Due sogni di ROSA


Sogno Rosa 7

26/10/2003
Proprio stanotte ho sognato che il Cis si era ingrandito. C'era tanta gente nuova che continuava ad arrivare ed io mi domandavo dove avessero letto dell'esistenza del Centro.
Il sogno era su sfondo scuro e l'ambiente continuava a crescere: si aggiungevano delle stanze, il movimento era continuo, come se la crescita dell'ambiente non dovesse finire...

 

 

 

Rosa 7 interpretazione di  Franca

L'immagine suscitata dal sogno di Rosa, anche per l'interpretazione data al sogno di Maurizio n. 14 riporta al computer e ad internet. Con la crezione dei siti-  www.taozen.it, www.taote.it, www.teatrometafisico.it -dal 1998 in poi  tutti coloro che accedono al Web possono non solo far parte del Cis ma usufruirne anche senza essere visibili; di qui lo sfondo oscuro, che richiama sia lo schermo ancora spento, sia l'anonimato dei visitatori. Mentre nei 20 anni precedenti (78-98) l'unico modo di conoscere il Centro era  leggere  la notizia delle sue attivita' sui giornali nella cronaca cittadina (Spazi culturali, incontri, appuntamenti, notizie, curiosita', ecc.), in effetti, dal 98 in poi e' cambiato totalmente il modo di "mostrarCi(s) al pubblico". Prima per quanto potessero essere numerosi gli "ospiti", anche 40 o 50 a qualche spettacolo, essi erano niente rispetto alle attuali visite giornaliere  dei siti. E finche' ci sono persone che contribuiscono con nuovi lavori, studi, saggi, ecc. ad aumentare  settimanalmente il numero dei files, le stanze si aggiungono alle stanze in movimento continuo senza fine...
Se invece per Cis intendiamo il centro "Io Sono" di Rosa stessa, allora la gente  viene ad essere  quella parte di Rosa (il Malkuth) che senza che lei sappia "come": passa per (= attraversa, percorre) la sua Coscienza (Daath). Ma il suo sfondo  rimane oscuro, la crescita dell'ambiente e' esteriore, il movimento e' continuo, esso cresce  a dismisura ... ma non si illumina. Che cosa rimane di tanta ricchezza di "spazio", se non c'e'  un approfondimento delle stanze? Un V.I.T.R.I.O.L.  delle "Rose" di Rosa?

 

Grazie. F.V

 

 

 

Sogno Rosa  8

8/11/2003
Oggi e' l'anniversario della morte di mio padre.
Ieri ho sognato che mio padre stava dentro una macchina ( a destra del sogno). Fra me e mio padre c'era  un'auto piena di persone che mi impedivano di arrivare a quella dove era mio padre, ma solo momentaneamente, perche' poi io sono riuscita ad arrivare (a piedi) accanto all'auto in cui  lui si trovava. Mio padre mi ha passato dei fogli tipo protocollo e dei rotoli dicendo: "Non vogliono che tu abbia la casa, ma ne hai tutto il diritto".

9/11/2003

Stanotte ho sognato che mio padre aveva costruito due mini appartamenti accanto alla casa dove abito (color rosa, quasi fucsia).

 

 

Rosa 8 interpretazione di Franca

Consideriamo i 2 sogni un tutt'uno, in quanto trattano lo stesso argomento, e il secondo sembra essere la conclusione del primo. Il fatto che il sogno preceda di un giorno l'anniversario della morte del padre indica che nell'inconscio Rosa e' ancora molto legata alla figura paterna e che il distacco, con la conseguente crescita, non si e' ancora attuato completamente. Il padre morto visto nell'auto, simbolo del corpo fisico, rivela il desiderio di averlo ancora vicino; nonostante l'ostacolo dell'altra auto piena di persone  che rappresenta l'abisso che separa il di qua, mondo fisico, dall'aldila', mondo sottile e impedisce l'incontro immediato di Rosa col padre; pure, essa riesce a piedi  (= rimanendo ancorata al Malkuth) a raggiungere  il genitore, cioe' a contattarlo ( ricordo del defunto con preghiere, fiori o altro, specialmente in questo periodo dedicato ai trapassati.).
Se poi interiorizziamo il tutto e al padre  diamo il significato di  controparte maschile, l'auto piena di persone  potrebbe corrispondere a tutte le "maschere" del  mondo fisico di Rosa che si frappongono tra lei e il suo Animus, cercando di impedirne l' incontro; la cosa pero' viene superata da lei coll'andare a piedi , vale a dire, poiche' siamo in astrale, con il "sogno" (Yesod, piedi di Yetzirah). Qui dove il padre si trova a destra  e' possibile ricevere tutte le istruzioni per esercitare il diritto alla Casa o almeno alla costruzione di essa (dato che il padre fornisce fogli protocollo e rotoli (progetti). Ricordiamo che anche nel sogno precedente (Rosa 6) il padre doveva comperare una Casa e noi avevamo interpretato tale possibilita' di acquisto come possibilita' di costruzione del Tempio.
Nel sogno del giorno dopo Il padre ha davvero costruito due mini appartamenti  ...color Rosa...per Rosa : sono mini, ancora piccoli, ma in essi ci si puo' "appartare", raccogliere; sono due, quasi color fucsia , cioe'color rosso-violetto, colore della purificazione e della perfezione, essi si  trovano accanto a dove abita la sognatrice: se Rosa si trova in Yesod, il Malkuth dell'astrale, essi potrebbero corrispondere a Hod e Netzach, il due centri  piu' vicini, gia' costruiti e attivati...

