Commento all'I King di Paola Da Venezia
(1-28)

   

I 64 esagrammi possono essere letti , principalmente , in due modi, a seconda del diverso dettato offerto dai due primi segni : 1 – Kkienn e  2 – Kkunn , simbolizzati nel segno circolare del Tao dalla parte oscura e dalla parte chiara.

Kkunn, il Ricettivo, che nelle sue linee presenta un carattere discontinuo, spaziale, può anche nel complesso dei segni offrire un percorso di carattere  spaziale , con la facoltà di scegliere di partire da qualsiasi esagramma, in quanto ogni esagramma, grazie alle linee che muovono, può contenere tutti gli altri.

Kkienn, il Creativo suggerisce, invece , un percorso di carattere temporale, raffigurato anche nelle singole linee dello stesso esagramma. In questo ultimo caso, leggendo in successione gli esagrammi, a partire dal 3 – la Difficoltà iniziale  , si può scorgere un cammino di trasformazione umana e sociale, che può evolvere anche a livello iniziatico ; un cammino che, all’inizio , presenta difficoltà e pericoli, ma pian piano, col passare da un’esperienza all’altra, diviene più chiaro, comprensibile, fino a mostrare la Via, il Sentiero unico che conduce alla Meta.

Gli ultimi due esagrammi chiudono la serie delle prove in perfetto equilibrio, anche se l’equilibrio, non essendo mai stabile, preveda un ulteriore ciclo di prove, dalle quali nascerà un nuovo equilibrio, e cosi’ via

L’esagramma 63 -  dopo il compimento, configura la conclusione del percorso, mentre il 64 – prima del compimento,  è il punto che precede il nuovo ciclo di esperienze ..

Qui di seguito sono tracciati i passi del percorso da compiere : .

 

3   -  La difficoltà iniziale  - La matassa dei problemi è all’inizio intricata e difficile da sciogliere. Ma levando con pazienza filo dopo filo si può giungere a scoprire il senso della vita e i suoi misteri. Si tratta di conciliare due forze : quella passiva , Kkunn, che assorbe e conserva l’eredità ancestrale e le esperienze personali passate, conservate nell’inconscio, e quella attiva, Kkienn, volta a creare il futuro.

 

4   -  La stoltezza giovanile -  Inizialmente c’è bisogno di un maestro e il testo cinese si propone come tale, ma guai a chi fa ripetute domande, senza aver prima tentato di penetrare il senso, peraltro oscuro, di esso.

 

5   -  L’attesa  - Dopo qualche sforzo di comprensione, si scopre innanzi tutto che in ogni esperienza è insito un pericolo (dal latino periri – fare esperienza, da cui peritus, esperto) ovvero che il fare esperienza comporta dei rischi; quindi il suggerimento di attendere, rimanendo fermi, calmi, finchè non venga l’ispirazione giusta.

 

6   – La lite – Subentra la consapevolezza  della diversità del sentire tra le persone (nel Genesi, Dio divise le acque sotto il firmamento (significanti il tumulto dei sentimenti) dalle acque sopra (la pace dello spirito). Di qui il consiglio di “fermarsi a metà strada” : né dar ragione  né pretendere di averla

 

7   - L’esercito  - Intanto prepararsi, esercitarsi  (exercere, da cui esercito). Ricercare l’equità tra le parti, portando alla luce il nucleo profondo dell’Essere (ex-arca) che è l’amore. Ciò richiede disciplina ( da discere = imparare), che orienta verso la soluzione del dissidio.

 

8   -  La solidarietà  -  Ora che si è diventati abbastanza forti e disciplinati, ora soltanto si è in grado di riunirsi in gruppi per aiutare se stessi e gli altri. Chi sente maggiore responsabilità farà da polo di aggregazione, mentre gli altri, che non possiedono la stessa forza ma nutrono uguali sentimenti, saranno solidali con lui..

 

9   -  La forza domatrice piccola  -  Aggregarsi in gruppi per costituire una forza comune induce ogni singolo individuo a controllare le forme esteriori, a raffinare il carattere per poter andare d’accordo. La propria voce si farà sentire solo per mezzo di buone parole, di piccole cose, anche se la volontà interiore è ferma.

 

10 -  Il procedere  - Quando ci sono differenze esteriori di rango, di cultura, di età, ecc. si comprende che non ci può essere un livello uguale tra gli esseri umani; in qualche caso occorre riconoscere la propria inferiorità, senza per questo lasciarsi abbattere, ma semmai contrastare con ironia e allegrezza quasi infantile, cosi’ che chi ci è superiore non può farci del male.

 

11 -  La pace  -   Avendo scoperto come “camminare nel mezzo” si può godere di agi spirituali e materiali  senza conflittualità, tenendo presenti queste norme:

                                        “sostenere in dolcezza gli incolti”

                                       “attraversare decisi il fiume” (staccarsi dal turbinio delle passioni)

                                       “non negligere il distante”  (vivere in una più ampia dimensione)

                                       “non tener conto dei compagni” ( non curarsi di quello che fanno 
                                        o dicono gli altri)

 

12  - Il ristagno  - Quando purtroppo si riconosce di trovarsi in una accozzaglia di “incolti”, di ignoranti incalliti, non c’è altra possibilità che trovar rifugio nel proprio valore interiore, non facendosi adescare da false suggestioni.

