Sogno di M.Grazia


Mi trovo in un paese di montagna e voglio affittare una piccola casa in cima ad essa. Mi incammino, e noto che li intorno, c’è molta neve, la guardo e so che è morbida .  Salgo con facilità in cima alla montagna; e … mi sento serena .
Trovo una casetta; entro, e noto che è tutta da ristrutturare . Vi trovo oggetti  e mobili smontati che devono ancora essere recuperati; incaricate di questo vedo due donne che prendono cose, ma non tutte, forse solo quelle che pensano possano servire al vecchio proprietario; mentre altre  cose probabilmente  le lasceranno .C’e’ un materasso macchiato ( penso che verrà lasciato) e dico tra me che quella sara’ la prima cosa che gettero’. Vi sono pezzi di mobili di grandissimo valore, io spero che le donne non ne capiscano il valore reale e che li lascino nella casa,  cosi’ potro’ usufruire di quei piccoli tesori antichi . Poi vedo delle mattonelle disegnate molto belle, ne prendo una (lo faccio di nascosto), vi e’ raffigurato un uccello che spicca il volo; la pulisco dalla terra e la nascondo in casa per tenerla con me .Camminando nella casa vedo un pezzo di un mobile che sembra un quadro: raffigura la Madonna con il bimbo con intorno fiori colorati, mi piace molto. Esco e discendo la montagna, affondando le gambe nella neve e lasciando profonde orme (forse tre); stranamente non sento freddo, la discesa e’ rapida ma non provo nessun senso di  pericolo, probabilmente perché discendo con accortezza . A meta’ della  montagna incontro un uomo, lo bacio con tanta passione,  so che  quello e’ il mio uomo;  gli chiedo di comprarmi delle candele per la casa, lui risponde che e’ difficile trovarle; gli dico che se ne  trovera’, le divideremo a meta’ e le disporremo in tutti i luoghi della casa, cosi’ avremo tanta luce .Il sogno termina con l’immagine della casa con tutte le candele accese .

Grazie
   Maria Grazia

 


 

 

Sogno M. Grazia - interpretazione di  Franca Vascellari

La montagna, come gia’ e’ stato detto altre volte,  simboleggia il desiderio di  elevazione, di miglioramento; “voler affittare una piccola casa in montagna”  indica l’esigenza della sognatrice di poter contare su un rifugio sereno e intimo ove stare tranquilla per potersi conoscere; questo luogo M.Grazia lo vuole per ora solo “affittare” non ne desidera ancora il possesso duraturo (ricordiamo  l’esigenza di  Abramo in Gn. 23, 1-16 di “acquistare” il campo di Efron con la Caverna di Macpela, prima proprieta’ nella Terra Promessa)  perche’ essa ancora non e’ sicura delle  “forze” necessarie alla possibilita’ di progredire nel campo della ricerca, tuttavia  percorre il sentiero che conduce a questa casa. “C’e tanta neve”:  l’acqua del sentimento e’ ancora gelata , ma la neve e’ morbida e probabilmente si sciogliera’ presto (permettendo alla “sua” terra di produrre piante e fiori). Poi  la sognatrice trova la casa desiderata: questo e’ il primo passo molto positivo, ma “nota che e’ tutta da ristrutturare” cio’ vuol dire che c’e’ molto da lavorare per renderla agibile. Gli oggetti e mobili smontati e da recuperare sono suoi attributi, abitudini e qualita’ da ricostruire; le due donne le sue componenti astro-mentali  che conservano il “vecchio” (della stessa M. Grazia vecchia, ora pero’ riconosciuta come “proprietaria”); quelle cose vecchie vanno portate via, altre dovranno essere lasciate, ma il “materasso macchiato” ( simbolo della sofferenza relativa al matrimonio finito, la sognatrice e’ vedova) quello deve essere gettato, perdonato e dimenticato. Ma ci sono pure “mobili di grandissimo valore”=  c’ e’ del buono in quel “vecchio” e quello deve essere recuperato, conservato anche nel cambiamento e di questo “buono” verra’ fatto buon uso (“cosi’ potro’ usufruire di quei piccoli tesori antichi”). M. Grazia scorge poi tra alcune mattonelle disegnate (quadri del passato) una mattonella particolare: rappresenta un uccello che sta per spiccare il volo: dunque anche in passato c’era, ma nascosto, questo desiderio di “volare”, di innalzarsi al di sopra della terrestrita’ questa necessita’ di “aria pura” e di “cielo” ma ancora non ha il coraggio di confessarlo, nemmeno a se stessa  (“la nascondo in casa per tenerla con me”). Un altro quadro invece viene molto ammirato, quello della Madonna col bimbo e i fiori, e qui non c’e’ nascondimento o timore: “mi piace molto”, nessuno glielo potra’ occultare o portar via: e’ la sua “Maternita”, la sua capacita’ di avere il Figlio sia sul fisico che sul sottile.
Poi inizia la “discesa”, il ritorno al “pianoterra”, alla realta’ della neve alta in cui M.Grazia lascia  “profonde orme”: in quell’acqua congelata, nel suo mondo sentimentale  ancora raffreddato, ci sono tracce profonde, segni  pesanti  (forse tre) = per tre volte essa e’ stata segnata nel suo vissuto, ma ormai il piu’ e’ passato, la discesa e’ ripida ( nel sogno e’ scritto “rapida” = desiderio di accelerare il processo) e non prova senso di pericolo, per la prudenza ormai acquisita. A meta’ percorso ecco l’incontro importante, l’incontro con “il suo uomo”: se la sognatrice puo’ davvero incontrare il suo “Animus”, la sua controparte spirituale, e  mantenersi in contatto con Lui,  riuscira’ ad illuminare la  “casa” con tutte le candele necessarie che sicuramente Lui sapra’ “trovare” ed avra’ finalmente pace, affetto, sicurezza e calore, e tutto cio’ di cui ha necessita’ per tutta la sua vita e oltre.

