‘Otto modi di filare la seta’ – riflessioni di Maurizio su un’antica serie di esercizi cinesi Si narra come nel VI secolo d.C. giungesse in Cina un Maestro buddhista indiano appartenente alla casta degli Kshatriya. Il suo nome pare fosse Bodhidharma, e in cinese fu chiamato To Mo. Egli incontrò i monaci del luogo e trovò che il buddhismo non veniva ben praticato: gli esercizi spirituali erano estenuanti e, senza un’adeguata pratica fisico-energetica, risultavano infruttosi e ‘fiacchi’ dal punto di vista dell’Illuminazione. Ritenendo che gli aspetti interiori della pratica dovessero equilibrarsi con quelli esteriori, che lo spirito e il corpo dovessero sostenersi a vicenda perché parti inscindibili di un’unica realtà, insegnò ai monaci i rudimenti di quella che poi si sarebbe sviluppata in senso marziale nell’Arte del Kung Fu del Tempio Shaolin. Sembra che l’originaria serie di esercizi insegnata da To Mo fosse quella degli ‘otto modi di filare la seta’: nonostante l’estrema semplicità, attraverso la concentrazione sul movimento e sul respiro e il conseguente apprendimento del controllo del ‘chi’, fu possibile ai monaci ‘tessere’ i canali eterici sottili del corpo fisico e confezionarsi un ‘vestito’ energetico sensibile e forte allo stesso tempo. Indipendentemente dalla verità o dalla leggendarietà della sua origine, questa serie di movimenti, praticata fin da tempi molto antichi, è forse paragonabile ad un ‘Testo Sacro’ gestuale. Per questo motivo ho voluto ‘lavorarci’ sopra secondo i metodi e gli intendimenti del nostro gruppo di studi del C.I.S.. La seguente trattazione è, comunque, sostanzialmente un insieme di appunti e annotazioni, oltre che una riflessione e una interpretazione molto personale del significato simbolico degli otto esercizi, sicuramente incompleta, provvisoria e, comunque, passibile di ulteriori ed eventuali approfondimenti.
1. Esercizio delle ‘pale del mulino’: Cielo e Terra, correnti ascendenti e discendenti vengono alternate ed equilibrate. C’è una notevole analogia con il Nadi Sodhana Pranayama dello Yoga, una particolare respirazione che mescola e armonizza le correnti opposte e complementari - lunari e solari - di Ida e Pingala. Considerando che i ‘modi di filare la seta’ sono otto, non sembra illogico cercare di rintracciare in essi un riferimento ai trigrammi dell’I Ching, il Libro dei Mutamenti, anch’esso di tradizione cinese. Essendo qui adombrato l’equilibrio di correnti energetiche e di vasi comunicanti, l’esplicito riferimento mi sembra quello al trigramma Tui, il Sereno, il Lago. 2. Esercizio dello ‘sferrare pugni con sguardo irato’: esprime in senso interiorizzato la determinazione ad affrontare i ‘demoni’ e i ‘fantasmi della mente’, le paure in genere. Il trigramma non può che essere Chen, l’Eccitante, il Tuono. 3. Esercizio dello ‘scagliare la freccia’: in sanscrito c’è un termine, ekagratha, che indica l’’unico scopo’ della ricerca dell’Illuminazione, cioè il desiderio più vero e profondo di ogni essere vivente, l’obiettivo alla base di tutti gli altri. In relazione all’immobilità e alla concentrazione dell’arciere, il riferimento è al trigramma Kkenn, l’Arresto. Notiamo anche un’analogia con la costellazione del Sagittario e con la IX Casa astrale, quella dei grandi ideali. 4. Esercizio del ‘ruotare sulle anche’: circolazione dell’energia, del sangue e della ‘luce’ intorno al centro del corpo, cioè al baricentro, punto di equilibrio, e al Dan tien, il ‘campo di cinabro’ inferiore dell’alchimia taoista. L’analogia è con l’Arcano X del Tarocco, la ‘Ruota della Fortuna’ e, naturalmente, con la ‘Ruota delle nascite e delle morti’, il Samsara. Il ‘Centro’ come punto di stabilità pur nelle trasformazioni è prefigurazione della Liberazione dalla Ruota stessa, cioè il Nirvana. Il trigramma è Li, il Risaltante. 5. Esercizio del ‘sollevarsi sulla punta dei piedi’: inizio del movimento a partire dal punto più basso, dal suolo. Da questo sollevamento origina ogni ‘volo’ spirituale, ogni evoluzione. Nel buddhismo si parla di ‘alzare lo stato vitale’, nello yoga di ‘risveglio’ di Kundalini. Il trigramma è Sunn, il Mite, il Penetrante, il Vento. 6. Esercizio del ‘guardarsi alle spalle’: attenzione, capacità di intravvedere il lato nascosto delle cose, l’inconscio, l’ombra, il profondo e anche il pericolo. Conoscere sé stessi. Il trigramma è Kkann, l’Abissale. 7. Esercizio dei ‘fiori di susino che sfiorano il suolo’: senso profondo dell’inchino, del rispetto, dell’umiltà, della compassione. Occuparsi di ciò che si trova in basso, che è disprezzato, del lato minore delle cose, non esaltante, non appariscente. Devozione. Trigramma Kkunn, il Ricettivo, la Terra. 8. Esercizio dello ‘spingere il Cielo con le mani’: raggiungere un’altezza superiore e trascendente superando il ‘piccolo io’, la visione quotidiana e condizionata. Il trigramma è Kkienn, il Creativo, il Cielo.
