Sogno di
EMMA
Mi
trovo a scuola. Ci sono tre classi, esco da una classe e vedo una donna
che indossa un severo vestito grigio e guarda i cartelloni appesi alle
pareti.
Sogno
di Emma - Interpretazione di Franca “Mi trovo a scuola”= il sogno e’ “luogo di apprendimento”; ci sono tre classi: se dalla data del sogno (14/8/2001) ricaviamo il 7 del Carro, le tre classi possono rappresentare le tre colonne dell’Albero o meglio le due sfingi e il guidatore del Carro; allora la sognatrice sara’ la sfinge “chiara”, colonna di destra della Grazia; la donna dal vestito grigio che guarda i cartelloni (controlla i risultati degli esami) la sfinge “oscura” , colonna di sinistra della Severita’; infine Marianna (Maria= amata da Dio e Anna= Dio ha concesso la Grazia) che esce dalla classe centrale, il guidatore del Carro ...il suo “andare” e’ a tappe in “movimento circolare spiralato” ed ogni volta che e’ di fronte alla sognatrice “si copre il volto”...qui l’Arcano 7 si trasforma nell’Arcano 2, nella Papessa che cela il suo Disegno a chi non e’ pronto e piu’ che deciso a conoscerLo. Ma la sognatrice prende per le spalle Marianna, la blocca e la costringe a girarsi e cosi’ puo’ conoscere il “segreto”: Marianna e’ incinta.. .e non e’ piu’ l’Arcano 2, bensi’ l’Arcano 3: l’Imperatrice, la Vergine che deve partorire il Figlio.Questo bellissimo sogno suggerisce di “lavorare” su tre Archetipi: il Carro, la Papessa, l’Imperatrice...sarebbe opportuno disegnarli e poi meditarci su... Grazie F. V. Emma:
sogno 4 – fantasticherie di Maurizio
Chi è Marianna? Osserviamone subito le caratteristiche nel racconto onirico: 1. cammina con movimento a spirale da destra verso sinistra: il percorso spiraleggiante indica un procedere in senso evolutivo. La direzione che va da destra a sinistra è, secondo l’interpretazione psicologica dello spazio, come un andare dall’esterno verso l’interno. 2. Si copre il volto. E’ una chiara indicazione della presenza di un grande archetipo: quello raffigurato nel secondo Arcano Maggiore dei Tarocchi, la Papessa, Iside velata, Maria come Verità Occulta. 3. E’ incinta. Maria-Iside è anche una donna gravida, poiché da lei nascerà una nuova coscienza, l’uomo nuovo, Horus. Come ‘madre partoriente’ è anche una figurazione dell’Arcano III, l’Imperatrice. Secondo
Oswald Wirth, Anna
– la madre della Vergina
Maria – deriverebbe simbolicamente il suo nome da Anu,
divinità caldea rappresentante il mistero
inconoscibile dell’essere, la sostanza
divina indifferenziata,
infinita e velata all’intelligenza dei non-iniziati. Wirth ritiene che
l’Arcano III dei Tarocchi, l’Imperatrice, raffiguri la Madre
Celeste, Maria, come
gestante e partoriente, il cui compito è quello di intelligere,
di concepire il segreto
dell’esistenza manifestandolo
poi in una forma concreta. In un certo senso, quindi, l’Imperatrice rivela ciò che la Papessa
mantiene occulto, e ambedue le figure archetipiche sarebbero,
dunque, presenti nel nome Marianna.
In realtà, comunque, questo nome non è composto da Maria e Anna, bensì
origina da Mariamme, una
variante greca dell’ebraico Maryam,
oppure derivante – sempre attraverso il greco - da un nome
egiziano che significa ‘amata
dal dio Ammon’. Ammon era il dio creatore degli egizi, e il suo
simbolo – prorompente di vitalità – era l’ariete. Le corna
spiraliformi di questo animale totemico hanno ispirato il nome per una
varietà di minerali, le ammoniti,
proprio perché hanno struttura analoga: ritorna, dunque, la spirale
come rappresentazione dei cicli
generatori universali; il procedere di Marianna è una danza
sacra di rigenerazione, connotata dal mistero della femminilità e
del concepimento. Secondo altri autori, il nome Maryam,
al di là del significato più conosciuto di principessa
(termine collegato con evidenza al mondo dei princìpi, delle cause) avrebbe
nell’antico ebraico il senso di donna
florida, oppure quello quasi opposto di amarezza,
dolore: possiamo intravvedervi un ulteriore accenno alla gravidanza
e al parto. In un certo senso,
comunque, una donna incinta concretizza organicamente, nel ventre, un mandala
circolare con un centro. Da qui la serena e gioiosa condivisione fra
Emma e Marianna – quest’ultima rappresentante una parte della
sognatrice - di quello che, forse, è un segreto:
l’avvenuta e progrediente formazione di un centro
interiore, del Sé.
Il sogno, inoltre, inizia in una scuola:
il luogo dove Emma lavora ed
è impegnata nel quotidiano travaglio
– e notiamo nelle lingue neo-latine l’associazione a questa
parola dei significati di ‘lavoro’
e ‘doglie’. ‘Scuola’
viene dal greco ‘scholé’, e
il senso originario è quello di tempo
libero, riposo: ancora un’analogia con la maternità, con
allusione al momento post-partum nei termini di rilassamento
e liberazione dal gravame – il peso – della gravidanza.
Il messaggio iniziatico, naturalmente,
è quello della liberazione dal
peso e dal dolore dell’esistenza con il venire
alla luce del Sé. Non
dobbiamo, però, dimenticare il significato ‘profano’:
la sognatrice ha presentato istanza di collocamento a riposo, vuole liberarsi dall’impegno
lavorativo, e il sogno sembrerebbe nascondere i seguenti interrogativi
di Emma: “Quale sarà il futuro all’atto dell’accoglimento della
mia istanza? Forse diventerò come la donna
in grigio, severa e austera, vuota
e incolore, impegnata a
fare consuntivi su me stessa come fanno gli studenti quando leggono i cartelloni con i giudizi, i voti, i risultati degli esami?
Oppure rimarrò più o meno come sono ora?” Esiste, però, una terza
classe di eventi, centrale, da
cui emerge la possibilità di un rinnovamento
positivo; è questa la prospettiva offerta dal sogno, anche se Emma –
con il timore inconscio che sia un’illusione – conclude il racconto
onirico con le parole: “Il sogno finisce.”
Però bisogna anche considerare che certi archetipi
sono effettivamente emersi dal profondo e questo avrà pure un
valore; inoltre, forse non sarà più possibile essere incinta per davvero, ma sarà sempre
possibile concepire e generare il
rinnovamento della nostra vita… |