Un
secondo sogno
di Marijana
Non mi ricordo il motivo per il
quale sono venuta nello studio di un medico, immagino per il fatto di non
essermi sentita bene. Il suo studio e', in effetti, una vecchia stanza
piena di cose di antiquariato, con una grandissima libreria di legno. Tra
gli affascinanti libri d'antiquariato d'ogni genere, noto anche certi
titoli tecnici, che a me sembrano arrivati da un futuro lontano. Mi
meraviglio come una persona possa riuscire a leggere tutto questo, e
subito dopo mi accorgo che i libri sono pieni di polvere, e probabilmente
non toccati da molto tempo.
Sogno Marijana - interpretazione di Franca La Stanza del medico cosi' come ce la descrive la ns/ sognatrice fa pensare al"Luogo" della Verita'', Il centro Daatico, un po' come l'Orto degli Avi del sogno precedente. Il Medico per eccellenza, lo sappiamo tutti, e' il ns/ Se', la Coscienza. Andare da Lui per Consiglio e per avere la Salute e' assai utile e Mariana ci si reca regolarmente. La Stanza e' descritta come piena di cose d'antiquariato, ma soprattutto fornita di libri con titoli che sembrano arrivati da un futuro lontano. E' chiaro che la Stanza trascende il passato e il futuro, e' fuori del tempo, tuttavia i libri sono pieni di polvere, quasi a rimproverare il poco uso che la sognatrice fa di essi. D'altra parte il grande tavolo ovale di legno dello stesso materiale della libreria (quindi entrambi, tavolo e libreria legati all'Albero della Vita, formati della stessa materia di Esso) unisce ma anche separa Marijana dal suo Medico e c'e' difficolta' di "vista" faccio fatica a vederlo bene e di "comprensione" mi risponde con i versi... faccio fatica a capirlo bene. Ma subito viene la risposta del Se': deve essere cosi'... sono i versi della poesia del popolo, medio-evale greca, scritta da nessuna parte... esaminiamo per un attimo queste caratteristiche dei versi con cui il Medico risponde alle domande della sua paziente: sono versi della poesia del popolo per poterli capire la paziente deve imparare a capire la poesia del popolo e per popolo noi sappiamo che si intende il Regno, cioe' il piano assianico, del Malkuth, della veglia, il piano del quotidiano qui e ora di cui ancora forse M. non riesce ad apprezzare la poesia che e' medioevale cioe' del tempo di mezzo, relativa al "mezzo del cammin di nostra vita", momento di riflessione e di bilancio, che la pone di fronte alle sue responsabilita' e doveri d'incarnazione, poesia greca (= distintivo di alto grado dell'esercito e della marina), poesia della raggiunta maturita' sul dominio del mondo fisico ed astrale, ma anche poesia greca (= disegno a forma labirintica che presuppone l'incontro del Teseo con l'Arianna interiore),v. il mito di Arianna in www.taote.it/miti poesia scritta da nessuna parte cioe' in nessun luogo, e quindi dappertutto, poesia che si deve studiare all'Universita', Luogo a cui si accede per il conseguimento di una laurea, ma soprattutto Luogo di Universalita', di Totalita'. L'ascolto, anche se non la completa comprensione, dei versi del Medico fa sentire subito meglio la paziente. Ma questa volta non e' la solita visita, e' qualcosa di particolare; infatti ad un certo momento succede un che di simile ed una "metamorfosi" all'avambraccio e alla mano destra della sognatrice, queste parti del suo corpo si trasformano in un vecchio tronco con foglie verdi e fresche e con soltanto qualche foglia marrone, torniamo alla simbologia dell'Albero della Vita con trasformazioni relative al centro di Geburah - coraggio, forza, controllo, rigore, protezione ecc. (avanbraccio e mano "destra" in sogno e quindi "sinistra"della colonna femminile, yin, nello stato di veglia); questa metamorfosi produce foglie verdi e fresche vale a dire che il centro si rinnova e ri-nasce, anche se con qualche foglia marrone che rappresenta il normale ricambio di un ramo di un Albero vivo e attivo. La metamorfosi dell'arto tuttavia spaventa la sognatrice che teme il giudizio degli "altri"(= delle altre sue componenti psichiche, scettiche o incredule).Vorrebbe che il Medico la tranquillizzasse sulla durata e sulla qualita' del mutamento ma invece non c'e' ne' domanda da parte sua, ne' risposta alla domanda muta. Anche questa volta mi sveglio senza aver parlato con nessuno. Ecco il vero timore di Marijana: essa teme di non aver saputo approfittare della lezione del sogno. Ma non c'e' da avere nessuna paura "la lezione" e' il sogno stesso e averlo ricordato con tanta precisione e averlo portato al gruppo per studiarlo insieme e' la medicina della malattia. Il Medico poi e' sempre li' pronto a rispondere con i versi giusti per noi al momento giusto e se anche non riusciamo a vedere e a capire tutto (...e come potremmo?) il nostro vecchio Albero al Suo contatto rigenera foglie, fiori e frutti...Buone Metamorfosi, Marijana! Grazie. F.V.
Sogno di Marijana - Interpretazione di Natale
"Non mi ricordo il motivo per
il quale sono venuta nello studio di un medico, immagino per il fatto di
non essermi sentita bene.
Grazie. Nat.
