Copione
(Il
sipario è chiuso. Dalla platea, attraverso la scaletta, salgono sul
palcoscenico Milarepa ed il suo discepolo Rechung. Mentre
camminano recitano un mantra. Si dispongono su uno dei lati del
proscenio). Rechung:
O Maestro prezioso dal cuore amorevole, per la nostra gioia, di
noi tuoi discepoli, Mila:
(a Rechung) Io, Milarepa,nella mia giovinezza ho commesso azioni
nere. Nell’età matura ho praticato l’innocenza. Adesso, in egual
modo liberato dal bene e dal male, ho esaurito ogni ragione d’agire.
Questa (indica il sipario) è la storia della mia vita.(si apre il sipario. Trofeo-di-saggezza, Bianca-Ghirlanda,
Protettrice- Fortunata – Padre, madre e sorella di Mila stanno immobili,
uno qui uno là .
Mila invita Rechung ad andare verso Bianca Ghirlanda. Rechung le pone
una mano sulla spalla ed i tre si animano e si avvicinano). Bianca
Gh. Il
venticinquesimo giorno della luna del 7° mese dell’anno del drago,
mentre Trofeo-di-saggezza, mio marito,si trovava lontano per lavoro, io,
sotto una buona stella, partorii Milarepa. Subito inviai a lui (indica
il marito) un messaggio (dà un rotolo alla figlia che lo passa al
padre, il quale dopo averlo letto) Trofeo Letto il messaggio (porta lo scritto al cuore e poi lo fa volare
in aria felice) fui al Protettrice
F. : Quando mio fratello Buona-Novella ebbe raggiunto il quarto anno,
nacqui io, Bianca
: In
quel paese noi eravamo influenti e potenti ed i nostri figli vivevano
circondati Peta
:
Quando Milarepa compiva sette anni, mio padre si ammalò. Trofeo
:
Sicuro di come sarebbe andata a finire, riunii la parentela, misi
sotto tutela la famiglia, feci testamento e lo lessi pubblicamente. Zia
:
Non faremo nessun torto né alla madre né ai bambini. Zio
:
Amministreremo i beni secondo testamento. (Esce Trofeo. Il gruppo
rimane là, Mila
: (a
Rechung) Madre e figli divenimmo i servitori degli zii. Il ns/
cibo era quello dei Bianca
Ascoltate tutti. Questo è il testamento di Trofeo-di-Saggezza
(apre un rotolo e lo mostra) e le sue parole sono state udite da ognuno
di noi. Fino ad ora lo zio e la zia si sono presi cura… di comandarci
in ogni cosa adesso mio figlio e Dzesse hanno l’età per avere la loro
casa. Per questo vi prego di lasciare che mio figlio sposi la ragazza e
rientri in possesso del suo patrimonio. Zio
:
Voi possedete dei beni?… Dove sono? Chi ha scritto questo
testamento? Ho avuto la bontà di nutrirvi, orfani miserabili, perche
non moriste di fame. Zia
:
Si, miserabili, proprio così. E per di più questa casa ci
appartiene,, perciò, orfani, uscite di qui. (spintonati escono tutti,
tranne Mila). Mila
:
(a Rechung) Mio zio materno ebbe cura di mia madre e mia sorella:
l’una lavorava filando e tessendo, l’altra faceva dei servizi fuori
casa. Soffrendo la fame, i vestiti a brandelli, l’animo
scoraggiato,non siamo stati felici. (si smorzano le luci. Entra il
Rabbino) (escono tutti
tranne Mila e Rechung) Rabbino
: Così
parlò Milarepa. Mentre così vi parla ora il vostro rabbino. Ebbene io
vi dico questo: non dovete accontentarvi dei soli grandi meriti, e sono
tanti, che l’ascolto di questa storia vi procurerà. La vita di questo
Budda ha mille essenze che ognuno di noi ha il dovere di distillare.
