La
parola “archetipo” deriva del greco Arketipon che vuol dire primo
tipo, prima forma,modello.
Questo significato e’ molto simile a quello di ‘idea’ platonica che
sta a significare il “modello ideale”
‘L’incontro con se stessi e’ una delle esperienze piu’ sgradevoli
alle quali si sfugge proiettando tutto cio’ che e’ negativo sul mondo
circostante. Chi e’ in condizione di vedere la propria ombra e di
sopportarne la conoscenza ha gia’ assolto una piccola parte del
compito”, dice Carl Gustav Jung in uno dei tanti passaggi del suo “
Gli archetipi dell’inconscio collettivo”.
Quindi l’incontro della cosiddetta ombra, che
poi corrisponde alla discesa agli inferi o alla nigredo degli
alchimisti, e’ solo l’inizio dell’ Opera.
Grande merito di Jung e’ avere intuito e scoperto che oltre a un sistema
psichico di natura personale, ne esiste un altro di natura collettiva e
impersonale (l’Inconscio Collettivo) che e’ identico per tutti in ogni
tempo e luogo, e che consiste di archetipi, di forme determinate.
Quando nella psiche di una persona cominciano ad affiorare gli archetipi,
vuol dire che la “ricerca’ si e’ spinta oltre la sfera personale.
Ora, se questo da un canto e’ positivo, dall’altro comporta anche
maggiori pericoli: “c’e’ il
pericolo di soccombere all’affascinante influsso degli archetipi,
pericolo ancor piu’ concreto se non rendiamo consce a noi stessi
leimmagini archetipiche” ( ibidem).
Il Processo di Individuazione (altro punto cardine della Psicologia
Analitica) nasce proprio qui. Esso infatti mira a dominare tali forze e
integrarle nella coscienza.
Quello
che noi proponiamo e’ cio’ che in passato abbiamo sperimentato, e
cioe’
Anziche’ lasciare che l’archetipo irrompa inatteso e autonomamente,
avvicinarsi ad esso “evocarlo” quasi, cosi’ come facevano i vecchi
alchimisti servendosi di supporti simbolici.
Noi abbiamo considerato archetipi, oltre le figure proposte da Jung anche
vaste categorie di idee: i 64 esagrammi dell’I King, i 22 arcani
maggiori dei cosiddetti tarocchi, i 12 segni dello zodiaco, i pianeti,
ecc.
In questo sito proporremo delle piccole “opere creative” scaturite da
provocati incontri con tali forze numinose.
Pur essendo impersonali, oggetive, tali potenze producono nel ricercatore
colorazioni personali di esse, per cui la loro natura, cosi’ come per i
simboli, e’ indefinibile.
E’ il caso di sottolineare ancora una volta come l’incontro con un
archetipo stimoli le corde della creativita’ personale e le costringe a
vibrare, perche’, non dimentichiamolo, “Il
processo creatore, per quanto possiamo seguirlo, consiste in una
animazione inconscia dell’archetipo…il dare forma all’immagine
primordiale e’ in un certo senso tradurla nella lingua di oggi, ed e’
per mezzo di questa traduzione che ognuno puo’ ritrovare l’accesso
alle fonti piu’ profonde dellavita” (Jung – psicologia e poesia ).
|
Introduzione
alla Kabbalah
Il significato della parola Kabbalah è Tradizione, o più precisamente:
trasmissione orale per Tradizione. Le origini si perdono nei tempi: di
derivazione culturale ebraica con influssi neo-platonici,
neo-pitagorici, gnostici, del Parsismo, come la conosciamo oggi è una
teoria di sintesi.
Testi sacri: lo Zohar, il Libro dello Splendore, un commento tutto
interiorizzato del Pentateuco (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri,
Deuteronomio) più appendici varie ed il Sepher Yetzirah, il Libro della
Formazione, in cui viene descritta la formazione del mondo con numeri e
lettere. Noi prendiamo lo schema cabalistico, o Albero della Vita, o
Glifo Etz Chayim e con esso interpretiamo i Testi Sacri che consideriamo
guide dateci dai Maestri dell’Antichità per giungere alla
reintegrazione, alla riunione con l’Assoluto, scopo della vita.
Passiamo ora ad esaminare i suoi simboli:
Su
di essi sono stati scritti numerosi libri.
I
numeri da 0 a 10.
Le
22 lettere dell’alfabeto ebraico che corrispondono ai Tarocchi.
