GALILEO L'epilogo della filosofia
coincide bene, fate attenzione, con me e con Bacone
pensatori. Alla base di tutto quanto
questo cambiamento: l'esperimento. Posta una causa, segue l'effetto; varia la causa, varia l'effetto. L'esperimento verifica
l'ipotesi, con esso nasce un gran
rinnovamento: non più natura forte e
dominante, ma forza per poterla
dominare. Nasce la scienza, quella potenza che su ogni cosa dominerà. Con la pazienza sperimentale si può mutare la realtà. Si può conoscere, analizzando parti del Tutto con serietà. La conoscenza si fa parziale, per poi formare la verità. Esplode forte, avanza, la
voglia di potenza che presto si condensa in
volontà. Lo scienziato è un uomo di
non rassegnazione: non passa il tempo solo a
contemplar. Suprema volontà di
dominare dà vita a frenesia di misurare, saggiare, conteggiare,
pesare, sezionare, sperimentare agire in ogni
direzione. Provare, riprovare,
testare, confrontare: un vasto coniugare di
grande qualità. Persino le Scritture sostengono Ragione che non contrasta con
Rivelazione. L'indagine vanifica le chiacchiere d'un tempo; la scienza ormai verifica, con buste al tornasole,
certezze demodé. L'occhio si fa monocolo: si guardano le stelle, si stendono le orbite con precisione e metodo. L'occhio si fa monocolo che scruta il
piccolissimo: un mondo nuovo esplode, abbacinando-ci. Qualcuno che ragiona a
intermittenza, vorrebbe sconfessare la
ragione, ma presa è ormai la nuova
direzione: anche negando l'evidenza,
va girando intorno al sole
madre terra, mentre la luna
l'accompagnerà. È aperta un'apertura assai
importante; la scienza farà in modo
che il pensare dia nuove rotte al neo
filosofare. Oscilla come un pendolo la mente dell'umano, ma se arroganza domina, nasce l'inquisizione, che no, no, non verifica, e col cerino in mano pretende di bruciare lampanti verità: pretende di dannare
l'intelletto, che come un sole tanta
luce dà. Pretende, insomma, di
bruciare il fuoco! Non è cosa da poco! |