 

Grazie. F.V.

 

 

 

Rosa 7 e 8 - Interpretazione di  Natale

"Proprio stanotte ho sognato che il CIS si era ingrandito".
Il CIS è il Centro Studi "Io Sono". Domanda: cosa rappresenta, nella psiche della sognatrice tale centro? E perché viene manifestato un velato stupore? ("proprio stanotte"). Questo centro, per Rosa, rappresenta la sua piccola fiammella coscienziale che finalmente comincia a uscire dai sui ristretti ambiti, e, soprattutto, si rende conto di tale suo primo straripamento. La cosa rimane ancora sotto la soglia della coscienza, e chissà, (e questo lo diciamo con affetto e speranza…) forse sborsando qualche ulteriore migliaio di euro a qualche "scuola specializzata in alleggerimento tasche, essa le apparirà in tutta la sua "fragranza" . Ma si badi bene, qui non stiamo criticando tali scuole di "pulizia", stiamo, per l'ennesima volta, invitando la nostra amica a usare il suo cervello, onde poter distinguere i venditori di fumo e scopritori d'acqua calda. Per anni Rosa è stata invitata a studiarsi, a scoprirsi, a meditare, a respirare, a visualizzare, in una parola: ad andare dentro, a visitare la propria terra. Ma lei che hai fatto? Anziché usare le sue più alte facoltà, le ha date in uso. Intendiamoci, ognuno è libero di frequentare chi vuole e di farsi manipolare e alleggerire da chi desidera. Quello che chiediamo alla nostra amica e di aprire un tantino gli occhi e di accorgersi del suo intelletto: non c'è maestro migliore! Poi uno potrà pure andare in giro a dare in comodato la propria materia grigia, ma almeno sa quello che fa.
Tutto questo discorso apparentemente pare  non centri nulla col sogno, ma ad un più attento esame, l'allargamento onirico del CIS è come un messaggio subliminale che Rosa sognante dà a Rosa sveglia: "Rosa - dice Rosa a Rosa - il centro Studi "Io Sono" è uno spazio tempo in cui l'ESSERE cerca di studiare Se Stesso attraverso tanti specchi, tanti punti di vista. Ovunque è un ricercatore serio ( e per tale intendiamo non chi vorrebbe acquistare la saggezza a chili al mercato degli illuminati dall'oro, ma chi scende nella sua interiorità, chi rivolge lo sguardo in "alto") là vi è un CIS, perché Essere, "lo si può" solamente se ci si tira fuori dal nulla, dalla vanità, dall'egoismo, ma soprattutto dall'ignoranza. L'essere è una Luce che viene accesa solo dalla vera ricerca, quella, appunto, che non conduce sulla strada dell'avere (soldi, fama, salute, ecc. Per questi bastano le forti volontà, i sacrifici, la scienza), ma su quella dell'essere. Quando Hillman invita a "fare anima", intende proprio questo: animare l'essere che altrimenti resterebbe nel silenzio del senza forma e del senza voce.
"C'era tanta gente nuova che continuava ad arrivare ed io mi chiedevo dove avessero letto dell'esistenza del CIS" . Tutta questa gente, oltre alle tante persone che giornalmente visitano i nostri siti (nostri e vostri, perché fatti dei nostri e vostri "pensieri, sogni e riflessioni"), sono le folle di personaggi cui, nel corso del tempo (in questo Centro Studi),  le poche decine di persone che lo hanno fatto vivere, hanno dato vita trasformandosi mentre studiavano se stesse. Dal CIS non è passata una sola Patrizia, ma mille Patrizie; non una sola Paola da V., ma mille Paole. E così via. La meraviglia di Rosa, forse (almeno lo speriamo vivamente) è il primo vagito della Rosa n° 2 da cui contiamo di arrivare a mille. La forza di tutte queste Patrizie o Paole è tutta nell'ESSERE che di volta in volta si infiamma in ognuna di loro. E questa crescita, cara Rosa, non finirà mai, fintantoché ci sarà smania di ricerca: la casa di ognuno di noi ha infinite stanze, perché l'essere è infinito e UNO. Non può finire, perché l'ESSERE non ha avuto inizio: Esso E', E' sempre STATO, e sempre SARA'. E per accomunare questi passato presente e futuro, nessuna espressione è migliore di quella suggerita da Mosé in Esodo: IO SONO COLUI CHE E'.