Stimolato da uno spunto di discussione emerso in una recente riunione del nostro ‘gruppo di lavoro’, ho sentito il bisogno di chiarirmi il senso della ‘meditazione’. Si tratta, infatti, di una parola e di un concetto ampiamente usati al giorno d’oggi, però con accezioni differenti e, spesso, contraddittorie. L’elaborato che segue è un tentativo di tirare qualche somma, sia pure limitata, personale e provvisoria. 1. La parola ‘meditazione’ è in relazione etimologica con il latino ‘medèri’ che significa ‘curare’, ‘sottoporre a terapia’: l’etimo è lo stesso della parola ‘medico’. In questa accezione, quindi, ogni tecnica meditativa sia d’oriente che d’occidente sarebbe un ‘farmaco’ con lo scopo di guarire l’uomo. Naturalmente le varie scuole filosofiche e religiose indicano in diverso modo la natura della patologia, l’obiettivo terapeutico e le caratteristiche da dare al metodo di cura. La malattia da affrontare, cercando di identificarla nella maniera più generale possibile, potrebbe forse essere definita come: ’oscurità fondamentale’, ’ignoranza’ del divino, senso di separatività, incapacità di percepire l’indissolubile legame che unisce il singolo individuo al Tutto; in una forma ancora più diretta e allo stesso tempo applicabile a molti indirizzi di pensiero, essa può dirsi semplicemente – come nel buddhismo - ‘sofferenza’. 2. Per capire qualcosa sulla meditazione come tecnica terapeutica sarebbe interessante tentare una sorta di classificazione delle scuole e dei diversi approcci alla guarigione spirituale dell’uomo, dando anche una valutazione sistematica ad ogni idea del divino e cercando di inquadrare tutto in una visione coerente, secondo una scala evolutiva degli insegnamenti orientali e occidentali: si tratta però di una trattazione complessa e difficile, che preferisco rimandare ad altra occasione. Essendo, comunque, necessario definire un criterio di riflessione per i miei scopi attuali, utilizzerò l’Albero cabalistico, perché questo è uno schema ben conosciuto dal nostro gruppo di ricerca e rappresenta, quindi, un linguaggio comune. Nell’ipotesi che le concezioni religiose evolvano con l’uomo stesso e che procedano con le sue gradualmente più ampie acquisizioni coscienziali, possiamo affermare che anche la religione segua il percorso di ‘risalita dell’Albero’. Essa, dunque, passerà attraverso formulazioni che, partendo dal piano ‘assiahnico’, evolveranno attraverso Yetzirah, Briah, e giungeranno infine all’Atziluth, che ne rappresenterà la meta: ci saranno cioè forme di religiosità legate al piano ‘fisico’, all’’astrale’ e al ‘mentale’, per giungere infine al ‘causale’, quest’ultimo detto anche ‘coscienziale’ o ‘akasico’. Esse potrebbero così essere classificate:
Atziluth: intuizione e
percezione diretta del divino.‘Silenzio’ di tutte le visioni precedenti,
Briah: religioni
filosofiche. Spesso con una etica severa, stoica, forti
elementi di auto ed Yetzirah: religioni del sentimento. La divinità soddisfa concezioni e richieste emotive, è legata al culto di immagini genitoriali del dio, oppure di figure umane divinizzate, antenati, defunti, ‘santi’.
Assiah: religioni
naturalistiche. Gli dei sono le stesse forze naturali
personificate.
3. Bisogna notare una cosa: il quarto livello, quello ‘coscienziale’, è essenzialmente ‘esperienza’, percezione, intuizione, conoscenza per identificazione. Non vi sono ascrivibili le tecniche, i sistemi, le strategie e gli espedienti di qualsivoglia genere. Esso rappresenta la meta di ogni percorso religioso, e anche della ‘meditazione’: quest’ultima, considerata come una metodologia terapeutica, non è in Atziluth, semmai – nel migliore dei casi - vi conduce mettendo ordine nei tre piani inferiori. In questo senso il disequilibrio dal quale bisognerebbe ‘guarire’ potrebbe semplicemente essere definito come una mancanza di connessione consapevole con il piano ‘atziluthico’. Se invece diamo alla parola meditazione - come talvolta accade - il significato di reale consapevolezza di ciò che sta oltre la mente, allora essa è esclusivamente un evento di ‘quarto livello’. 4. Molti Grandi Maestri, in tutte le epoche e a tutte le latitudini, si sono soffermati su di un concetto: non si può ‘dire’ alcunché sulla vera esperienza mistica, sulla meditazione quale raggiungimento di una sorta di identificazione con il divino sovra-personale. Il divino stesso, a quel livello, non è definibile: ogni qualificazione lo limita, fallisce l’obiettivo di descriverlo, perché non si può mostrare l’Assoluto. Nelle Upanishad, per il timore di concettualizzare troppo, lo si è indicato semplicemente con il termine 'Quello'. Lao Tze, che lo chiama Tao (la Via), precisa che appena lo si nomina lo si perde, perché la parola non è ciò che viene indicato. Nel buddhismo lo si definisce come ‘Legge Mistica’, intendendo con ciò un Ordine Universale, un’Intenzione Originaria, un Fondamento Eterno che non si può esprimere a parole meglio di così. Tuttavia ‘Quello’, pur essendo oltre il potere di comprensione della mente, non è lontano e inavvicinabile: è vicinissimo, all’’interno’ di ogni creatura vivente, ne è la vita e l’essenza. 5. Per questo motivo alcune scuole di meditazione, come quella del Buddhismo Zen, oppure il Theravada con la sua meditazione Vipassana, credono che acquietando la mente nel silenzio, concentrando l’attenzione sul respiro, ‘Ciò-che-sta-oltre-il-pensiero’ possa emergere naturalmente e spontaneamente. La quiete, la fermezza della posizione e la rilassata attenzione, essi dicono, ‘puliranno’ anche gli strati sub-consci della mente, ci permetteranno di conoscere noi stessi sempre più a fondo, placheranno il ‘rumore’ nel quale conduciamo superficialmente le nostre vite, scioglieranno tutte le sovrastrutture che ci impediscono di percepire la nostra Vera Natura. 