MAURIZIO - SOGN0 NUMERO 20
del 27 Giugno 2013: "Rivoglio Maurizio"


Nella prima parte di questo sogno, pur non ricordando nulla, so di aver avuto la sensazione della presenza di Paola in maniera concreta, tangibile, effettiva. Al punto che so di essermi svegliato volontariamente per qualche istante al fine di sincerarmi che lei non fosse davvero nel letto accanto a me, e che il contenuto del sogno non fosse reale anche nel mondo ‘fisico’. Per i sogni che non ricordo, ultimamente continuo ad avere la sensazione che siano fuori della logica della vita di veglia e che, pertanto, non sempre la mente cosciente abbia la capacità di ‘tradurli’ nel suo linguaggio.

Nella seconda parte del sogno (anch’essa più complessa di quanto riesca a ricordare) io sono Paola, oppure guardo attraverso i suoi occhi, insomma vivo la sua esperienza attraverso di lei. Lei è in una grande casa ottocentesca o primi novecento, con alte volte e ampie finestre ad ogiva che lasciano intravvedere una straordinaria atmosfera esterna, sia per la luminosità notturna particolare, magica, sia perché sta cadendo la neve. E’ un po’ come se cadessero miriadi di fiocchi luminosi, e anche il cielo è di un blu speciale. Qualcuno bussa al portone di questa casa, Paola va ad aprire e vede per terra una sorta di moneta. E’ piccola, d’oro, incastonata in un materiale più scuro. La parte d’oro è un bassorilievo o, piuttosto, un calco del volto della Montessori (uguale a quello delle vecchie mille lire). Paola si accorge che chi l’ha lasciato ora sta cercando di andar via rapidamente, e capisce che si tratta proprio della stessa Maria Montessori. E’ vestita con abiti scuri ottocenteschi e una cuffia le copre il capo lasciando intravvedere dei capelli un poco brizzolati, ma non il volto. Quando si accorge che Paola l’ha notata, fa per tornare indietro verso di lei e farsi vedere. Ha dei movimenti particolari, dotati di una strana velocità, quasi scivolasse. Paola le porge la moneta come a restituirla, e afferma con decisione: “Rivoglio Maurizio!”

 

 

Interpretazione di Franca Vascellari

 

Sogno del 27 giugno 2013 (2+7+2+1+3=6 = il Bivio): ‘Rivoglio Maurizio!’

Nella prima parte di questo sogno, pur non ricordando nulla, so di aver avuto la sensazione della presenza di Paola in maniera concreta, tangibile, effettiva. Al punto che so di essermi svegliato volontariamente per qualche istante al fine di sincerarmi che lei non fosse davvero nel letto accanto a me, e che il contenuto del sogno non fosse reale anche nel mondo ‘fisico’. Per i sogni che non ricordo, ultimamente continuo ad avere la sensazione che siano fuori della logica della vita di veglia e che, pertanto, non sempre la mente cosciente abbia la capacità di ‘tradurli’ nel suo linguaggio.

Nella seconda parte del sogno (anch’essa più complessa di quanto riesca a ricordare) io sono Paola, oppure guardo attraverso i suoi occhi, insomma vivo la sua esperienza attraverso di lei.

Partendo dal presupposto che ogni immagine del sogno sia un proiezione del sognatore, e quindi una sua componente o sua specchiatura, è logico e normale che l’ ‘anima’, la donna interiore di Maurizio, prenda l’aspetto di Paola, la donna che è stata sua moglie per tanti anni, che ora è morta, e che lui vorrebbe avere ancora accanto a sé nel mondo fisico.
Non ricordare i sogni comuni potrebbe forse significare che non sono sogni tanto importanti, probabilmente sono quelli che, nell’attività onirica, corrispondono al normale flusso di pensieri e sensazioni della giornata. I sogni importanti, come certe esperienze del mondo di veglia, li ricordiamo, sono quelli che ci segnano per tutta la vita. 

 Lei è in una grande casa ottocentesca o primi novecento, con alte volte e ampie finestre ad ogiva che lasciano intravvedere una straordinaria atmosfera esterna, sia per la luminosità notturna particolare, magica, sia perché sta cadendo la neve.

E’ un po’ come se cadessero miriadi di fiocchi luminosi, e anche il cielo è di un blu speciale.

La casa in sogno simboleggia la nostra interiorità e fotografa la struttura della personalità. Una grande casa ottocentesca con alte volte e ampie finestre ecc. raffigura una personalità assai ricca, luminosa e con aperture sul magico. Tuttavia la neve, acqua gelida, rivela la cristallizzazione dell’attività sentimentale congelata dalla perdita della moglie Paola, mentre la sua luminosità nel cielo di un blu speciale ne sublima già la sofferenza e la tramuta in accettazione.

 Qualcuno bussa al portone di questa casa, Paola va ad aprire e vede per terra una sorta di moneta. E’ piccola, d’oro, incastonata in un materiale più scuro. La parte d’oro è un bassorilievo o, piuttosto, un calco del volto della Montessori (uguale a quello delle vecchie mille lire).

Bussare alla porta o al portone della casa interiore in sogno significa porsi delle domande di carattere esistenziale: chi o che cosa vuole entrare ora nella mia ‘casa’? Quale cambiamento sono io disposto ad accettare? La moneta d’oro che Paola trova in terra sembra offrire una possibilità di ‘arricchimento’. Una moneta d’oro, anche se piccola è simbolo di vera saggezza, di Conoscenza (in alchimia oro = saggezza), il volto della Monte-esso-ori che vi è inciso ci dice in sintesi quale tipo di conoscenza potrebbe essere accolta in ‘casa’: il monte è simbolo di elevazione, essu (da v-ezzo) in sardo vuol dire ‘abitudine’; ori = ricchezze; quindi il sognatore, accogliendo quella moneta in ‘casa’ potrebbe acquisire l’abitudine di arricchirsi con la via dell’ascesi, la mistica, arrivando così al ‘1000’ valore della Sephirah Daath, la Coscienza.

Paola si accorge che chi l’ha lasciato ora sta cercando di andar via rapidamente, e capisce che si tratta proprio della stessa Maria Montessori. E’ vestita con abiti scuri ottocenteschi e una cuffia le copre il capo lasciando intravvedere dei capelli un poco brizzolati, ma non il volto.

Chi ha lasciato in casa la moneta è proprio Maria Montessori (1870-1952) famosa per il suo metodo innovativo di educazione dei bambini. Essa, vestita all’antica, rappresenta, col suo volto nascosto, la componente Binah del sognatore; pedagoga, filosofa, medico, perciò guaritrice, ma soprattutto educatrice del ‘Bambino’ Maurizio.

Quando si accorge che Paola l’ha notata, fa per tornare indietro verso di lei e farsi vedere. Ha dei movimenti particolari, dotati di una strana velocità, quasi scivolasse. Paola le porge la moneta come a restituirla, e afferma con decisione: “Rivoglio Maurizio!”

I movimenti particolari, dotati di una strana velocità della Grande Madre, che sembra quasi scivolare, rivelano la sua natura misteriosa e particolarmente oscura, Essa non si impone, al massimo suggerisce, in questo caso a Paola (che è Maurizio) di prendere la ‘moneta’, ma Paola (che è Maurizio), non accetta il suo suggerimento, lo rifiuta decisamente: vuole ancora il Maurizio del passato (che è la Paola del passato).

 Grazie. F.V.

Disegno : Rivoglio Maurizio

 

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