Io, Pauline (mia figlia) e
Valeriana, mia cugina deceduta diversi anni fa, ci troviamo a fare spese
a via di Porta dei Cavalieri, vicino ad un mio negozio ceduto 3 anni fa.
Vediamo un negozio di
biancheria, dove io devo acquistare un capo per me, ma in effetti mi
accorgo che questo negozio e' adibito per meta' ad articoli da regalo
(lato sinistro) e per meta' (lato destro) ad articoli di biancheria.
Chiedo spiegazioni alla signora che lo gestisce, e mi dice che e' stata
costretta dal poco lavoro a suddividere il negozio in questo modo. Io
approvo la cosa, le dico che ha fatto bene, ma poi non trovo il vestito
che cerco.
In tre proseguiamo il cammino
per il centro. Ora io sono sul motorino e Pauline e Valeriana mi seguono
a piedi. C'e' una salita ripida, quasi a scala larga. Devo lasciare il
motorino.
La strada diventa un po' buia.
Ci sono due o tre bimbi negri
(di colore) in terra. Valeriana li calpesta, forse per errore, ma quando
le chiedo spiegazioni risponde che non importa (quasi che siano
evanescenti, forme mentali).
Arriviamo quasi su.
C'e' una specie di persiana
che io stento ad aprire, ma loro due non mi aiutano. E' come se devo
fare da sola.
Ora sulla sinistra, in alto
c'e' un ragazzetto che canticchia un motivetto ed io gli faccio un po'
il verso.
A questo punto c'e' qualcosa
che non ricordo.
Poi scendiamo giu' e due o tre
persone che sono li' mi dicono che il ragazzo di prima mi vuole tirare
un sasso (sanpietrino). Forse perche' prima l'ho imitato con un tono un
po' burlesco.
Io gli dico che chiamo la
sicurezza... e d'improvviso il sasso si trasforma in un bambinetto
bianco e roseo che il ragazzo sta dolcemente spupazzando.
Sogno Ileana 1
interpretazione di Franca
Sogno di Ileana del 20/05/05 La somma dei
numeri della data 2+5+5 = 12 ci preannuncia un sogno relativo
all'Archetipo del "Sacrificio" (v.
www.teatrometafisico.it archetipi), e' questo
un Archetipo di prova, di sofferenza, di abnegazione, ma anche di
perdono e di liberazione. Teniamo presente che Ileana e' rimasta vedova
il 15/05/05 dopo ben 45 di matrimonio.
Io, (Ileana =
splendore del sole) Pauline (= piccola) (mia figlia) e
Valeriana (= sana e forte), mia cugina deceduta diversi anni fa,
ci troviamo a fare spese a via di Porta dei Cavalieri(= soldati a
cavallo), vicino ad un mio negozio ceduto 3 anni fa: la
descrizione dei personaggi con i loro nomi e caratteristiche ci fornisce
la materia prima della sogno e ci mostra subito le tre componenti della
sognatrice:Valeriana, la cugina piu' grande, valente ma
deceduta, e' relativa al suo passato; Io, Ileana, luce
solare, e' relativa al suo presente; Pauline, la figlia,
piccola, che ancora deve crescere, e' relativa al suo futuro. Questi tre
aspetti di Ileana si trovano a far spese. Il mercato in genere,
il "fare spese" rappresenta la nostra possibilita' di acquisto, cio' che
possiamo "acquisire" ad un determinato punto della vita. All'inizio del
sogno il "luogo" e' Porta dei Cavalieri: la "Porta" e' una sorta
di soglia che nel sogno immette nella parte piu' interna della psiche,
essa e' custodita da "soldati a cavallo", sentinelle nobili ed in un
certo senso aeree, "leggere", che si trovano piu' in alto rispetto ai
comuni pedoni. Questa Porta e' vicina al negozio ceduto tre anni fa:
il "far spese" sulla via, sul 'Sentiero" di tale Porta deriva da e passa
per il negozio ceduto 3 anni fa.