6. Tutto ciò è affascinante e anche condivisibile, ma bisogna precisare che il silenzio costruito attraverso la disciplina è soltanto una tecnica: può coinvolgere il fisico, l’astrale, il mentale, ma in sé non è il Silenzio che sta oltre la mente. Anzi, quest’ultimo non è detto che sia una condizione di quiete, di immobilità, di assenza di suono o di pensiero: è semplicemente Altro, uno stato ulteriore che sta oltre i precedenti, ma che non li nega. Probabilmente, al contrario, li include e li trascende, come avviene in tutte le forme di sviluppo della coscienza, di salto di livello: la crescita non avviene attraverso la negazione o l’esclusione, bensì nell’accoglimento. 7. Questo non significa che la metodologia della meditazione silenziosa non sia utile: in ambito buddhista, poi, essa lavora molto sulla creazione di uno spazio interiore destinato proprio all’accoglimento. Come molte tecniche può portarci vicino a quella soglia che sta fra il piano ‘briathico’ e quello ‘atziluthico’, particolarmente se si accorda bene con le nostre caratteristiche individuali, se si inserisce bene nell’‘enigma’ personale che siamo chiamati a risolvere nella vita per poter crescere. Però, pur mirando ad una condizione che sta oltre il pensiero, essa essenzialmente ha al suo interno un pensiero, un’intenzione, un ‘mantra’ che dice, più o meno: “Io lascio che la quiete mentale, l’andare e venire del respiro, il rigore dell’abbandono, creino in me la percezione dell’Ulteriore, dell’Indefinibile, della Verità”… (Meditazione: riflessioni di Maurizio)
“A
me sembra che nella
natura si ritrovi una sostanza del tutto spirituale, leggerissima e
velocissima la quale, diffondendosi per l’universo, penetra in tutto
senza trovare ostacolo, riscalda, vivifica e rende feconde tutte le
creature viventi.
“…Non
c’è errore più grande che approvare i desideri.
“La
rinuncia all’orgoglio rende accetti.
“
Qual’è la cosa più stupefacente al mondo?”
“Gli
oggetti fisici non sono nello spazio, bensì spazialmente estesi”
“Un’orchidea
non perde la sua fragranza solo perché nessuno la odora, una
barca non affonda solo perché nessuno vi sale sopra ed una persona
esemplare non smette di praticare la Via solo
peché nessuno la guarda: esse
sono così per natura”.
“Il
saggio non agisce arbitrariamente, il coraggioso non uccide
arbitrariamente.
“La
strategia è la via del paradosso. Così,
chi è abile si mostri maldestro; chi è utile, si mostri inutile. Chi è
affabile si mostri scostante; chi
è scostante, si mostri
affabile.
“
Affinare il pensiero per mezzo della mente è’ il processo di
infiammazione’.Sospendere il pensiero è alimentare il fuoco.Conferirsi
splendore è la ‘stabilizzazione’.
“Come
la quiete non distrugge se stessa nel clamore delle parole, così il mito
si sottrae ad ogni interpretazione che pretenda di esaurirlo”.
“ Interrogare una cosa vuol dire lasciarla parlare, esprimersi, vivere, senza interporre fra noi e quella un velo più o meno opaco, tessuto dal nostro ego; e se ne conserviamo i momenti senza formulazione, rimanendo nella sensazione, sia tattile, sia uditiva, essa si riassorbe nel testimone silenzioso” (Jean Klein – La Gioia senza oggetto – Savitri)
“ L’ ego è una pura fabbricazione del nostro intelletto… tutto ciò che è anteriore al pensiero è la nostra vera natura…il testimone è contenuto nel Sé, sgorga dal Sé, pura lucidità, beatitudine suprema, luce dell’osservatore” (idem)
“ L’anima è una. In quanto si manifesta le diamo diversi nomi. Se intende la chiamiamo intelligenza; se ricorda, memoria; se ama, cuore; se vuole, volontà. L’anima è una nelle sue molteplici manifestazioni” ( A tu per tu con Padre Pio – Allegri – Mondadori)
“ L’io è sempre con noi. Noi però se stiamo sempre con l’arma in mano per trafiggerlo, gli diamo una morte continua” (idem)
“ La fantasia è buona se è indirizzata bene. Chi non l’ha, non può né studiare né meditare” (idem)
“ Essere dotati musicalmente non significa altro che avere un corpo astrale che, durante lo stato di veglia diurna, è ricettivo per ciò che durante tutta la notte gli gira intorno” (Rudolf Steiner – l’Essenza della musica – Antroposofica)
“ Tutto quanto l’uomo accoglie di musica qui sulla Terra ha una funzione importantissima nella configurazione del suo organismo animico dopo la morte” (idem)
“ Se noi non avessimo la musica, sorgerebbero nell’uomo delle forze veramente spaventose” (idem)
“ Questo il modo di conoscere Dio…Se non ti eguagli a Dio non puoi conoscerLo con la ragione: infatti è conoscibile solo il simile dal simile. Accresciti fino alla dismisura, di colpo sciogliti da ogni corpo; levati sopra ogni tempo e diventa Evo e conoscerai Dio” ( Ermete: Elémire Zolla – I Mistici dell’Occidente – Adelphi)
“ La quinta essenza, ovvero oro potabile ovvero elisir di vita, è quella stessa forza che è il sole per lo spirito del mondo, così come il vino è il sole degli umidi, l’oro è il sole dei minerali, interpreta Kircher. E, ovviamente, è l’intelletto come sole dell’uomo, cioè la forza digestiva, assottigliante, che manda in alto il fuoco della passione, il quale ricadrà per effetto della feccia che lo contamina, e poi tornerà in alto e così avanti, depurandosi sempre meglio secondo l’immagine della cottura in alambicco. Ovvero: nella misura in cui lo spirito passionale sale in cielo, cala in corpo, in terra, la passione spirituale” (idem: una nota alla Tavola di Smeraldo).