Essa o va ripercorsa tutta così com’è – cosa assai difficile
oppure va vissuta da ogni cuore come un itinerario personale per
accedere alla Verità. Trofeo
: Io
Trofeo di Saggezza sono lo stato pre-coscenziale di Mila, il suo Eden,
la sua tranquillità e felicità (i
personaggi entrano ad uno ad uno) Bianca
: Io
Bianca Ghirlanda sono il cuore di Mila, che avendo attinto odio
dall’odio degli zii mi sono annerito. Peta
:
Io Peta e Dzesse siamo la sua forza fisica: Dzesse
: Lo
sosterremmo nei momenti di estrema debolezza. Zio
:
io, lo zio, sono la giustizia capovolta, cioè l’ingiustizia. Zia
:
ed io, la zia, sono il rigore capovolto, cioè la crudeltà. Mila
:
(che è sempre stato sul palco) in tal senso io sarei ognuno di
voi sul sentiero: un Budda rivestito di pelle che non sa di esserlo.
(escono tutti).Ma torniamo alla storia. Fra tanta infelicità, un giorno
(prende una bottiglia e beve fino ad ubriacarsi) ubriaco cantavo (canta)
. Bianca
: (osservano
Mila tristemente. Alla figlia:) nessuno è più miserabile di noi e lui
(strattona debolmente Mila) canta. Peta
:
fratello maggiore, che cosa fai? Guarda dunque nostra madre. Bianca
:
Se penso alla nostra infelicità, io la tua vecchia madre sono
rosa dalla disperazione Mila
:
Hai ragione madre. Non essere così afflitta. Farò tutto quello
che vorrai io faccia. Bianca
: Quello
che io vorrei è che tu tormentassi i nostri odiati nemici, ma ciò non
è possibile. Io desidero che tu, dopo aver imparato a fondo la magia,
distrugga per primi tuo zio e tua zia, poi la gente del paese e i vicini
che ci hanno fatto del male. Devi andare da un lama, imparare,e fare
tutto questo. Ci andrai figlio mio? Mila
:
Ci andrò madre. Prepara il dono per il lama e il mio viatico. Bianca
:
Per farti imparare la magia venderò qualcosa di quello che m’è
rimasto, comprerò un turchese e un cavallo e altri doni. Tu intanto
cercherai dei compagni di viaggio mossi dal tuo stesso desiderio e
andrai. (entrano 2 ragazzi) Adesso figlio mio, brindiamo col vino
dell’addio (brindano). Ricorda questo Mila, se torni senza che nel
paese si siano manifestati i segni della tua magia, io, la tua vecchia
madre, mi ucciderò sotto i tuoi occhi.
(Addii… Mila ed i suoi compagni di viaggio
partono: scendono dal palco per la scaletta davanti e vanno verso le
quinte. Dal lato opposto entra il lama Yung-Ton. Dopo un po’ rientra
Mila e compagni: inchini, offerta doni) Mila
:
Ti offro, prezioso lama, anche il mio corpo, la mia parola ed il
mio cuore. (il lama Yung
:
Rifletterò a quanto mi hai detto (passeggia per un po’
toccandosi il mento e guardando i ragazzi) e voi? Ragazzo
1: Noi chiediamo
l’insegnamento della magia e ti offriamo tutti i nostri doni. Ragazzo
2: Possa tu
accogliere la nostra richiesta. Yung
:
V’insegnerò la magia (mimata insegnamento magia: potrebbero
per esempio esser tracciati nell’aria simboli positivi di Reiki,
candele, mantra,cerchi,passi di taicciciuan… ) Ragazzo
1: Generoso lama, ti
ringraziamo dei preziosi insegnamenti ricevuti. Per noi è giunto il
momento di ritornare a casa (inchini e via) Yung
:
(a Mila) e tu? Non vai con loro?
