Sogno di PAOLA


Maurizio ci porta a fare una gita con la macchina (c’era anche un’altra persona, ma non so chi fosse). Si ferma davanti ad un palazzetto, forse a due piani, quadrato. L’architetto ha modellato i quattro angoli come dei volti: due angoli alterni con il volto di Mussolini, e gli altri due non ricordo, forse con il volto del Re. Sono felice, stupita e ammirata; domando dov’è questo posto: non ne ho mai sentito parlare, e questo mi meraviglia, perché è proprio bello. Maurizio ha le chiavi del portoncino e sta per aprire; dice che dormiremo nel palazzo, però prima ci vuole far vedere qualcosa: ci conduce per una scala esterna che porta al primo piano e finisce su una terrazza quadrata. Mentre saliamo osserviamo che ci sono dei magnifici fiori rossi a siepe, mai visti prima; il giorno dopo, quando andremo via, ne prenderò un mazzetto per mostrarli. Sulla terrazza ci sono dei tavoli quadrati a doghe pitturate di verde, e ognuno di essi ha quattro sedie anch’esse con doghe verdi. Dico che sicuramente quel posto dev’essere stato una trattoria e Maurizio me lo conferma, aggiungendo che è fallita perché stagionale e con pochi commensali. Dopo il terrazzo c’è una scala che scende e porta in una via, e lì ci sono tre negozi che hanno banchi con molta merce. L’intenzione è di comprare delle scarpe da tennis per me e dei pantaloni per Maurizio. Riguardo alle scarpe sono un po’ scettica: non so se prenderle perché non sono sicura che per me possano essere comode. Chiedo alla donna del primo banco se hanno pantaloni da uomo; mi risponde che li troverò al secondo banco, però la padrona non è ancora arrivata. Mentre aspettiamo suggerisco a Maurizio di provarne qualcuno per verificare la misura; lui dice che quelli che porta, e che gli stanno bene, sono numero 19. Quando la signora arriva mi fa vedere una gonna per me, ma io la informo che cerchiamo un pantalone da uomo. E qui finisce il sogno. 

 

 

Sogno Paola - interpretazione di Franca

All’inizio del sogno (una gita) ci sono tre personaggi: la sognatrice, (parte sentimentale-intuitiva), Maurizio (parte razionale-pratica) e una terza persona non bene identificata o di cui si e’ dimenticata l’identita’ (l’ombra?). La gita termina davanti ad un singolare “palazzetto”  forse a 2 piani , “quadrato” ( = figura della geometria piana a 4 lati uguali e 4 angoli retti, ma anche  =  a uno dei nomi del dio “Mercurio”) quindi il palazzo a due piani puo’ rappresentare la psiche, il mondo astro-mentale della sognatrice (Yetzirah e Briah) se intendiamo per “Mercurio” uno dei tre elementi dell’Alchimia (Sale= corpo; Mercurio= anima; Zolfo= Spirito). Maurizio ha le chiavi di tale “palazzetto”, vi puo’ accedere e portarvi anche Paola.  Se poniamo i due piani del palazzo sull’Albero e consideriamo Maurizio colonna di destra, maschile, e Paola colonna di sinistra, femminile i 2  volti del “duce” saranno riferiti a Hod e Gheburah sulla colonna della Severita’ = Paola ; i due volti del “Re” a Netzach e Chesed sulla colonna della Grazia = Maurizio. Poi i due salgono sulla terrazza, corrispondente a Daath... “Luogo” di Bellezza e Perfezione ... ma trovano che forse come “trattoria”= luogo di nutrimento per “ commensali ospiti” e’ ‘fallita, perche’  stagionale e poco frequentata... tutta lacostruzione,  il palazzetto, l’architettura particolare, i tavoli quadrati, le sedie e i fiori... tutto sembra inutilizzato e sprecato... eppure Maurizio ne ha le chiavi e potrebbe riaprire la trattoria, trasformandola in “trattoria per tutto l’anno” e con tanti commensali, se il cibi offerti fossero particolarmente buoni... Questo pensa inconsciamente la sognatrice.
Poi il sogno cambia dimensione: si scende dal terrazzo con una scala che porta in una via con tre negozi e tanti banchi: un mercato. Ora la sognatrice passa alle cose pratiche:  torna sul piano assianico: comperare quello che e’ necessario per camminare, per vestire: le scarpe da tennis per se’, i pantaloni per Maurizio, (= attivare da Malkuth il suo mondo astro-mentale) ma per le scarpe e’ indecisa,  i pantaloni,  non si trovano: al primo banco non ci sono, al secondo manca la padrona: suggerisce a Maurizio di provare la “misura”, Maurizio rifiuta la prova, conosce il suo numero, il 19 (il Sole) e per lui non c’e’ bisogno di  prove, poi arriva la “padrona”, la signora e fa vedere “una gonna” , altro da quello che lei cercava...
Se questa seconda parte del sogno e’ il seguito della prima e’ come se lo scopo per cui si era visitato il “palazzetto” fosse reso vano..:.le “scarpe” non sono adatte, si chiedono “pantaloni” e si ricevono “gonne”... Maurizio sa gia’ quello che vuole e non desidera cambiare quello che ha (per lui e’ il Sole).. secondo la sognatrice la “riapertura della trattoria”  ( =  l’uso della “terrazza del palazzetto per offrire il cibo spirituale ad “altri”) non e’ praticabile per il momento.

 

Grazie.F. V.

 

 

 

Sogno Paola  - interpretazione di  Natale

Il sogno di Paola ha dell'incredibile. Esso è come una sintesi ordinata ed armonica di tutti i sogni che il gruppo ha fatto fino ad oggi. E' presente il primo sogno di Simonetta con macchina ed altra persona che non più all'esterno come nemico, è all'interno e non dà alcun disturbo. Ci sono i palazzi e le case dei sogni di Maria Grazia e Cristiano non più minacciosi. C'è la terrazza del sogno di Zoe, quella che ricorda il tempio messicano. Ci sono i fiori del mio primo sogno, quelli mai visti prima, quelli magnifici. Ci sono le sedie allineate del mio successivo sogno. Ci sono i banchi e i negozi del sogno di Emma, quello della pesca.
Quanto ai personaggi e alle cose del sogno, due cose mi hanno colpito: la terza persona che sta in macchina, su cui la sognatrice sembra sorvolare; il palazzetto con i volti di Mussolini e del re; e l'acquisto nei negozi. La terza persona è quel particolare stato d'animo che fa compagnia a Paola e Maurizio tutte le domeniche di viaggio da Anzio a Casal Palocco. Il palazzetto coi volti di Mussolini e del re, potrebbe alludere al Cis e ai suoi 'dittatori' . Quanto alle scarpe da comprare ed ai pantaloni, ci potrebbe essere una sottile allusione a correre verso altri lidi per indossare nuovi e stimolanti abiti. Come vedete, coi sogni ci si può pure divertire. 


Grazie. M.N.

 

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