“ Una persona non è pienamente viva se non quando si trova in sintonia con lo scopo superiore dell’anima e attua la propria missione” ( Rebe M.M. Schneerson: Il Significato profondo della vita – Ed. DLI)
“ Amore è quando l’anima trascende il corpo” (idem)
“ Essere umani significa essere produttivi” (idem)
“ Un ardente desiderio di Dio è il mezzo più sicuro per giungere a Lui” ( Alla ricerca di Dio – Ramakrishna – Astrolabio)
“ Ciò che un uomo pensa lo diviene “ ( idem)
“ Nessuno potrà giungere alla visione di Dio senza alcun ardente desiderio” (idem)
“ Tutti, in fondo a se stessi, hanno una luce santa che brilla più intensamente nel momento in cui il cuore ama” (Victor Malka – Così parlavano i Chassidim – Paoline)
“ Quando il cuore di un uomo smette di cercare, significa che è impuro” (idem)
“ Sbarazzatevi del vostro ‘ io’ . Soltanto allora sarete pronti alla battaglia” (idem)
"
Quando ogni immaginazione è
svanita, ogni sentimento è dissolto, allora
io sono la Realtà trascendente. L'immutabile, il senza-nome e
senza-forma: questo son io. Sono il
Sé-testimone, sono il fondamento di ogni esperienza. Sono la luce che
rende possibile l'esperienza" . ( Yogavasistha di Valmiki, brani scelti da Hari Prasad Shastri: Il Mondo dentro la mente - Promolibri)
" Immergiti dunque nel mare tranquillo della solitudine spirituale, lava la tua anima nel nettare d'ambrosia della meditazione. Immergiti sempre più profondamente nell'Unità, e allontanati dalle onde salate della dualità, dalle acque disgustose della diversità. Conosci te stesso veramente come quello Spirito unico di cui si dice che pervada tutto il mondo…" (idem) " O immenso, onnipervadente Spirito divino, io mi inchino a Te come al mio Sé e mi smarrisco in Te come nel vasto oceano del diluvio universale!" (idem)
" Il maestro costantemente esorta lo studente ad aprire la bocca e a dire qualcosa. Egli gli ordina: ' portami una frase' , cioè una frase decisiva. Il chiedere allo studente di dire qualcosa costituisce una parte integrale del processo educativo dello Zen. Perché nel momento in cui apre la bocca e ' porta una frase decisiva' lo studente mostra agli occhi del maestro il grado esatto della sua maturità spirituale". (Toshihiko Izutsu - La Filosofia del buddimo zen - Ubaldini)
" Il Koan è concepito come una presentazione diretta e vigorosa, in forma verbale, dell'Essere…una nuda e individuale cristallizzazione dell'originariamente Non-Differenziato…Nella maggioranza dei casi, è volutamente insignificante; è concepito in modo tale da poter confondere fin dal principio il pensiero discorsivo, con l'intenzione di risvegliare nel discepolo un livello speciale di comprensione esistenziale che coinvolge tutta la sua personalità, il corpo e la mente, ben oltre la portata dell'intelletto". (idem)
" Il primissimo passo nella pratica della disciplina dello Zen è il dimenticare il proprio io" . (idem)
" Pochi sono quelli che si prendono la pena di approfondire quello su cui emettono giudizi" (Roberto Assagioli - Psicosintesi - Mediterranee)
" La volontà è inefficace solo quando essa tenta di agire in opposizione all'immaginazione e ad alle altre funzioni psicologiche, mentre il suo uso efficace consiste nel regolare e dirigere tutte le altre funzioni verso un fine deliberatamente scelto". (idem)
" Le energie spirituali supercoscienti hanno un potere trasformatore e rigeneratore sulla personalità" (idem)
" Su tutta la faccia della terra gli uomini forutnati, intelligenti e degni di essere ricordati nelle narrazioni degli uomini, sono quelli che non sono stati sconfitti dalla propria mente" (Vidyaranya - La Liberaione in vita - Adelphi)
" Il sapiente, tenendo immobile il corpo…facendo rientrare nel cuore le facoltà sensoriali insieme con la mente, mediante la barca del Brahman potrà attraversare tutte le correnti che arrecano terrore" (idem)
" Né gli amici, né i parenti, né i maestri, né gli uomini possono salvare chi è saldamente preda del demone della mente" (idem)
" No, gli uomini non sono diventati più generosi e intelligenti! L'intolleranza, il fanatismo e la stupidità sono purtroppo ancora ben distribuiti!" (Marc-Alain Ouaknin - la ' Lettura Infinita' - Ecig)
" Il saggio cerca la saggezza,lo sciocco l'ha trovata" (G.C. Lichtenberg: citato in " La Lettura Infinita" - Ecig)
" L'uomo si deve ritirare in 'sé' per accedere a se stesso" (idem)
" Il pensiero del pensatore comincia con lo stupore". (idem)
" Ma in nome di Dio! Non entrare in ritiro se prima non conosci la tua tappa e la tua capacità di mettere a freno il potere dell' 'immaginazione'. Infatti, se l'immaginazione prende il sopravvento su di te, non hai altra via che affidarti alla mano di un 'maestro', che conosce e scevera in tua vece. Se invece la tua immaginazione è sotto controllo, entra pure in ritiro e non preoccuparti" (Ibn Al - ' Arabi: l'Epistola dei settanta veli - Voland)
" Il corpo ' sottile ' risorge nella forma della sua conoscenza, mentre i corpi fisici risorgono nella forma delle loro azioni, nel bene e nel male". (idem)
