MAURIZIO - SOGNI NUMERO 14 / 15


Maurizio – sogno 14

Siamo da Franca e Natale. Esprimo una mia idea: secondo me le religioni possono avere una funzione di grande utilità, perché hanno la caratteristica di potersi rivolgere a molte persone. Il discorso ‘esoterico’, invece, è adatto a pochi, può essere vissuto nell’intimo senza essere necessariamente esternato e richiede un cammino evolutivo personale già avanzato. Chi ha una simile preparazione e maturazione, partecipando ad una religione organizzata può contattare, aiutare, sostenere e indirizzare tanti che altrimenti non avrebbe neanche la possibilità di avvicinare.
Io e Paola, ora, stiamo per salutare i nostri ospiti. Ho le chiavi dell’auto nella mano destra. Stringo le mani di Paola in un momento di affettuosa e intima condivisione. Si avvicina Franca e mi prende la mano con le chiavi. Prende anche la mano di Natale che, a sua volta, completa con Paola il cerchio. Ci risulta chiaro che Franca ha un’idea e ci lasciamo condurre: sta mettendo in opera un rituale nel quale noi quattro dobbiamo ruotare come in un girotondo dal significato sacrale. Una cosa mi sorprende e intuisco che anche Natale ne è colpito, perché prima esita dubbioso, poi si lascia portare: Franca, infatti, effettua tutto questo all’aperto, davanti al cancello che dà sull’esterno, e fuori ci sono molte persone, passanti, sconosciuti, che si accorgono del movimento e guardano. Risulta per lo meno inconsueto che Franca esibisca un rituale del genere ‘pubblicamente’! Non solo non se ne preoccupa, ma sembra che voglia farlo proprio così. L’altra cosa che mi lascia perplesso è che il ‘girotondo’ sta procedendo in senso anti-orario. Anche questo mi sembra che contrasti con le normali concezioni e precauzioni di Franca.

 

 

 

Maurizio – sogno 15

Un’amica conduce me e Paola in un albergo dove pare che stia alloggiando l’attuale Presidente e Maestro della nostra scuola buddhista. Entriamo in una stanza dove, in effetti, c’è proprio lui, da solo con pochi altri. E’ una sorpresa: probabilmente, pur seguendo la nostra amica Michela, non ci aspettavamo di incontrarlo davvero. C’è anche un altro motivo di meraviglia: il suo aspetto è quello un bambino piccolo mentre, anche nel sogno, so che in realtà è una persona adulta (ha 75 anni). Ci saluta molto cordialmente e fa per darmi la mano in uno strano modo, che non conosco: come dovessimo allacciare fra di loro i diti medi. Rimango invece immobile, quasi non riuscissi a muovermi, forse imbarazzato, poi mi riscuoto e gli offro la mano alla maniera tradizionale. Lui la stringe sorridendo e con grande cortesia, felice di accontentarmi e mettermi a mio agio. Scopro ben presto che non parla italiano e neanche inglese: per ogni minimo tentativo di comunicazione serve un’interprete dal giapponese, e nella stanza ci sono alcune persone che sono in grado di fare da tramite e aiutano un poco. Poi, però, si allontanano o si occupano d’altro e ci lasciano di nuovo senza poter avere uno scambio verbale.  C’è un momento, comunque, in cui il ‘bambino’ pronuncia – non so per quale misteriosa facoltà - qualche frase in perfetto italiano, sforzandosi di venirci incontro. Verso la fine della visita egli propone a noi e ad altri convenuti una specie di lezione, in cui illustra un grande disegno che raffigura un uomo con gli organi interni evidenziati, come in certe tavole illustrate della medicina cinese. Il cuore, in questo disegno, è posto in risalto con il colore rosso. Il ‘Maestro-bambino’ esprime un concetto che ritiene molto importante: dice che il cuore è il centro di tutto e che ogni cosa, compresa la mente, dipende da esso. Una sincera decisione del cuore, la sua determinazione, un suo cambiamento, hanno il potere di influire su tutto quanto il resto.

