Un sogno del
08 Agosto del 2001 di CRISTIANO
Devo
andare a PORTO D’ORLEANS,in Francia ,
dove sono io c’e’ poca gente, e mi domando che cosa cerca..
C’e’ una persona che parla italiano (anche se siamo in Francia), e
c’e’ una ragazza e un ragazzo piu’ altre persone che sono sedute li
nei pressi ; uno si ferma poi tira fuori una mappa e dice che deve andare
in un certo posto (parla in francese, ma stranamente ho capito cosa
diceva) . Una ragazza gli risponde sempre in francese (credo che sia,
quella che prima parlava con me in italiano,penso io;
la chiamo , e gli chiedo se siamo a Porto D’Orleans ma mi accorgo
che a girarsi e’ un’altra .)
Interpretazione di Franca “Devo
andare a ...” il sognatore ha una meta: una citta’ sul mare: Porto
d’ Orleans = (di Orlandi o di Rolandi = folli, v. Orlando furioso, oppure di famosi per il
coraggio; la tomba di un martire di nome Rolando si trova nei pressi della
tomba di s. Jacopo di Compostela, luogo di pellegrinaggio e centro
spirituale); egli pensa che per andarci occorre una “mappa”, una
indicazione precisa, altrimenti rischia solo di parlare con persone che
parlano una differente lingua e che non sono neppure quello che pensava
fossero (“ma mi accorgo che a girarsi e’ un’altra”) il sogno gli
da’ quindi un suggerimento: che egli faccia chiarezza sulla meta del suo
viaggio e che si cerchi una guida. Grazie. F. V.
Interpretazione
di Natale Come
Paola, Cristiano comincia il suo sogno con la parole "Devo". Ci
troviamo davanti ad un dovere da compiere. Il sognatore avverte la
necessità di un fare, che in questo caso è andare in Francia, a Porto
D'Orleans. La barca di
Cristiano ha attraversato nel corso della sua vita-ricerca, mari calmi e
mari in tempesta; a volte ha perso la rotta, ritrovandola subito dopo. E'
stanco, il "sale" gli ha prosciugato la pelle e sente il bisogno
di un approdo, di un porto sicuro, ma ,non vicino: in fin dei conti,
cercare un riparo può costituire una ulteriore avventura. Andrà verso
nord, Francia, e potrà forse affacciarsi sull'oceano. Andare al nord puo
voler dire anche cercare percorsi verticali… dopo tanto girare intorno.
Arrivato in Francia scopre che c'è poca gente, che non sa cosa cerca:
forse Cristiano si aspettava qualcosa di più da questo gruppo-onirico
(gente che non sa cosa cerca). Qualcuno però ha una mappa: qualcuno del
gruppo gli ha mostrato una delle tante strade per lavorare sui sogni,
tanto che anche lui sente il bisogno di procurarsene una, ovvero un metodo
analogo. Ma la vuole comprare. Questo volerla comprare si presta a due
interpretazioni: da un lato Cristiano è disposto a fare grossi sacrifici
pur di procurarsela, e ciò è confermato dal fatto che, nonostante il
periodo di suo maggior lavoro, ha cercato di lavorare in gruppo ed ha
trovato pure il tempo di sedersi al computer per scrivere sogni e
interpretazioni. Da un altro punto di vista può indicare che Cristiano
non ha nessuna intenzione di farsi una mappa da sé.