" L'Immaginazione…una facoltà ' creatrice ', che non patisce i limiti della materia, che è capace di trasmutare il sensibile in simboli, e che sola permette l'ingresso nel ' mondo degli archetipi ', luogo dove i corpi si spiritualizzano e gli spiriti si materializzano" (idem: postfazione)
" Il programma della giornata è già tutto nel canto del gallo" (Hagakure - Il Codice Segreto dei Samurai - Editrice Ave)
Il signore disse al Samurai : " Tu sei un uomo di valore, ma purtroppo sei piccolo di statura" . Il Samuari rispose: " Questo è vero. Al mondo non si nasce come si desidera. Se ti tagliassi la testa e la mettessi sotto i miei piedi, diventerei più alto; ma questa è una cosa che non si può fare" (idem)
" Quando si è disposti a fare una cosa senza badare al tempo che ci vuole la si termina più velocemente, perché il tempo diventa proprio alleato" (idem)
" Tutto è vuoto, il sé ha semplicemente riempito il vuoto, tutte le parole dell'uomo sono vuote etichette fornite da una mente che non sa niente di niente del mondo in cui vive e non riesce a tollerare uno stato di non-conoscenza" (L'Esperienza del NON - SE' - Bernadette Roberts - Ubaldini)
" Se sono il vuoto e il nulla tutta la verità e nient'altro che la verità, l'uomo non può fare a meno del suo sé e dei suoi inganni; deve avere questa compensazione per una realtà ultima che si rivela puro e semplice nulla" (idem)
" Non si può guardare ciò che E', perché questo non può diventare un oggetto della mente; né d'altra parte può essere un soggetto…Nel momento in cui lo guardiamo con la nostra mente condizionata, ciò che E' sparisce…Una volta che ci saremo liberati di una mente riflessiva, relativa, autoconsapevole, allora e soltanto allora potremo incontrare ciò che E': "QUELLO CHE VEDE E CHE VIENE VISTO E L'ATTO STESSO DEL VEDERE SONO UNO" (idem)
" Se hai compiuto il bene continua a farlo; concentra la tua mente su esso, perché la felicità nasce da un accumulo di bene" (Thomas Cleary - Il Dhammapada - Mondadori)
" La saggezza si sviluppa con l'impegno; senza sforzo, essa scompare. Conoscendo questa duplice via di crescita e di declino, ognuno si predisponga in modo da far crescere la saggezza" (idem)
" Io non chiamo sacerdote un uomo per la sua origine o per sua madre: questi io chiamo arrogante e possessivo.Chi non è possessivo, chi non è attaccato, questi io chiamo sacerdote" (idem)
" Da quando la scienza ha circoscritto la malattia nell'organismo, a nessuno viene più in mente che l'uomo non muore per il fatto di essere ammalato, ma gli capita di ammalarsi perché fondamentalmente deve morire" (Umberto Galimberti - Il Corpo - Feltrinelli)
" Lo sguardo del medico non incontra il malato ma la sua malattia, e nel suo corpo non legge una biografia ma una patologia , dove la soggettività del paziente scompare dietro l'oggettività di segni sintomatici che non rinviano a un ambiente, a un modo di vivere, a una serie di abitudini contratte, ma una quadro clinico, dove le differenze individuali, che si ripercuotono nell'evoluzione della malattia, scompaiono in quella grammatica di sintomi con cui il medico classifica le entità morbose, come il botanico le piante" (idem)
" Questa è la vera alienazione , quella che risulta dalla nostra identificazione con una soggettività ideale che acquista realtà solo perché respinge altrove tutto ciò che non risponde alla definizione che si è data" (idem)
Giunco pensante. "Non già dallo spazio io debbo ricevere la mia dignità, ma dall'uso ben regolato del mio pensiero. Non acquisterei nulla di più, a possedere delle terre; con lo spazio, l'universo mi comprende in sé e m'inghiotte come un punto; col pensiero, io lo comprendo" (B. Pascal - Pensieri, framm. 348, Bi ediz. Pag. 113 - il corsivo sottolineato è mio).
"Volete che si pensi bene di voi? Non parlate di voi". (idem. Framm 44, pag. 27)
"L'uomo non è che un giunco,
il più debole della natura; ma è un giunco pensante. Non occorre che
l'universo intero si armi per schiacciarlo; un vapore, una goccia
d'acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma, quand'anche l'universo intero
lo schiacciasse, l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che
l'uccide, perché egli sa di morire e conosce la superiorità che
l'universo ha su di lui; l'universo invece non ne sa nulla.
"Una sola cosa è la sapienza: conoscere l'intendimento che governa tutte le cose attraverso tutte le cose" (Eraclito - Dell' Origine - Feltrinelli Framm. 35)
"Per chi ascolta non me, ma il lògos, sapienza è intuire che tutte le cose sono Uno, e l'Uno è tutte le cose". (idem Framm. 69)
"Ricchezza di nozioni non insegna l'intuizione…" (idem Framm. 80)
"Per i risvegliati c'è un cosmo unico e comune, ma ciascuno dei dormienti si involge in un mondo proprio". (framm. 94)
" L'inchiostro dei sapienti è più prezioso del sangue dei martiri" (Henry Corbin - Storia della filosofia islamica - Adelphi - un detto del Profeta Maometto).
"Tutto quello ch'io so / è un
messaggio ogni giorno / dell'immortalità. / Tutto quello ch'io vedo / è
il presente e il domani, / forse l'eternità. / Ed il solo che incontro /
è Dio, la sola strada / l'esistenza: di là / da questa, se altre cose /
vi saranno o visioni più mirabili, / ve lo dirò.
