MAURIZIO - SOGN0 NUMERO 25
del 28 Luglio 2013: "Dormire tranquillo"


Racconto a Paola di aver visto Lilly (una nostra cagnetta) in una buffa scena, somigliante a quella di un cartone animato: si muoveva velocemente sul soffitto, quasi appiattita su di esso, ma appena s’è fermata è caduta giù. Fortunatamente non s’è fatta niente! Però, al di là della scena un po’ comica, mi chiedo se non scappasse così velocemente per colpa degli altri cani, e se è davvero in pericolo. Sono preoccupato in proposito. Paola sente tutto ciò ma è poco attenta, mi ascolta a metà. E’ presa da un lavoro per il quale le dovrebbero essere utili gli occhiali. Ne vedo un paio nel lavandino, nel foro dello scarico, hanno la montatura gialla – sono del tipo standard dal prezzo contenuto. Il rubinetto dell’acqua è aperto perché Paola l’ha dimenticato così, e questa scorre a tratti sporca, con residui di terra, forse perché ormai pesca dal fondo dell’autoclave. Recupero gli occhiali e glieli porto, ma l’avverto che una delle lenti è molto rigata, con graffi taglienti, e per pulirla rischia di ferirsi la mano. Mi dice che già lo sa. Vado per darglieli ma non me li trovo più e non mi ricordo dove li ho lasciati. Paola desidera guardare in tv qualcosa, ma è inserito un video registrato e fatichiamo a capire se stiamo vedendo il programma in diretta oppure il video. Ci sono delle immagini di Joe, il marito di Allison Dubois nella serie televisiva “Medium”. Mi sdraio sul letto e sono felice che Paola mi sia vicina. Mi metto quasi completamente dal suo lato del letto. Anzi, pur sapendo che è lì e sfiorandola, sentendola accanto, non riesco bene a capire come si sia messa, visto il poco spazio che le ho lasciato. Sento comunque di poter finalmente dormire tranquillo dopo tanto tempo, con un senso di profondo abbandono, mentre lei è qui, sveglia e presente. Mi chiedo come mai non rievoco e racconto più spesso l’episodio di quando, durante la cerimonia funebre, mi resi conto da suoi lievi movimenti che era viva, così da salvarla! Veramente fu un miracolo, compreso il fatto di accorgermene al momento giusto, con un tempismo perfetto, prima che fosse inumata o qualcosa di simile! Sono certissimo che questo fatto sia avvenuto veramente ma, pur sforzandomi, non posso proprio ricordare quando, a contestualizzarlo. Non importa, la cosa che conta è che lei sia qui. Gradualmente, però, mi sveglio e capisco che sto sognando. Sento delle vibrazioni al plesso solare e cerco di rientrare nel sogno (o nell’altra dimensione) ma non ci riesco: oramai sono sveglio nel corpo fisico.

 

Sogno Maurizio 25 int. di Franca Vascellari
Dormire tranquillo
28 luglio 2013
(2+8+2+1+3 = 16 = 6+1= 7 = il Carro = saper gestire la propria vita)

Racconto a Paola di aver visto Lilly (una nostra cagnetta) in una buffa scena, somigliante a quella di un cartone animato: si muoveva velocemente sul soffitto, quasi appiattita su di esso, ma appena s’è fermata è caduta giù. Fortunatamente non s’è fatta niente! Però, al di là della scena un po’ comica, mi chiedo se non scappasse così velocemente per colpa degli altri cani, e se è davvero in pericolo. Sono preoccupato in proposito. Paola sente tutto ciò ma è poco attenta, mi ascolta a metà.

Partendo dal presupposto che nel sogno tutto, cioè fatti, personaggi e ambienti, e ovviamente dialoghi, sentimenti e pensieri, non sono altro che proiezioni dello stesso sognatore, anche Lilly, la cagnolina qui descritta nella buffa scena da cartone animato, che corre sul soffitto e che, appena ferma, cade giù, non può che essere  l’esternazione onirica di una componente mauriziana, legata alla simbologia della cagnetta = ‘piccolo’ cane, che può essere omologato all’amicizia, alla fedeltà, alla lealtà, alla protezione, ecc. e al significato di Lilly, possibile diminutivo di Liala (= in arabo ‘notte’) o di Elisabetta (= in ebraico da shabath = ‘riposo’ di Dio). Dunque il ‘Maurizio Lillyco’ (= la sua fedeltà e lealtà ora a riposo-oscurata) fuggendo da un qualche pericolo, forse da altri cani, cerca di camminare sul soffitto (= arrampicarsi sui muri, addirittura a testa in giù), cioè cerca di fare ‘l’impossibile’ per essere se stesso, ma si ferma e cade, però fortunatamente senza farsi alcun male. Maurizio, il sognatore racconta la buffa scena a Paola, la sua controparte femminile interiore, che ovviamente corrisponde alla sua metà; però Paola lo ascolta solo a metà, quindi per ora solo ¼ di Maurizio prende atto del racconto, pertanto tutta la faccenda risulta un pò comica (che genera allegria) e non importante.