Vediamo un negozio di
biancheria, dove io devo acquistare un capo per me: il negozio
ceduto e' diventato un negozio di biancheria (= panni bianchi
per uso della persona o per la casa), esso e' un luogo dove si vendono e
si comprano, cioe' si danno e si ricevono "tessuti" (= vissuti)
bianchi, ma in effetti mi accorgo che questo negozio e' adibito per
meta' ad articoli da regalo (lato sinistro) e per meta' (lato destro) ad
articoli di biancheria: l'identita' velata del negozio "ceduto" con
il negozio di "biancheria" diventa palese allorche' la sognatrice si
accorge che esso e' diviso a meta': il lato sinistro e'
adibito ad articoli da regalo (articoli di vendita del
negozio ceduto), il lato destro e' adibito ad articoli di
biancheria; ricordiamo che per l'Albero cabalistico il sinistro e'
il lato del sentimento e che il destro e' il lato della ragione, allora
questa "biancheria", questi "vissuti" bianchi, possono essere messi in
relazione proprio con lo sviluppo armonico delle due colonne, destra e
sinistra dell'Albero bianco di Ileana.
Chiedo spiegazioni alla
signora che lo gestisce, e mi dice che e' stata costretta dal poco
lavoro a suddividere il negozio in questo modo: la signora che
gestisce il negozio rispecchia la stessa sognatrice ad un livello piu'
alto, (visto che "gestisce" tutt'ora il negozio) e puo' rappresentare il
mentale di Ileana; la signora ha cercato di modificare una situazione
sfavorevole di poco lavoro relativa al lato sinistro, del
sentimento, affiancando ad essa qualcosa di positivo sul lato destro,
della ragione.
Io approvo la cosa, le
dico che ha fatto bene, ma poi non trovo il vestito che cerco: il
risultato finale, tuttavia, e' un nulla di fatto: la "signora" non
vende, non da'; Ileana non compra, non riceve il vestito, cioe'
l'indumento intimo (= interiore) che cerca, perche', ci dice, non
trovo il vestito che cerco: e' insoddisfatta di quello che le puo'
offrire il "negozio", il mercato della vita in questo momento.
In tre proseguiamo il
cammino per il centro. Lasciata la signora del negozio le tre donne
si avviano verso il centro sempre alla ricerca dell'indumento. Al
"Centro", all'interno della citta', e' forse piu' facile trovare la
"biancheria" giusta. Ora io sono sul motorino e Pauline e Valeriana
mi seguono a piedi. La sognatrice mette da parte passato (Valeriana)
e futuro (Pauline) e tenta di andare al Centro in motorino, con un mezzo
piu' veloce; il motorino corrisponde al "cavallo" dei guardiani della
Porta ma... C'e' una salita ripida, quasi a scala larga. Devo
lasciare il motorino, ...ma la fatica della Via in salita, a
scala larga impedisce l'uso del mezzo veloce. Ileana riprende la via
a piedi, col passato, Valeriana e col futuro, Pauline, che aveva cercato
di lasciare dietro, di dimenticare.
La strada diventa un po'
buia: probabilmente "si fa sera", la sera della vita, e anche la
luce viene meno, le difficolta' della Via aumentano.
Ci sono due o tre bimbi
negri (di colore) in terra.Valeriana li calpesta, forse per errore, ma
quando le chiedo spiegazioni risponde che non importa (quasi che siano
evanescenti, forme mentali). Nella simbologia del "bianco e del
nero" i bimbi "neri", intesi come pensieri, vengono considerati frutti
del "male"; poco importa calpestarli, anzi, se sono errori del passato,
Valeriana li calpesta non per errore, ma per poter arrivare
su. Infatti Arriviamo quasi su: una meta notevole e' stata
quasi raggiunta, ma anche qui una prova attende la sognatrice.
C'e' una specie di persiana
che io stento ad aprire, ma loro due non mi aiutano. E' come se devo
fare da sola. La Porta iniziale e' ora divenuta una "persiana", una
porta a strisce, che fa entrare, anche se solo parzialmente, aria e
luce. Aprire questa persiana e' compito "solo" di Ileana (= splendore
del Sole), infatti devo fare da sola.
