Ho
appena finito una seduta terapeutica con agopuntura o moxa per curare
una signora che assomiglia un po’ a Milena, la nostra amica di
Firenze. Con me c’è anche Paola ed è molto serena. Improvvisamente
manifesto, così, per caso, un potere telecinetico: tenendo con la mano
sinistra una catenina della signora, alla quale è appeso un pendente di
ambra, con la destra produco una corrente energetica, una specie di
‘vento’ che riesce a spingere il monile fino a sollevarlo ad
un’angolazione di novanta gradi. Sono veramente sorpreso che sia così
facile; è un fenomeno talmente chiaro e incontrovertibile che potrei
persino mostrarlo agli scienziati scettici del “CICAP”, così da
fornire una prova – ove fossero veramente disposti ad andare al di là
dei loro preconcetti - della veridicità del cosiddetto ‘paranormale’.
Realizziamo anche che la terapia appena conclusa, poiché ora possiedo
questo inatteso potere, sarà stata presumibilmente più efficace, molto
al di là delle normali aspettative. Ripeto l’esperimento telecinetico
più volte e ci riesco con naturalezza, anche se ogni volta mi chiedo se
il potere c’è ancora, se non è svanito improvvisamente com’è
venuto. Non so in che modo ma, intenzionati a capire di più sulla
natura dell’evento, chiediamo lumi ai Maestri del Cerchio Firenze 77 e
otteniamo da loro una risposta forse via computer o via Internet: è una
breve frase scritta, probabilmente di Francois, che assicura trattarsi
di un fenomeno bello e positivo; anzi, sono stati i Maestri stessi a
produrlo per iniziare a utilizzarmi come tramite. Sono molto felice e
orgoglioso di questo e penso che le mie specifiche facoltà
‘medianiche’ saranno probabilmente orientate soprattutto alla
guarigione. Nel frattempo qualcuno mi sottoporrà davvero ad una
verifica ‘scientifica’: seguo un signore alto all’interno di un
appartamento. Non ricordo esattamente, ma questo signore forse è uno
sperimentatore egli stesso, oppure mi aiuterà a prepararmi ad un esame
effettuato da altri.
Mi sveglio e quasi
immediatamente mi rendo conto che è il 7 novembre 2001: se il carissimo
amico Roberto, il medium del Cerchio Firenze, fosse ancora in vita, sarebbe il giorno
del suo compleanno. Ripensando al sogno, inoltre, mi accorgo che
l’appartamento nel quale sono entrato con l’uomo alto è quello del
portiere della casa di mia madre all’epoca in cui ero bambino: giocavo
lì spesso insieme a suo figlio. Più in là nella giornata mi viene in
mente che il cognome del portiere di allora è lo
stesso di Paola C., la nostra amica buddhista presente in alcuni dei
sogni da me portati al ‘gruppo onirico’.
Sogno
Maurizio - interpretazione di Franca
Come
gia’ detto da Natale nel suo commento al sogno di Maurizio 7 , il
sogno 8 da’ origine ad un nuovo ciclo, ad un nuovo mo(vi)mento, ma ad
un’ottava superiore, v. l’esagramma n. 64 dell’I Ching, “Prima
del Compimento” che ricomincia l’opera. Il sognatore qui si scopre
“guaritore” di una donna che somiglia a Milena (= la buona),
un’amica che vive a Firenze (= la citta’ che fiorisce). Se in
passato egli aveva gia’ praticato l’agopuntura o
la moxa con successo, ora c’e qualcosa di nuovo, un fenomeno di
“telecinesi” che fa salire di 90 gradi un monile d’ambra appeso ad
una catenina, tenuto con la sinistra mentre la destra attiva la
corrente. L’ambra e’ una pietra di origine fossile di colore dorato,
luminosa, profumata, da essa si ricava un olio terapeutico, con
qualita’ antispasmodiche. Innalzare
di 90 gradi il monile d’ambra significa
riuscire a potenziare le proprie forze di guarigione (tutti siamo
guaritori in potenza, di noi stessi e degli altri, ma spesso preferiamo
ammalarci per punire noi stessi o gli altri o per compatirci o farci
compatire) ma qui il sognatore, assicuratosi della possibile
ripetitivita’ del fenomeno, vorrebbe poterlo mostrare agli scienziati
del “CICAP”; anagrammando tale sigla possiamo ricavarela parola
“picca”= arma = asta di legno con punta in ferro oppure picca nel
significato di puntiglio, oppure nel significato di “rispondere
picche” a chi non crede ai fenomeni paranormali, come rivincita in una
battaglia rimasta in sospeso in passato con una parte di se stesso. Poi
il sognatore con le sue componenti femminili, Paola serena e Milena
guarita, chiede “lumi ai Maestri del Cerchio Firenze 77” come a dire
si concentra in Tiphereth (= sulla fioritura del secondo 7 dell’Albero cabalistico) e ottiene una risposta
da Francois (= Franco, sincero
o liberato, relativo a Daath): il fenomeno e’ “bello” (relativo a
Tiphereth) e positivo ed e’ stato prodotto dagli stessi Maestri per
intensificare il Servizio di Maurizio (sappiamo tutti che l’astrale
superiore e’ il “Luogo” del Servizio).
