Un sogno di ANNA


Sono in banca, seduta di fronte a Mirella (impiegata della banca) nel suo piccolissimo ufficio. So che Giulio e’ seduto accanto a me, sulla mia destra, come si faceva sempre. Dobbiamo firmare qualcosa. Mirella, che una volta era estremamente affettuosa, ciarliera e sorridente, e’ invece seria ed immusonita: non sorride e si vede che ci tiene a farsi vedere molto contrariata.
Io so il perche’: da quando Giulio non c’e’ piu’ le ho tolto tutto il nostro “capitale” preferendo un’altra banca.  Giulio firma: sembra che delle “lune” di Mirella non gliene importi nulla. Firma     un libro grosso scritto a .mano. Poi viene il mio turno ma il librone e’ stato richiuso e non trovo la pagina: lo sfoglio inutilmente. Trovo invece qualcosa scritto di mio pugno: un foglio staccato: parla di conti con mia suocera.
Mirella mi dice che e’ una lettera di Anna ……(di non so dove). Io mi risento “vuoi che non conosca la mia scrittura?”. Prendo il foglio e lo strappo. Passo i pezzi strappati a Giulio che li butta nel cestino.
Mirella, quasi sbuffando, mi trova il segno dove firmare. Firmo e metto a posto brontolando la fettuccia segnalibro; noto che ce ne sono diverse inserite fra le pagine; lo trovo strano.
Tra le pagine, nella piega della costa, c’e’ una penna a sfera che sembra di plastica trasparente o di cristallo, con la punta d’oro. Mi piace molto e la rubo nascondendomela in seno. So di rubarla e lo faccio con destrezza per non farmi vedere: non mi sento colpevole, anzi!!
Mirella sparisce. Stiamo salendo su per una scala. Spegniamo una luce. Scendendo per uscire all’aperto sento che c’e’ una radio accesa ma mi dico che non me ne importa nulla di spegnerla. Che Mirella si arrangi: peggio per lei! Usciamo.
Sono seduta non so dove e tiro fuori la mia penna rubata. E’ diventata di plastica nera. Si e’ fusa spezzandosi in due parti: l’inchiostro e’ fuoriuscito ed e’ tutto appiccicoso. E’ caldissima. Mi tocco ma non sono cosi’ calda da far fondere la plastica.
Mi sveglio.

Sogno probabilmente della notte 10/11 dicembre 2003.

 

 

 