 

 
 

Maurizio sogno 14 interpretazione di  Franca

"Siamo da Franca e Natale", narra il sognatore. Egli non dice siamo al Cis, eppure da F/N si va per l'incontro di gruppo; come mai "gli altri" non ci sono?  Ci sono due possibilita': forse questa particolare riunione esclude il gruppo, oppure lo sottintende. In entrambi i casi il sognatore esprime subito un suo concetto ben definito, una sua idea su quello che dovrebbe essere il lavoro del gruppo (perche' questo sembra essere il tema centrale del sogno) e suggerisce di  far parte di una religione ufficiale (organizzata) per poter "contattare, aiutare, sostenere e indirizzare tanti che altrimenti non avrebbe neanche la possibilita' di avvicinare".
Poi, essendosi il sognatore posta la domanda di "come" lavorare insieme al Cis, il sogno stesso gli risponde con le immagini: egli tiene nella mano destra le chiavi dell'auto e con la mano sinistra la mano della sua controparte femminile (Paola); le chiavi dell'auto possono simboleggiare il dominio raggiunto sul piano fisico (l'auto) e il fatto che F  prenda la sua mano con le chiavi  e poi anche la mano di N, che a sua volta completa  con Paola il cerchio  potrebbe indicare la soluzione del problema: i quattro elementi, 2 maschili e 2 femminili, alternati e combinati in cerchio, ruotando come in un girotondo dal significato sacrale  mostrano davanti al cancello che da' sull'esterno  la loro Danza, in una esibizione voluta e anzi, ricercata appositamente. Se il cancello puo' avere il significato ampliato di porta, la sua forma rettangolare puo' far pensare allo schermo del computer, cancello attraverso il quale, con i vari siti, da piu' di quattro anni il Cis si mostra a decine di migliaia di persone (passanti, sconosciuti) senza "pudore", rivelando, come dice lo Zen, anche la cistifellea...pur senza essere inserito in una religione organizzata.
Quello che meraviglia, o meglio lascia perplesso il sognatore  e' il fatto che il girotondo proceda in senso antiorario. Nulla di piu' semplice da interpretare: L'astrale, il mondo dei sogni, da' al sognatore l'immagine come allo specchio...cio' che e' a destra e' visto a sinistra e il contrario... e poi il Vento soffia dove vuole e come vuole!

 



Maurizio sogno 15  interpretazione di  Franca

Mentre il sogno 14  ci da' il numero dell'Archetipo della Temperanza, che nel suo interno racchiude il 5 (1+4= 5), numero dell'Archetipo del Pontefice, il sogno 15 ci da' il numero dell'Archetipo dell'Avversario, che nel suo interno racchiude il 6 (1+5= 6), numero dell'Archetipo del Bivio.
Il sogno 14  e' caratterizzato della ricerca di un equilibrio verso l'Unione (ponte).
Il sogno 15 rivela  un contrasto interno e un dubbio di percorso risolto nel centro del cuore, nell'Amore.  Il sogno 14  riguardava il Cis e un incontro di M. con N/F, amici che frequenta da circa 14 anni: il sogno 15 riguarda la scuola di buddismo e un incontro di M. con il Presidente-Maestro di detta scuola, visto come vecchio-bambino - nel significato di Lao-Tzu = il saggio sempre nuovo, (maestro di Taoismo). L' incontro e' provocato da Michela (= chi e' grande come Dio? - Michele e' l'Arcangelo dell'intelligenza pratica che  guida alle scelte dell'esistenza in accordo con le possibilita' karmiche).
Nel sogno 14  i quattro componenti formano un cerchio magico-sacro, nel sogno 15  c'e' una difficolta' di comunicazione col Maestro, (non parla italiano e neanche inglese)  e solo dopo una stretta di mano di ripiego, preceduta da un tocco di  diti medi, non riuscito e imbarazzato (il medio e' il dito che nella chiromanzia si riferisce a Saturno, alla Morte, al Vecchio, ma anche alla Rinascita, a Daath, alla Coscienza), finalmente c'e' la possibilita' di uno scambio per mezzo di un' interprete giapponese, scambio poi interrotto e ripreso piu' tardi quando il bambino pronuncia qualche frase in perfetto italiano, cioe' quando il Maestro scende dal piedistallo su cui e' stato collocato. Solo verso la fine della visita si arriva all'insegnamento del Maestro-bambino:... il cuore e' il centro di tutto... e tutto dipende da esso ecc. Maurizio sa bene che Tiphereth e' il centro dell'Albero, lo sa da sempre, e se lo fa ripetere ancora una volta in sogno dal suo Vecchio-Bambino interiore, mentre si trova di passaggio nell'Albergo che lo accoglie tra una tappa e l'altra del suo Iter iniziatico, nella Stanza dell'Apprendimento, per non dimenticare il Vecchio mentre cerca il Nuovo.

Grazie. F.V.

