Sogno del 19 Dicembre del 2001 di CRISTIANO


Piove, e  mi trovo  all’ultimo piano di una palazzina di due o tre livelli . La via mi sembra eguale a quella dove abito ora, solo un poco più larga ; e nel sogno ci abita (di nuovo) il mio defunto genitore .
Mi reco al suo appartamento, il più alto dell’edificio, e lo convinco ad uscire sul balcone, dove gli voglio mostrare qualcosa di importante .  Gli mostro che : nel mezzo della strada di fronte la casa, c’è una grossa buca piena d’acqua, con dei salvagente arancioni messi in modo da  riempire la buca stessa . Mi viene da pensare che quelli riempiono si la buca ma non so se reggerebbero il peso di un’eventuale auto che dovesse passargli sopra ; me lo chiedo anche perché le poche auto che passano evitano di passare sopra la buca, e percio’ non ho risposta al mio interrogativo .
Vicino alla buca sparsi per la strada ci sono altri grossi buchi, che a volte risputano l’acqua che fino a poco prima avevano assorbito ; parlo con mio padre sulla necessità di fare dei lavori di consolidamento in questa strada adiacente la nostra abitazione .
Scendiamo a livello stradale per renderci meglio conto della situazione, e subito notiamo che tra la casa e la strada c’è del vuoto ; qualcosa con le dimensioni di un metro e settanta di altezza (partendo dal bordo del marciapiede), per un metro e mezzo di larghezza . Mi viene da pensare che invece di riempire quel vuoto, si potrebbe fare una specie di solaio, in modo da ottenere un rifugio-nascondiglio segreto adiacente la casa ; unico dilemma che mi passa per la testa : e che tramite l’eventuale porta che si dovrebbe costruire per poter usufruire di questo rifugio, sicuramente passerebbe dell’UMIDITA’; cosa che mi consiglia di non creare questo canale di comunicazione .
Con mio padre, decidiamo che  bisogna intervenire. Io dico che prima di iniziare, bisognerà chiedere il permesso ai vicini ; ma mio padre mi dice che :  meglio fare i nostri lavori senza avvertire nessuno .

 

Grazie Cristiano

 

 

 

Sogno di Cristiano - interpretazione di  Franca Vascellari

Piove: l’acqua piovana, come e’ gia’ stato detto altre volte e’ simbolo di fecondazione, di purificazione, di umidificazione. L’acqua fa sciogliere cio’ che e’ vecchio e incrostato, quindi rinnova, rinfresca, lava. La palazzina a 2-3 livelli, la casa del sognatore, e’ il suo stesso Albero, la sua individualita’ a piu’ livelli di coscienza, il fatto che la  “via”  la stessa dove abita sembri “piu’ larga” richiama una particolare attenzione su di essa. I personaggi del sogno sono due:  il padre, il senior, a indicare il passato del sognatore e il figlio, il puer, lui stesso, a indicare il presente. Il padre, come ovvio dal punto di vista cabalistico, nel sogno abita la parte alta della casa e il figlio, per fargli notare qualcosa di importante per entrambi lo fa “uscire sul balcone”, fuori dal suo guscio e riesce cosi’ a metterlo al corrente di quello che succede in strada, sulla via, sul piano terra, sul Malkuth, sul qui e ora: c’e’ una grossa buca piena d’acqua; il manto stradale e’ in cattive condizioni e questo e’ pericoloso. L’acqua piovana va bene sul terreno che deve essere coltivato (lo feconda, lo rende morbido e fertile), ma deteriora la strada gia’ compromessa da buche e certamente non e’ il salvagente a ripararla, semmai il salvagente color arancione e’ un segnale di pericolo, da evitare, come in realta’ recepiscono opportunamente i guidatori delle auto che passano per quella strada.
Convinti della difficolta’ della situazione padre e figlio scendono a terra per vedere da vicino quelle buche e decidere il da farsi. Entrambi sono decisi a “riparare” la strada: ottima cosa questa identita’ di vedute. Quello che e’ guasto, rovinato, corroso va corretto, rinnovato, guarito, specialmente se e’ la Via da percorrere tutti i giorni, per se’ e per gli altri... ma la situazione e’ ancora piu’ pericolosa: tra la strada e l’abitazione c’e’ una grossa buca: (altezza m.1,70 – larghezza m.1,50 – lunghezza? –non si sa-). Viene come scoperto un “vano” sotterraneo che il figlio vorrebbe dapprima adattare a rifugio-nascondiglio (per nascondersi a Chi?) ma poi temendo l’UMIDITA’ (l’acqua di cui sopra o il sentimento che essa rappresenta?)  rinuncia al progetto, decide cioe’ di “non creare questo canale di comunicazione”(?) Tra che cosa? La strada e le “cantine della casa”cioe’ le parti piu’ nascoste di se’? In ogni modo la decisione di intervenire e’ presa ma il figlio vuole chiedere il permesso ai vicini, il padre vuole agire di nascosto... se la strada e’ di loro proprieta’ e’ bene intervenire al piu’ presto e senza autorizzazioni di estranei... se la strada e’ condominiale e’ bene chiedere aiuto agli “altri”, purche’ venga riparata al piu’ presto, e soprattutto riempita la grossa “buca”!