Sogno di Marijana – interpretazione di Maurizio Marijana ci propone un racconto onirico molto interessante, incentrato – sembra – sul suo colloquio con una parte profonda di sé, dichiaratamente identificata con un ‘medico’, cioè con un terapeuta deputato a soccorrere la sognatrice per un non ben chiaro malessere, una sorta di figurazione del cosiddetto Animus, o addirittura del Sé. Sembra importante sottolineare che la parola ‘medico’ deriva dal verbo latino ‘medìri’, cioè ‘curare’, e che lo stesso etimo ha prodotto la parola ‘meditazione’. Siamo quindi in un momento molto significativo, e la meditazione è sottolineata anche dal fatto che nel sogno ci sono accenni al remoto passato, all’’antiquariato’, come anche ad un futuro lontano, sotto forma di libri: si parla, quindi, di conoscenza profonda, sia retrospettiva che anticipatrice, anche in relazione con qualcosa di molto più vasto di una singola personalità umana, che avrebbe difficoltà a ‘leggere’ un tale patrimonio conoscitivo. Anzi, i libri sono pieni di polvere e, quindi, “probabilmente non toccati da molto tempo”: essi, dunque, trascendono i normali interessi e forse anche le capacità consuete; forse sono perfino al di là del tempo, rappresentando la Conoscenza nel senso superiore, cioè Da’ath in termini cabalisitici, Buddhi nel linguaggio delle filosofie orientali. Tuttavia l’ambientazione del sogno non è apparentemente connessa con la tematica filosofico-religiosa, ma sembra più legata all’ambito dell’analisi psichica del profondo. La descrizione dello studio medico ricorda molto da vicino quella del gabinetto psicanalitico di Freud, che personalmente ho avuto occasione di visitare a Londra, città dell’ultima parte della vita dello scienziato indotto da amici e discepoli a fuggire dalla Vienna nazista. Tale studio era saturo di statuette, oggetti e libri d’antiquariato, ampi scaffali di legno, sul tavolo gli occhialetti di Freud e la penna, come se egli fosse appena uscito dalla stanza. Nel complesso un’atmosfera simile a quella del sogno che stiamo esaminando. Il medico di Marijana è seduto insieme a lei – sia pure restando molto distante, quasi occultato dalla lontananza - ad un tavolo ovale, grande e di legno: ancora un’allusione a simbologie totalizzanti, come quella dell’’uovo cosmico’. Il legno, presente dall’inizio alla fine del racconto onirico (e notiamo che la carta dei libri ne è un’ulteriore derivazione) è un elemento solido e materiale che, però, conserva le caratteristiche della vita: si muove, ‘respira’, ha un’’anima’. Gli antichi cinesi lo annoveravano fra i loro ‘cinque elementi’, e gli attribuivano le virtù dello spirito ‘yang’, cioè quello connesso con la crescita, con la luce, con la sopravvivenza alla morte, con la nascita o la rinascita. Il nostro terapeuta cura Marijana con dei versi medioevali, greci, sconosciuti, mai scritti, che però – sottolinea la sognatrice – lei avrebbe dovuto studiare all’Università. Ancora una volta, mi sembra, viene proposta una sorta di dualità fra quello che la mente può apprendere e comprendere e una essenza misteriosa e mistica, forse in parte afferrabile con la poesia, cioè con il ‘sentire’, sperimentabile ma non interamente conoscibile con la sola mente ordinaria. La stessa parola ‘Università’, da un lato allude alla scienza dell’uomo, dall’altra a qualcosa di globale e totale come l’Universo stesso. L’esposizione all’incantesimo dei versi fa bene alla sognatrice, che inizia a sentirsi meglio. Ciò che produce questo benessere sembra essere proprio questo: l’elemento mistico, misterico, che travalica le nozioni e la struttura della mente comune, pur fondando sul lavorìo di questa nello studio e l’introspezione psichica. Probabilmente il sogno chiede alla sognatrice un abbandono ad una dimensione ulteriore, a questa Conoscenza diversa: oltre l’analisi della psiche, evidente nel racconto, si intravvede la sintesi dello spirito… Marijana, però, risulta prudente, dubbiosa, non del tutto convinta: si accorge di una trasmutazione del suo avambraccio destro, che ora è un ‘vecchio tronco’ che si rinnova con foglie ‘verdi e fresche’. Tradizionalmente, nei vari esoterismi, la parte destra è di solito connessa con il lato razionale, analitico e conservatore della struttura mentale. Il braccio e la mano destra della sognatrice, strutture di relazione con il mondo, si stanno trasformando: Marijana trova che tale mutazione non è ‘decorativa’ e non sa se può riuscire a nasconderla (anche rispetto al terapeuta-Sé, che in questo caso diventa autorità e Super-io), soprattutto se definitiva. In sostanza teme di poter essere giudicata per una sua diversità nascente, quasi ‘istintiva’ - che lei stessa non riesce a comprendere e quindi risulta parzialmente ancora inconscia - e tutto ciò la inibisce. L’abbandono, dunque, e la necessità di far emergere e di esprimere sembrano essere le forti urgenze del momento.
Sogno di Marijana - interpretazione di Anna
Marijana ha dentro un medico che
le spiattella la diagnosi e la cura piuttosto chiaramente, basta prestare
un po' di attenzione.
Grazie. Anna |