Commento
all'I King di Paola Da Venezia I 64 esagrammi possono essere letti , principalmente , in due modi, a seconda del diverso dettato offerto dai due primi segni : 1 – Kkienn e 2 – Kkunn , simbolizzati nel segno circolare del Tao dalla parte oscura e dalla parte chiara. Kkunn,
il Ricettivo, che nelle sue linee presenta un carattere discontinuo,
spaziale, può anche nel complesso dei segni offrire un percorso di
carattere spaziale
, con la facoltà di scegliere di partire da qualsiasi esagramma, in
quanto ogni esagramma, grazie alle linee che muovono, può contenere
tutti gli altri. Kkienn,
il Creativo suggerisce, invece , un percorso di carattere temporale, raffigurato anche nelle singole linee dello stesso
esagramma. In questo ultimo caso, leggendo in successione gli esagrammi,
a partire dal 3 – la Difficoltà iniziale
, si può scorgere un cammino di trasformazione umana e sociale,
che può evolvere anche a livello iniziatico ; un cammino che,
all’inizio , presenta difficoltà e pericoli, ma pian piano, col
passare da un’esperienza all’altra, diviene più chiaro,
comprensibile, fino a mostrare la Via, il Sentiero unico che conduce
alla Meta. Gli
ultimi due esagrammi chiudono la serie delle prove in perfetto
equilibrio, anche se l’equilibrio, non essendo mai stabile, preveda un
ulteriore ciclo di prove, dalle quali nascerà un nuovo equilibrio, e
cosi’ via L’esagramma
63 - dopo il compimento,
configura la conclusione del percorso, mentre il 64 – prima del
compimento, è il punto che
precede il nuovo ciclo di esperienze .. Qui
di seguito sono tracciati i passi del percorso da compiere : . 3
-
La difficoltà iniziale - La matassa dei problemi è all’inizio intricata e
difficile da sciogliere. Ma levando con pazienza filo dopo filo si può
giungere a scoprire il senso della vita e i suoi misteri. Si tratta di
conciliare due forze : quella passiva , Kkunn, che assorbe e conserva
l’eredità ancestrale e le esperienze personali passate, conservate
nell’inconscio, e quella attiva, Kkienn, volta a creare il futuro. 4
-
La stoltezza giovanile
- Inizialmente c’è bisogno di un maestro e il testo cinese
si propone come tale, ma guai a chi fa ripetute domande, senza aver
prima tentato di penetrare il senso, peraltro oscuro, di esso. 5
- L’attesa -
Dopo qualche sforzo di comprensione, si scopre innanzi tutto che in ogni
esperienza è insito un pericolo (dal latino periri – fare esperienza,
da cui peritus, esperto) ovvero che il fare esperienza comporta dei
rischi; quindi il suggerimento di attendere, rimanendo fermi, calmi,
finchè non venga l’ispirazione giusta. 6
– La lite
– Subentra la
consapevolezza della
diversità del sentire tra le persone (nel Genesi, Dio divise le acque
sotto il firmamento (significanti il tumulto dei sentimenti) dalle acque
sopra (la pace dello spirito). Di qui il consiglio di “fermarsi a metà
strada” : né dar ragione né
pretendere di averla 7
- L’esercito
-
Intanto prepararsi, esercitarsi (exercere,
da cui esercito). Ricercare l’equità tra le parti, portando alla luce
il nucleo profondo dell’Essere (ex-arca) che è l’amore. Ciò
richiede disciplina ( da discere = imparare), che orienta verso la
soluzione del dissidio. 8 - La solidarietà - Ora che si è diventati abbastanza forti e disciplinati, ora soltanto si è in grado di riunirsi in gruppi per aiutare se stessi e gli altri. Chi sente maggiore responsabilità farà da polo di aggregazione, mentre gli altri, che non possiedono la stessa forza ma nutrono uguali sentimenti, saranno solidali con lui.. 9
- La forza
domatrice piccola -
Aggregarsi in gruppi per costituire una forza comune induce ogni
singolo individuo a controllare le forme esteriori, a raffinare il
carattere per poter andare d’accordo. La propria voce si farà sentire
solo per mezzo di buone parole, di piccole cose, anche se la volontà
interiore è ferma. 10
- Il procedere -
Quando ci sono differenze esteriori di rango, di cultura, di età, ecc.
