Immagini agitate, confuse e
complesse che si sovrappongono.
Tavola grande bandita, attorno alla quale sono sedute persone e parenti.
Vedo tre cofani funebri uguali nello stile ma di dimensioni diverse che
si alternano su di un altare arcaico “ANTICA ARA SACRIFICALE”, li
riconosco come manufatti artistici creati almeno 60 anni fa dall’artista
creativo che era mio padre (dopo la guerra essendo falegname, mise su
una societa` con un fratello “traditore” ecc. ecc.)
Vedo mia sorella che vuole chiedermi perdono, ma subito dopo sento ed
intravedo suo marito che con voce ilare ed in modo irrispettoso e
scanzonato o canzonatorio ripete in forma poco seria per due o tre volte
e quasi solo per far piacere agli altri la frase:”E… va bene, chiediamo
scusa e perdono a tua sorella…” cercando di afferrare il mio braccio; a
tale gesto cerco di sottrarmi con ribrezzo perché disgustata e,
ordinandogli di non toccarmi, gli rispondo che non ho nulla da
perdonare, poiche` ho gia` perdonato, ho gia` sepolto il passato; e che
non e` a me che devono chiedere perdono, ma direttamente a Dio
Misericordioso. Mi sveglio in uno stato di agitazione.
I dettagli della realta` conosciuti in seguito li raccontero`
personalmente al CIS. Grazie.
Sogno 7 di Luciana
Elisabetta del giorno 06/03/07
Dalla data del sogno per la
numerologia ricaviamo 6+3+7= 16, ma poiche questo e` il sogno n. 7 di
Luciana possiamo aggiungerci anche il 7 ed ottenere cosi` 1+6+7 = 14,
numero relativo all’Archetipo della Temperanza, in cui vengono
‘temperate’nella colonna centrale le energie delle due colonne
dell’Albero.
Immagini agitate, confuse e complesse che si sovrappongono.
L’inizio del sogno e` caotico, ma dal caos emerge una visione
familiare: una tavola grande bandita, attorno alla quale sono sedute
persone e parenti: che la tavola sia grande indica la
generosita`di chi l’ha allestita per accogliere un gran numero di
commensali invitati, mentre il fatto che sia bantita puo` essere
interpretato sia come (im)bandita, cioe`, come un pranzo
particolarmente solenne (a cui si viene invitati con un bando,
ufficialmente) sia come un pranzo per ‘banditi’ per persone che
dovrebbero essere messe al ‘bando’. Gli invitati sono persone
cioe` ‘maschere’ e parenti ‘altri’, partoriti dagli stessi
genitori. Queste ‘maschere’ e questi ‘altri’ a ‘tavola’ possono essere
considerati tutti personaggi interiori della sognatrice, invitati forse
poco graditi se si propende per l’ipotesi letterale della tavola
bandita.
Vedo tre cofani funebri uguali nello stile ma di dimensioni diverse
che si alternano su di un altare arcaico “ANTICA ARA SACRIFICALE”:
nella seconda scena del sogno la tavola e` diventata altare e non
ci sono piu` i commensali, ma tre cofani funebri; come se gli
ospiti fossero diventati loro stessi i cibi che avrebbero dovuto essere
serviti sulla tavola, e come se fossero stati trasformati in vittime
sacrificali. La sognatrice li riconosce come manufatti
artistici creati almeno 60 anni fa dall’artista creativo che era suo
padre (dopo la guerra essendo falegname, mise su una societa` con un
fratello “traditore” ecc. ecc.) In genere cio` che e` creato (o
meglio generato) dal padre sono i figli e per chi e` figlio o figlia, i
fratelli o le sorelle: questi tre cofani possono allora essere
omologati letteralmente ai fratelli-sorelle della famiglia di Luciana e,
poi, nella trasposizione interiore sull’Albero, alle Sephiroth Hod(sorella)
e Netzach (fratello o, per estensione, cognato) in relazione a Tiphereth
(Luciana stessa). Infatti il velo della metafora si solleva e Luciana
racconta:
Vedo mia sorella che vuole chiedermi perdono: se il fratello del
padre era stato definito traditore altrettanto (traditrice) sara`
considerata la sorella, che e` vista come se volesse chiedere perdono
(di un qualche tradimento) ma subito dopo sento ed intravedo suo
marito che con voce ilare ed in modo irrispettoso e scanzonato o
canzonatorio ripete in forma poco seria per due o tre volte e quasi solo
per far piacere agli altri la frase:”E… va bene, chiediamo scusa e
perdono a tua sorella…” cercando di afferrare il mio braccio.