Facciamo
corrispondere i numeri (0-10) alle Sephiroth(radiazioni, emanazioni) e
le lettere (Trionfi dei Tarocchi) ai Cineroth (Sentieri). Lo studio del
simbolismo e dei rapporti tra di loro delle 11 Sephiroth e dei 22
Cineroth, costituisce quello che è chiamato studio delle 33 vie della
Saggezza. Studiando questo schema in noi attraverso i Testi Sacri
dovremmo arrivare alla comprensione per analogia, comparazione,
intuizione o visione della Causa delle Cause, essendo noi fatti a sua
immagine.
Ain
= negativita'
Ain Soph = infinito
Ain Soph Aur = lune infinita |
|
Noi consideriamo l’universo
manifestazione di una Sostanza Primordiale Assoluta, Dio e lo
schematizziamo così: al
centro poniamo lo 0, Kether, la Corona alla sommità della colonna
centrale dell’Albero, corrispondente al centro al di sopra della
testa, loto dei 1.000 petali, l’Antico degli Antichi, l’Avo. Da
questa Sephirah, Kether emana Chockmah, la Saggezza, alla cima della
colonna di destra, maschile detta della Grazia, corrispondente ad un
altro centro fuori della testa, il Grande Padre, il Nonno (1). Da
Chockmah emana Binah (2), suo reciproco ed interagente, che poniamo alla
sommità della colonna sinistra, femminile, della severità.
Binah
= Comprensione, la Grande Madre, la Nonna, corrispondente sempre ad un
centro fuori della persone fisica.
Da
Binah emana Daath (3), la Coscienza, la Sephirah occulta che si
manifesta solo nel “ritorno al Padre”, al Kether, corrisponde al
centro in mezzo agli occhi, è il figlio. Verbo.
“Tutto
fu fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla fu fatto di quanto
esiste”. (Giov. 1,1)
Termina
così il primo piano manifestazionale, il primo quadrato, il piano
divino Atziluth (Emanazione) archetipale, corrispondente al Fuoco;
perfetto dove non entra errore, al di sotto del quale si trova
l’Abisso; è questa la sede della Shekinà, forza divina, il suo
serbatoio.
Da
Daath emana Chesed (4), Giustizia, Amore, Grazia, il Padre, Giove.
Occupa il secondo posto sulla colonna maschile.
Virtù:
obbedienza, equilibrio, retto comando.
Vizio:
tirannia, gola. Centro della gola.
Da
Chesed emana Geburah (5), la Forza, la Severità, la Madre. Occupa il
secondo posto nella colonna di sinistra femminile. Marte.
Virtù:
coraggio.
Vizio:
violenza. Centro in mezzo alle spalle.
Da
Geburah emana Tipheret (6), Bellezza, Arte, il figlio, l’Agnello
sacrificale. Sole. Al terzo posto nella colonna dell’Equilibrio.
Virtù:
dedizione all’Opera.
Vizio:
orgoglio, invidia. Centro del cuore.
Termina
qui il secondo quadrato, il piano Briah, mondo della Creazione
corrispondente all’elemento Aria, mentale.Da
Tipheret emana Netzach (7), Vittoria, donna florida, Venere.
Virtù:
abbondanza, altruismo, donazione.
Vizio:
lussuria. Al terzo posto nella colonna della Grazia. Centro del Plesso
Solare.
Da
Netzach emana Hod (8), Splendore, Mercurio, centro al di sotto
dell’ombelico, al terzo posto nella colonna della Severità.
Virtù:
abilità in ogni campo, scienza, verità.
Vizio:
falsità. Disonestà.
Da
Hod emana Yesod (9), il Fondamento, Luna. L’Ebreo errante nel deserto.
Virtù:
indipendenza tale da far decidere il ritorno al Padre.
Vizio:
pigrizia. Centro degli organi genitali, quarto posto nella colonna
dell’Equilibrio.
Termina
qui il terzo quadrato, quello del piano della formazione Yetzirah
astrale, corrispondente all’Acqua.
Da
Yesod emana Malkuth (10), il Regno, la Sposa del figlio, alla base della
colonna centrale centro, alla base della spina dorsale (piedi).
Virtù:
salute.
Vizio:
malattia. La Terra. Corrisponde al quarto quadrato , al piano fisico,
Assiah, mondo concreto. Lo studio dell’Albero della Vita consiste nel
meditare sui centri e sui sentieri che li uniscono, i 22 Trionfi
studiando e approfondendo i loro significati in noi, nella nostra
esperienza quotidiana (qui e ora).
Per
il significato esoterico dei Tarocchi, rimandiamo al testo di O. Wirth
“I Tarocchi” e ai nostri raccontini.