Ora sulla sinistra, in alto
c'e' un ragazzetto che canticchia un motivetto ed io gli faccio un po'
il verso: finalmente compare un personaggio maschile nel sogno, e'
un ragazzetto, e sta in alto, sulla sinistra. A tale
Personaggio possiamo attribuire la componente Coscienziale-intuitiva di
Ileana, il suo Principio-Principe Interiore, sublimazione del suo
sentimento (sta in alto, sulla sinistra) al cui canto pero' lei
non presta la dovuta attenzione, ma a cui fa il verso (= lo imita
per burla).
A questo punto c'e'
qualcosa che non ricordo. Questo non ricordo, questa mancanza
di risonanza del cuore, cela il dispiacere per non averLo riconosciuto.
Poi scendiamo giu' la
sognatrice con le sue componenti di tempo-spazio (Valeriana, Pauline),
torna gradualmente allo stato normale, cioe' giu', e li' due o
tre persone le dicono che il ragazzo di prima le vuole
tirare un sasso (sanpietrino). Forse perche' prima l'ha imitato
con un tono un po' burlesco. Ileana si fa dire da "altri" quello che
ben sa, cioe' che a non ascoltare con venerazione, rispetto e umilta' il
ragazzetto che canticchia in noi si rischia il sanpietrino,
si rischia di essere investiti da una ulteriore incarnazione come da
un sasso .
Io gli dico che chiamo la
sicurezza... e d'improvviso il sasso si trasforma in un bambinetto
bianco e roseo che il ragazzo sta dolcemente spupazzando: niente di
grave, non c'e' da aver paura, il Fanciullo Interiore non ha mai
fretta, ama e perdona, e per Lui il gioco continua....
Grazie. F.V.
Sogno di Ileana -
Interpretazione di Natale
Ileana ha fatto questo sogno
cinque gionrni dopo la morte del marito, Rodolfo. Ricordiamo che lei ha
fatto parte del gruppo del CIS per anni, e che non ha più partecipato
alle riunioni a causa della malattia del coniuge. La nostra cara amica
tiene molto all'interpretazione di tale sogno da parte dei componenti
del gruppo, e ciò è comprensibile, perché con esso, inconsciamente ha
tentato di elaborare il lutto, cercando di capire il "da fare" sia
interiore che esteriore.
Cerchiamo dunque di affrontare
questo "racconto" onirico, nella speranza di riuscire a scorgervi
indicazioni e suggerimenti più o meno velati che Ileana dà ad Ileana. Lo
abbiamo letto e riletto ed alla fine, crediamo di aver individuato il
cuore del sogno. Il nucleo di esso è tutto nella frase:
"Vediamo un negozio di
biancheria, ove io debbo acquistare un capo x me".
Che ogni sogno costituisca una
visitazione della terra interiore, non ci piove. Che Ileana, quindi,
scenda nella propria interiorità per "curare" la sua ferita, il suo
dolore, ci sembra scontato. Suo marito non è più, e lei si sente come
svestita, "nuda", esposta ai venti della vita. Occorre perciò della
biancheria o delle vesti che la coprano, la difendano, che fungano da
tetto, da riparo: devo acquistare un capo x me". Ileana ha
bisogno di una guida interiore che le indichi la strada, un capo che le
dica cosa c'è da fare, lo sposo interiore che per tanti decenni ha
permesso alla sua coscienza di varcare i confini dell' "io", per
abbracciare l'estensione del "noi". Questa ricerca interiore assomiglia
molto alla discesa agli inferi di Orfeo, solo che nel nostro caso è
Euridice che cerca l'amato, il "capo". Questo è molto bello: non solo
Ileana ha assistito il marito fino al limite della vita, ma, varcando la
soglia degli "inferi", cerca di ricondurlo da questa parte (strappandolo
dunque alla morte), per "risistemarlo" laddove era il suo posto: nel suo
cuore. Ma il vestito che cerca, il capo, non lo trova. Non può trovarlo,
perché l'approccio è sbagliato: non può essere comprato, non può essere
oggetto di scambio: una interpretazione di sogno non può regalarlo. Il
sogno sta dunque dicendo ad Ileana che il capo, il vestito non può più
essere materiale, ma sottile, spirituale. Ed ecco che la scena onirica
cambia: occorre un motorino, la tecnica, una tecnica. Ogni
misticismo religioso ne offre una, numerose sono dunque le tecniche per
"comprare" una veste di luce, perché alla fine di questo si tratta:
Ileana ha bisogno di una veste di luce, della prova dell'esistenza dell'
anima immortale, perché la conoscenza dell'archetipo della morte le ha
posto davanti, dopo il chi siamo? ed il da dove veniamo?,
il dove andiamo? Quel noi che è stato oscurato dalla
perdita di Rodolfo (a cui inviamo pensieri affettuosi) deve essere
subito ricostruito, ricercato grazie al motorino, cioè alla tecnica.
