma è una identità ed un posto che Teseo deve comunque conquistare se vuole sentire di appartenere loro ed ecco, quindi, altre prove dove in gioco è l'interiorità stessa della persona, il suo vero sé.
Il labirinto è il simbolo di questo percorso interiore alla ricerca della conoscenza così da sgominare i mostri del nostro inconscio (il Minotauro),  trovare il punto di luce divina che è in ognuno, e poi tornare.
Ma in questo viaggio Teseo non è solo, ha l'aiuto di un gomitolo di filo che Arianna, innamorata di lui, gli dona.
E questo filo si snoda come quello sottile che trattiene nella realtà di questa dimensione un'anima che scivola in un viaggio fuori dal corpo o una coscienza che scende nei cunicoli tortuosi dell'inconscio, un filo che non permette di perdersi.
Riavvolgendo il filo, dopo l'esperienza, si torna per congiungersi ad "Arianna".
Perché Arianna è l'amore, il richiamo alla vita, è ciò che non puoi e non può tradire. E' la parte femminile che fondendosi con il suo complementare, il maschile, permette di giungere alla unità ed alla conoscenza.

                                                                                                                                          


Isolina Mariotti  

 



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