(Mila si inchina fino a terra)
Mila
:
Lama prezioso, noi tre , mia madre,mia sorella ed io, a furia di
trattamenti indegni Yung
:
Se le cose stanno così, è ben deplorevole. La mia magia andrà
bene. Per imparare quest’arte mi sono stati offerti oro, sete,
cavalli, e tante altre cose; tu invece, l’unico, mi hai dato il tuo
corpo, la tua parola e il tuo cuore. Io ti darò la formula Hum per far
morire e la formula Phed per far cadere senza conoscenza. Con esse
andrai da un altro maestro per dargli il mio segreto ed in cambio
impararne un altro. Il suo nome è Pa Yontan ed ha il potere di dirigere
la grandine col dito. (escono:
Mila davanti e Yung lateralmente. Entra lama Yontan) Yontan
: (scorge
Mila dietro le quinte e gli fa cenno di entrare) Mila
:
(offrendogli doni) prezioso lama, il tuo amico Yung Ton ti fa
dono, tramite me, delle formule Hum e Phed, perchè tu mi insegni la tua
arte magica. Questa è la mia triste storia (all’orecchio gli racconta
le sua storia) Yontan
: (si
alza, passeggia, pensa) Andrai sulla cima di quella montagna. Ti
isolerai in una caverna e con l’incantesimo magico che io ti darò
compirai il sortilegio. (Mila va in un angolo del palco: formule, gesti,
cerchi, candele,mimate. Entra il rabbino con un teschio) Rabbino
: Benedetto
tu sia Adonai, Dio grande e potente. Perdona la mano di questo ragazzo
che come quella di Mosè si leva contro i suoi nemici, ma che
diversamente da quella, agisce per l’odio di una madre. (guarda il
ragazzo) In questo momento, l’occhio disperato del male dapprima
pietrifica i malvagi parenti, e poi, con le lame saettanti dell’alito
distruttore, stacca le teste ed i cuori e li pone dentro il mortale
vortice maligno.La tomba della già oscurata Shekinà viene ricoperta da
una spessa coltre di dolore, per la cui rimozione il prezzo da pagare
sarà …sofferenza. Yontan
: Restano
in vita solo due persone. Dobbiamo distruggerle o lasciarle in vita? Mila
:
Vogliate lasciarle in vita perché riconoscano la mia vendetta e
la mia giustizia. Che lo zio e la zia siano risparmiati. Bianca
: Gloria
a voi Dei Lama e Budda! Venite gente , venite a vedere Bianca Ghirlanda
vestita di stracci. Guardate gente
(mostra il teschio) trentacinque malvagi sono morti. Possa io vivere ancora a lungo
per contemplare lo spettacolo offerto da mio figlio Milarepa. Monaco
: Sono un
eremita della provincia centrale e torno da un pellegrinaggio a nord. Ti
chiedo, buona madre, qualcosa da mangiare. Sono stanco e ho…fame. Bianca
: Se
mi farai da messaggero, visto che andrai dalle parti di mio figlio, ti
ospiterò per un giorno. Intanto bevi questo latte. Mila
:
Maestro mia madre mi ha fatto pervenire questo messaggio (glielo
porge: il lama legge) Yontan
: Mila
tua madre è davvero astiosa. Tanti uomini sono appena morti, e lei
chiede per Yung
:
Io ti darò la formula per la grandine (fa dei segni sulla fronte
di Mila, gli sussurra qualcosa all’orecchio) adesso vai ad officiare
(gli indica un angolo con l’altarino. Solito cerimoniale magico..Mila
alza l’indice al cielo: le luci si smorzano, entra un demone che gli
consegna due coppe. Mila verserà dell’acqua dall’una all’altra.