Cristo ha detto Io sono la Via, la verità, la Vita, ed anche
Io sarò con voi fino alla fine dei tempi. Ora, se Egli, come un
sole, ha posto nel cuore di ognuno di noi un raggio della sua Luce che è
Vita manifesta di quella Universale Vita Paterna che tutto ha posto in
essere; se Egli ci dice che non vi è altra verià che questa: noi tutti
siamo Uno in Dio; se Egli ci promette che seguendo questo insegnamento
si trova la Verità dopo aver sconfitto ogni egoismo o falso io illusorio
- dopo tutto questo, a cosa si riduce la tecnica, se non a rinunciare a
cercare quanto già si possiede dai secoli dei secoli? Se la nostra vera
essenza è Luce, Se Rodolfo (era) è manifestazione di questa Luce, così
come lo è Ileana, che bisogno ha il coniuge superstite di cercare un
vestito, quando possiede il più bel vestito del mondo? Il vero NOI
non è una somma di tanti illusori e inconsistenti piccoli e ridicoli
io. Il vero NOI è Buddhità, riscoperta della nostra vera essenza;
è Cristicità, riscoperta della nostra vera natura di figli di Dio (ci
creò a Sua immagine). L'uomo, cara Ileana, se crede di essere solo
corpo, è proprio un sanpietrino canterino, che come un camaleonte sa
trasformarsi cambiando pelle, e che attira continuamente canzonature da
ogni dove. Ma se riesce a scoprire dentro di sé la PIETRA immutabile, il
CRISTO, può finalmente edificare il suo tempio ed aspettare
pazientemente che sia Pentecoste. Quando si dice la vita continua,
la frase va capita: la morte riguarda solo i corpi: la Luce, La
Verità, la Vita non può che essere eterna. Il non essere lo
lasciamo alla vuota speculazione filosofica(?) di nichilisti e di deboli
pensieri: l'Essere non può contraddirsi.
Ciao, Nat.