Grazie. F.V.

 

 


Sogno di Maria Grazia  – fantasticherie interpretative di Maurizio

Il sogno esprime il desiderio di rasserenamento e di rinnovamento della sognatrice: vuole elevarsi al di sopra delle circostanze contingenti e legate al passato, stabilendo la sua abitazione, cioè la sua nuova configurazione psichica, la sua nuova maturità, in un luogo alto, emergente. La neve copre, occulta, pacifica: la realtà, sia pure ‘fredda’ e con qualche insidia, è ora vissuta come ‘morbida’, i lati più duri sembrano ormai superati o superabili. La casetta da ristrutturare partecipa di ambedue gli aspetti della situazione attuale di Maria Grazia: da un lato la nuova possibilità di vita, dall’altra la necessità di ristrutturare e di discriminare quello che può ancora essere di valore distinguendolo da ciò che non lo è più. Il ‘vecchio proprietario’ è il passato stesso, e le due donne “che prendono cose” ricordano le Parche, le divinità del destino, del fato. Uno dei pensieri della sognatrice è quello di riuscire a ‘gabbare’ il karma, il destino, il tempo, sperando che questo tralasci le cose importanti, quelle ancora da utilizzare o mettere a frutto. La tendenza delle Parche, secondo lei, è quella di lasciarci, dopo le vicissitudini cui ci sottopongono, soltanto dei ‘materassi macchiati’, simboli delle preoccupazioni, degli eventi logoranti in cui non siamo stati capaci di raggiungere una vera serenità interiore. Questa visione del destino non è del tutto corretta, in quanto il karma non è una legge cieca e senza senso che dobbiamo cercare di eludere: piuttosto da essa, dalla Legge di causa ed effetto, possiamo imparare molto. Tuttavia, nella fase attuale di Maria Grazia, pur essendo quel ‘fare di nascosto’ non in linea con il vero senso del karma, possiamo leggervi l’inizio di una ricerca nel profondo, nell’interiorità, nel lato ‘nascosto’ e occulto della vita, e questo è lodevole e importante. La sognatrice rinviene due simboli rivelatori di questa ricerca: uno raffigurante il volo, lo slancio liberatorio, la capacità di sollevarsi oltre le contingenze, l’inizio del cammino di autoconoscenza; l’altro è l’archetipo stesso della femminilità, nei suoi aspetti sia generativi, il bimbo e i fiori, che sacrali e interiori: l’immagine religiosa. Generalmente la Grande Madre, Iside, allude alla Verità Occulta, al profondo significato della vita, e alla sognatrice “piace molto”. La sicurezza che Maria Grazia comincia a sentire dentro di sé è talmente salda da non essere scossa neppure dalla ‘discesa’ dalle zone più spirituali, ideali e immaginative verso la realtà ordinaria; non sente il pericolo, non avverte il freddo, le sue orme sono profonde e, anche nel numero, testimoniano il lavoro a tutto campo che sta facendo su se stessa: tre come le componenti dell’uomo, corpo, anima e spirito. Il bacio con la controparte maschile, la ricerca – sia pure difficile – degli strumenti di luce, la condivisione e l’epilogo suggestivo dipingono un momento di integrazione profonda che, per la nostra amica, sembra farsi sempre più vicino.

 

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