"Devo trasportare la mia vita intera sul piano dei sogni. Tutto anderà a posto e riuscirò a scrivere tutte le mie opere, se non sarò strappato al mio sogno, di cui il mondo è lo scenario. Non ne devo vedere la realtà…Ti chiudo con me in questo sogno, mia Cosima, resta sempre presso di me, sempre con me, nel mio sogno…" (R. Wagner - citato da Elemire Zolla in: Storia del fantasticare - Bompiani, pag. 95)
" A un certo livello della conoscenza di se stessi, e quando ci siano circostanze favorevoli all'osservazione, avverrà regolarmente che uno si veda abominevole…." (F. Kafka - idem, pag. 165)
"Di fiaba in fiaba impariamo come il desiderare sia un surrogato dell'azione; ma i desideri, volti al bene o al male che sieno, sono tremendamente reali e tali che non li si può intrattenere impunemente". ( W. H. Auden - idem, pag. 25)
"Come racconti gratuiti i miti non servono a niente, soltanto come espressione di una metafisica diventano pienamente significativi" (Elémire Zolla - L'Amante invisibile - Marsilio, pag. 28)
"Le fasi preliminari d'ogni percorso mistico sono sensuali…San Giovanni della Croce dedica il quarto capitolo della Notte oscura al tema, avvertendo che nei rapimenti mistici sempre è coinvolta la sensibilità e sensualità, fino al momento della terribile purgazione o notte oscura dell'anima, l'attenuata versione cristiana dello smembramento sciamanico" (Idem, pag. 84)
"Il valore di un uomo si misura non già da quanti talenti possiede (ed una buona conoscenza del Cristo è un numero massimo di talenti), ma dalla percentuale di aumento del suo capitale alla fine del suo giuoco di mercante teso ad accumulare conoscenze spirituali…" (Elémire Zolla - Che cos'è la tradizione - Adelphi, pag 174)
"Nietzsche è citato da Taubes soprattutto per una frase fondamentale: 'Tutti gli uomini profondi sono unanimi nel ritenere - ne prendono coscienza Lutero, Agostino, Paolo - che la nostra moralità e i fatti di essa non coincidono con la nostra volontà consapevole' . L'uomo che si illude di essere autonomo è minato da forze aliene". (E. Zolla - Discesa all'Ade e resurrezione - Adelphi, pag. 124)
" 'Noi crediamo alla vita eterna' , così grida la tragedia; mentre la musica è l'idea immediata di questa vita" (Nietzschze - La nascita della tragedia - Adelphi, pag. 111 - trad. Colli)
"L'uomo dionisiaco assomiglia ad Amleto: entrambi hanno gettato una volta uno sguardo vero nell'essenza delle cose, hanno conosciuto, e provano nausea di fronte all'agire; giacché la loro azione non può mutare nulla nell'essenza eterna delle cose, ed essi sentono come ridicolo o infame che si pretenda da loro che rimettano in sesto il mondo che è fuori dai cardini. La conoscenza uccide l'azione, per agire occorre essere avvolti nell'illusione - questa è la dottrina di Amleto, non già la saggezza a buon mercato…" (idem pag. 55)
"Non è già la forza, bensì la durata di un alto sentire che fa gli uomini superiori" (Nietzsche - Al di là del bene e del male - Adelphi , pag. 72)
"Maturità dell'uomo: significa aver ritrovato la serietà che da fanciulli si metteva nei giochi" (idem pag 74)
"Parlare molto di sé può anche essere un mezzo per nascondersi" (idem pag 81)
"La mente, tranquilla, diventa tutt'uno con le cose" (Umberto eco - Sugli specchi e altri saggi - Bompiani, pag. 171).
"Una volta il grande editore Valentino Bompiani aveva detto: 'un uomo che legge ne vale due'. Si può intendere questo detto nel senso che chi legge è più colto, e sapendo più cose può accadergli di avere più successo nella vita. Ma sappiamo benissimo che talora ha successo anche chi, di uomini, ne vale mezzo, e non ha mai letto niente. No, non è per il successo che bisogna leggere. E' per vivere di più".(Poco prima Eco aveva detto, riferendosi a sue letture e racconti da lui ascoltati, che:" ricordando di più, è come se avessi vissuto più a lungo" - Il brano è stato tratto da: Del furore di possedere libri - copia omaggio a tutti i maturandi delle scuole di Milano e Provincia - anno scolastico 2000/2001 - a cura di Giuseppe Zanasi).
"LA RICERCA CONTINUA DELLA NATURA DELLA MENTE PRODUCE LA SUA SCOMPARSA. E' LA VIA DIRETTA" ( Sri Ramana Maharshi - Discorsi con Sri Ramana Maharshi - vol. 1° pag190).
"TUTTO E' NELLA MENTE. NON ESISTE NULLA AL DI FUORI DI ESSA" (idem pag. 240)
"QUANDO LE IMMAGINI SI MUOVONO LO SCHERMO NON SI MUOVE. ALLO STESSO MODO NEANCHE VOI VI MUOVETE DA DOVE SIETE, ANCHE SE IL CORPO ESCE DI CASA E SI UNISCE ALLA GENTE DELLA SOCIETA'. IL VOSTRO CORPO, LA SOCIETA', LA FORESTA E LE VIE SONO IN VOI; MA VOI NON SIETE IN ESSI. SIETE ANCHE IL CORPO, MA NON SOLO QUESTO CORPO. SE RIMANETE IL VOSTRO PURO SE' , IL CORPO E I SUOI MOVIMENTI NON VI INFLUENZERANNO" (idem pag. 305)
" Il Silenzio è l'oceano in cui confluiscono i fiumi di tutte le religioni" (idem pag. 241)
"SOLO LA CONOSCENZA IMPARTITA DA COLORO CHE HANNO FATTO ESPERIENZA DELLA REALTA' E' EFFICACE, E NESSUN'ALTRA" (Sankara e il Kevaladvaitavada - Ed. Asram Vidya, pag. 261).
