Il
libro"vita di Milarepa" e i suoi personaggi sull'Albero
Se
consideriamo il libro “vita di Milarepa” un esempio di iter iniziatico
compiuto da un individuo interiorizzando tutti i personaggi, dobbiamo
innanzi tutto individuare la “caduta” iniziale (caduta uguale rottura
dei vasi) che nella Kabbalah è collocata in Geburah e che nella Genesi
corrisponde alla assunzione da parte di Adamo (fisico) ed Eva (astrale)
del “frutto proibito” su istigazione del Serpente (mentale).
Qui la situazione può essere omologata: in Briah (mentale) il
“padre” manca ( muore) =Chesed spento e lascia un testamento
“errato” : affida la moglie e i figli a degli zii indegni e la madre (Geburah)
, invece di “rettificare” il testamento precipita nella “caduta”
dentro l’albero nero diventandone il “cuore” = Tiphereth capovolto.
Gli zii (Chesed nero = ingiustizia e Geburah nero = crudeltà)
costituiscono l’essenza operante delle energie del mentale capovolto che
sfruttano le energie astrali e fisiche (madre, Dzesse, Milarepa e Peta) a
loro vantaggio, schiavizzandole.
La personalità assianica (Milarepa)
con l’aiuto del mago nero Yung-Ton (forza yesodica concentrata e diretta
al potere distruttivo) compie così le peggiori vendette e crimini,
rovinando la famiglia e l’ambiente.
Una volta toccato il fondo dell’oscurità, l’odio e la violenza
provocano prima o poi rimorsi per il male compiuto, tristezza e desiderio
di riscatto (di Luce) , soprattutto quando subentra il pensiero della
morte e del Giudizio seguente (conversione di Yung-Ton) , allora inizia il
faticoso ritorno e il recupero dell’energia male impiegata
(restaurazione= Tikkun) attraverso la sofferenza.
Tutto l’odio e il desiderio di
vendetta della madre naturale (Tiphereth nero) deve tramutarsi in
amorevolezza e compassione nella Padrona (Tiphereth bianco) attraverso la
costruzione-distruzione delle cinque torri (recupero delle Sephiroth) e
cosi pure il mago Gnogpa (Yesod bianco) deve donare tutte, ma proprio
tutte le sue energie al Centro Daatico Marpa (= la Coscienza).
Consideriamo la capra con la zampa rotta il recupero definitivo del
Geburah nero (il capro è il simbolo della Bestia-Serpente e la zampa
rotta il simbolo della sua incompletezza).
È così che l’individuo attraverso la conoscenza della sofferenza, la
conoscenza dell’origine della sofferenza e della possibilità della sua
fine giunge finalmente alla Via: l’ottuplice Sentiero del Budda.
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