1 Chockmah
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Ispirazione
|
Creazione
dell’idea
|
Principio
|
2 Binah
|
Espressione
|
Progetto
definito
|
Intelligenza
|
3 Daath
|
Concezione
|
Elaborazione
|
Verbo
|
4 Chesed
|
Realizzazione
|
Costruzione
|
Bontà
|
5 Gheburah
|
Mobilitazione
|
Messa in moto
|
Rigore
|
6 Tiphereth
|
Animazione
|
Attivazione
|
Amore
|
7 Netzach
|
Evoluzione
|
Adattamenti
|
Trionfo
|
8 Hod
|
Oscillazione
|
Stabilizzazione
|
Scienza
|
9 Yesod
|
Riflessione
|
Ripercussione
|
Fecondità
|
Malkuth
|
Materializzazione
|
Opera
realizzata
|
Realtà
|
|
Commento
all’I King
Consideriamo l’I King come un Testo Sacro e, come tale, mezzo
di reintegrazione. Se supponiamo che l’uomo ricerca la felicità e che
questa si realizza con un ritorno all’Unità, allora diciamo che i
testi sacri sono i mezzi che indicano la via del ritorno, la quale
dall’esterno può solo essere “indicata”, ma che poi deve essere
realizzata all’interno di noi.
Noi tutti sogniamo e se
consideriamo il sogno come il dialogo tra il Sé Superiore ed il sé
inferiore o personalità, e lo studiamo attentamente, possiamo trovare
la soluzione (o la guida alla soluzione) dei nostri problemi di veglia.
I sogni individuali danno soluzioni per problemi individuali; i Testi
Sacri, che possono essere considerati come sogni collettivi, danno
soluzioni per problemi collettivi, ed è indubbio che il problema
reintegrativo è comune a tutti gli uomini e da sempre i Saggi ed i
Santi hanno cercato di portarci alla sua soluzione. L’I King è un
sogno collettivo abbastanza scoperto, indubbiamente più facile come
guida reintegrativa della Bibbia ed in generale dei testi occidentali.
Esso ci offre 64 “sogni” e in ognuno due elementi essenziali:
l’Immagine e la Sentenza. Possiamo subito porre sull’Albero
cabalistico il lettore (sognatore) in Assiah, Fisico, l’Immagine in
Yetzirah, astrale, e la Sentenza in Briah, Mentale. Va da sé che se noi
riuscissimo a penetrare il significato reintegrativo completo di ogni
sogno, diventeremmo “Saggi” e, come Lao-Tzè, raggiungeremmo il
valico, quello da cui non si torna, vale a dire Atziluth, il piano
Causale, che è oltre l’esagramma scritto.
Per ora ci accontentiamo di studiare segno per segno il più
attentamente possibile, facendo qualche riferimento alla Kabbalah e alla
Geomanzia. Nella Kabbalah ci sono 33 (32 + 1, quello dello 0 che non
prendiamo in considerazione) Vie della Saggezza; nella Geomanzia abbiamo
16 temi geomantici; sicuramente tra questo 32, tra questo 16 e tra il 64
dell’I King c’è una stretta relazione. Consideriamo ogni trigramma
iniziale in rapporto a tutti gli altri trigrammi; avremo così otto
gruppi di otto segni:
Il
Creativo
Il
Ricettivo
L’Eccitante
L’Abissale
L’Arresto
Il
Mite
Il
Risaltante
Il
Sereno
Otto gruppi base a cui assegneremo quattro Vie della Saggezza e due temi
geomantici le cui corrispondenze vedremo nel corso dello studio. Il
nostro viaggio iniziatico ikinghiano sarà di 64 tappe, ricordiamo però
che l’arrivo non è definitivo, il nostro percorso è spiralato e
ciclico (vedi l’esagramma n. 64 “Prima del Compimento” che ci
riporta all’esagramma n. 1).
Cominciamo ad esaminare i vari esagrammi e ricordiamo che le due linee
basse (la terra) rappresentano la nostra terra, Assiah, il Fisico; le
due linee mediane (l’uomo) il nostro Yetzirah, Astrale; le due linee
alte (il Cielo) il nostro Briah, Mentale.
Il piano Atziluth (Causale) non compare perché è fuori dalla nostra
esperienza. Diciamo che anche nella struttura dell’esagramma teniamo
presente il nostro albero Sephirotico.
Per quanto riguarda le sei varianti di ogni segno, le consideriamo
mutazioni plastiche del “Segno fisso originale” che si apre a
ventaglio lasciando intravedere il suo interno; dividiamo le varianti in
favorevoli e sfavorevoli; esse fanno il punto della situazione e danno
le indicazioni più dettagliate per la “soluzione del problema” di
fondo, abbiamo dunque una sola domanda: “come Reintegrarsi”? e 64 +
64 x 6 risposte.
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