E'
la vigilia di una grande festa o ricorrenza, tutte le donne del paese
stanno preparando le coperte da stendere alle finestre, anche le bambine
preparano i cestini di petali di rose da lanciare. C'è un grande
fermento, un vociare continuo, un'aria di festa.
Ecco la processione, è il Corpus Domini, anche io sono in fila, canto e
lancio petali sulla via, sono felice e piena di spiritualità. Dalla
folla, che sta guardando il passaggio della processione, un
uomo mi si avvicina e comincia ad insultarmi, prima con ironia,
poi con parolacce e insulti irripetibili. Non lo conosco, non capisco
perché mi tratta così; come si permette? Spaventata, terrorizzata e in
lacrime, cerco il mio bambino, lo prendo per mano e tra le urla di
quell'uomo e della folla, scappo verso il portone della casa di mia zia.
E' chiuso, batto con i pugni, con il batacchio, chiamo, ma non si apre.
Cerco di calmarmi, mi giro e guardo la processione, ma c'è una grande
confusione, gente che si picchia, urla di donne e bambini, in tutto
questo caos vedo A. , con la cinepresa, che sta filmando il
tutto e ride…sghignazzando.
Questo è un sogno incubo fatto anni fa, ma che ho rifatto questa notte
(28/8/2001)
Sento che avevo bisogno di aiuto e protezione
nel cammino della mia vita, ma non ne ho ricevuto.
Sogno
Simonetta - interpretazione di Franca
Questo
sogno, ripetuto dopo anni, spinge la sognatrice a “capire” quali sono i suoi
problemi e a risolverli con un ‘cambiamento’ adeguato.
All’inizio esso presenta una situazione di gioia e allegria dovuta ad
una “vigilia di festa”, un “sabato del villaggio” di leopardiana
memoria, ma quando questa
aspettativa di felicita’ raggiunge il culmine,
si trasforma in delusioni, offese, insulti e poi in “dramma”:
la sognatrice, spaventata, addirittura terrorizzata fugge col suo
“bimbo” e inutilmente cerca rifugio nella casa della zia; poi torna
sul luogo della “festa” e trova un inferno, e quel che e’ peggio,
A (?) la deride mentre filma la scena.
Poi la conclusione: “Sento che avevo bisogno di aiuto e protezione
ecc... ma non ne ho ricevuto.”
Le aspettative della sognatrice sono state deluse,
desiderava sicurezza e
comprensione e ha ricevuto insulti e derisioni.
Se la vigilia della festa rappresenta
la giovinezza con i suoi sogni romantici
e la parte drammatica la “realta’ della vita” c’e’ da
chiarire forse che tutta l’impostazione dell’educazione e della
cultura ricevuta e fatta
propria dalla sognatrice e’ stata fraintesa: la vita non e’ un
romanzo rosa a lieto fine (in cui il lieto fine e’ il matrimonio)
ma una scuola per imparare a crescere spiritualmente; se la
protagonista, che come donna impersona la “colonna di sinistra
dell’Albero cabalistico” (oppure il mondo astrale dei sentimenti),
pretende aiuto e protezione, dimentica che e’ proprio lei che
deve offrire aiuto e protezione, sicurezza e conforto, cioe’
ricettivita’ e dedizione
mentre all’uomo, “la colonna di destra dell’Albero cabalistico”
(oppure il mondo mentale della razionalita’) spetta offrire
creativita’, costanza, forza di volonta’ ecc.; se queste due
“parti” non collaborano e non si prendono le reciproche
responsabilita’ donandosi, il “matrimonio” fallisce e il
“bimbo” ne subisce le conseguenze; e non serve cercare rifugio dai
“parenti – zia” perche’ quando abbiamo raggiunto un certo
sviluppo ce la dobbiamo sbrogliare da soli.
Infine A = 1 :
l’Uno filma la scena e se la ride, come a dire che per Lui la cosa
e’ ridicola ... e non e’ quello che facciamo noi quando vediamo
nelle comiche qualcuno che, commettendo sempre lo stesso errore,
“cade”, e cade e poi
ancora e ancora... e non capisce che deve cambiare il modo di camminare
o la situazione o la mentalita’ o le scarpe o fermarsi ecc.?
Ma per poter capire questo prima o poi bisogna
chiedersi quali erano le aspettative dell’altra “parte” di
noi e perche’ sono state deluse...
Grazie.
F. V.
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