 

Grazie. F.V.

 

 

 

 

Sogno di Cristiano – fantasticherie interpretative di Maurizio

Il sognatore è “di nuovo” alle prese con l’elaborazione dell’archetipo paterno: il fine è, come già emerso in altri sogni, l’assimilazione della figura genitoriale per diventare genitore di sé stesso. In questo racconto onirico è preponderante l’elemento liquido sotto forma di acque pluviali (atte alla purificazione e allo scioglimento delle tensioni) e acque che affiorano dal sottosuolo, cioè dal sub-conscio, il mondo dei sentimenti inesplorati. L’emersione dalla terra, in buche, delle acque subconscie, oscure, testimonia il lavoro che Cristiano sta facendo su sé stesso per scoprire, dissotterrare, esplorare (Visita Interiora Terrae Rectificandoque Invenies Occultum Lapidem). I ‘salvagente arancioni’ presenti nelle buche sono un probabile riferimento alle tecniche e alle scuole seguite dal nostro amico - compreso il nostro gruppo di indagine sui sogni - per galleggiare senza affondare nelle acque inferiori (ricordiamo anche l’iniziazione da lui avuta in passato come ‘arancione’ di Rajneesh): tuttavia egli non è davvero sicuro che questi salvagente possano sostenere le ‘auto’, cioè le componenti della sua personalità (autòs=sé stesso); ritiene che questo non sia sufficientemente provato, in altra parola sperimentato. Lo spazio fra la casa (struttura dell’individuo) e la strada (suolo, terra, realtà ‘esterna’, percorso concreto) rappresenta il desiderio di trovare in basso, nelle cosiddette zone sub-lunari della psiche, una soluzione, una protezione, un rifugio: lo spazio in questione è ventre e tomba, ed è in relazione con quei momenti in cui ci si chiude in sé stessi desiderando un ricovero rispetto alle pressioni della vita e del mondo esterno, rifiutando il confronto e lo sforzo di elaborare e crescere. Giustamente, però, il sognatore teme l’’umidità’ di un simile nascondiglio; cioè, è consapevole che non sarebbe un vero rimedio: l’Umido Radicale  è simbolo tradizionale della Materia Prima, ma anche del Caos contrapposto al Cosmo visto come secco, asciutto, ordinato, pulito. Anche volendo riconoscere nello spazio in questione l’Athanor alchemico, e ritornando al ‘Visita Interiora Terrae’ di cui sopra (nel ‘Viatorum Spagyricum’ ad esempio, testo alchemico del XVII secolo, l’Artifex è raffigurato mentre medita in una spaccatura della terra), va riscontrato che esso non è ermeticamente (nel senso originario della parola) chiuso, e che bisognerebbe piuttosto lavorare sulla sua impermeabilità. Ricordiamo la corrispondenza di significati con il lavoro del Tiqqun cabalistico, parola che significa ‘rettificazione’, ‘reintegrazione’, ma anche ‘ornamento’: in quest’ultima accezione richiama l’idea di cosmo, cosmico, ‘cosmetico’, nel senso di ordine e armonia. Cristiano, insieme al ‘genitore interno’ (che alloggia nel più alto degli appartamenti, su un piano superiore della psiche, dunque super-conscio), deve allora porre ordine, operare nella direzione di un consolidamento, rettificare. Dopo il ‘solve’ dello scarico tensionale e l’emersione delle acque subconscie ai fini autoconoscitivi, è necessario il ‘coagula’, la sintesi, la realizzazione concreta. Il genitore non ammette deroghe, distrazioni, appoggi esterni (i vicini): l’Opera deve avvenire con concentrata decisione, nell’isolamento (nel senso di ‘distacco’) e nel silenzio.

 

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