Le poesie di MAURIZIO (6) Esagramma
30 - Il Risaltante
La
corrente della vita impetuosa come
un meccanismo in rivoluzione inarrestabile
ci trascina, e
i giorni trascorrono in turbinosi flutti sui
quali non c’è controllo, e
siamo foglie nell’acqua e nel vento. Eppure,
se alzo il capo, un’altra
forza sento: serena
e partecipe, non
è stretta nella vorticosa ruota. Forza
lucente, dotata
d’immensi benefici, lineare
e costante, in
eterna felicità. Chi
sono io? Un’anfora
oscura, una
vuota conchiglia in ascolto del
suono del mare, che
lascia emergere il
sole potente.
Esagramma
31 – L’Influenzamento Ogni
giorno, ogni giorno può
essere festa: una
gioia inesprimibile una
sottile eccitazione e
senza motivo s’illumina
il cuore. Quanti
eventi mi sorpassano, affastellato
di fatti e di cose vivo
fra treni
che ritardano e
soldi che non bastano, i
telefoni cellulari e la televisione, grandi
mangiate e impossibili diete, i
legami opprimenti con
colleghi e parenti, la
madre come una palude e
il dentista perfino. D’improvviso
però nella
grande confusione di
cose ed eventi, fra
ritmi contrastanti, non
mi spiego il perché, m’inchino
alla transitorietà, all’infinita
varietà, alla
multiforme unità, ed
è come un fidanzamento: il
mio amore è con me e
la gioia fiorisce con la vita che
sorride promettente e
misteriosa. Ogni
giorno, ogni giorno può
essere festa: una
gioia inesprimibile, una
sottile eccitazione, e
senza motivo s’illumina
il cuore.
Esagramma 32 – La Durata Dimorando
in dedizione costante,
avanzo
talvolta a fatica: estraggo
acqua dal deserto e
accendo fuochi con umida legna. Altre
volte arriva la gioia e
viaggio su alati destrieri, sostenuto
da misteriose cosmiche forze. La
nascita è promessa luminosa, la
morte polvere e abisso e
l’una nell’altra si trasfondono senza
soluzione apparente. Cosa
dunque rimane, cosa
perdura? Cosa
nasce e si rinnova, ché
muore e si sfalda
nel
nulla? Ripetendo
frasi e gesti in un ciclo nel ciclo,
io
lucido il mio specchio appannato. Soffio
e tuono: con
il suono della Mistica Legge emerge
la mia vita dal profondo. La
gemma dei desideri fra le mani respiro
le infinite possibilità del
Tutto.
Esagramma
33 – La Ritirata Non voglio più impegnarmi
nel
tormento d’ogni giorno,
intricato per logore complessità.
Mi ritiro dalla violenta lotta
e
abbandono il campo,
seguendo
una diversa ispirazione.
Né m’arrendo: ma rinnovo la sfida
davanti
allo specchio del profondo,
e
in me cerco l’azione efficace
nell’essenza
al di là del conflitto.
Oltre la strategia della mente, consueta
e perdente, oltre
la prevedibile risposta del
possibile,
nella
pace cresce la vittoria
e
la ferma decisione di libertà. Esagramma
34 – La Potenza del grande Sento
la vita che scorre sicura,
lenta
e potente fluisce lontano: di
passati percorsi e antiche ricerche,
quasi
intravedo il senso profondo. La
determinazione vieppiù si rinsalda di
dedicarmi al glorioso cammino, né
la fatica o gli ostacoli mi sviano: ciò
che mi turba è soltanto la mente.
Può soltanto turbarmi la mente
se
alla via grande s’oppone caparbia,
per
il mio limite testardo che resiste chiuso
Grato alle divinità che m’appianano la strada,
ai
quotidiani eventi che mi sostengono nell’impegno,
il
duro impedimento non più a lungo m’opprime,
ché
ne intuisco la sottostante luminosità. Esagramma 35 - Il Progresso Cambiano
le stagioni del vivere,
i
paesaggi e le persone mutano,
assieme
ai ruoli e agli strumenti
di
questo mio infinito viaggio.
Soltanto l’anelito alla ricerca è uguale:
immutata
è la direzione di sempre che
mi ha spinto a tentare ai margini,
fra
le occulte periferie del conoscere.
Oggi però mi sento chiamato a nuova impresa,
accetto l’onore dei concreti coinvolgimenti
nell’esprimermi
con il coraggio della centralità,
nel
combattere scoperto e in piena luce.
Così faccio appello alle risorse del cuore
già
preannunciate dagli itinerari di ieri,
e
abbandono quel nascondermi nel riserbo
accogliendo
pienamente il mio domani.
Esagramma
36 - L’Ottenebramento della luce Quando
la vita non s’accorda alla speranza, quando
l’alba sembra non più arrivare e
il dubbio e la rabbia oscurano ogni oriente, i
miei tremila mondi si chiudono serrati, oppressi
da neri pesanti pensieri che
non ammettono soluzioni. In
questi momenti ottenebrati, nella
buia profondità del cuore avverto
una presenza che mi commuove, come
di un pilastro indistruttibile, come
di un diamante nascosto, una
Legge grande e non vinta: per
essa si scioglie la sorda rabbia, si
schiude l’impotente sofferenza ed
è ora di cantare di nuovo. Quasi
un fiore che s’apra nella notte brilla
chiara quella luce mai spenta, mentre
ogni mia incomprensione e
la sensazione d’ingiustizie vissute, si
rivela transitoria prova, un
segreto insegnamento di risolutezza sull’immenso
cammino universo.
Esagramma
37 - La Casata Oggi
sento che deciso in questa vita senza
casa io percorro la mia strada e
che razza o parentele stabilite, la
famiglia o qualsivoglia appartenenza non
potranno mai fermarmi sulla via. Ma
i legami con il cuore sento forti e
con altri condivido le passioni: mi
rapporto a una brigata variegata, la
più strana, molteplice e diversa, senza
l’ombra di caratteri uniformi. E’
fra questi che ho trovato il mio lignaggio, la
mia stirpe, il mio sangue ed il blasone: genitori,
zii, fratelli e discendenza, antenati,
cari amici e una compagna, ma
non dati per dei vincoli obbligati. Tutti
uniti nella mistica ricerca, l’interesse
che ci guida come stella al
mistero che sta oltre le apparenze: siamo
in tanti che viaggiamo in libertà, sostenendo
nei momenti proprio bui l’un
con l’altro la vivezza di quel fuoco che
rischiara la futura umanità.
Esagramma 48 – Il Pozzo
12 ottobre 2002 Grazie Maurizio
|