Sogno del 24/07/2001 di NATALE


Luogo: Scuola media superiore – esterno

Un cavallo da corsa, bellissimo, senza essere cercato, viene da noi (io, mia moglie Franca, mio fratello Salvo). Decidiamo di portarlo ad una corsa cittadina, tipo Palio. Il cavallo e’ fulvo e pur arrivando in ritardo, salendo delle scale ripidissime  (circa 30 gradini) anziche’ percorrere la via, vince la corsa. Franca ed io dall’emozione, piangiamo di gioia, Salvo e’ con noi. La sorella di un compagno di scuola e’ la proprietaria del cavallo, insieme ad un suo zio...Appena vedono il cavallo, chiamano la polizia, gridando; con calma spiego loro tutto, anche la donna si emoziona e piange.
Intanto Franca e’ andata via ed io debbo raggiungerla; per fare piu’ in fretta attraverso un “mercato” sotterraneo (situato in un luogo simile a catacombe), e’ enorme, con fiumi sotterranei, ampie piazze e sentieri. Per far prima salgo sui marmi di una fontana a forma circolare: improvvisamente accendono l’acqua e mi bagno. Mi sveglio. 

 
   

Interpretazione

Luogo:(scuola) = di apprendimento, il sogno vuole essere un insegnamento per il sognatore e un insegnamento “superiore” = che viene dall’alto.
Cavallo: animale sacro (simbolo di vitalita’ e solarita’, trascina il carro di Elia e quello di Apollo), e’ parente dell’Unicorno e di Pegaso, simbolo anche di immortalita’, di terzo occhio, di ponte tra Cielo e Terra...il suo colore “fulvo” ricorda il rosso-giallo del fuoco; “viene a noi”= e’ come la Grazia che scende; “corsa a premio” = relativo ad un raggiungimento, ampliamento o sviluppo di una “citta’” di un centro o sephirah. La vittoria del cavallo, indica il raggiungimento dello scopo e la commozione e il pianto di gioia che il centro interessato e’ Tiphereth. Ma questo raggiungimento non e’ sentito come “personale, ma attribuito ad “altri”(la sorella del compagno di scuola e suo zio), c’e’ quindi un allargamento del “noi” ad un gruppo...
Ora il sognatore e’ rimasto solo (Franca e’ andata via), ha solo la componente maschile, razionale e desidera tornare all’intero, recuperare la componente femminile complementare, sentimentale (Franca), per ottenere questo deve passare per il “mercato” (il luogo del servizio,, dello scambio,  ma anche della conoscenza del nascosto, dell’ignoto (il mercato e’ sotterraneo), ricco di energie (fiumi, piazze e sentieri) ancora da scoprire, ma per poter ottenere tale complementarita’ il sognatore necessita di una purificazione (salgo sui marmi = pietre,  di una fontana  = sorgente di acqua, a forma circolare = forma di perfezione, e li’ finalmente tale purificazione si compie: accendono ( ancora un riferimento al fuoco) l’acqua e mi bagno.


Grazie. F.V.



 

Sogno di Natale del 24 luglio 2001: fantasticherie interpretative di Maurizio

 