Compare poi un altro personaggio “alto” che Maurizio segue in un
appartamento (luogo interiore, appartato) ove verra’ sottoposto ad una
prova scientifica o ad un esame; il personaggio e’ lui stesso uno
sperimentatore o forse un insegnante (probabilmente una Guida): non
possiamo che attribuire a questo Personaggio, Maestro o Guida che la
Sephirah Daath, quella che si sviluppa oltre Tiphereth, la Sephirah
della Coscienza o del Terzo Occhio.
Infine abbiamo il commento di Maurizio da sveglio: “mi rendo conto che
e’ il 7/11/2001 ecc.” egli si ri-corda che e’ il giorno del
compleanno dell’amico defunto Roberto, medium del Cerchio 77 e
che l’appartamento in cui e’ entrato con la Guida e’ lo stesso in
cui giocava da bambino: quello del portiere della casa della madre e che
il cognome del portiere e’ lo stesso di Paola C., capogruppo buddista
(a cui abbiamo gia’ altre volte attribuito la simbologia della
componente intuitiva del sognatore). Questa ultima parte del racconto ci
fa pensare che Maurizio, identificandosi con
Roberto si e’ fatto un regalo di compleanno: si e’ regalato
un bel sogno e una buona (v. il significato di Milena) dose di fiducia
nelle sue capacita’ di guarigione e di sintesi tra i frutti del
passato (tecniche di agopuntura, conoscenze del Cerchio 77)
e il presente-futuro (pratica buddista). Se in passato (da
bambino) era affidato alle cure del Portiere (Yesod) della Casa di sua
Madre (Malkuth), ora, avendo sviluppato Tiphereth,
puo’ seguire la Guida in Daath, come se il dono di comple-anno
(crescita nel sogno) gli aprisse il canale della colonna centrale
dell’Albero.
Grazie. F.V.
Sogno di Maurizio
- Interpretazione di Natale
Agopuntura
(terapia), signora che assomiglia a Milena fiorentina, potere
telecinetico, mani, catenina, paranormale, CICAP, Maestri Cerchio
Firenze 77, signore alto, Francois, Roberto, compleanno, appartamento
portiere, Maurizio Bambino, Paola C. amica buddista.
Questi sono gli elementi attorno a cui ruota il sogno. Diamo uno sguardo
alle singole componenti. La terapia tramite agopuntura:
"allineati lungo il percorso di ciascun meridiano ci sono i (365)
punti vitali dell'agopuntura" (Nei Ching - Canone di medicina
interna dell'imperatore giallo
Mediterranee, pag 142). I
Meridiani sono "percorsi d'energia". Milena
vuol dire "di animo buono, benigna", è sinonimo di clementina.
Paola, la compagna di
Maurizio, a volte mi dà la sensazione che, più che l'anima dello
stesso, più che la sua controparte femminile, rappresenti un Angelo
Custode. Telecinesi è un
fenomeno che consiste nel muovere oggetti senza agire fisicamente. Le mani
fanno pensare al dare, al prendere, al tatto, al saluto, al lavoro,
al tenere, al lasciare, ecc. La catenina,
ci suggerisce un piccolo legame, un ornamento, un collare, ecc. Il Paranormale,
ci riporta invece allo straordinario, all'insolito, allo sbalorditivo,
al non scientifico, ecc. La CICAP è
un'associazione che tende a smascherare fenomeni pseudo paranormali
posti in essere da imbroglioni. I Maestri
del Cerchio 77 sono Entità
guida che impartiscono insegnamenti attraverso dei medium. Quanto
a Francois e Roberto credo si
tratti appunto di medium di detto Cerchio. Il Compleanno
ci riporta ovviamente alla ricorrenza ed alla nascita. L'appartamento
del portiere ci indica il
luogo della non guardia (il portiere presta servizio in
"guardiola", ma vive normalmente nel suo appartamento). Maurtizio
bambino indica, il puer del sognatore, la sua infanzia, il suo
essere figlio e bambino più che uomo, il suo giocare, il sentimento, la
non razionalità. Della Madre
diremo solo: "terra" d'origine, genitrice, cibo
primario, femminile assoluto, amica-nemica (secondo l'ottica di M. Klein),
il totalizzante, il divorante, l'amore, lo yin della casa, ecc. Infine,
Paola C., l' amica buddista, rappresenta la sua dimensione
religiosa, la spiritualità in genere.
