Bhagavad Gita
(riflessioni di Maurizio in poesia)

 

VIII
Akshara-Parabrahman Yoga
Lo Yoga dell’Assoluto Imperituro

 

 La teoria degli eventi scorre lenta

estenuante per gl’innumeri conflitti

scivolando in quotidiana assenza.

 

E la morte pare vera,

come tutto ciò che sfugge

e la dolorosa crisi dell’essere.

 

Dov’è la felicità, quale?

Il sentire si scioglie e svanisce

sotto il peso duro della fine

sgretolato dal limite imperante.

 

Ma di nuovo e già da sempre

impensata soluzione appare:

fra le mani stringo forte

ogni grano del presente,

e riscopro l’Assoluto

reimmergendomi nel flusso

che la vita mi propone;

rifulgente come il sole,

come luna riposante,

che dà il senso ad ogni istante.

 

La teoria degli eventi scorre viva

vibrante per gl’infiniti significati

ritrovata la quotidiana pienezza.

  


IX
Rajavidya-Rajaguhya Yoga
Lo Yoga della Scienza e del Segreto Regali

  

Mistero nel respiro,

mistero nel battito nel cuore,

nella vita mistero.

 

Dolce della primavera lo sciogliersi,

esaltante la forza dell’estate,

mesto il riflesso d’autunno,

duro l’ inverno scuro,

ma al centro d’ogni istante e ciclo

immutabile il segreto sta.

 

Né, di fatto, più che il nulla conosciamo:

per paura e per sconcerto,

quando il tutto sembra incerto,

e la vita sfugge ampia fra le maglie del pensiero,

in visioni congelate noi serriamo quel mistero.

 

Mistero nel respiro,

mistero nel battito del cuore,

ovunque il mistero.

 

Non è stupore se il segreto ammetto,

e neppure smarrimento:

quell’arcano solamente è la certezza

che pervade la mia vita e le dà forza:

è a quel pozzo sì profondo

che io attingo nuova luce,

la saggezza del confronto

che nel mondo mi conduce,

l’accortezza per un’etica più salda,

una scienza più sensibile ad ognuno,

l’apertura verso gli altri

e verso l’Uno.

 


X
Vibhuti Yoga
Lo Yoga della Manifestazione Divina

 

Numerosi pensieri affollati e complessi

impregnati di gioia e tristezza alternate,

anelando una vita verso il meglio orientata

per motivi profondi nel profondo di me.

 

Poi persone e contatti

fra gli scambi e i contrasti,

con confronti e raffronti dolorosi  e intricati

ricercando rapporti da equilibrio ispirati.

 

Finalmente realizzo ch’è senz’altro evidente:

in un gioco nascosto che si muove a spirale

la mia storia sviluppo sopra un asse centrale,

ma quest’asse, mi chiedo, in sostanza cos’è:

 

sarà un centro, una legge,

o persona ulteriore

che trascende suprema

la mia vile persona?

 

“Esso è un nucleo, una cosa 

che afferrare non puoi,

che ti sfugge sovente e si mostra più in là,

perché vuole spronarti a esser desto e vivace,

ad accogliere sempre tutto quello che c’è.

 

Non bloccarti, non stare,

non cercar di fermare

uno slancio che è avanti ogni specie che sai:

tu pulisci lo specchio e continua a invocare

la coscienza vitale che sta dentro di te.”

 


 

XI
Vishvarupa Darshana Yoga

Lo Yoga del Vedere
la Forma Universale

  

Facile da credere,

facile da comprendere:

fra i monti solenni,

i fiumi e la luce,

nel fuoco e nell’acqua,

fra nuvole e nebbie,

osservando le stelle,

la vita e la morte,

traspare l’Assoluto, Uno, l’Imperituro.

 

Difficile da credere,

difficile da comprendere:

nelle città dell’uomo,

fra macchine fredde, venefici gas,

la pubblicità ridondante dei potenti,

pur nell’arte e nel pensiero,

con opere maestose e belle,

nei frutti della mano e dell’ingegno,

trapela l’Assoluto, Uno, l’Imperituro.

 

Impossibile da credere,

impossibile da comprendere:

in me, in te, nell’altro,

nella folla, nel vicino, in tutti noi,

fra degrado e difficoltà,

per quotidiane dure realtà,

fra ciò che rifiutiamo e dov’è impensabile che sia,

nei fatti piccoli e concreti,

dove non è esaltante

e prevale la noia o lo spavento,

è proprio là che si mostra chiaramente

l’Assoluto, Uno, l’Imperituro.

 


 

XII
Bhakti Yoga
Lo Yoga della Devozione

  

Fede in che,

a chi, a che cosa devozione e culto?

E’ la domanda mia, non d’altri,

è per il mio cuore,

che da essa non può deviare,

ed è sicura bussola per me,

guida preziosa.

 

Si prova fedeltà a un’idea,

per un campo d’azione l’affezione

e per la conoscenza ossequio,

per un’autorità venerazione,

dedizione alla concretezza o all’evanescenza,

verso un fine nobile oppure uno sviluppo,

dedicando la vita a questo e quello,

perché il meglio perseguiamo

e ci crediamo.