Infine, da una terza coppa farà fuoriuscire dei sassolini che cadendo
su un recipiente metallico crepiteranno: è la grandine. Il demone gli
dirà:) Demone
: Adesso
dirigi la grandine. Mila
:
Dimmi o demone cosa succede al paese. Demone
: Le
spighe nei campi sono spiegate. Incredibili nuvoloni neri
s’accavallano nel cielo (toglie la coppa a Mila, va sul proscenio alla
sua destra) la grandine si abbatte su tutta la vallata (fa cadere le
pietruzze su un altro recipiente ai piedi del palcoscenico) Mila
:
(al Rabbino) è in questo modo che ho accumulato le azioni nere
per rispondere ai miei nemici. (esce) Rabbino
: Così
parlò Milarepa, mentre così vi parla ora il vostro Rabbino:Le cateratte del cielo si sono prima ghiacciate, poi si sono
aperte e in fine hanno partorito distruzione. Il male è freddo come la
grandine: spezza e infrange le messi, la forma che la vita ha assunto…
Il fondo è toccato quando la bestia risiede sul trono per i suoi mille
anni, e lì, posta a regnare, è vista da chi l’ha voluta. Gli zii
l’hanno concepita, la madre l’ha partorita, Mila l’ha incoronata.
La vista del male è il primo scalino del tempio il secondo è il
pentimento ed il rimorso per averlo prodotto. Ma da adesso.. canterò e
ballerò, perché la marea nera è passata: i neri corvi sono scomparsi,
e bianche colombe descrivono già ampie curve nel cielo (sotto una musica allegra, va. Il lama è triste) Mila
:
Maestro perché questo silenzio e questo viso cupo? Yung
: Tutto
ciò che è composto è effimero. Ora io sono vecchio. Dalla giovinezza
dai Mila
:
Il mio cuore è pieno di rimorsi per il male che ho fatto. Sono
triste, ed il mio desiderio di liberazione è grande. Questa è la mia
conversione, maestro; io voglio praticare la dottrina. Yung
:
Giacchè sei giovane, giacchè
il tuo ardore e la tua fede sono grandi, pratica la dottrina più
pura. Tieni, prendi questi doni e vai da Rontun (saluti, inchini. Mila fa un giro di palcoscenico. Esce Yung ed
entra Rontun) Mila
:
Colui che viene a te è un grande peccatore. Concedimi o lama la
dottrina che sin da questa vita mi libererà dalle rinascite. Rontun
: La
mia dottrina è perfettissima. Essa rende padroni della radice. Tu sei
veramente un grande peccatore ed essa è per te prematura. Io non farò
la tua salvezza. Vai al monastero di Lung, lì vive Marpa, discepolo di
Naropa, un’incarnazione divina. Tu e lui siete in comunicazione
spirituale dalle vostre vite anteriori. Va da lui.
(Mila esce. Esce il lama. Entrano Marpa e sua moglie, la Padrona.
Ai lati di un cubo, poggiata la testa sul braccio: s’addormentano). Narratore
: Appena udito
il nome di Marpa, Milarepa si sentì pieno di una felicità ineffabile. Marpa
:
Il mio cuore è pieno di gioia, i nostri sogni coincidono. Vado
ad arare giù in basso. Preparami quello che ci vuole e portami della
birra, molta birra, per me e per un ospite. (esce la donna e poco dopo
porta una elle di legno con ruota –l’aratro-e due recipienti di
birra. Marpa lo spinge e di tanto in tanto scruta l’orizzonte, arriva
Mila) Mila
:
(lo ferma ponendogli una mano sulla spalla) Mi hanno detto che il
sapiente Marpa, discepolo personale del glorioso Naropa, abita in questo
paese. Dov’è la sua dimora? Marpa
:
(lo squadra) Chi sei? Mila
:
Sono un grande peccatore e vengo dall’Ovest. Marpa ha una fama
così grande che sono venuto ad imparare la sua dottrina. Marpa
:
Ebbene, vado ad avvertire Marpa, (gli passa l’aratro e gli da
una bottiglia) intanto, ara il campo. Aralo con cura, e bevi questa. Monaco
: Vieni a
casa per il servizio del lama. Mila
:
Appena avrò finito, verrò (ara ancora un po’ e dopo va per la
scala davanti. Rientra Marpa
:
Sai chi sono? Mila
: (facendo cenno di no
con la testa) No. Marpa
:
Io sono Marpa. Prosternati. (Mila si prosterna) Mila
:
Lama prezioso, sono un grande peccatore dell’Ovest. Ti offro il
mio corpo, la mia parola e il mio cuore. Ti chiedo il cibo, le vesti e
l’insegnamento della via che conduce alla perfezione in una vita. Marpa
:
Quali peccati hai commesso? Mila
:
Ho procurato morte, dolore e sofferenza con la magia nera, spinto
dal dolore e dalla sofferenza di mia madre e mia sorella. Marpa
:
Comunque sia accetto il dono del tuo corpo, della tua parola e
del tuo cuore, Mila
:
Giacché sono stato mandato da te per la dottrina,chiederò ad un
altro cibo e vesti. (Mila posa un libro ai piedi del maestro). Marpa
:
(con accento duro e alzandosi) Togli quello sporco libro, il suo
odore farebbe tossire i miei idoli. (entra il Rabbino Mila esce) Rabbino
: Così
parlò Milarepa, mentre così vi parla ora il vostro Rabbino. Obbedendo
ai sogni Mila
:
(pone ai piedi del lama un sacco) Questo è orzo per il mio lama. Marpa
:
Ometto, sei molto vigoroso. Hai anche intenzione di inabissarci,
con la tua magia,sotto le rovine della casa? Sei troppo odioso. Porta
via il tuo orzo! (e
col piede spinge il sacco). Mila
:
Se non vuoi l’orzo, accetta almeno questo ( gli porge una
marmitta) Marpa
:
Questo dono è un buon augurio, lo offro al mio maestro Naropa. Mila
:
Amato maestro, sono pieno d’ansia. Il mio desiderio di
religione è grande. Ti prego, istruiscimi.
(Marpa ci pensa su, si alza, passeggia) Marpa
:
I pellegrini che vengono a trovarmi, quando passano dal paese di
Ling e di Yabros vengono derubati e spogliati. Ebbene, manda la grandine
in questi due paesi e ti istruirò.
(mimata grandine) Mila
:
Ho fatto come hai voluto. Istruiscimi adesso. Marpa
:
Per tre chicchi di grandine dovrei darti una dottrina che a
fatica ho portato dall’India? Se vuoi la dottrina devi distruggere i
miei nemici del passo di Lhobrag. Invia i tuoi sortilegi e l’avrai. Mila
:
Pure questo ho fatto secondo il tuo volere. Mi istruirai adesso? Marpa
:
E’ proprio vero
che sei un grande mago. Da oggi ti chiamerò Grande Mago. Ma dimmi,
sarebbe per compensare il cumulo dei tuoi crimini che sono andato in
India a rischio della vita? Un altro, al mio posto ti annienterebbe.
Adesso va, vai a restituire il raccolto a chi è stato rovinato dalla
tua grandine, e dopo vai a guarire i miei nemici. Poi ti istruirò. Marpa
: (svegliandolo
con dolcezza) Ieri ti ho strapazzato, ma non te ne
affliggere. Sii in Marpa
:
L’altro giorno non avevo riflettuto bene.demolisci la torre e
riporta terra e sassi dove stavano prima.Piuttosto fai così (gli mostra un'altra piantina) una torre a
mezzaluna. Marpa
:
(osserva, girandovi attorno, la costruzione di Mila, ci pensa un
po’ su) No,
così non va ancora bene. Demolisci e riporta a posto terra e sassi.