"Le nostre memorie sono parte di una grane memoria, la memoria della Natura stessa" (William ButlerYeats - 'Magic' citato in "Esoterismo e folklore in W. B. Yeats - nuovi orizzonti, pag. 87)
"Sono sicuro che l'immaginazione può illuminare a sprazzi la verità più di quanto non possa fare la ragione" (idem pag. 56)
"La nostra immaginazione non è un frammento dell'immaginazione universale (…) allargando la nostra immaginazione ci avviciniamo all'illimitato uomo eterno" (idem pag. 49)
"Chi loda vuole impossessarsi di noi. Ne tenga conto colui che vuole conoscere se stesso e anche - rimanere libero" (Nietzsche - Filosofare con il martello - Mondadori, pag. 83)
"Bisogna parlare solo quando non si può tacere; e parlare solo di ciò che si è superato, - tutto il resto sono chiacchiere, 'letteratura', mancanza di disciplina. I miei scritti parlano solo di ciò che ho superato: ci sono dentro 'io' " (idem pag. 155)
"L'aforisma, la sentenza, in cui sono il primo tedesco a essere maestro, sono le forme dell' eternità; la mia ambizione è di dire in dieci frasi quello che ogni altro dice in un libro, - che ogni altro non dice in un libro" (idem pag. 209)
"Quanto poco importanti sono i seguaci lo si capisce solo quando si smette di essere il seguace dei propri seguaci" (idem pag 42)
"In una ventata l'odore dei
salici in fiore riempie la bettola.
"Il ricco che parla bene della povertà non è che un ciarlatano" (Victor Malka - Così parlavano i chassidim - Paoline, pag 32)
"La lingua è la penna del cuore. Il canto è la penna dell'anima" (idem pag. 42)
"Dio è là dove io sono" (idem 45)
"QUANDO IL GIUSTO DECIDE, DIO ESEGUE" (idem, Baal Shem Tov, pag. 51)
"Se un uomo viene a chiederti aiuto e assistenza, non dirgli:'abbi fede in Dio'. Fa come se Dio non esistesse e come se, sulla terra,ci fossi soltanto tu a poterlo aiutare" (idem pag. 75)
"La saggezza generà l'umiltà" (Victor Malka - Ogni settimana ha il suo venerdì - Paoline, pag. 147)
"Un sogno non interpretato è come una lettera non letta" (idem pag. 121)
"La tua casa sia luogo di riunione per i saggi" (idem pag. 54)
"Ama il tempo lo scherzo che
lo seconda, non il cauto volere che indugia.
"Con umana dolcezza autunno mi
consuma. E questa furia d'ultimi uccelli estivi sulle mura
"Là oltre il fumo di nebbia,
dentro gli alberi vigila la potenza delle foglie, vero è il fiume che
preme sulle rive.
"Le persone non sono ridicole se non quando vogliono parere o essere ciò che non sono" (Giacomo Leopardi - Opere vol 1°, pensiero XCIX, pag. 242 - Sansoni
"L'uomo onesto, con l'andar degli anni, facilmente diviene insensibile alla lode e all'onore, ma non mai, credo, al biasimo né al disprezzo (idem pensiero XCVI)
"Se quei pochi uomini di valore vero che cercano gloria, conoscessero ad uno ad uno tutti coloro onde è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano di essere stimati, è credibile che si raffredderebbero molto nel loro proposito, e forse che l'abbandonerebbero" (idem pensiero LXXXIII pag 239)
"Nulla è più raro al mondo, che una persona abitualmente sopportabile" (idem pag. 236, pensiero LXXVI)
"Gli uomini si vergognano, non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono" (idem pag. 232, pensiero LVII)
"Noi chiamiamo 'anima' quello che ci anima. E non ne sappiamo di più, dati i limiti del nostro intelletto". (Voltaire - pseudonimo di Francois-Marie Arouet - Dizionario filosofico - Mondadori, pag. 44)
"Guarda questo chicco di grano che getto in terra, e dimmi come mai germina per produrre uno stelo con su una spiga. Spiegami come mai il medesimo terreno produce un pomo sulla cima di quella pianta, e una castagna sulla pianta vicina. Io potrei farti un volume in-folio tutto di queste domande, alle quali tu dovresti rispondere solo con queste quattro parole: non ne so niente." (idem pag. 121)
"Un uomo appassionato che declama ha, negli occhi, nella voce, nei gesti, un veleno che penetra come un dardo nei cuori ei suoi partigiani" (idem pag. 280)
"Di solito i fanatici sono manovrati dai furfanti" (idem pag. 304)
"Gli uomini, oppressi dalle fatiche, hanno sempre collegato l'idea di felicità all'ozio,, senza pensare che il peggior stato sarebbe quello di un uomo che non ha niente da fare" (idem pag. 342)
"Un pollaio è chiaramente lo stato monarchico più perfetto. Non c'è un re che si possa paragonare a un gallo. Se egli cammina tutto fiero in mezzo al suo popolo, non lo fa per vanità: s'avvicina un nemico, ed egli si guarda bene dall'ordinare ai suoi sudditi d'andare a farsi ammazzare per luiin virtù della sua maggiore scienza e del suo assoluto potere; ci va lui stesso, si mette le sue galline dietro, e combatte fino alla morte. E se è vincitore, si canta lui stesso il te deum. Nella vita civile poi, non c'è persona tanto galante, piena di garbo e di disinteresse. Egli ha tutte le virtù: se gli capita nel suo becco un chicco di grano, un vermicello, lo passa alla prima delle sue suddite che gli si presenta. Insomma, Salomone nel suo serraglio non assomigliava neanche da lontano a un gallo nel suo pollaio" (idem pag. 434)
"Il primo ambizioso ha corrotto il mondo" (idem pag. 459)