Sogno di Anna - interpretazione di Franca

Generalmente la data del sogno viene messa all’inizio; qui la sognatrice l’ha posta alla fine, quasi ricordandosi all’ultimo momento di quanto sia importante tale data. Infatti cosi’ come e’ scritta va riporta al 10 +11 dicembre 2003, vale a dire al 21/12/2003 che e’ una data particolare, quella del solstizio d’inverno di quest’anno, il giorno della rinascita del Sole, giorno in cui il sogno e’ veramente “nato”; infatti la sognatrice per la prima volta e’ riuscita a scrivere un suo sogno al computer e ad inviarlo per posta elettronica. Una vittoria per Anna, molto importante dal punto di vista della volonta’ e della perseveranza. Per quanto riguarda la numerologia il titolo del sogno e’: 2+1+1+2+2+3= 11, La Forza (l’Energia).
La prima scena del sogno e’ un quadro che riporta la sognatrice al passato: lei e il marito Giulio (= sacro a Giove) si trovano in Banca (il Luogo in cui sono conservate le ns/ energie, forze fisiche e astro-mentali creative); con loro e’ Mirella (= meravigliosa, mirabile), loro consigliere finanziario, che per anni ha gestito il loro capitale ma che ora, dalla sognatrice rimasta vedova, e’ stata esonerata dall’incarico, perche’  in realta’Anna  ha cambiato banca. Non sappiamo se perche’ Anna ha giudicato cattiva la gestione del capitale o solamente per difficolta’ logistiche, (quella banca e’ lontana dall’abitazione). In entrambi i casi Mirella non e’ piu’ quella di prima, affettuosa, ciarliera, sorridente ma seria, immusonita e contrariata.  Che cosa rappresenta Mirella nel mondo interiore di Anna?  Poiche’ e’ lei l’incaricata delle firme sul libro grosso scritto a mano per poter qualificare Mirella occorre prima individuare la natura del librone da firmare sia da parte di Giulio che di Anna. Probabilmente esso rappresenta  il Libro della loro Vita dove sono state raccolte le loro esperienze, firmarlo significa ratificarlo, accettarlo, confermarlo, dopo averne preso Coscienza. Per la firma di Giulio non ci sono incertezze, Giulio, che sta alla destra di Anna e corrisponde alla sua colonna di destra, alla sua parte Solare e maschile, creativa e attiva, firma tranquillo e non si cura delle “lune”di Mirella mentre la firma di Anna e’ molto piu’ sofferta: il libro e’ stato richiuso, lei non trova il foglio, e c’e’ altro: un foglio che parla dei conti con la suocera. Quale nuora non ha dei conti sospesi con la suocera? Tutte le nuore, se dovessero riguardare il libro di quei conti avrebbero sicuramente dei “debiti” o anche dei “crediti” da regolare...ma la soluzione dell’eventuale problema sorto e’ presto trovata: Anna strappa il foglio, Giulio ne getta i pezzi nel cestino. Non ci sono piu’ conti sospesi con nessuno. Infatti il libro ora si puo’ firmare anche se Mirella  quasi sbuffando indica il punto da firmare e Anna firma brontolando. Se Mirella e’ la custode del Libro della Vita vissuta insieme da Anna e Giulio, sbuffamenti e brontolii  al momento della firma possono essere relativi a qualche lagnanza della colonna di sinistra colonna femminile, Lunare, ricettiva e passiva (Mirella, Anna) di questo Albero della Vita. Ma ecco che qualcosa di strano, di inaspettato si verifica dopo la firma: nella piega della costa  del libro la sognatrice nota una penna a sfera di plastica trasparente o di cristallo con la punta d’oro che le piace molto e che ruba nascondendola in seno. Questo furto non la fa sentire colpevole, anzi!!  Ma cara Anna la penna e’ servita per scrivere il libro, quel Libro di Vita e percio’ quella penna preziosa e bella ti appartiene, non c’e’ alcun motivo di nasconderla ne’ a Mirella, ne’ a Giulio, soprattutto a lui con cui hai scritto il Libro.
Il sogno cambia scena: Mirella non c’e’ piu’ non c’e’ piu’ nemmeno il Libro, che fa parte della Banca... e non si puo’ portar via.
Salire le scale, spegnere la luce, scendere per uscire all’aperto, la radio accesa  che deve essere una preoccupazione di Mirella e non di Anna, sono tutte azioni che riguardano i cambiamenti, le difficolta’, i problemi che Anna ha dovuto affrontare da sola dopo essere rimasta vedova ...
Ora essa seduta non sa dove, tira fuori la penna rubata: e’ diventata di plastica nera ...E’ caldissima. Non sono cosi’ calda da far fondere la plastica. No, non lo sei. C’e’ solo che la penna di cristallo con la punta d’oro non puo’ essere tolta dal Libro della Vita di Anna e Giulio. Ne fa parte integralmente e come il Libro, non puo’ essere portata fuori dalla Banca. Diventa nera, si spezza e perde l’inchiostro. Deve solo essere rimessa al suo posto, tornera’ di cristallo e con la punta d’oro.
E poi, ora il capitale della sognatrice e’ in una Banca sicuramente piu’ vicina alla sua Casa; anche li’, piu’ tardi, ci sara’ un Libro da firmare, non ora, tra molti anni; e anche li’ ci sara’ una penna con la punta d’oro, che dovra’ essere lasciata in Banca....a disposizione degli “eredi”.


Grazie. F.V.

 

 