 

 
 

Sogni Maurizio 14 e 15 - interpretazione di Natale

Non so se riuscirò, alla fine, a parlare pure del contenuto dei due sogni in oggetto. La cosa che più mi appare urgente è sottolineare ancora una volta la asetticità di cui mi appaiono rivestiti tutti i sogni di Maurizio. La mia sensazione  è che essi vengano sognati a colori (voglio dire con la stessa vivacità, plasticità, surrealità, paradossalità, stranezza, ecc. eccc. di tutti i sogni del mondo), e raccontati, invece, in bianco e nero. Come se, il nostro caro amico procedesse ad una sorta di strana censura non sul contenuto di essi (che è quello che è), ma sul loro modo di apparirgli. O ancora, come se la "forma" dei sogni venisse rapita al mondo dei sentimenti e delle passioni, per essere condotta al mondo della mente, quello fatto di pensieri desiderosi solo di chiarezza e non di empatia o simpatia. Vorrei amplificare questo concetto, perché degli strani accostamenti nascono nella mia mente mentre sto scrivendo. Un musicista scrive una canzone e per tutto il tempo della scrittura, anziché pensare al modo migliore di partorirla, pensa al modo migliore di renderla comprensibile con carta e penna; oppure, un artigiano che mentre modella un vaso pensa alla qualità della creta; e così via. Ovviamente il mio non va interpretato come un rimprovero: non avrebbe senso. E' una constatazione. Leggendo questi due sogni (come per tutti gli altri), sono stato come spinto più verso la forma, che verso il contenuto, perché alla fine, istintivamente mi accorgo che c'è più materiale di conoscenza nella forma, che non nel contenuto. Come se, Maurizio, ci offrisse, con il confezionamento del sogno, la sua interpretazione di esso. Mi sono allora posto una domanda: perché quando fa una mimata sul palcoscenico il nostro sognatore è immediato (secondo me, mimare equivale a interpretare quanto la facoltà immaginativa riesce a "creare" lì per lì, e cioè equivale a trasmettere un sogno senza "correggerlo"), mentre quando "mima" il suo sogno per iscritto offrendolo al gruppo di studio è meno immediato? Mi sono allora risposto: quando mima, usa il corpo; quando scrive il sogno, usa la mente come un censore. Queste mie impressioni introduttive nascono da un fatto importante: dopo aver letto i due sogni nell'ordine, ho come percepito, in particolare da parte di due immagini oniriche, un lamento: reclamavano un po' di anima per…animarsi un po' e danzare in questa fantastica esistenza che tutto accomuna. Pareva mi dicessero: "Ti prego, toglici di dosso questi vestiti di seriosità che sembrano il preludio del drammatico ipotetico; coloraci un poco e facci fare quattro salti fra le nuvole; cancella per qualche secondo questo strano marchio matematico, facci essere. Ed io le ho accontetate. Ho preso quella danza mortificata che Franca proponeva , e lì, davanti al cancello (fuor di metafora: oltre ogni controllo che nulla ha a che vedere con una semplice danza di vita), al ritmo di un valzer che assomiglia molto a quello di Lily, ho fatto ballare l'allegro girotondo, proprio come fanno i bambini. Ballare come i bambini e divertirsi un mondo vuol dire dargliene quattro a quel senex che vuole farla da padrone ad ogni costo, pure nei sogni e nei dopo sogni. Lo stesso poi ho fatto col piccolo maestro dei 75 anni dell'altro sogno, che altri non è che lo stesso puer di quello precedente, rivisto e corretto. Quando un vecchio si fa bambino, è molto probabile che tutto diventi spontaneo, insolito, imprevedibile. Se ci si ostina a volerlo vedere vecchio, ci rimane straniero, giapponese con assoluta mancanza di comunicabilità. Il  linguaggio dei gesti non ha bisogno di interpretazioni: nel sogno mi creo un gesto con la stessa disinvoltura con la quale durante la veglia mi creo un'intera mimata, e vorrei tradurre il gesto in altro linguaggio.
La vita è arte, è danzare il presente e scherzare col tempo. Il vecchio rincorre il passato e, in nome di questi, il futuro. Il senex ha diritto di sogni e stesure, ma il puer ha altrettanti diritti. Lo stesso la vita.     Ma i sogni di Maurizio, oltre che essere mezzi per conoscerlo e per conoscerci, sono anche gabinetto di riflessione. Il sognatore, in essi, costantemente si interroga e fa regolarmente il punto della sua situazione esistenziale. Ecco quindi come, essendo lui capo gruppo con tanto di responsabilità, si pone allo specchio e si scruta, ma per farlo proietta (nel sogno) su un altro capo gruppo che è Franca. Ma alle sue domande fatte in un sogno, risponde l'altro sogno: il suo attuale maestro gli indica il modo giusto di accostarsi alla verità: vai al centro direttamente, sii sole e tutte le ombre staranno oltre gli oggetti colpiti dai toui raggi: centrati nel cuore, in Tiphereth, il centro dei centri. Questo è il momento del sole, perché un capo gruppo non può più esser pianeta per tutto il tempo in cui rimarrà capo. Le orbite sono degli altri.  Dice bene Maurizio a se stesso nel sogno: Una sincera decisione del cuore, la sua determinazione, un suo cambiamento, hanno il potere di influire su tutto quanto il resto. L'antico adagio "volere è potere", secondo me va riferito proprio al cuore e non alla mente comunemente intesa come cervello. La mente, nel corpo è dappertutto, ed il suo motore io lo chiamo cuore: esso è il centro dei centri. Anche fisicamente il cuore è il centro motore indiscusso del corpo, il principale laboratorio alchemico  dell'individuo, il luogo in cui il Macrocosmo (Vita Universale) diventa Microcosmo (Vita Individuale altrettanto sacra quanto la prima). Qualche tempo fa, in un nostro saggio introduttivo al Kundalini Yoga dicevamo le stesse cose qui dette, e identiche stesse cose ribadiamo nel saggio "Tao & Chi":  Il Prana segue la mente;
il Chi segue la mente. Ma ricordiamolo ancora una volta: sia il cervello che la mente non stanno in un sol punto, ma  in tutto il corpo (la colonna è una propaggine del cervello ed i nervi sono una realtà unica) ed il cuore è il centro, simbolico e non, dell'uomo. Nel saggio su Kundalini dicevamo che accendendo il Chakra del cuore si é a metà dell'Opera, perché automaticamente tutti gli altri Chakra si accendono come per necessità: non è forse il sole ad accendere di luce e calore tutti gli altri pianeti, la cui vita dipende totalmente dai suoi raggi?
E cosa dice Mosé ai suoi, quando in Deteuronomio VI, 1-5  li esorta ad Amare Dio? Ascoltiamolo: "Ascolta, Israele, Il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con  tutte le tue forze…"  Mosé dice di essere totali e non frammentati, di dirigere cuore, psiche e fisico verso Dio e non altro: ogni poro della pelle, ogni capello, ogni  pensiero, ogni battito del cuore, ogni cosa va diretta verso un solo ed unico Punto. In altre parole: lo Spirito divino si precipita sui puri di cuore solo a quelle condizioni. Una forte volontà mentale o un robusto anelito del cuore, da soli non bastano. Ma questa totalità la si raggiunge solo col distacco vero dalle cose di questo mondo. Anche un mendicante attaccato al suo scatolone di cartone, suo unico bene, è impedito. Insomma, finché c'è un ego, un io, non può esserci Sé. Dio è impersonale, non ha maschere.