E cerchiamo ora di capirci qualcosa. Questo sogno sembra un vero
e proprio inventario del sognatore. Come se egli avesse deciso di fare
un elenco di tutto ciò che, dalla sua fanciullezza ad oggi, abbia
rappresentato per lui un pecorso
di ricerca, che in ultima analisi può benissimo essere paragonato ad
una terapia tendente a far conseguire la saggezza e a far circolare nei
vari veicoli dell'uomo l'energia propria di ognuno di essi. Le ultime
due componenti del sogno (Paola C. e Maurizio bambino) si toccano quasi,
come a voler sottolineare che, l'attuale momento di ricerca del nostro
amico è ricco di analogie col suo periodo di giochi infantili in casa
del portiere dell'edificio ove abitava la madre. Forse Maurizio, li, per
la prima volta, ebbe una svolta decisiva della sua vita. In quel luogo
visse forse il suo primo satori, capì qualcosa di fondamentale, che in
questo momento buddista della sua vita riscopre nell'approfondimento
della dottrina del Buddha, vista attraverso gli occhi del suo maestro
Nichiren Daishonin. Forse scoprì qualcosa di simile alla compassione
buddista, e ce la vuole raccontare attraverso l'immagine della
"seduta terapeutica per curare una signora che assomiglia a
Milena" (è forse la madre, che sente un po' lontana - a Firenze -
alla quale ha praticato l'agopuntura in passato, e verso la quale, tanti
anni fa, presso la casa del portiere, fra un gioco e l'altro, sentì di
dover dirigere tutti gli affetti che, come una terapia classica e
sottile, le avrebbero sicuramente alleviato le ferite che ogni madre,
per il solo fatto di essere genitrice, si porta appresso fra le pieghe
dell'amore incondizionato verso la creatura). E forse, il potere
cinetico del sognatore può essere visto come un tentativo di curare a
distanza la persona che assomiglia a Milena, la persona di animo buono,
che per eccellenza potrebbe essere la madre. Tornando alla tesi
dell'inventario, sicuramente Maurizio è sempre stato attratto dal
paranormale (forse pe qualche esperienza sua personale, o forse perché
di persona ha assistito a qualche insolita manifestazione). Questa
attrazione viene da lui stesso dichiarata indirettamente nel momento in
cui ci ha raccontato di aver partecipato a riunioni del Cerchio 77. Ma
il momento telecinetico del sogno fa pensare anche ai cosiddetti poteri,
che prima o poi si manifesteranno al ricercatore che con serietà ha
lavorato per anni su se stesso. Maurizio sembra attratto da essi, anzi
si lascia catturare. Riesce a produrre un 'vento' che
solleva il monile. Ma da un altro punto di vista, tale 'giochino'
potrebbe far pensare alla cura a distanza vera e propria che Maurizio
intende portare alla "signora che assomiglia un po' a Milena":
egli desidera con tutta la sua interiorità (forze sottili) togliere da
una certa "schiavitù" tale persona,e per dire tutto questo,
le toglie un simbolo di particolare schiavitù, una catenina, che potrebbe rappresentare l'attaccamento alle cose vane
del mondo, oppure una superficialità incurabile. Ma da un altro punto
di vista, l'ambra appesa alla collanina vuole significare che anche le
cose di poco conto od ornamentali possono essere portatrici di 'cose
sottili': l'ambra può essere usata sia per scopi ornamentali che per
produrre 'elettricità' strofinandola.
Ogni cosa, bella o brutta che sia, piccola o grande, utile o inutile, ha
al suo interno la Vita ed una sua particolare "forma" di
manifestazione. Ogni cosa ha i suoi talenti, una sostanza, una
"utilità" che sta sempre dietro alle apparenze. Il sogno
procede con CICAP e verifica del potere appena acquisito. Se Maurizio ha
nutrito attrazione verso il paranormale, ha nutrito anche certa
antipatia verso i preconcetti di questa organizzazione scientifica che
fa d'ogni erba un fascio. Questa parte del sogno ricorda tanto (nella
sostanza più che nella forma) le invettive di Paracelso contro i medici
del suo tempo, accusati dal "filosofo" di ciarlataneria e di
ignoranza: scrivono sulle boccette - diceva
più o meno il nostro alchimista -
altisonanti nomi latini per confondere il popolino, anziché
riportare i nomi volgari dei medicinali: aglio, cipolla, gramigna, ecc.