 

Ma fede in che,

a chi, a che cosa devozione e culto?

Nella risposta la mia intima certezza

di una flessibile unità,

di una saggia finalità

e di vitale interezza.

Una segreta legge di gioia colma

a cui offro fede e devozione:

è la risposta mia, non d’altri,

è per il mio cuore,

che in essa trova ristoro,

fonte preziosa.


 

XIII
Kshetra-Kshetrajña Vibhaga Yoga
Lo Yoga del Differenziare fra Campo
e Conoscitore del Campo

  

 

La via all’esterno e all’altro

mi fa osservare il campo,

l’azione multiforme e varia

dei modi d’esperienza.

 

La via per l’interno e l’intimo

emozioni e sentimenti esplora,

e i pensieri col conoscere,

i moti di coscienza.

 

Al centro, proprio in mezzo, là,

il terzo sconosciuto,

di solito imprevisto,

spontaneo e unitario,

non viene da un contrario.

 

Il campo fa fiorire,

l’osservatore sboccia,

la vita intera schiude:

sofferta dualità pressante

traccia fra soggetto e oggetto

la strada trascendente.


 

XIV
Guna-Traya Vibhaga Yoga
Lo Yoga della Distinzione fra i Tre Guna

 

 

Tamas…

ho bisogno di guida

di conforto e indirizzo

e mi lascio portare

senza chiedermi nulla

l’istintivo è mia prassi

il bisogno è la norma

quasi senza pensare.

 

Rajas…

predominio pretendo

la ragione a ogni costo

e ritengo che gli altri

siano sempre in errore

la visione mia certa

con testardo timore

io proclamo ed impongo.

 

Sattva…

cerco l’equo con tutti

quel che penso lo dico

non reclamo ragione

ma proteggo la legge

nel rispetto dell’altro

consapevole sempre

della luce nel cuore.

 

In un giorno di sole

nel notturno lunare

sempre oltre gli opposti

e le tre qualità

ricercando l’unione

l’equilibrio ulteriore

nella complessità.


 

XV
Purushottama Yoga
Lo Yoga del Supremo Purusha

  

 

Albero maestoso

manifestazione dell’universo,

albero capoverso

singolare e glorioso.

 

Nascondi fra le foglie

e celi fra le radici

l’origine di tutto

e i rami sono cornici.

 

Mistero è la tua vita,

mistero la spiegazione,

l’inizio e il fine ultimo

di ogni tua funzione.

 

La Legge è la coscienza,

la Persona universale,

su cui fonda la natura

del mondo materiale.



XVI
Daivasura-Sampad Vibhaga Yoga
Lo Yoga della Distinzione fra i raggiungimenti dei Deva
e quelli degli Asura

  

Su nei campi celesti

hanno vite beate

fra gli armonici suoni

di strumenti dorati

i divini abitanti

di delizie son colmi

perché sono devoti

al Supremo Sovrano.

 

In spelonche fumose

come demoni scuri

nella rabbia cresciuti

e l’invidia che rode

dei compagni celesti

col Sovrano Severo

che preclude l’accesso

al reame sereno.

 

Francamente vorrei

fare a meno del tutto

di lavagne squadrate

con i buoni e i cattivi

preferisco auspicare

la saggezza del cuore

con maggior serietà.

Non dispero però:

la caverna più fonda

per mill’anni nel buio

da una fiamma soltanto

anche di una candela

rischiarata sarà. 



XVII
Shraddha-Traya Vibhaga Yoga
Lo Yoga della Distinzione fra i Tre Tipi di Fede

  

L’osservanza è formale

non mi chiedo mai nulla

quel che dicono faccio

obbedisco alla norma

senza vera adesione:

è una fede passiva.

 

Come paglia m’infiammo

con passione io credo

perché giusto mi sento

dalla parte del bene

ma timori nascondo:

è la fede dell’ego.

 

La certezza è più interna

non coltivo paure

ma sorpasso le prove

ricavandone sempre

un pò più di apertura:

è la fede del cuore.



XVIII
Moksha-Samnyasa Yoga
Lo Yoga della Rinuncia Liberatoria

  

Rinunciare al giudizio

di opinioni esclusive

che pretendono tutto

di sapere e ordinare,

rinunciare a certezze,

soprattutto se poi

ci separano aspre

dalla vita e da noi,

rinunciare anche al dubbio,

quel che rode e consuma

svalutando ogni cosa

con sfiducia e sospetto,

rinunciare perfino

al percorso glorioso

di chi al mondo rinuncia

col pretesto che è buio.

 

Forse è meglio portare

una luce se manca,

un sorriso s’è spento,

per le storie di ognuno

un profondo rispetto,

poi conoscer me stesso,

quel che posso e non posso,

la mia rabbia e paura

e magari perché.

Forse sbaglio a capire

o non so più vedere

ma per me migliorare

è sentir l’unità.

Si, rinuncio, rinuncio

a pensarmi lontano,

in un modo diverso,

a pensarmi perfetto:

i miei limiti accetto,

li utilizzo per dare

anche poco anche male

quel che riesco di me.

 



Indietro