Sogno del
19 Dicembre del 2001 di CRISTIANO
Piove, e mi trovo all’ultimo piano di una palazzina di due o tre livelli
. La via mi sembra eguale a quella dove abito ora, solo un poco più larga
; e nel sogno ci abita (di nuovo) il mio defunto genitore .
Grazie Cristiano
Sogno di Cristiano - interpretazione di Franca Vascellari
Piove: l’acqua piovana, come e’
gia’ stato detto altre volte e’ simbolo di fecondazione, di purificazione,
di umidificazione. L’acqua fa sciogliere cio’ che e’ vecchio e incrostato,
quindi rinnova, rinfresca, lava. La palazzina a 2-3 livelli, la casa del
sognatore, e’ il suo stesso Albero, la sua individualita’ a piu’ livelli
di coscienza, il fatto che la “via” la stessa dove abita sembri “piu’
larga” richiama una particolare attenzione su di essa. I personaggi del
sogno sono due: il padre, il senior, a indicare il passato del sognatore
e il figlio, il puer, lui stesso, a indicare il presente. Il padre, come
ovvio dal punto di vista cabalistico, nel sogno abita la parte alta della
casa e il figlio, per fargli notare qualcosa di importante per entrambi lo
fa “uscire sul balcone”, fuori dal suo guscio e riesce cosi’ a metterlo al
corrente di quello che succede in strada, sulla via, sul piano terra, sul
Malkuth, sul qui e ora: c’e’ una grossa buca piena d’acqua; il manto
stradale e’ in cattive condizioni e questo e’ pericoloso. L’acqua piovana
va bene sul terreno che deve essere coltivato (lo feconda, lo rende
morbido e fertile), ma deteriora la strada gia’ compromessa da buche e
certamente non e’ il salvagente a ripararla, semmai il salvagente color
arancione e’ un segnale di pericolo, da evitare, come in realta’
recepiscono opportunamente i guidatori delle auto che passano per quella
strada.
Grazie. F.V.
Sogno di Cristiano – fantasticherie interpretative di MaurizioIl sognatore è “di nuovo” alle prese con l’elaborazione dell’archetipo paterno: il fine è, come già emerso in altri sogni, l’assimilazione della figura genitoriale per diventare genitore di sé stesso. In questo racconto onirico è preponderante l’elemento liquido sotto forma di acque pluviali (atte alla purificazione e allo scioglimento delle tensioni) e acque che affiorano dal sottosuolo, cioè dal sub-conscio, il mondo dei sentimenti inesplorati. L’emersione dalla terra, in buche, delle acque subconscie, oscure, testimonia il lavoro che Cristiano sta facendo su sé stesso per scoprire, dissotterrare, esplorare (Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem). I ‘salvagente arancioni’ presenti nelle buche sono un probabile riferimento alle tecniche e alle scuole seguite dal nostro amico - compreso il nostro gruppo di indagine sui sogni - per galleggiare senza affondare nelle acque inferiori (ricordiamo anche l’iniziazione da lui avuta in passato come ‘arancione’ di Rajneesh): tuttavia egli non è davvero sicuro che questi salvagente possano sostenere le ‘auto’, cioè le componenti della sua personalità (autòs=sé stesso); ritiene che questo non sia sufficientemente provato, in altra parola sperimentato. Lo spazio fra la casa (struttura dell’individuo) e la strada (suolo, terra, realtà ‘esterna’, percorso concreto) rappresenta il desiderio di trovare in basso, nelle cosiddette zone sub-lunari della psiche, una soluzione, una protezione, un rifugio: lo spazio in questione è ventre e tomba, ed è in relazione con quei momenti in cui ci si chiude in sé stessi desiderando un ricovero rispetto alle pressioni della vita e del mondo esterno, rifiutando il confronto e lo sforzo di elaborare e crescere. Giustamente, però, il sognatore teme l’’umidità’ di un simile nascondiglio; cioè, è consapevole che non sarebbe un vero rimedio: l’Umido Radicale è simbolo tradizionale della Materia Prima, ma anche del Caos contrapposto al Cosmo visto come secco, asciutto, ordinato, pulito. Anche volendo riconoscere nello spazio in questione l’Athanor alchemico, e ritornando al ‘Visita Interiora Terrae’ di cui sopra (nel ‘Viatorum Spagyricum’ ad esempio, testo alchemico del XVII secolo, l’Artifex è raffigurato mentre medita in una spaccatura della terra), va riscontrato che esso non è ermeticamente (nel senso originario della parola) chiuso, e che bisognerebbe piuttosto lavorare sulla sua impermeabilità. Ricordiamo la corrispondenza di significati con il lavoro del Tiqqun cabalistico, parola che significa ‘rettificazione’, ‘reintegrazione’, ma anche ‘ornamento’: in quest’ultima accezione richiama l’idea di cosmo, cosmico, ‘cosmetico’, nel senso di ordine e armonia. Cristiano, insieme al ‘genitore interno’ (che alloggia nel più alto degli appartamenti, su un piano superiore della psiche, dunque super-conscio), deve allora porre ordine, operare nella direzione di un consolidamento, rettificare. Dopo il ‘solve’ dello scarico tensionale e l’emersione delle acque subconscie ai fini autoconoscitivi, è necessario il ‘coagula’, la sintesi, la realizzazione concreta. Il genitore non ammette deroghe, distrazioni, appoggi esterni (i vicini): l’Opera deve avvenire con concentrata decisione, nell’isolamento (nel senso di ‘distacco’) e nel silenzio. |