MOMO
Consideriamo,
come al solito, il romanzo "Momo" e quindi il film del regista Johannes
Schaaf come un 'sogno', una favola, un racconto mitico, in cui si puo`
intravedere un percorso
iniziatico dell'autore
e (o) del regista che partendo da una situazione di caos, di disordine e
male-essere, attraverso un iter di conoscenza di se` giunge ad una
situazione di ordine, di bene-essere, di "Cosmo".
Per fare questo,
poniamo i vari personaggi che incontriamo sull'Albero cabalistico. Ecco
dunque
M. Ende e (o) J.
Schaaf in Assiah, nel mondo fisico, all'interno della sephirah Malkuth,
il Regno, dove la personalita` ha coscienza solo del mondo di veglia,
posti li` come in un punto di partenza. Ora occupiamoci degli amici di Momo.
Liliana e Nino sono una coppia, hanno un'osteria e ovviamente sono
quelli che piu` si adoperano per sfamare la bambina; il nome Liliana
deriva da Gigliola, che vuol dire 'la pura' e Nino puo` essere il
diminutivo di Antonio, che vuol dire 'il combattente' o di Giovanni che
vuol dire 'dono di Dio', li abbiamo collocati entrambi sul Malkuth, il
Regno, come energie fisiche donate generosamente e operanti
positivamente, che 'nutrono', come terra fertile, il centro Yesodico.
Beppe e` il diminutivo di Giuseppe, che
vuol dire 'Dio aggiunga' egli si preoccupa di istruire Momo, le insegna
a leggere, e come si fa a 'lavorare' nel modo giusto; gli abbiamo
attribuito la sephirah Hod, lo Splendore, la sephirah della scienza e
della programmazione. Nicola e` il muratore che ha reso
vivibile per Momo la grotta dell'anfiteatro, trasformandola in una
piccola casa con tutto il necessario, anche con i fiori dipinti sulla
parete; Nicola vuol dire 'vincitore' e l'abbiamo fatto corrispondere
alla sephirah Netzach, la Vittoria, la sephirah di cio` che cresce,
spinge, evolve. Il fatto che Nino e Nicola abbiano avuto
un litigio a proposito di un'immagine di Sant'Antonio, litigio che si
compone dinanzi a Momo, indica che Nino, in questo contesto, non puo`
derivare da Antonio (che combatte), perche` se cosi` fosse egli non 'si'
darebbe via in cambio di una 'radio-ricevente' (= cosa passiva), invece
Nicola (= il vincitore) conosce il vero valore del (sant') Antonio e lo
fa suo perche` gli compete. C'e` poi Gigi,
che come abbiamo detto e` il diminutivo di Gerolamo che significa 'Nome
Sacro', a lui abbiamo attribuito la sephirah Tiphereth, la Bellezza,
relativa all'Amore, alla musica, all'arte. Gigi rappresenta il Sole di
Momo, e Momo e` la sua Luna, insieme formano la coppia regale, il
Principe e la Principessa destinati alle Nozze Mistiche, come ben si
evince dal significato del nome congiunto dei due e
dalle favole che Gigi
inventa per Momo. A questo punto il romanzo o il film, in
cui sono tutti felici e sereni, sarebbe gia` finito, e il viaggio
terminato prima di cominciare, ma ecco che compaiono i 'Signori Grigi'.
Quando nella personalita` nasce la Coscienza, la sepirah Daath, l'Io
Sono, il Cristo interiore, Momo in questa storia, tutte le forze
negative accumulate nell'albero nero si scatenano. C'erano anche prima,
ma sonnecchiavano, non si sentivano 'minacciate nella loro esistenza',
ma la` dove si manifesta l'inizio della risalita dell'Albero, del
Ritorno al Padre, del Risveglio, del compimento dell'Opera, si scatena
la guerra senza quartiere tra Sepiroth (Virtu`) e qelipoth (vizi). I Signori Grigi non sono altro che bucce,
scorie, acquistano consistenza solo se glielo permettiamo, ascoltandoli
e dando loro vita con l'uso sconsiderato e vanificato della nostra Vita,
cioe`del Tempo che ci e` stato donato per vivere, conoscere e amare.