 

Grazie. Nat. 

 

 

 

Sogno Maurizio 14 commento Anna

Potrebbe essere una caratteristica del nome: tutti i "Maurizio" che conosco sono persone generose, ed in modo intelligente e personale.
In questo sogno Maurizio e' proteso verso gli altri "veicolandosi" attraverso la sua religione organizzata, forte della sua preparazione e maturazione. Almeno questa e' l'idea che esprime nel sogno, come fosse una missione. Ma senza sfoggio, con semplicita'.
Generosamente hai ricevuto, generosamente dai: mi sembra questo il significato del"girotondo". Dare generosamente, anche quando bisogna farlo in circostanze insolite, in luoghi fuori del comune ed inusuali, uscendo dai rigidi schemi delle abitudini (che possono diventare deleterie). Dare anche quando quelli ai quali e' rivolto il "girotondo antiorario" sembrano essere spettatori poco coscienti di quello che succede, non partecipano e restano a guardare.
Maurizio si lascia condurre da Franca in quella che sembra una danza iniziatica. Cede il passo in modo gentile e discreto. Si affida con grazia ai padroni di casa, certo e conscio della loro affidabilita'.
Io, fuori dal sogno - mi sento molto a disagio. So di non poter entrare nel girotondo ma non mi trovo in nessuna parte dentro il cancello e non voglio essere fra "i passanti e gli sconosciuti".
Cosa faro'  "da grande"?

 

Grazie. Anna.

 

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