Un sogno di ROSA
Parecchi
anni fa ho sognato che mi trovavo alla guida di una macchina, su una
strada di montagna che era piena di neve (poteva essere una montagna
abbruzzese). Grazie. Rosa.
Interpretazione
di Franca La
sognatrice ci presenta sempre sogni del “passato” come se, per
conoscersi meglio, avesse bisogno di “ricordare” di riportare
indietro nel tempo il “cuore” e offrire questi “riaffioramenti”
al gruppo, come fiori da far sbocciare...
Grazie F.V.
Rosa
La morte è un ostacolo freddo, improvviso (Abruzzo è simile a: “ex abrupto”, ‘improvvisamente’, da “abrumpere” che, in latino, significa troncare, strappare) e assurdo: un assassinio ad opera di una entità misteriosa e crudele. Questa concezione, antichissima, è ancora riscontrabile in quelle figurazioni che personificano la Morte assegnandole una falce con la quale mietere le sue vittime, ed è la visione dolorosa su cui si basa questo sogno. Esiste, però, un’altra concezione, rasserenante, che fonda sull’intuizione dell’immortalità: la morte è trasformazione, passaggio, un viaggio consapevole, perfino un rifugio. Nel commento che Rosa fa al suo racconto onirico traspare questo secondo ordine di idee: il fratello Angelo ama un certo luogo, lo sceglie consapevolmente, lo abita fino quasi alla sua morte (7 giorni, numero mistico della vittoria dello spirito sulla materia): in queste informazioni si può intravvedere l’immagine materna e avvolgente della casa e si coglie l’allusione ad un dipartire forse mai comprensibile, sostanzialmente doloroso, ma anche protetto, aiutato, dotato di senso, previsto da un destino già programmato. In tal modo la sognatrice si rasserena, e consegna suo fratello – e il suo sogno angoscioso - ad una visione di speranza. |