Le poesie di MAURIZIO (3) Arcano XII – L’Appeso
un
sottile alito spirituale, precipitò
dentro di sé e portò la sua luce nella
spessa oscurità della forma. Come
in un prisma dai mille colori s’accese
così lo spettacolo delle esistenze, come
in un teatro ruotarono i personaggi sulla scena, s’intersecarono
le parti muovendosi quinte e sipari, cambiando
gli attori maschere e illusioni. Appesi
ad un sottile filo d’amore, ad
un fremente soffio di vita, così
recitiamo in un mondo capovolto, a
testa in giù nel dolore e nell’ombra, non
più memori della vibrante scintilla calatasi nella forma. Finché,
imbattendoci un giorno nello specchio, ci
chiederemo il senso dei nostri gesti, delle
immagini e del vorticare: allora
il caleidoscopico fluire di cause ed effetti si
ricomporrà nell’unità della visione, e
il cuore disperso nel molteplice creerà
la sintesi universa. Allora
la caduta e il sacrificio dell’incarnazione si
riveleranno alla nostra nuova coscienza consapevole come
il gioco avveduto e sagace, variegato
e stupefacente, di
un cosmico acrobata, appeso
a testa in giù al magico trapezio dell’essere. (1992)
Arcano
XIII – La Morte
acque
che specchiano azzurri sereni, esistenze
stupende di anime alte, amori
soavi di creature accoglienti. …Morte! Ore
e passione, colore
e speranza, preziosi
momenti sublimi del cuore, musica
forte vibrante di vita. …Morte! La
falce saettante elimina tutto: appoggi,
strutture, disegni degli astri, e
i nostri sentieri costruiti a fatica traboccanti
di fiori di carta sottile. …Morte! Tempo
e paura, dubbio
e vuotezza, dolore
cocente per l’istante che fugge, sonno
ossessivo, desolato, di tomba. …Morte! Muori
da vivo la pallida morte lasciando
cadere quanto copre o riveste, affronta
la sfida in essenza cosciente senza
subire il suo rapido taglio. Come
fiume trascendi nell’abbraccio del mare le
tue anguste rive in più ampio respiro e
nell’Essere scopri una casa gioiosa, immensa
ed eterna, con milioni di stanze. L’unica
morte è l’illusione che accetti nel
timore di perdere le tue maschere fisse. La
vita soltanto sovrasta ogni fede, e
la certezza dell’Uno, multiforme e assoluto. (1992)
Arcano
XIV – La Temperanza
dalla
vita alla Vita, ora
scorre placato come
luna sull’acqua. Un
calore costante, dall’amore
all’Amore, ora
vibra lucente come
sole nel cielo. Un
respiro veggente, dalla
morte alla Morte, ora
muove sapiente come
essenza immortale. Temperanza
sublime in tal modo procede e,
strumento gentile del supremo alchimista, trasmutando
prepara il gran dono di oggi. E’
quel dono che dice al fanciullo ch’è in noi che
già il Mondo è vicino, che
il Gran Mondo è per lui. Con
l’estrema fusione di forze sottili oro
e argento preziosi temperando forgiamo e,
gli opposti lasciando come gusci ormai vuoti, nel
fluire ci uniamo all’immenso che E’. (1992) |