 

Grazie Nat.

 

Nel sogno 8 Rosa deve raggiungere suo padre che è dentro una macchina, ma delle persone glielo impediscono. Si presume che anche lei sia in macchina. Alla fine lo raggiunge a piedi, e suo padre le passa dei "fogli tipo protocollo e dei rotoli, dicendo: 'non vogliono che tu abbia la casa, ma ne hai tutto il diritto".  In seguito suo padre costruisce due mini appartamenti accanto alla casa dove lei abita. Il colore di essi è rosa-fucsia.
Notiamo come Rosa sogni frequentemente suo padre e mai sua madre. Tale constatazione la lasciamo tutta alla sognatrice. Se vediamo nel padre il Vecchio saggio, possiamo dire che Rosa sta cercando di contattare la Saggezza che "dorme" in lei, e che tale sua ricerca è impedita da una frammentazione del suo essere in tanti personaggi. Ora, se la macchina con la quale Rosa tenta di raggiungere il padre (la Saggezza) è il suo veicolo corporeo, il sogno le suggerisce di "scendere dall'auto", cioè di non identificarsi col solo corpo: attraverso i sensi può essere raggiunta solo la Fisica e non la Metafisica. Quanto alle parole del padre: non vogliono che tu abbia la casa, ma ne hai tutto il diritto, la cosa sembra nascondere una rassicurazione: "non aver paura di tutti i tuoi problemi di salute (le persone), tu hai diritto ancora al tuo corpo, alla tua casa, alla tua salute". E per rafforzare il suo pensiero paterno, mette accanto all'attuale casa di Rosa, altri due miniappartamenti che sono…due Rose.

Grazie, Nat.

 

 

Rosa 7 – interpretazione di Maurizio

Questo sogno suggerisce due livelli d’interpretazione: uno riguardante il CIS, il nostro gruppo di studi e ricerca, e l’altro ovviamente relativo alla sognatrice stessa.
Nella prima chiave di lettura l’immagine onirica sembra riallacciarsi ad un concetto piuttosto noto nell’ambito ‘esoterico’: se più individui si riuniscono con un obiettivo ideale, spirituale, generano una sorta di effetto sottile sul loro ambiente, effetto che si propaga come una spirale centrifuga nella sostanza rarefatta dei piani ‘astrale’ e  ‘mentale’.  In questa maniera molte altre persone vengono a contatto con questa influenza invisibile, ricevendone ispirazione e beneficio, facendo a loro volta da trasmettitori, sia pure inconsapevolmente. In sostanza sono le forze della preghiera e della meditazione che producono un risultato. Alcuni anni fa, dei ricercatori (mi pare di ricordare appartenenti alla organizzazione di Maharishi Mahesh, quella della Meditazione Trascendentale) stabilirono che in una zona dove è presente un certo numero di persone che meditano c’è un’atmosfera positiva che induce la calma, allontana il rischio di conflitti, e così via. Naturalmente possiamo osservare che qualcosa di analogo, con polarità inversa, avviene anche quando la gente ha uno stato vitale ‘negativo’ ed emana pensieri oscuri, di violenza, di disperazione. In quest’ultimo caso, però, la risonanza è parzialmente arginata da una sorta di legge naturale: i pensieri negativi, infatti, non si ‘sommano’ facilmente, perché la loro tendenza fondamentale è alla disgregazione, alla disunione, alla disorganizzazione; per questo motivo il loro effetto è meno cumulativo, e per entrare in risonanza con essi bisogna essere già predisposti, aver fatto scelte di un certo tipo, coltivare una mentalità negativa, eccetera. La volontà indirizzata verso la reintegrazione, invece, essendo in sintonia con l’intenzione evolutiva universale, si diffonde con più facilità e profondità ed è in grado di influenzare anche persone che hanno atteggiamenti opposti, che sono nella disperazione, eccetera. Certo, esiste anche una ‘forza gravitazionale’ collettiva in questo momento storico particolare, giudicato da tante culture religiose come un’’era oscura’: il Kali Yuga dell’induismo; Mappo - cioè l’Ultimo Giorno della Legge - per il buddhismo, eccetera. Tanto più, dunque, sono ora necessari individui che si riuniscano con il desiderio e la speranza di sviluppare una mentalità diversa. Il CIS è nelle sue intenzioni su questa linea e nel sogno di Rosa il suo cerchio d’influenza si allarga a vista d’occhio, raggiungendo persone sempre più lontane. L’atmosfera onirica è buia, scura: ulteriore conferma che questo ampliamento avviene a livello nascosto, occulto, sottile, e non in modo letterale con l’acquisizione di nuovi partecipanti, stanze, ambienti e via dicendo.
Per quanto riguarda l’interpretazione legata alla psiche individuale, probabilmente il sogno esprime una tematica analoga: quella di un movimento centrifugo che, partendo da un centro armonico, si diffonde coinvolgendo parti sempre più ampie delle personalità di Rosa. Il CIS è, per definizione, il Centro Io Sono: dunque non può non richiamare l’entità centrale, il Vero Io, il Sé presente in ciascuno di noi, in questo caso nella sognatrice. Una volta raggiunta anche una parziale consapevolezza dell’esistenza di questo nucleo, essa continua a crescere nel nostro intimo e, come dice il sogno, questo ampliamento ‘sembra non debba finire’. Rosa è attivamente impegnata in questo tipo di evoluzione e nel sogno se ne rende parzialmente conto, anche se si chiede come possa avvenire, attraverso quali vie, quali ‘letture’, quali conoscenze. L’atmosfera oscura sottolinea che lo sviluppo è ancora in buona parte inconscio e nascosto come un seme all’interno della terra, quindi in una condizione preparatoria, mentre in superficie l’ambiente fosco della nostra epoca problematica – e forse anche della situazione contingente e quotidiana della sognatrice – prevale con le sue tinte cupe.