Nessuno può percorrere il sentiero di un altro, nessuno può
scavare all'interno di un altro. Ora però, per quanto il nostro sognatore
si sforzi, non riesce a staccarsi mentalmente dal suo lavoro quel tanto
che basta per entrare davvero nei sogni e in se stesso. Eccolo pertanto in un posto dove si festeggia la vanità: il mondo
del suo lavoro (cabaret, spettacoli leggeri), ove la gente
è invece molta. Si festeggia e si mangia tanto, ma nessuno sa cosa
si festeggia. Il sognatore ha tanta voglia di eliminare le scorie (come
Paola) della sua affannosa ricerca, ma vorrebbe farlo comodamente, e ciò
non è possibile: la ricerca è "scomoda"
e quello che va fatto, va fatto. Cristiano n° 2 – fantasticherie interpretative di MaurizioAd
un primo esame il sogno di Cristiano presenta subito temi precisi e
riconoscibili, riscontrabili in tutte e due le parti del racconto onirico: 1. nella prima parte il sognatore esprime il suo bisogno d’orientamento e di punti sicuri di riferimento, questi ultimi rappresentati dalle persone che ‘parlano italiano’, come chi si trova in un paese straniero senza conoscerne la lingua; successivamente preferirebbe ampliare i suoi margini d’autonomia individuale procurandosi una ‘mappa’, così da poter fare da solo. Ciò origina da una diffidenza verso gli appoggi esterni, che si rivelano sfuggenti, cangianti, non sempre facilmente ‘riconoscibili’ tanto da poter realmente contare su di loro; 2. nella seconda parte la sfiducia nei meccanismi ‘sociali’ e di rapporto con gli altri è più evidente e marcata: la festa è giudicata molto negativamente come ‘fiera delle vanità’, e il ‘grande fratello’ Salvo disattende completamente l’ideale di fratellanza: è preso più che altro dalla propria salvezza personale e dal suo narcisismo, ignorando i problemi o le necessità altrui. Volendo ampliare ulteriormente, bisogna riconoscere che vi sono possibili significati nascosti nelle parole ‘grande fratello’ e ‘salvo’, con tutta probabilità connessi alla tematica religiosa e con la critica a chi – praticando discipline che professano credi umanitari e rivestendo in esse ruoli di responsabilità – non si dimostra all’altezza della propria fede, rimanendo sostanzialmente egoico e individualista. In sostanza il sogno drammatizza la sofferenza dell’esclusione e dell’abbandono. Anche in questa seconda parte del racconto il sognatore reagisce ripiegando su se stesso, cercando di chiudersi nella propria autonomia: il gabinetto è un luogo privato, appartato, difeso dall’ingerenza altrui, in cui si cerca di eliminare le ‘scorie metaboliche’ del rapporto con il mondo esterno. Cristiano, però, è insoddisfatto anche di questa soluzione, si sente scomodo e costretto, non può liberarsi degli elementi conflittuali: l’ambito privato è troppo ‘piccolo’, l’isolamento è vissuto negativamente. Questi i temi più evidenti del sogno. Cercando di andare più a fondo bisogna scavare nel ‘Porto D’Orleans’ e cercare di capire cosa si cela in questa definizione. Orleans, la città francese, in realtà non ha un porto. Però esiste una città con questo stesso nome che si trova sulle rive di un fiume e possiede un porto fluviale – ed è in prossimità sia di un grande lago, sia dell’oceano: si tratta di New Orleans, in America. Questa città è stata fondata dai francesi, ha tuttora un quartiere francese in cui si trovano le banchine del Mississippi, ha anche un porto sul lago Pontchartrain, ma è famosa in tutto il mondo soprattutto per la musica Jazz. Questo mi offre una interessante chiave interpretativa: il sognatore, infatti, lavora come organizzatore nel mondo dello spettacolo, e quest’estate ha preso parte all’allestimento di una nuova manifestazione musicale dal nome ‘Anzio Jazz’. Un vecchio appellativo della cittadina di Anzio è Porto d’Anzio, e tuttora gli abitanti sono detti ‘portodanziesi’. E’, dunque, chiaro: nel sogno Cristiano fa un accostamento con il suo attuale lavoro. Perché? Il lavoro, in effetti, può essere un rimedio per quel senso di esclusione o di abbandono che sembra far parte della sensibilità profonda del sognatore: è un modo per reagire coinvolgendosi in una attività costruttiva insieme ad altri; da questo punto di vista è un porto sicuro, un approdo affidabile. Tuttavia anch’esso, talvolta, assomiglia ad un festival delle vanità, così come a New Orleans esiste un famoso Carnevale: in quei momenti riemerge il vecchio problema, e il sogno ce lo rappresenta. Il lavoro, però, oltre il senso letterale, ha un significato più profondo: è il simbolo dell’Opera, del lavoro interiore, della trasmutazione alchemica di se stessi. Qui emerge un terzo strato interpretativo, connesso con l’Orleans originaria, quella che si trova in Francia. Si tratta della città della famosa pulzella, Giovanna d’Arco. Secondo tutti gli storici, gli sforzi di questa fanciulla per respingere gli invasori inglesi – che culminarono con il martirio – servirono a fornire alla Francia un’identità nazionale. Per un uomo, questa giovane donna può essere simbolo dell’anima, la guida all’inconscio, cioè all’autoconoscenza. La sua determinazione, la veggenza e la sensibilità nel percepire i richiami del Sé, il coraggio nel non piegarsi di fronte a nulla, la fede ispirata, possono costituire per il sognatore un’importante indicazione a procedere risolutamente nella costruzione della sua individualità e nella scoperta del vero io. In questo modo troverà rifugio in un interiore ‘Porto D’Orleans’ e, combattendo energicamente i fantasmi della mente, potrà sciogliere quel disagio e quell’insicurezza che fondano su di un illusorio senso di separatività. |