La richiesta di perdono, non e` vista come ‘vero pentimento’ ma solo
come una irrispettosa canzonatura. Ora a ‘tavola’, sull’altare, sull’antica
ara sacrificale ci sono solo tre cofani funebri e tre pure
sono i personaggi che emergono dal sogno: la sognatrice, la sorella e il
cognato, che appare anche di un’invadenza ‘disgustosa’…Se, come abbiamo
detto, i tre cofani e i tre parenti rappresentano i centri dell’astrale
Hod, Netzach e Tiphereth, non sembra tra loro esserci armonia ne`
passaggio positivo di energia che sarebbe lo scopo del ‘lavoro’ della
Temperanza, tutt’altro. A tale gesto cerco di sottrarmi con ribrezzo
perché disgustata e, ordinandogli di non toccarmi: il centro
Tiphereth (Luciana) non accetta nessun contatto, ne` diretto, ne`
indiretto con gli altri due: gli rispondo che non ho nulla da
perdonare, poiche` ho gia` perdonato, ho gia` sepolto il passato,
e che non e` a me che devono chiedere perdono, ma direttamente a Dio
Misericordioso: in realta` anche la Luciana parente non ha
perdonato, ha solo seppellito il passato; il che significa appunto
fargli la bara, e magari conservarla su un’altare. Per-donare significa
‘donare per’, cioe` accettare ‘il male’ che ci e` stato fatto, la
sofferenza che ci e` stata arrecata per-dono. Se il per-dono fosse stato
concesso, l’offesa sarebbe stata estinta, cancellata e non ci sarebbe
bisogno di altri per-doni. Se i tre centri non si per-donanano tra loro
la corrente non circola e l’energia muore. Mi sveglio in uno stato di
agitazione. Nei sogni noi elaboriamo i nostri problemi della vita
quotidiana ma i nostri problemi della vita quotidiana rispecchiano allo
stesso tempo lo stato dei nostri mondi sottili, che sono schematizzati
nell’Albero cabalistico. La lettura del Testo Sacro, la preghiera e la
meditazione prima di andare a dormire possono calmare la mente e il
cuore, allora le immagini dei sogni saranno serene e cosi` pure il
risveglio sara ` sereno.. Ed e` questo che auguriamo a Luciana, di tutto
cuore.
I dettagli della realta` conosciuti in seguito li raccontero`
personalmente al CIS. Grazie.
Il che vuol dire …. Il seguito alla prossima puntata!
Grazie. F.V.
Sogno Luciana 7 int.
Maurizio
I temi del sogno sono così
riassumibili: l’altare degli Antenati con il relativo culto sacrificale,
il tradimento nei confronti dei Padri (o del Padre), il padre falegname
e suo fratello “Giuda”, il pentimento insincero e canzonatorio dei
traditori, la difesa dei valori dissacrati da parte della sognatrice, la
sua identificazione con la Giustizia Divina. La grande tavola “bandita”
(invece che imbandita: ulteriore sottolineatura della differenza
che la sognatrice pone fra sé stessa e i commensali “reprobi”) richiama,
anche dal disegno che correda il sogno, una sorta di “ultima cena” con
tredici coperti visibili, cioè è identificabile come una mensa
del tradimento. C’è poi la promessa, da parte della sognatrice, di
raccontare alcuni “dettagli della realtà” che, lo si intuisce, sono in
linea con l’episodio onirico e ne costituiscono la motivazione o la
conclusione o, comunque, ne danno concreta ragione.
