Un sogno di ROSA
Sogno: Sono con Maurizio e Cristiano, loro sono piu’ giovani. Dovevamo fare un lavoro di “ricerca” in un ambiente molto ordinato e pulito, con vari “gazebi”, all’aperto. Un signore distinto, ben vestito, elegante, a cui “davamo fastidio” ci costringe ad andare via...
Maurizio = il Moro, l’oscuro; Cristiano, il seguace dell’Unto oppure l’ingenuo. La sognatrice avrebbe dovuto compiere un “lavoro”, ma la sua razionalita’ , piu’ giovane di quanto lo sia realmente, si dimostra oscura e ingenua e mentre sta lavorando alla “ricerca” nel “gazebo” (simile ad una cella di un monastero zen, adibita alla meditazione) ed e’ costretta ad andare via.. il signore ben vestito che impedisce il lavoro e’ una proiezione del “Nemico”, l’Avversario che ostacola la ricerca nella parte razionale chiara, proprio perche’ tale “chiarezza” non venga conseguita. Grazie. F.V.
Interpretazione di Natale Mentre cerco di risolvere il rebus onirico di Rosa, un gruppo di ragazzi festeggia il Ferragosto con qualche migliaio di watts. "Da un canto - dico a Franca che sta "combattendo" col sogno di Carla - vogliono comunicare la loro gioia di vivere, la lora allegria, a tutto il mondo; dall'altro stanno manifestando una ignorata piccola prepotenza, imponendo agli altri l'ascolto di una certa musica a volume alto. La maggior parte della gente cerca la felicità all'esterno, spinta da una mente egoica itinerante votata all'avere piuttosto che all'essere (più o meno come quei ragazzi festaioli). La maggioranza delle persone cerca le sorgenti della felicità fuori. Da qui una frenesia, un continuo spostarsi da qui a lì, per poi ritornare qui e ricominciare. Tutto questo fa nascere nelle masse degli stereotipi. Di tanto in tanto, però, nasce un rivoluzionario che scuote lo status quo. Ogni ricercatore, per il solo fatto di non uniformarsi alla massa, per il solo fatto di essere un individuo (un gazebo: ogni ricercatore ha il suo gazebo) dà fastidiuo al signore distinto, all'individuo di massa, a colui che bada di più all'apparenza, che alla sostanza ( "ben vestito, elegante" ). Se poi il ricercatore si chiama Rosa, la cui ricerca si muove (come ha sottolineato qualcuno del gruppo) su direttrici a volte incompatibili: Cristianesimo (simbolizzato da Cristiano), New Age (Rosa stessa), Buddismo-Taoismo (Maurizio), beh, in questo caso la cosa dà molto fastidio. Ma non trascuriamo la possibilità che il sogno possa anche essere profetico, e che per averne conferma dobbiamo solo aspettare.
Flash
onirico di Rosa – fantasticherie di Maurizio
Per poter entrare nel racconto del breve sogno di Rosa, ho bisogno di rievocare il significato che nel Rinascimento e nel 1600 veniva dato ai giardini o ai parchi: luoghi allegorici dove venivano descritti eventi mitologici, oppure trasformazioni alchemiche o percorsi labirintici, o altro. Il giardino, insomma, era quasi un simbolo interiore, una rappresentazione della mente e delle preferenze del padrone di casa, che raffigurava intorno alla sua villa una particolare visione del mondo. Rosa sembra trovarsi in uno di questi parchi allegorici per rappresentare – come si faceva a quei tempi – un’Opera di qualche tipo, o un ‘gioco’ alchemico o mitologico insieme ad un Cristiano e ad un Maurizio ‘più giovani’ di quelli reali: due ‘attori’, due ‘fauni’ o chissà cos’altro che incarnano l’animus della sognatrice in due modalità e funzioni contrapposte e complementari; Cristiano che, per il nome, è da accostarsi alla mentalità e alla religiosità delle radici, rassicurante e fondata; Maurizio – che significa ‘abitante della Mauritania’, quindi ‘Moro’ - che evoca, proprio come nel Seicento, approcci diversi, più oscuri, sconosciuti e pericolosi. Ambedue i personaggi, però, sembrano consentire positivamente al cammino di Rosa e al comune ‘lavoro’: ne possono ambedue essere uno sviluppo e un completamento. Non è però d’accordo il proprietario del giardino, il quale è vestito elegantemente e con abiti moderni: è un padrone dei nostri tempi, magari un imprenditore; oggi ciò che vige maggiormente è il potere dell’economia e del mercato, che sembra più concreto e realistico di qualsiasi mitologico procedimento. Cosa dovrà fare Rosa? Obbedire a questo tipo di svalutazione della sua interiorità, aderendo ad una presunta realtà vera delle cose, oppure potrà continuare a sognare, dando credito e validità alle alchemiche fantasie di un giardino segreto? Credo che non ci sia bisogno di precisare quale – secondo il senso stesso del nostro lavoro – possa essere la risposta migliore… |