(Mila esegue più o meno come sopra, mentre Marpa va ancora una
volta via. Mila è sconsolato: si riguarda le mani, si tocca le spalle
in segno di stanchezza. Marpa rientra). Grande-Mago, l’altro giorno
ero ebbro di vino. Non ti ho dato buoni consigli (se lo porta ad un lato
del palcoscenico) fammi qui una bella torre. Mila
:
Demolire in questo modo è assai faticoso.voglia tu ben
riflettere prima. Marpa
:
Oggi non sono ubriaco, ho riflettuto attentamente. Questa torre
dovrà essere triangolare. Costruiscila, non sarà demolita. Marpa
:
Grande-Mago, per chi è questa torre? Chi ti ha dato istruzioni? Mila
:
E’ il lama in
persona che mi ha ordinato questa torre per suo figlio Darma. Marpa
: Non ricordo di averti dato simili ordini. Sarei dunque
pazzo? Mila
:
Io mi ricordo chiaramente che ti chiesi con rispetto e con
dolcezza di riflettere, e tu mi hai detto che avevi riflettuto e che la
torre non sarebbe stata demolita. Marpa
: Ebbene, chi hai per testimone? Vuoi
confonderci con la tua magia?
Vai a rimettere a posto terra e sassi, vattene! (Mila si trascina
il cubo in un angolo. Entra la padrona). Padrona
: (a
Marpa) L’inutile lavoro per queste costruzioni ha come risultato
sicuro il dolore del Grande-Mago. Abbi pietà di lui e concedigli
l’insegnamento. Marpa
:
Conducimi il Grande-Mago dopo averlo rifocillato. Rabbino
: Quattro
sono le Sante e Nobili verità. La salvezza dipende dalla conoscenza
della…(un colpo piattini tibetani) Santa Verità del dolore
(piattini) , Santa Verità dell’origine del dolore (piattini)
Santa Verità dell’estinzione del dolore (piattini), Santa Verità
della via che porta alla estinzione del dolore, ovvero le rettitudini
dell’Ottuplice Sentiero.
Benedetto sia Adonai, il Signore, nei secoli dei secoli (esce). Marpa
:
Questa è la legge comune per tutti. Ma se vuoi la formula
segreta ecco cosa bisogna fare (gli da alcuni libri) ; progredire su
questa via è difficile. Adesso devi edificarmi lì (altro punto del
palcoscenico) una torre. Quando l’avrai finita ti darò la formula
segreta. Mila
:
Non sarebbe bene che la padrona fosse testimone a tutte queste
promesse? Marpa
:
Ma certamente (fa cenno alla moglie di avvicinarsi). Mila
:
Voglio che tu qui, Padrona, sia testimone delle sue nuove
promesse. Ti prego di ascoltare. Padrona
: Posso
essere una buona testimone, ma (al lama) il lama costruisce senza
ragione Marpa
:
Tu fatti garante come testimone. Io agirò come ho promesso. Se
non hai fiducia, vattene. (la padrona scrolla le spalle e rimane ad ascoltare)
Ebbene, farai la torre (si guarda intorno)
lì (indica un punto del palco) ( Mila
comincia la costruzione sotto gli occhi del lama e della Padrona.
Dopo un po’ entra un monaco col palmo della mano in aria e con
su di esso una pietra. La porge a Mila che la usa, finisce la
costruzione e va a chiamare il lama e la Padrona) Marpa
:
(la osserva da tutti i lati con accanto la Padrona) Grande-Mago,
dimmi, da dove Mila
:
L’ha portata per divertimento uno dei tuoi figli. Marpa
:
(duro) Ebbene, toglila,la costruzione la fai tu. Mila
:
Hai promesso che questa torre non sarebbe stata demolita. Marpa
:
E sarà così. Devi solo togliere quella pietra e riportarla
dov’era. Mila
:
Ma è una pietra d’angolo! Marpa
:
Dov’era… (gli indica col dito) Mila
:
Amato maestro ti faccio omaggio della torre per tuo figlio. Mi
hai promesso di darmi la dottrina e la consacrazione , per questo sono
qui. Marpa
:
Hai fatto una torretta e vorresti la dottrina che con difficoltà
ho portato dall’India? Se hai il giusto prezzo, portalo, altrimenti
via da qui (esce) Padrona
: Perché
si rifiuti di darti la dottrina, non lo so. Comunque non avere
per questo cattivi pensieri. Tieni (da a Mila alcuni doni:
stoffe, oggetti) dona al lama questi e chiedigli la dottrina.