Francamente, poiché siamo a conoscenza del fatto che il racconto del
sogno corrisponde nella sostanza del suo significato evidente al vissuto
di veglia della sognatrice, almeno ad un primo esame non ci sarebbe
molto da aggiungere o da interpretare: anche gli elementi come l’altare
o la tavola “bandita”, che potrebbero avere un fondo mitico archetipico
o psicanalitico - per esempio la freudiana uccisione del Padre dell’orda
e il suo smembramento cannibalistico ad opera dei figli - sembrano in
realtà una simbolizzazione degli eventi reali soltanto di poco
trasfigurata. Quello che risulta, la leggibilità del significato del
sogno, quindi, pare in tutto riferibile a questo: un grave torto subito
e una ingiustizia patita in ambito familiare che non si sono risolti
interiormente, che non sono stati del tutto rielaborati e digeriti, ma
lasciano – forse comprensibilmente - una notevole traccia di sofferenza,
di dolore.
Rimane la domanda sul perché di questo sogno. Intendo dire che
l’attività onirica sembra generalmente avere il senso della
compensazione della vita di veglia, cioè – al di là delle modalità
interpretative delle diverse scuole psicologiche o “esoteriche” – il
sogno sembra avere la facoltà potenziale di apportare qualcosa alla
coscienza del sognatore, probabilmente un equilibrio o una maggiore
consapevolezza. Questo sogno, invece, appare come la trasposizione
onirica – senza modifiche – di ciò che la sognatrice racconta della sua
esperienza di veglia e di cui, quindi, lei è perfettamente consapevole.
In altre parole il sogno sarebbe più comprensibile se Luciana avesse
represso e rimosso la problematica in questione e, durante il sonno,
questa riemergesse nell’attività onirica per dare testimonianza di sé e
facilitarne la presa di coscienza. Dire che il sogno la ripropone
soltanto perché la sofferenza correlata è molto forte è forse possibile,
ma vista la totale sovrapponibilità con i pensieri di veglia mi sembra
poco. Il sogno sarebbe emerso per non dire nulla di nuovo rispetto a
quanto già si conosce! Poiché non mi trovo d’accordo con questa
interpretazione che ridurrebbe l’evento ad una mera riaffermazione
meccanica delle problematiche di veglia in quelle oniriche, sono
forzato a cercare un altro livello, un’altra chiave, ipotizzando
l’esistenza di un significato riposto e meno palese. Per rintracciarlo
tento la strada della visione unitaria globale, tipo Gestalt, del
sogno e dei suoi personaggi: essi sono espressione della sognatrice e,
quindi, sono la sognatrice stessa. Da questo punto di vista tutta
la tematica religiosa o para-religiosa del racconto onirico – l’Ara
degli Antenati, l’Ultima Cena, il Signore Giusto e Misericordioso -
esprimono la presenza di un forte Super-io giudicante, mentre il
fratello traditore e la richiesta insincera e aggressiva di perdono
della sorella e del cognato di Luciana sono indubbiamente espressioni di
un Es interno alla sognatrice totalmente “bandito” dalla
coscienza perché non ammesso, inaccettabile. La coscienza, diciamo
meglio l’”Io” onirico, è totalmente spostato a favore del Super-io dal
quale vuole essere accolto identificandosi con l’Ideale dell’Io,
cioè con l’approvazione dell’autorità genitoriale che il Super-io
rappresenta: quest’ultimo, infatti, è il censore interiore che dispensa
premi e castighi. A questo punto fermerei la mia riflessione: se ho
ragione, trattandosi di un rimosso, potrei entrare in un territorio
riservato della personalità di Luciana. Nel nostro lavoro sui sogni, che
è di tipo autoconoscitivo ed eteroconoscitivo, i sognatori fanno dono
del loro episodio onirico per condividere un percorso e per rivelarne le
tappe agli amici, oltre che per riceverne sostegno e stimolo alla
comprensione di sé stessi. Tuttavia è un viaggio nel quale deve
prevalere la delicatezza e il proposito di una serena meditazione. Non
abbiamo l’intenzione di essere invasivi, anche perché il fiore della
comprensione non può essere sollecitato con la violenza, ne può essere
ingabbiato in uno schema interpretativo – sia esso psicanalitico o
simbolico-esoterico. Ringrazio Luciana per il regalo della sua
esperienza di sogno, e ne attendo una prossima che, magari, possa
rivelare qualcosa in più a noi e a lei stessa di una sofferenza ancora
difficile da sciogliere e da far fiorire – come, però, sono sicuro che
presto avverrà.
Grazie M.M.
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