"Il criterio della saggezza della comunità si fonda sulla vigilanza continua nei confronti della fallibilità del nostro sapere" (Umberto Eco - Sulla letteratura - Bompiani, pag. 322)
"C'è una sola cosa che si scrive solo per se stesso, ed è la lista della spesa" (idem pag. 358
"Siamo noi, visto che la mente può dare anche rappresentazioni immaginarie di mondi impossibili, che chiediamo alle cose di essere quello che non sono e, quando esse continuano ad essere quello che sono, pensiamo che ci rispondano di no, e ci oppongano un limite" (U. Eco - Kant e l'ornitorinco - Bompiani, pag. 42)
"Una volta che l'emozione sia distillata dalla memoria, può lasciarsi osservare come un'interessante curiosità. Tutta la turbolenza è evaporata, laasciando la pura ossatura, un'essenza secca" (James Hillman - La forza del carattere - Adelphi, pag. 132)
"Le immagini vengono a noi, nelle fantasticherie, nei sogni, in improvvise intuizioni illuminanti, durante i lunghi sforzi della riflessione accurata. Ci arrivano provenendo dall'immaginazione del mondo, con la quale la nostra immaginazione coincide e dalla quale, perfino a detta di scettici e razionalisti come Hume e come Kant, dipende la nostra comprensione del mondo. Senza immaginazione non avremmo alcuna conoscenza, ma noi normalmente non ne siamo consapevoli: l'ha detto Immanuel Kant" (idem pag. 252)
"Ai tempi di William James, le foto di famiglia e di gruppo esprimevano grande serietà e solennità. L'esortazione 'togliti quel sorriso dalla faccia!' non valeva soltanto per i soldati. Poi è arrivata la Kodak ,e il sorriso è diventato obbligatorio" (idem Pag. 199)
"Sono gli altri ad accordare l'autorità, che non può essere conferita dalla sola individualità. L'autorità è dunque societaria, proprio come il sé è comunitario". (J. Hillman - Forme del potere -Garzanti, pag127)
"Quando prediciamo, noi proiettiamo. E infatti gli studi che riguardano il futuro spesso sono chiamati 'proiezioni' " (idem pag. 171)
"La distruttività è il
risultato della vita non vissuta"
"La pazzia è in effetti la
malattia caratterizzata dalla totale assenza di rapporti con il mondo
esterno)
"Gli psicologi, gli psichiatri e gli psicoanalisti minacciano di diventare i nuovi sacerdoti di una civiltà industrializzata…" (Fromm - Scritti su Freud - Mondadori - pag. 118)
"Vi sono molti metodi per raggiungere il fine dell'illuminazione. La difficoltà di tutti questi metodi sta nella difficoltà di pervenire a una nuova percezione del profondo senza per questo smarrirsi nel labirinto del proprio 'Ade', perdendo la capacità di vedere il mondo e gli altri come vanno visti se si vuole sopravvivere" (Fromm - L'inconscio sociale - Mondadori - pag. 111)
Narcisismo religioso: "Che milioni di aderenti a una religione proclamino di essere gli unici in possesso della verità, che la loro religione è l'unica via di salvezza, viene considerato assolutamente normale"…" Nel carattere narcisistico della reazione di un gruppo nazionale, politico o religioso risiede la radice di ogni fanatismo" (Fromm - Grandezza e limiti del pensiero di Freud - Mondadori - pag. 78-79)
"Aver fede significa osare, pensare l'impensabile, ma agire entro i limiti di quel che è realisticamente possibile; è la speranza paradossale che venga il Messia, ogni giorno, senza perdersi d'animo se non viene all'ora giusta" (Fromm - Anatomia della distruttività umana - Mondadori - pag. 547)
"La peggiore di tutte le passioni umane, l'impulso a servirsi di un proprio simile per fini egoistici, in nome della propria superiorità, ben poco si differenzia da una forma raffinata di cannibalismo" (Fromm - L'Amore per la vita- Mondadori - pag. 167)
"Ciò che si usa chiamare amore per il singolo, molto spesso si rivela un legame di sottomissione; chi sa amare un unico suo simile, non ama nessuno" (Idem pag 172)
"Ci riteniamo superiori alle superstizioni delle civiltà che ci hanno preceduto e siamo continuamebnte soggiogati dallo stesso tipo di credenze superstiziose che si insediano sotto forma delle più recenti scoperte della scienza" (Fromm - Il linguaggio dimenticato - Bompiani - pag 40)
"…Dialettica. Per quanto vario possa essere il significato, in cui gli antichi si sono serviti di questa denominazione di una scienza o arte, si può tuttavia dedurre sicuramente dall'uso reale di tale termine, che la dialettica non era per loro null'altro se non la logica dell'illusione. Si tratta di un'arte sofistica, che cerca di fornire il colorito della verità alla propria ignoranza". (Immanuel Kant - Critica della regione pura - traduz. Colli - Adelphi - pag. 117)
"Tutte le cose, in quanto apparenze, non possono esistere in se stesse, ma esistono soltanto in noi" (idem pagh. 96)
"Pochi soltanto posseggono la scioltezza di mente, che è necessaria per abbracciare con lo sguardo un sistema, quando è nuovo, e ancora in minor numero sono quelli che hanno voglia di farlo, poiché ogni novità appare di solito inopportuna" (idem pag. 43, dalla prefazione alla 2° edizione - il corsivo è mio)
"E, prima di tutto , PENSA CORRETTAMENTE, affidati alla tua voce interiore, che ti sollecita, sommessa. Hai tu stesso in mano la tua vita, perciò non affidarla ad alcun altro... SII TE STESSO!" (Wilhelm Reich - Ascolta piccolo uomo - Sugarco ed. - pag. 67) |