(Mila va verso le quinte, porge al maestro che sta dietro i suoi
doni) Mila
:
Ti prego maestro accetta questi doni,e per essi dammi la
dottrina. Marpa
:
Non puoi regalarmi ciò che è già mio. Piuttosto costruiscimi
una loggia secondo questo schema (gli da una piantina).
(Mila prende la piantina, comincia l’ennesima costruzione sotto
gli occhi di Marpa. Di tanto in tanto s’accascia affaticato e la madre
gli medica la schiena e le mani, gli asciuga il sudore, osservando Marpa.
Si alza e va dal lama ) Padrona
: Lama
prezioso, il lavoro che fa il Grande-Mago gli ha screpolato e scorticato
tutte le membra. La sua schiena ha tre piaghe da cui colano sangue e pus
in modo incredibile. È proprio degno di pietà. Da una religione a
questo ragazzo. Marpa
:
Se desidera la dottrina deve continuare il lavoro e ubbidirmi. Il
suo corpo , la sua parola e il suo cuore sono miei.
(esce ) Padrona
: Finche
non ti istruirà, lo farò io. Gnogpa
: A
questo modo salutano i discepoli di Marpa, perché sei venuto? Mila
:
Siccome il lama Marpa è molto occupato, io sono il solo che non
abbia avuto il tempo di istruire. Vengo a chiedere qui l’insegnamento.
Porto in dono i gioielli di Naropa e la sua corona tutelare di rubini.
Questa è la lettera di Marpa. ( Gnogpa porta i doni alla fronte e poi li pone
su un altare. Legge la lettera ) Gnogpa
: Giacché
è Marpa che lo ordina, ti istruirò. Però prima devi liberarmi dalla gente Mila
:
Sono destinato alle cattive azioni. Mi accosto alla santa
religione inviando la Rabbino
: Ascolta
Mila: laddove cadrà la grandine abita una vecchia che ha un campo e che Mila
: Che forma ha il suo campo? Disegnalo a terra, qui. (Rabbino
disegna a terra con un Gnogpa
: Fratello
Grande-Mago, non temere, tutte queste bestie uccise dalla grandine, in Mila
: In realtà non mi ha
inviato Marpa, è la moglie del lama che mi ha consegnato Gnogpa
: Se
è così, non abbiamo nessuna ragione di lavorare insieme. Senza l’exeat
del lama Marpa
: Dimmi
Gnogpa, perché hai conferito la consacrazione e
l’iniziazione a quest’uomo Gnogpa
: Lama
prezioso, tu stesso mi hai scritto questa lettera
( gliela porge. Marpa la Marpa
:
( si alza e minaccia Mila )
e tu, com’è che avevi questi oggetti? Mila
:
Me li aveva dati la Padrona. Gnogpa
: Questi
sono sempre stati tuoi, amato maestro.
(li dà) Marpa
:
Senza di essa il tuo dono non è valido. Voglio tutto il gregge. Marpa
:
( mettendo da parte ogni rabbia) Chiamate la Padrona e tutti i
monaci ( entrano ). Marpa
:
Figlio mio, quale conoscenza hai tratto dal mio insegnamento?