Sogno di Anna - Interpretazione di Natale

La prima parte di questo sogno si svolge all'interno di una banca, la parte finale all'esterno di essa.
La sognatrice ha appena ritirato il capitale suo e del suo scomparso marito Giulio dalla banca in cui lavora Mirella per affidarlo ad un'altra banca, e nota che questa sua amica cerca di mostrarsi contrariata, facendo la seria e l'immusonita. Giulio, incurante delle "lune" di Mirella firma un grosso librone. Anna non può firmarlo perché il librone è stato chiuso e  non si trova la pagina.
Salta fuori una lettera, che Mirella dice essere della sognatrice, ma che Anna non riconosce per sua e la strappa. Finalmente Mirella trova la pagina da firmare: la sognatrice firma.
Questa prima parte del sogno è la storia di una "svolta", direi quasi di una conversione. Anna, da qualche tempo, ha cambiato banca, cioè investe le proprie energie in "luoghi" diversi da quelli di qualche tempo fa. Forse perché la "banca" cui le aveva precedentemente affidate, non ne ha fatto buon uso. Potremo spiegare il tutto con la parabola dei talenti: una delle tante maschere della personalità di Anna (ognuno di noi, come un provetto attore, nel corso della propria esistenza è capace di indossare diecine, forse centinaia di maschere), dopo averla costretta a recitare un preciso ruolo, ha presentato il bilancio della sua recita, chiedendo una replica di essa, ma Anna, insoddisfatta della rappresentazione, ha deciso di cancellare quella parte, disinvestendo le sue energie da quel ruolo, per passarle ad altro più "remunerativo" personaggio. Se non c'è "aumento di capitale" che razza di investimento è? Quel personaggio liquidato (che assomiglia molto alla tipologia Mirella) è come colui che, nella parabola dei talenti, ha restituito al padrone il muffo talento ricevuto all'inizio, senza alcun guadagno. Ma tale personaggio (come quei pirandelliani della famosa tragedia) fa ancora irruzione nella sua psiche, pretende ancora qualcosa, non vuole assolutamente arrendersi, e fa sì che almeno una parte dell'energia della sognatrice le giunga attraverso la stizza di Anna. Comunque non è una gran conquista: il suo studio è talmente piccolo da far pensare che tale personaggio è destinato a sconparire definitivamente: la mancanza di riguardo verso Mirella da parte di Anna, e l'indifferenza di Giulio, lasciano pensare tutto questo.
Alla fine il sogno ci presenta una scena apparentemente strana, che però, alla luce di quanto già detto, diventa solo conferma delle nostre ipotesi. La bella penna trasparente con la punta dorata che Anna ruba alla sua amica ("non mi sento colpevole, anzi!"), manifesta e ribadisce la volontà di privare Mirella dell'arma (apparentemente bella e suadente) con la quale la "perfida" impiegata di banca addetta agli investimenti traduce in "firma di contratto" le belle parole di persuasione. Dopo tale atto Mirella sparisce! La sognatrice ha disarmato il suo nemico interiore, lo ha eliminato. Ma al suo posto sembra subentrare qualcosa di senza volto (una radio accesa), che sembra il parlare di qualcuno che vuol convincere chi già se ne è andato. Finalmente Anna e Giulio escono da qualla "banca", prima salendo una scala e poi scendendone un'altra: al calore della ragione, dell'intelletto, la penna si spezza in due, ed il suo strano contenuto viene finalmente visto e percepito: "l'inchiostro è fuoruscito ed è tutto appiccicoso", cioè, si è finalmente scoperto il trucco della penna che scrive parole verbali che prima erano pensieri: si tratta di appiccicosa fascinazione, che nulla può contro la lucida mente non egoica. Anna tocca il suo corpo per scoprire se è stato il calore della sua pelle a spezzare la penna e a farla quasi fondere, ma la strana alchimia non può ancora aver raggiunto il corpo: il primo cambiamento è accaduta nella mente, quando la nuova "banca" le pagherà gli "interessi" sul suo capitale, potrà vederne i risultati anche nel fisico. Ma il tutto a patto che nessun'altra Mirella lavori nella nuova banca…Il sogno ci invita all'ottimismo, anche perché la conclusione di esso ("mi sveglio") potrebbe contenere più di un semplice risveglio da sonno comunemente inteso…

 

Grazie, Nat.

 

 

 