si comprende che non ci può essere un livello uguale tra gli esseri
umani; in qualche caso occorre riconoscere la propria inferiorità,
senza per questo lasciarsi abbattere, ma semmai contrastare con ironia e
allegrezza quasi infantile, cosi’ che chi ci è superiore non può
farci del male. 11
- La pace - Avendo
scoperto come “camminare nel mezzo” si può godere di agi spirituali
e materiali senza
conflittualità, tenendo presenti queste norme:
“sostenere
in dolcezza gli incolti”
“attraversare
decisi il fiume” (staccarsi dal turbinio delle passioni)
“non
negligere il distante” (vivere
in una più ampia dimensione)
“non
tener conto dei compagni” ( non curarsi di quello che fanno 12
- Il ristagno -
Quando purtroppo si riconosce di trovarsi in una accozzaglia di
“incolti”, di ignoranti incalliti, non c’è altra possibilità che
trovar rifugio nel proprio valore interiore, non facendosi adescare da
false suggestioni. 13
- La compagnia
fra uomini - Per poter
affrontare meglio la massa degli “incolti”, dei profani, il giovane
apprendista si associa con persone forti e valide. Ma questa volta, al
contrario della situazione esposta nell’esagramma 8 dove era richiesta
una guida del gruppo, si è tenuti insieme da una compartecipazione
libera e disinteressata e mossi da un comune intento. 14
- Il possesso
grande - Una ridondanza
di energia positiva pervade tutto l’Essere. E’ una fiamma di luce
interiore che tiene unito il gruppo, riversandosi all’esterno e
fecondando tutto, come la piena del Nilo feconda la terra intorno. 15
- La modestia -
Si scopre che la virtù per eccellenza è la “modestia”
Modestia (da modus = misura) è scoprire il “modus essendi”,
il modo di essere al mondo e quindi commisurare l’esistenza e il
destino a sè stessi. Il suggerimento è di non uscire mai dai binari
della propria natura. 16
- Il fervore –
L’aver trovato la propria misura rende l’Essere esplosivo. portato a
manifestazioni di grande vitalità (danza, canto, pantomima). Tramite la
musica riesce a collegarsi alle forze divine, in solenni attimi di
esaltazione e di lirismo. 17
- Il seguire - Dopo l’effervescenza, il riposo, il rientro a casa. Dopo la
forza esplosiva, solare, la forza introvertente, crepuscolare. 18
- L’emendamento
delle cose guaste -
E’ giunto il momento di dare un riassetto interiore alle proprie cose
e fare una rettifica sui guasti, gli errori commessi in passato, anche
per opera di chi ci ha preceduto. 19
- L’avvicinamento
- In virtù
dell’azione di emendamento Dio
ricompare, che si era allontanato in seguito agli errori che avevano
offuscato la mente e l’anima (è il segno di Cenn ingrandito). Tolti i
difetti , emergono le qualità e ,in particolare, la disponibilità
verso gli altri, che diviene a sua volta forza magnetica di attrazione. 20
- La
contemplazione - Compiuto
il lavacro, praticato il supremo raccoglimento interiore, evocata la
divinità, offerto il proprio servizio, si giunge a contemplare le
supreme leggi divine della vita (il segno ingrandito di Kenn mostra la
forma di un Tempio). 21
- Il morso che
spezza - Quando si sono
contemplate le vie del Cielo, si sono trovate anche le leggi terrene. La
legge celeste è quella dell’amore universale, la terrena è
conseguente alla prima, quindi, a costo di pene e punizioni,
l’attenzione verso interessi personali
e materiali viene spostata su traguardi spirituali di salvezza. 22
- L’avvenenza -
La battaglia per la conquista del bene spirituale è resa fulgida
dall’opera creatrice dell’arte, che è sinonimo di armonia, nobiltà,
bellezza. Il bello diviene trasfigurazione del bene. 23
- Lo
sgretolamento -
Si è giunti, cosi’, a far germogliare la creatura celeste,
compiendo il passo importante di disgregazione della propria corazza
personale karmica. 24
- Il ritorno, il tempo
del volgimento -
Alla decomposizione del vecchio segue la nascita
del nuovo, al “solve” segue il “coagula” alchemico. Si
avverte l’annuncio di un cambiamento. E’ il tempo del
“volgimento”, del ritorno alle origini, come se il tempo di volgesse
su se stesso. Ai suoi primi
passi, questo movimento ha bisogno di essere rinvigorito col silenzio,
con la meditazione. 25
- L’innocenza
(l’inaspettato) - Poi,
come se un colpo di tuono rimettesse in moto ciò che ristagnava, si
manifesta la presenza divina, che fa
ritornare le creature allo stato d’innocenza primordiale.
Innocenza è agire senza mire recondite di compensi o vantaggi, è
pensare e parlare senza malizia. 26
– La forza domatrice grande -
Come mantenere al meglio questo stato d’innocenza? Facendo del
proprio Essere uno scrigno dove si conservano dei tesori, che sono : i
molti “fatti del passato” e i molti “detti della remota antichità”
(libri sacri) 27
- L’alimentazione
– gli angoli della bocca – Deve essere costante la cura del
carattere, badando soprattutto al modo con cui uno si alimenta, ovvero a
ciò che entra ed esce dalla bocca. Fare in modo che le parole uscenti
dalla bocca non oltrepassino la misura e cosi’ altrettanto il
nutrimento che entra nella bocca.. 28
- La
preponderanza del grande – Il lavoro duro , l’impegno della vita
tende a far dimenticare i
due punti estremi: quello di origine e la meta ultima, dando invece
risalto e importanza alla parte centrale. Se si riuscisse ,invece, a
tener presenti i due punti estremi, si vivrebbe con più distacco le
vicende della vita (“mite
e sereno nell’agire”) e si affronterebbero i sacrifici con maggiore
coraggio (“quando deve rinunciare al mondo è intrepido”). |