Dimmi di questa tua Mila
:
Io ti saluto Budda. Saluto in te il verbo unico ( entra la
Padrona ) . mi prosterno ai Marpa
:
Riassumi tutto in poche parole, figlio mio. Mila
:
Riassumendo, le condizioni necessarie per la contemplazione sono,
il pensiero in Marpa
: Figlio mio, mi auguro che sia così. Padrona
: Tu,
figlio caro, hai forza d’animo sufficiente perché sia così. Marpa
:
Ora io ti do, amato figlio,la legge eminente del calore mistico
simile ad un fuoco di Rabbino
: Questo
ragazzo, come il Patriarca Giacobbe allo Iabbok è divenuto Israele, ha
cioè Mila
:
( a Marpa ) Amato
maestro la mia devozione è ardente. Ultimamente ho sognato Marpa
:
Se vai al tuo paese, difficilmente vedrai tua madre. Se vuoi
partire ti lascerò Padrona
: Devo
preparare il sacrificio? (
Marpa fa cenno di sì. Fanno un cerchio,
mimate, Marpa
: Le formule che Naropa ha dato a me, io le ho date a te Mila, e tu
le passerai al tuo Padrona
: Figlio,
la tua partenza mi spezza il cuore. Ma ricorda: tutti i composti sono Marpa
:
Hai visto figlio? Credi? Mila
:
Ho visto Padre e Madre, ed alla fine delle mie meditazioni farò
lo stesso. Marpa
:
è vero Figlio, tu farai lo stesso. Adesso vai. Rifugiati nella
solitudine dei deserti e Marpa
:
Perché piangi? Padrona
: Quello
che mi fa piangere è il pensiero che tutte le creature potrebbero
essere Marpa
:
(a Mila che è già quasi scomparso) non restare nel tuo paese più
di sette giorni e Narratore
: Mila giunto
al suo paese si guarda intorno col cuore pieno di tristezza. La sua casa Mila
:
Tutte le leggi del mondo visibile sono effimere e fragili, tutto
ciò che appare è Zia
:
Hai distrutto la mia famiglia e hai la faccia tosta di
presentarti qui in casa mia? (
lo Mila
:
Oh zia , placa la tua collera, e fammi elemosina per il mio
ritiro. Mia madre è stata Zia
:
Vattene ora, lasciami nel mio dolore. Mila
:
Prendi zia, prendi la mia casa e il mio campo, e sii felice. È
con la misericordia che Narratore
: Finiti i
viveri, Milarepa rimase lì a meditare nutrendosi di ortiche. Peta
:
Oh Mila , fratello mio! ( Mila le tocca il viso ) Mila
:
Oh sorella mia, tutte le gioie e tutte le pene sono effimere. Peta
:
Sembri un fantasma, fratello. Mila
:
Il mio cibo è quello dei cani, il mio corpo è simile ad uno
scheletro, la mia condotta Narratore
: Così cantò
Milarepa: nel monastero di montagna che è il mio corpo, nel tempio del Mila
:
Se lo fermo, lo fermerò col laccio dell’Assoluto.
Se lo lego, sarà al palo della meditazione profonda.
Se ha fame, lo nutrirò con precetti del lama.
Se ha sete, lo disseterò alla perpetua corrente del ricordo.
Se ha freddo, lo chiuderò nel recinto del nulla. Peta
: ( dopo un attimo di esitazione ) Io
non andrò fra le nevi per comperare la Zia
:
Mila, Mila, figlio mio (
si inginocchia e gli offre dei doni ) Peta
:
Noi non ti vogliamo qui, vattene! Zia
:
No, nipote mia, non mi scacciare. È sorto in me un rimorso
terribile io chiedo di Mila
:
Sii la benvenuta zia, il tuo cuore è convertito. Ascolta la mia
storia, ed anche voi
La nozione del nulla genera la pietà.
La pietà abolisce la differenza fra sé e gli altri.
Il fondere se stessi con gli altri realizza la causa altrui.
Colui che realizzerà la causa altrui mi ritroverà.
Colui che mi avrà ritrovato sarà Budda … Narratore
: E’
così che giunto all’età di ottantaquattro anni, il
quattordicesimo giorno
FINE
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