 

 

Rosa 8 – interpretazione di Maurizio

Nell’anniversario della morte di suo padre Rosa se lo rappresenta oniricamente come distante, quasi irraggiungibile, a causa di una serie di ostacoli: persone e ‘macchine’. Le ‘persone’ sono, etimologicamente, ‘maschere’, cioè – in questo caso – aspetti parziali di Rosa stessa, del suo carattere. Le ‘macchine’, termine preferito nel racconto del sogno ad ‘automobili’, sono invece ingranaggi, meccanismi. Nella fattispecie alcuni sono dei ‘meccanismi’ legati proprio a questi frammenti esteriori – emozionali o mentali - della ‘personalità’, mentre altri al padre stesso: la ‘macchina’ dentro la quale lui stesso si trova. Certamente la morte è uno di quei freddi ingranaggi che seguono una legge ineluttabile come quella di una struttura metallica.  Il genitore è ‘a destra’, direzione primaria dell’autorità e della genitorialità, che in questo caso assume una funzione protettiva: la figura paterna consegna a Rosa – che nel frattempo è riuscita a superare tutti gli ostacoli della forzata separazione – alcuni documenti che ne attestano il diritto ad abitare la sua propria casa contro le forze ostili che invece si oppongono.  La ‘casa’ è anche il nostro corpo, in senso più generale il nostro ambito, la nostra vita. Il padre di Rosa, defunto, si erge dunque a difensore della vita della figlia, attestandone la legittimità, nonostante l’esistenza di elementi contrari e disgreganti. A cosa allude l’inconscio della sognatrice? Alla malattia contro la quale ha impegnato le sue energie? Forse, ma potrebbe esservi l’accenno a qualcosa di ancora più profondo. Nella struttura psichica di Rosa sembrano albergare dei ‘nemici’ interni, che lei tenta con ogni mezzo di esorcizzare. Anche il frammento di sogno che ci propone come appendice a questo e nel quale il padre ha costruito due appartamenti ‘rosa’ come il nome della figlia, sembra assolvere alla funzione di edificare e riaffermare strutture del colore della vita, dei corpi, dei fiori, che fanno da baluardo contro la morte e chissà quale altra forma di disgregazione. Eppure ogni nemico, sia interiore che esteriore, ogni paura, ogni sfumatura dell’’ombra’, potrebbe nascondere non un’aggressione, ma una potenzialità positiva di trasformazione, di liberazione, di ampliamento, di conoscenza, di crescita. Se una indicazione si può trarre da questi sogni a me sembra questa: è tempo per la sognatrice di affrontare serenamente i suoi presunti ‘nemici’, dando spazio all’ascolto e all’accoglienza. Da ciò - cosa che in fondo corrisponde ad un profondo auto-esame, a togliere ‘maschere’ e disinnescare ‘meccanismi’ ostacolanti - potrebbero scaturire delle importanti novità…  

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