 

13  -  La compagnia fra uomini  - Per poter affrontare meglio la massa degli “incolti”, dei profani, il giovane apprendista si associa con persone forti e valide. Ma questa volta, al contrario della situazione esposta nell’esagramma 8 dove era richiesta una guida del gruppo, si è tenuti insieme da una compartecipazione libera e disinteressata e mossi da un comune intento.

 

14 -  Il possesso grande  - Una ridondanza di energia positiva pervade tutto l’Essere. E’ una fiamma di luce interiore che tiene unito il gruppo, riversandosi all’esterno e fecondando tutto, come la piena del Nilo feconda la terra intorno.

 

15  -  La modestia  - Si scopre che la virtù per eccellenza è la “modestia”  Modestia (da modus = misura) è scoprire il “modus essendi”, il modo di essere al mondo e quindi commisurare l’esistenza e il destino a sè stessi. Il suggerimento è di non uscire mai dai binari della propria natura.

 

16  -  Il fervore – L’aver trovato la propria misura rende l’Essere esplosivo. portato a manifestazioni di grande vitalità (danza, canto, pantomima). Tramite la musica riesce a collegarsi alle forze divine, in solenni attimi di esaltazione e di lirismo.

 

17  -  Il seguire  -  Dopo l’effervescenza, il riposo, il rientro a casa. Dopo la forza esplosiva, solare, la forza introvertente, crepuscolare.

 

18  -  L’emendamento delle cose guaste  - E’ giunto il momento di dare un riassetto interiore alle proprie cose e fare una rettifica sui guasti, gli errori commessi in passato, anche per opera di chi ci ha preceduto.

 

19  -  L’avvicinamento  - In virtù dell’azione di emendamento  Dio ricompare, che si era allontanato in seguito agli errori che avevano offuscato la mente e l’anima (è il segno di Cenn ingrandito). Tolti i difetti , emergono le qualità e ,in particolare, la disponibilità verso gli altri, che diviene a sua volta forza magnetica di attrazione.

 

20  -  La contemplazione -  Compiuto il lavacro, praticato il supremo raccoglimento interiore, evocata la divinità, offerto il proprio servizio, si giunge a contemplare le supreme leggi divine della vita (il segno ingrandito di Kenn mostra la forma di un Tempio).

 

21  -  Il morso che spezza -  Quando si sono contemplate le vie del Cielo, si sono trovate anche le leggi terrene. La legge celeste è quella dell’amore universale, la terrena è conseguente alla prima, quindi, a costo di pene e punizioni, l’attenzione verso interessi  personali e materiali viene spostata su traguardi spirituali di salvezza.

 

22  -  L’avvenenza   -  La battaglia per la conquista del bene spirituale è resa fulgida dall’opera creatrice dell’arte, che è sinonimo di armonia, nobiltà, bellezza. Il bello diviene trasfigurazione del bene.

 

23  -  Lo sgretolamento  -  Si è giunti, cosi’, a far germogliare la creatura celeste, compiendo il passo importante di disgregazione della propria corazza personale karmica.

 

24  - Il ritorno, il tempo del volgimento  -  Alla decomposizione del vecchio segue la nascita  del nuovo, al “solve” segue il “coagula” alchemico. Si avverte l’annuncio di un cambiamento. E’ il tempo del “volgimento”, del ritorno alle origini, come se il tempo di volgesse su se stesso.  Ai suoi primi passi, questo movimento ha bisogno di essere rinvigorito col silenzio, con la meditazione.

 

25  -  L’innocenza (l’inaspettato) -  Poi, come se un colpo di tuono rimettesse in moto ciò che ristagnava, si manifesta la presenza divina, che fa  ritornare le creature allo stato d’innocenza primordiale. Innocenza è agire senza mire recondite di compensi o vantaggi, è pensare e parlare senza malizia.

 

26  La forza domatrice grande -  Come mantenere al meglio questo stato d’innocenza? Facendo del proprio Essere uno scrigno dove si conservano dei tesori, che sono : i molti “fatti del passato” e i molti “detti della remota antichità” (libri sacri)

 

27  -  L’alimentazione – gli angoli della bocca – Deve essere costante la cura del carattere, badando soprattutto al modo con cui uno si alimenta, ovvero a ciò che entra ed esce dalla bocca. Fare in modo che le parole uscenti dalla bocca non oltrepassino la misura e cosi’ altrettanto il nutrimento che entra nella bocca.. Alimentarsi vuol dire anche alimentare, aver cura degli altri. Alimentare soprattutto i capaci per provvedere attraverso questi alla cura di tutta l’umanità.

 

28  -  La preponderanza del grande – Il lavoro duro , l’impegno della vita tende a far dimenticare  i due punti estremi: quello di origine e la meta ultima, dando invece risalto e importanza alla parte centrale. Se si riuscisse ,invece, a tener presenti i due punti estremi, si vivrebbe con più distacco le vicende della vita  (“mite e sereno nell’agire”) e si affronterebbero i sacrifici con maggiore coraggio (“quando deve rinunciare al mondo è intrepido”).



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