Il primo Grigio
che vediamo in azione, esempio di come i Grigi si 'lavorano' gli uomini,
lo troviamo alle prese con Fusi, il barbiere. Fusi potrebbe essere un
diminutivo di Fusco, Fosco, che vuol dire 'oscuro'
ed in effetti il suo
malcontento e la sua situazione poco felice (ha la madre sorda e la
donna che ama, Agnese, che vuol dire la pura, costretta su una sedia a
rotelle) lo rendono fragile e quindi vulnerabile agli attacchi del
'nemico'; infatti viene subito conquistato e, come poi tanti altri,
messo a servizio dei Grigi. Abbiamo collocato tutti i Grigi sull'albero
capovolto, gli agenti Grigi sull'astrale nero, i funzionari Grigi sul
mentale nero, con un posto particolare, il Tiphereth nero riservato
all'agente che contatta Momo e che rimane 'colpito al cuore' tanto da
tradire la sua razza grigia; egli, pur non potendo provare l'Amore per
la sua natura caratterizzata dall'odio, e` costretto dalla vicinanza di
Momo a dire la 'Verita`'. Allorche` Momo, la Coscienza ancora
bambina, viene a conoscenza della Verita` relativa agli abitanti della
sua citta`, cioe` della sua personalita`, il primo tentativo e` quello
di reagire e rendere consapevoli del pericolo che corrono tutte le altri
componenti dell'Albero... ma in pericolo e` proprio lei, Momo, e l'aiuto
non puo` venire dal fisico (Liliana, Nino e gli altri), ne` dal mondo
dei sentimenti Beppe, Nicola o Gigi, gia` contaminati dai Grigi, ma solo
dal mentale piu` alto quello intuitivo, governato da Mastro Hora. Mastro
significa 'maestro' e Hora puo` derivare dall'egizio Horo (= Colui che
e` in alto), dio Falco, che vede molto lontano, che combatte il male
(Seth, lo spirito delle tenebre), oppure dal nome latino Horatius, che
significa 'chiaro-veggente'. Abbiamo collocato Mastro Hora sulla
sephirah Chesed, la Giustizia, relativa alla Verita`, al Perdono, alla
Misericordia. Mastro Hora
manda la Tartaruga Cassiopea a prendere Momo per proteggerla e per farsi
conoscere da lei. La simbologia della tartaruga e` vastissima, e`
considerata in tutte le tradizioni 'animale sacro', impersona i poteri
creativi, la fertilita`, la durata, il tempo. In Cina viene chiamata il
'Guerriero nero' e corrisponde al principio femminile yin; esprime
forza, sopportazione e longevita`. Cassiopea (= succo di cassia, essenza
di arbusto) nella mitologia greca e` una bellissima regina che osa
dichiararsi piu` bella di Era (o delle Nereidi); anche per questo
'orgoglio' di colei che le presta il nome, abbiamo collocata la
Tartaruga Cassiopea sulla sephirah Geburah, la Forza, relativa al
Vigore, alla Protezione, al Potere nascosto, e alla 'caduta' v.
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testi sacri, commento alla Genesi. Ma ormai Cassiopea e` una
costellazione, splende nei cieli, e puo` benissimo condurre una
Coscienza bambina a conoscere Mastro Hora. L'incontro di Momo con il
Vecchio Maestro e` affettuoso e illuminante, M. Hora rifocilla la
bambina e Momo attraverso di lui perviene alla conoscenza di Se`
all'interno del suo cuore. Abbiamo in questa esperienza la coincidenza
del centro Yesod con il centro Daath, la` dove i 4 piani dell'Albero
diventano un solo Centro in cui il Fuoco, Atziluth, lo Spirito scende,
la Terra, Assiah, il fisico, sale e l'Aria, Briah, il mentale, e
l'Acqua, l'astrale, si mettono a servizio. Per poter
passare la sua esperienza ai suoi amici Momo deve dormire presso Mastro
Hora un anno intero, e` questo il periodo della 'crescita' e della
'maturazione' della Coscienza, periodo di silenzio e meditazione,
indispensabile per il compimento dell'Opera.
Poi, tornata
nell'anfiteatro della vita quotidiana, essa deve affrontare
personalmente la solitudine e l'abbandono, periodo della
'desertificazione' quindi sperimentare la potenza del nemico. La seconda
visita a Mastro Hora che permette la strategia della lotta, cioe`
'fermare il tempo e costringere il nemico a mostrare le riserve di
Orefiori' puo` essere
considerata come un
ulteriore periodo di Grazia che accresce la Volonta` e la Determinazione
di salvare gli amici,
cioe` tutto l'Albero (abbiamo qui un seconda 'colazione' per Momo,
sollecitata dalla Tartaruga); infine, l'inseguimento nei sotterranei e`
senza dubbio
un 'Visita interiora
terrae', un
(V.I.T.R.I.O.L)
alchemico che porta alla rettificazione dell'Albero, cioe` alla sua
purificazione, con la dissoluzione dei Grigi e il ritorno alla Vita
vera. Grazie. Franca Vascellari (22/09/10)
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