La prima cosa che mi viene alla mente riflettendo sul sogno di Natale è, naturalmente, la figura mitica di Pegaso, il cavallo alato: nasce dal sangue sparso di Medusa – un terribile demone dell’illusione - decapitata da Perseo e, prima di salire in volo da Zeus, con un colpo di zoccolo fa sgorgare dal suolo la sorgente Ippocrene, fonte delle Muse; quindi può rappresentare il pensiero liberato dall’oscurità, capace di far scaturire le sorgenti dell’intuizione poetica, cioè della commozione estatica e del cuore. Anche il racconto onirico contiene questi due elementi del ‘cavallo bellissimo’ e della ‘fontana’. Inoltre, l’ambientazione iniziale di esso è all’esterno di una scuola, dove il tema dell’educazione – del condurre fuori – è centrale, particolarmente in un momento di crescita come quello delle medie superiori, quando si esce fuori da una visione ancora immatura e si galoppa velocemente verso la maturità: in quel caso il palio è l’esame finale, dove si valuta e sancisce l’indipendenza di pensiero e l’autonomia dei candidati al diploma. Sarà capitata a molti di noi, nel momento dell’adolescenza, l’emersione dall’intimo, inaspettata, di una maggiore coscienza della propria identità, di un potenziamento delle capacità di auto-determinazione, di una possibilità di salire scale e intraprendere percorsi fuori dal tracciato consueto. Riportando questi concetti ad una tematica più interiore, non è difficile fare il parallelo fra il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e quello in cui si abbandona una consapevolezza di noi stessi più limitata e si prende coscienza del nostro cosiddetto vero io, il sé superiore, lo spirito. Un tale passaggio è avvertito come una liberazione, un affrancamento da opprimenti pastoie, lo scioglimento dai vincoli dell’ignorare. A questo riguardo mi sembra molto interessante che il sognatore – il cui nome annuncia una nascita o una rinascita - si rappresenti insieme al fratello ‘Salvo’ e alla moglie ‘Franca’, il cui nome significa libera. Inoltre, mentre ‘salvo’ è un termine più in relazione con la tradizione religiosa ebraico-cristiana, dove si sottintende l’intervento o l’intercessione di un salvatore o di un Dio esterno all’individuo che viene in soccorso e sottrae ad acque pericolose, ‘franca’ sembra riferirsi maggiormente al mondo greco-romano, ai misteri iniziatici, ad una visione laica di liberazione conquistata con i propri mezzi e, quindi, alle dottrine orientali. Il sognatore avverte il primo concetto di salvezza come facente parte delle sue radici, del suo stesso patrimonio genetico, come una specchiatura di sé. Tuttavia egli sposa la seconda versione dell’affrancamento. C’è, però, un problema: il cavallo, sia pure vittorioso, appartiene ad altri – legati al mondo della scuola, dell’apprendimento, dell’imparare – e ci sono personaggi censori, lo zio, la polizia, che pensano ad una indebita appropriazione. Forse ciò significa che il ricercatore – pur avendo superato importanti traguardi nel suo percorso -  può avvertire che i mezzi usati non sono propriamente suoi, che sono presi a prestito da altri, come avesse attinto ad una farina che non è del suo sacco, e si giudica negativamente per questo, sente il bisogno di scusarsi o di discolparsi. Nondimeno il palio è vinto: la commozione, l’apertura del cuore, è dilagante. Questo dubbio sulle proprie effettive possibilità, però, obbliga ad un ulteriore percorso introspettivo – ad una discesa nel profondo – sulle tracce dell’anima e della propria autonoma facoltà di affrancamento. La conclusione - con l’apertura improvvisa delle condotte della fontana delle Muse, della sorgente interiore – è anche un po’ un battesimo: la nascita spirituale, sia pure con tutti i dubbi e le incertezze, sia pure con la sensazione di essere inadeguati o presi alla sprovvista dall’evento, è avvenuta: è oramai un fatto che non può essere negato…

 

 

Considerazioni sul sogno di Natale


Tre persone inaspettatamente hanno un dono, un bellissimo cavallo fulvo, che non avevano cercato.
Con il dono, inizia un percorso.
Anche se si parte  in ritardo e si è ostacolati da trenta ripidissimi gradini, il premio-vittoria arriva.
Il premio è da condividere con altri, è quasi una comunione.
La sorella del compagno di scuola, dopo il primo smarrimento (chiamare la polizia), comprende e piange perché l’emozione è tanta.
Ma il sognatore ora ha perso una parte di se e per ritrovarla–ritrovarsi deve percorrere il labirinto-mercato.
Il mercato sotterraneo mi ricorda l’Ipogeo di alcune chiese, la parte inferiore, dove non si acquista merce  comune, ma ci si ricarica di energia.
Nel mercato–ipogeo ricco di acqua, si riconquista la parte femminile persa.
Finalmente l’individuo è completo, la vittoria è salda e può svegliarsi.  

 

Grazie Emma

 

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