Sono ignoranti - continua - perché tengono gli occhi a terra
soffermandosi sui sintomi, e non scoprono mai le cause poiché non
alzano lo sguardo al cielo. Era un modo per richiamare l'attenzione sia
verso le configurazioni astrali, sia verso le parallele configurazioni
psichiche, il cielo interiore. Jung, che ha capito la profondità dei
suoi scritti, gli ha dedicato qualche saggio, e ne ha sicuramente tratto
degli spunti per mettere a punto la sua "Psicologia
Analitica". Maurizio dice le stesse cose di Paracelso, con meno
enfasi, in modo più pacato e ragionato. Forse ha trovato dei
collegamenti fra il mondo della medianità del Cerchio 77 ed il mondo
sottile del buddismo? Oppure comincia davvero a chiedersi se ogni uomo
non abbia già scritta tutta la sua "parte", e se non gli
rimane solo il "modo" con cui recitarla. Comincia a pensare a
"reali" presenze sottili che passo passo guidano ognuno di noi
(angelo custode, spirito guida, demone). Siamo tutti strumento
dell'Altissimo (Una sorta di Dio immanente e trascendente) per la
realizzazione del piano divino? Occorre davvero immaginare un Dio
personale perché l'Amore possa fluire liberamente attraverso la
fittissima ed eterna rete che da sempre ha tenuto unito l'Universo? O
non è piuttosto Amore il
nome di tale Dio? Questa fitta rete su cui un tempo (età dell'oro
mitica?) scorreva liberamente la Vita, è stata interrotta in diversi
punti dall'ignoranza-egoismo, e forse noi uomini, con i nostri soli
mezzi non possiamo ripristinarne i percorsi? E' questo che chiama in
causa sottili presenze di cui noi siamo tramite? Io personalmente, pur
non rigettando questa tesi, sono più incline a pensare che ogni essere
vivente debba avere la sua volontà, debba farsela attraverso la
comprensione. Possiamo solo immaginare fino ad un certo punto la
grandezza di Dio. La Sua parte immanente è lì in ogni cosa sotto forma
di impalpabile Vita Universale, ma il Suo aspetto trascendente è al di
là di ogni nostra immaginazione. Questo volto nascosto di Dio va
rispettato, nel senso che sarebbe puerile cercare di sondarne le
fattezze(?), e che invece sarebbe molto più opportuno abbassare lo
sguardo davanti alla impossibilità di persino parlarne. Tacere. Non
dire niente. Perché qualunque pensiero possa essere espresso in merito
sarebbe parziale, soggettivo, egoico, e potrebbe scatenare la
suscettibilità di altri pensatori. Le guerre di religione nascono
proprio dagli assurdi pensieri divergenti su un Dio inesprimibile. E'
triste ma è così. Ma torniamo al sogno. "Seguo un signore alto
all'interno di un appartamento". Maurizio entra in se stesso per
l'ennesima volta per una verifica del suo potere. Il signore alto non può
che essere il suo osservatore, la Chiara Luce della consapevolezza, il
Buddha, il Cristo, il Krisna,…La posta in gioco è l'ulteriore
allargamento di coscienza, perché laddove c'è un potere, c'è un cuore
aperto in espansione, una
compassione che sta riparando qualche maglia della grande rete, dei
"meridiani" (taoisticamente intesi) del mondo.
Il maggior difetto di certa parte di scienza è il voler
attribuire cause limitate ad eventi che, facendo parte di un Uni-verso,
non possono essere osservati al microscopio. Tutto è interdipendente.
Una malattia alla mano fa soffrire l'intero corpo e non solo l'arto in
questione. Quanto alla figura del portiere, di cui si è già detto
qualcosa, possiamo aggiungere che essa fa pensare ad un momento
particolare di ricerca: il sognatore vive un intenso periodo di acuta
osservazione di sé: osservare ciò che entra ed esce dalla mente, con
distacco ma con massima attenzione, equivale a svolgere funzione di
portierato a favore della
propra psiche, della propria anima, vista come un edificio in cui hanno
sede tutti gli avvenimenti spazio-temporali e non, che all'interno di sé
riserva luoghi per il solo gioco, luoghi per la sola innocenza. La
figura di Paola C. è un sicuro punto di riferimento in tale lavoro,
infatti, nei sogni di Maurizio è sempre presente, o quasi. Ecco che,
riprendendo la tesi dell'inventario, il sognatore ha proprio elencato
tutte le cose importanti della sua vita-ricerca, chiudendo la ricca
elencazione col buddismo. Il cerchio sembra chiuso, ma non è così:
esso rimane sempre aperto, perché nell'attimo in cui "il
serpente" sta per mordere la sua coda, accade una modulazione, e la
spirale riprende a girare un po’ più in alto. Ed eccoci alla giostra.
Quella di colui che si cerca non prevede soste e si espande sempre più
nelle quattro direzioni andando sempre più in alto ( alto che spinge
sempre più in giù il basso), e allargando sempre più le sue
circonferenze spiralate.
Grazie. Nat
|