Sogno di Ileana –
interpretazione di Maurizio
Il sogno di Ileana è
successivo ad un evento molto importante: la recentissima scomparsa -
dopo una lunga malattia - del marito Rolando, con il quale ha condiviso
gran parte della sua esistenza. Non posso, dunque, nel tentativo di
interpretare il racconto onirico, prescindere da questo avvenimento
fondamentale. La fase nella quale Ileana sta entrando è connessa con una
trasformazione di sé in cui certamente il suo inconscio cerca di trovare
degli spunti di sopravvivenza rispetto all’evento doloroso e anche di
rinnovamento individuale, essendo molto importante recuperare sé stessa
e reinventare la propria vita in modo diverso, per forza di cose
nuovo rispetto ad una situazione matrimoniale consolidata da tanto
tempo. Per questi motivi Ileana viene accompagnata nel viaggio onirico
da due figure amiche, con probabile funzione di sostegno: sua figlia
Pauline, che può raffigurare – per identificazione - lei stessa da
giovane in un’epoca antecedente l’incontro con Rolando; più difficile
rintracciare senza ulteriori suggerimenti da parte della sognatrice il
significato simbolico della cugina Valeriana, “deceduta diversi anni
fa”. Potrebbe indicare, per ipotesi, sempre il periodo giovanile della
vita di Ileana, oppure un particolare carattere desiderato o un
atteggiamento che da molti anni la protagonista ritiene di aver perduto
definitivamente e che, invece, si ripresenta nel sogno. In altre parole,
Ileana sembra voler ritornare ad una sua condizione di molti anni fa,
per recuperare qualcosa e ripartire da lì, magari saggiando la
possibilità di coltivare quei lati della personalità che allora erano
stati accantonati. La sognatrice vuole acquistare “un capo per me”, cioè
un’idea, una direzione, una guida, e lo cerca nel negozio dell’‘intimo’,
della biancheria. Il negozio però è diviso a metà, e ciò per
motivi economici: la signora che lo gestisce ha dovuto introdurre un
reparto di “articoli da regalo” sulla sinistra, mentre a destra della
rivendita permangono gli “articoli di biancheria” che ne costituiscono
la motivazione originaria. La sognatrice comprende la motivazione
economica (letteralmente, dal greco, oikos-nomìa =
amministrazione della casa) di tale scelta e approva,
forse perché anche lei ha dovuto adibire una parte della sua vita – come
avviene naturalmente per una madre e una moglie – a “regalo”, cioè a
donazione di sé, sacrificando la parte più intima e individuale in una
posizione limitativa: la sinistra è il cuore, la destra il dovere, la
regola. Ileana, comunque, non trova il vestito: non è facile
rintracciare quella parte di personalità vagheggiata e desiderata. Il
sogno suggerisce di incamminarsi verso il centro, cioè di trovare
simbolicamente la componente più individuale e profonda. Ricordiamo che,
secondo la psicologia analitica di Jung, lo sviluppo della individualità
passa attraverso un processo denominato appunto centroversione.
L’io del sogno, essendo l’integrazione dei sottoinsiemi della
personalità identificati con Pauline e Valeriana e avendo ormai
acquisito – con gli anni - una certa maturità, procede in motorino, cioè
è in parte facilitata nel cammino della centroversione, ma non del
tutto. Trattandosi, infatti, di un percorso ascendente, ripido e
difficile, che si inoltra in regioni crepuscolari rispetto a quelle
della coscienza ordinaria, le normali strategie non sono veramente
utili, vanno abbandonate: il motorino dev’essere lasciato. Valeriana,
componente psichica decisa, oltrepassa senza esitazione anche “due o tre
bimbi negri” che si trovano per terra: questi ultimi possono forse
rappresentare elementi un tempo vitali della coscienza e poi abortiti,
cioè accantonati, lasciati morire. Lo fa senza dare loro valore,
consapevole che è necessario andare avanti, senza ulteriori esitazioni e
rimpianti. E’ l’io del sogno, però, Ileana stessa, che deve da sola
aprire una finestra, in alto. La figura finale del “ragazzetto” risulta
enigmatica e relativamente inquietante: spensierato e canticchiante,
eppure pronto a reagire in maniera aggressiva alla burla – al tentativo
di sdrammatizzazione - della sognatrice, brandendo un grosso sasso.
Quasi che l’episodio rappresenti una domanda non espressa della
sognatrice: in alto, dopo la fatica dell’ascesa, che cosa c’è,
serenità, gioco, spensieratezza, oppure pericolo, qualcosa da cui
bisogna difendersi e per la quale è meglio ricorrere alla “sicurezza”,
cioè è meglio rimanere vincolati alle certezze già acquisite? Il
racconto onirico non offre una risposta particolareggiata e definitiva,
ma lascia soltanto intravvedere che l’apparente pericolo, l’apparente
mancanza di sicurezze, nasconde in realtà un rinnovamento, un
“bambinetto bianco e roseo”… |