Vari Sogni di ROSA


Sett. - Ott. 2001

Pedalavo in bicicletta e trainavo una tavola di legno con quattro persone, di  cui due erano Anna ed Emma che sono state sbalzate fuori. Le altre erano sconosciute. La strada che percorrevo era quella che porta alla chiesa dei quattro Santi Coronati, vicino al Celio. Le due amiche sono risalite sulla tavola, ma per quanto pedalassi, non riuscivo a raggiungere la chiesa. Una voce mi diceva che dovevo proseguire per la strada centrale.  Svegliatami, ho pensato che l'indicazione era relativa al proseguimento della terapia chemio.

 

 

Ott. - Nov. 2001

Io e Simonetta dovevamo andare a Lourdes, ma io stavo nella basilica di San Pietro, molto scura e non riuscivo a parlare con nessuno per realizzare il viaggio. Ero in ansia e poi mi sono svegliata.

 

 

Marzo 2002

Roberto e io stavamo al C.I.S. (teatro) e noi sapevamo che c'era stato uno spettacolo che era riuscito bene. Ma una voce insisteva perché ancora si facessero le prove.

 

 

 

Sogni di  Rosa - interpretazione di  Franca

Basilica dei SS. Quattro Coronati in Roma
Importantissimo complesso monastico del Medioevo, la chiesa dei SS. Quattro domina con la sua mole la zona del Celio, e spiccava ancor più alla fine dell’Ottocento, quando chiesa e monastero si trovavano isolati tra orti, vigne e ruderi romani, dando maggiormente l’idea di un complesso fortificato nella campagna romana. Il nome deriva dai quattro scalpellini che furono martirizzati sotto Diocleziano (284-305) per essersi rifiutati di scolpire un idolo pagano, e che nel Medioevo divennero i patroni delle corporazioni edili.
La chiesa sorge sull’area di una domus antica fornita di una grande aula absidata che tra IV e V secolo fu trasformata in chiesa; il sovrapporsi di una grande quantità di murature di diverse epoche è visibile da via Capo d’Africa, dove domina l’abside della chiesa e la mole del convento adiacente. La chiesa è menzionata con il suo nome attuale per la prima volta nel 595, e intorno all’anno 800 fu ricostruita sotto forma di una grandiosa basilica a tre navate, basilica che fu semidistrutta dal Sacco dei Normanni nel 1084, che infierì particolarmente proprio sulla zona del Celio. Pasquale II la ricostruì nel 1110 riducendola di dimensioni, tanto da ricavarne tre navate nello spazio dell’antica navata centrale. Il complesso, passato ai Benedettini, e poi alle suore Agostiniane che tuttora lo gestiscono, subì numerosi interventi, soprattutto intorno al 1630, quando la chiesa fu affrescata e arredata nuovamente. Nel 1912-1914 Antonio Munoz restaurò l’intero complesso rimettendo in luce tutti gli originati aspetti medievali.( Da Google di Internet) 

1) La bicicletta, mezzo di locomozione a due ruote puo’ essere omologata al cavallo (che simboleggia le forze animiche, forze astrali o relative al sentimento); la tavola che fa funzione di carretto alla “carrozza” che in genere rappresenta il corpo fisico, come l’automobile; le 4 persone trainate i 4 elementi fisici della sognatrice che, a causa della sua malattia,  sono in parte sconosciuti e in parte (Anna = grazia, e Emma = forte) “sbalzati fuori”.
La strada, il sentiero da percorrere, con la bici e relativo carretto, e’ quella che porta  alla Basilica dei 4 SS. Coronati  di cui abbiamo detto sopra, che porta cioe’ alla “trsmutazione” dei 4 elementi, infatti la meta di Rosa e’ la chiesa,  la Basilica, il Tempio, ma l’andare e’ faticoso; c’e’ pero’ una “voce”, la Voce che non puo’ essere ignorata che indica il percorso “giusto”: la Via centrale, quella della Freccia saettante il cui tracciato e’ segnato dalle tappe Malkuth-Yesod-Tiphereth-Daath, dato dal “fuoco” dei tre piani inferiori. Certamente la fatica, lo sforzo e i timori sono giustificati dalle difficolta’ dell’anno trascorso e ancora dell’attuale momento, ma Rosa deve andare avanti con coraggio e fede. 

2) Anche questo secondo sogno rivela il desiderio-aspirazione di raggiungere il Tempio, infatti questa volta la sognatrice e’ in compagnia di Simonetta (= Dio ha esaudito il desiderio), ma ancora la situazione e’ “oscura” infatti la sognatrice si trova in S. Pietro (= pietra, roccia) in Malkuth, e non e’ in grado di realizzare lo scopo del Viaggio, per questo e’ in ansia.

3) Il terzo sogno e’ la conclusione dei primi due. Ora la sognatrice si trova al CIS  ( anagrammando si ottiene ICS, che e’ la pronuncia di X, come in passato ci fece notare Maurizio) e tale lettera dell’alfabeto e’ in genere attribuita all’incognito, al non conosciuto (= Altrove) e Rosa precisa che CIS e’ “teatro”, luogo di rappresentazione, di manifestazione, in cui lei stessa e una sua componente pratico-razionale (Roberto =illustre) sa che lo Spettacolo e’ “riuscito bene” ( lo scopo dell’incarnazione raggiunto), anche se Qualcuno insiste che “ancora si facciano le prove”. Questo “Qualcuno” e’ quella parte di Rosa che la spinge a non accontentarsi di risultati modesti, ma a cercare sempre maggior Bellezza e Perfezione... al meglio non c’e’ fine!


Grazie. F.V.

 

 

Meditazioni di Maurizio dei sogni di Rosa

Nel viaggio della mia esistenza terrena

 vorrei guadagnare la salvezza dal Cielo

offrendo in un perpetuo pellegrinaggio la mia vita al Tempio.

Però mi accorgo che vivo in un profondo rifiuto

per alcune parti della mia esperienza:

il carico mi sembra troppo grande e vorrei essere già libera dall’oscurità.

Non riesco a sopportare le ansie dell’incertezza quotidiana,

il peso dell’ignoto e la paura del vuoto.

Perciò spesso la mia preghiera  è un’invocazione

per essere dispensata dalle lezioni che la vita comporta

e dall’insegnamento nascosto in esse.

In realtà sono qui soltanto per provare e riprovare,

per tentare di aprire, capire ed amare.

Rendendomi conto di ciò

decido di non chiudermi più nella diffidenza,

né voglio più evitare ciò che invece devo affrontare.

In questo mondo illusorio e impermanente

non può accadermi nessun male reale.

Pertanto mi abbandono fiduciosa

per apprendere quello che devo sapere

e sperimentare ciò che devo esperire,

così da assimilare pienamente e con successo

l’insegnamento che mi concerne in questa vita.

 

 

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