E’ presa da un lavoro per il quale le dovrebbero essere utili gli occhiali. Ne vedo un paio nel lavandino, nel foro dello scarico, hanno la montatura gialla – sono del tipo standard dal prezzo contenuto. Il rubinetto dell’acqua è aperto perché Paola l’ha dimenticato così, e questa scorre a tratti sporca, con residui di terra, forse perché ormai pesca dal fondo dell’autoclave. Recupero gli occhiali e glieli porto, ma l’avverto che una delle lenti è molto rigata, con graffi taglienti, e per pulirla rischia di ferirsi la mano. Mi dice che già lo sa. Vado per darglieli ma non me li trovo più e non mi ricordo dove li ho lasciati.

In realtà Paola è presa da altro. Quando una persona non riesce a vedere lontano in una situazione, nel suo complesso, si dice che è ‘miope’; quando invece della situazione le sfuggono i particolari, si dice che è ‘presbite’, ed ha bisogno degli occhiali per vedere bene da vicino. Ma gli occhiali di Paola, con montatura gialla (= colore della saggezza) sono di tipo standard (normali, modesti); si trovano nell’acquaio, cioè sono stati bagnati dall’acqua di tanto sentimento, però ora quest’acqua è diventata terrosa (intrisa di terrestrità, di praticità) e ormai sta anche per finire, difatti è del fondo dell’autoclave (l’autoclave è un impianto il cui sistema serve a far aumentare la pressione dell’acqua). In ogni modo Maurizio recupera gli occhiali, ed ecco che ne nota un inconveniente: gli occhiali hanno una lente rigata e con graffi taglienti, maneggiarli senza precauzione è pericoloso, Paola gli dice che lo sa e gli occhiali svaniscono dal sogno e anche dal ricordo.

Gli occhiali per vedere i particolari ‘della situazione’ non occorrono più, nè a Maurizio, nè a Paola; al momento, per entrambi, è meglio vedere le cose nel loro complesso, senza volersi addentrare troppo nei particolari.

Paola desidera guardare in tv qualcosa, ma è inserito un video registrato e fatichiamo a capire se stiamo vedendo il programma in diretta oppure il video. Ci sono delle immagini di Joe, il marito di Allison Dubois nella serie televisiva “Medium”.  

Guardare lo schermo della tv in sogno, come già detto altre volte, significa porre l’attenzione sullo schermo della propria mente per vederci quello che si vuole studiare e con-prendere. Da Joe (= Giuseppe = che aggiunge) ricaviamo che il sognatore, e la sua controparte femminile in particolare,  desiderano un  ‘arricchimento’ di tipo mentale; da Allison (= Elisabetta = riposo di Dio) Du-bois (= del bosco, del legno, cioè dell’Albero) ricaviamo che tale arricchimento sul piano della Comprensione (il capire) gli può arrivare dal ‘Riposo di Dio dell’Albero’, cioè dal porre l’attenzione sulla Grande Madre (Binah), affinché faccia da Medium tra la personalità, Maurizio-Paola, Malkuth, e la Divinità Stessa, Keter.

Mi sdraio sul letto e sono felice che Paola mi sia vicina. Mi metto quasi completamente dal suo lato del letto. Anzi, pur sapendo che è lì e sfiorandola, sentendola accanto, non riesco bene a capire come si sia messa, visto il poco spazio che le ho lasciato. Sento comunque di poter finalmente dormire tranquillo dopo tanto tempo, con un senso di profondo abbandono, mentre lei è qui, sveglia e presente.

Aver una felice coscienza della vicinanza di Paola sveglia e presente nel letto, la parte più intima della ‘casa’ ( che, come detto altre volte, in sogno rappresenta la struttura della personalità), significa che il sognatore finalmente può dormire tranquillo, cioè ‘riposare’ in Dio: Lilly ed Allison hanno svolto bene la loro funzione ed ora, dopo tanti affanni, un giusto  riposo, che è poi un profondo abbandono, lo prepara al nuovo giorno, alla vita che lo attende con ulteriori esperienze, quelle che gli spetteranno. E Paola gli è intimamente vicina, anche se ora occupa minor spazio di quanto ne occupasse prima.

Mi chiedo come mai non rievoco e racconto più spesso l’episodio di quando, durante la cerimonia funebre, mi resi conto da suoi lievi movimenti che era viva, così da salvarla! Veramente fu un miracolo, compreso il fatto di accorgermene al momento giusto, con un tempismo perfetto, prima che fosse inumata o qualcosa di simile! Sono certissimo che questo fatto sia avvenuto veramente ma, pur sforzandomi, non posso proprio ricordare quando, a contestualizzarlo.Non importa, la cosa che conta è che lei sia qui. Gradualmente, però, mi sveglio e capisco che sto sognando. Sento delle vibrazioni al plesso solare e cerco di rientrare nel sogno (o nell’altra dimensione) ma non ci riesco: oramai sono sveglio nel corpo fisico.

Il sognatore però, constatando che ora ha lasciato a Paola poco spazio, si sente  quasi in colpa, così ri-evoca un episodio-miracolo, con molte probabilità inconsciamente ardentemente desiderato: il ritorno di Paola in vita al momento della cerimonia funebre, una resurrezione che sa avvenuta, ma che però non riesce a ri-cordare (col cuore); ma poi, nella consapevolezza della vicinanza di Paola nel letto, egli finalmente accetta la realtà così com’è, e, placate le vibrazioni del plesso solare, calmati i centri Hod e Netzach, relativi al piano astrale, si risveglia alla realtà della vita fisica, Malkuth.

Grazie. F.V.

 

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