Sogno di Anna  – interpretazione di Maurizio

Il sogno racconta due epoche diverse della vita: quella vissuta con Giulio e ora, che “Giulio non c’è più”. Eppure c’è ancora, perché nel racconto è al fianco della sognatrice: un Giulio onirico, interiore, appartenente ad una dimensione diversa, sottile, non evidente. Dobbiamo interpretarlo come una parte della psiche di Anna che se lo rappresenta accanto a lei com’è stato sempre, oppure possiamo pensare a qualcosa di più, che sconfina nel trascendente, un contatto reale con una dimensione ulteriore? Secondo me le due ipotesi non sono in contraddizione e possono essere vere ambedue: l’interiorità del sogno è talmente vasta da poterle abbracciare insieme. Dal punto di vista profondo, poi, la differenza fra le due epoche citate assume un carattere spirituale, iniziatico: da un lato la vita di relazione, fisica, concreta, legata ai ruoli, e dall’altro il passaggio ad una dimensione più intima, nella quale la controparte maschile diviene gradualmente ‘animo’, guida, imago interiore della completezza del proprio sviluppo.
C’è dunque una banca, con Mirella come impiegata, dove Anna e Giulio devono firmare qualcosa. Mirella è arrabbiata, perché Anna nella sua attuale fase di vita ha preferito un altro istituto cui affidare i propri valori. La banca è simbolo di una zona ‘deposito’ della psiche, analoga a quella che nel buddhismo si chiama ‘Coscienza Alaya’: una sorta di inconscio in cui vengono immagazzinate le impressioni, le esperienze, i pensieri, tutto quanto va a formare la nostra struttura. In questo caso Anna ha operato un cambiamento drastico, forse inatteso: ha mutato il ‘deposito’ in cui custodiva il passato, forse perché sta trasformando qualcosa della sua personalità. Mirella, che rappresenta sia la banca che la vita di ‘prima’, non è contenta, ha le ‘lune’: la sua possibilità di vedere e quindi di capire (che deriviamo dall’etimologia del nome, connesso con l’‘osservare’ e anche con il ‘mirare’ a qualcosa, cioè ad un certo tipo di obiettivi) appartiene evidentemente al mondo sub-lunare, cioè al nostro mondo di apparente concretezza. Dal sogno si intuisce però che l’impiegata, prima di lasciar andare la sua correntista, vuole un ulteriore atto d’assenso, una firma, una liquidazione definitiva. Liquidare il passato, questo probabilmente viene richiesto ad Anna, per completare quanto lei stessa ha iniziato. Per Giulio va bene, firma subito: certo, ora lui ‘non c’è più’, in qualche modo ha già lasciato tutto e quindi per lui è più facile. Anna invece è ancora coinvolta con le cose, è confusa: osserva con attenzione il libro dei suoi contenziosi e non sa bene dove deve firmare, quale decisione deve realmente ratificare. Si riconosce solo in un foglio staccato, apparentemente non in relazione con il resto, ma nel quale vede proprio sé stessa, la sua scrittura, la sua traccia: il foglio dei ‘conti con la suocera’. Quello lo elimina con decisione, strappandolo e buttandolo con l’aiuto di Giulio, anche se Mirella ritiene che sia di un’altra Anna, non suo. Invece è proprio lei, anche se non corrisponde all’immagine di Anna che hanno altri! Con la stessa decisione un po’ brusca, finalmente, la sognatrice firma dove deve firmare e chiude definitivamente quello che dev’essere chiuso. Solo, si stupisce della complessità del grande libro ‘scritto a mano’, il librone del ‘destino’, del ‘karma passato’: pieno di segnalibri, di richiami, di suddivisioni, di capitoli. Forse quei segnalibri indicano significati, svolte, momenti davvero rilevanti della vita? Ce ne sono stati? Mah! La penna cristallo e oro nella costa del tomo l’attira particolarmente: è l’unica cosa da salvare, al punto che il ‘furto’ di essa non è considerato tale dalla sognatrice, che sembra ritenere di averne diritto, quasi un ricavo, un compenso per tutto. Plastica trasparente o cristallo e punta d’oro: un oggetto prezioso, connesso con il valore, la sintesi, la chiarezza, la consapevolezza e anche con la possibilità di scrivere ancora, di decidere.
Ora si può andare avanti, salire, spegnere la luce su un periodo trascorso, uscire. Lasciando la radio accesa: che se ne occupi Mirella di quel chiacchiericcio quotidiano che fa parte della dimensione in cui è impiegata e custode, ma di cui Anna e Giulio non sono più tenuti a curarsi.
Una volta fuori una sorprendente constatazione: la penna cristallo e oro s’è trasformata e, quasi a causa di una misteriosa combustione, ora è di plastica nera, caldissima, sciolta, con l’inchiostro fuoriuscito, spezzata in due parti. La sognatrice si chiede come ciò possa essere avvenuto: sì, l’aveva nascosta in seno, ma lei non è “così calda da far fondere la plastica”! La trasmutazione, dunque, è in parte ancora inconscia, ma Anna ha dimostrato caratteristiche solari di determinazione, di indipendenza, quindi di ‘calore’, di fuoriuscita dal mondo sub-lunare. Ancora non riconosce in sé questo potere alchemico di fusione più che di confusione, di cambiamento. Non sente di avere in sé la forza. Eppure la forza c’è. E si manifesta con evidenza.

 

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