Sogno del 14/Gennaio/2005 di VINCENZO



Mi trovavo in un appartamento al terzo o al quarto piano di una vecchia casa con 6-7 persone di razza ebraica, negli anni '40.
Si era sparsa la voce che ci poteva essere una retata.
Tutti andavano da una stanza all'altra, dicendosi l'un l'altro che bisognava prendere gli oggetti di valore e allontanarsi al piu' presto.
Io non mi sentivo coinvolto e avevo un ruolo come da spettatore, anche se non da estraneo.
Ad un tratto una donna sui 45 anni robusta, di media statura, capelli nerissimi disse che bisognava aprire la valigetta dell'architetto, che conteneva l'oro. Un uomo anziano coi baffi si oppose dicendo che dentro c'erano solo carte, piani e progetti vari. Ma la donna dai capelli neri, aiutata da una vecchietta, ando' in un'altra stanza e forzo' la serratura della valigia. Dentro c'erano molte scatolette trasparenti contenenti dei rosari di colore violaceo profumati alla rosa. Ne mise in mano 3 a ciascuno dei presenti, dicendo che erano di valore.
A quel punto si apri' la porta d'ingresso ed entro' l'architetto, un bel giovanotto alto e robusto, con le braccia cariche di grappoli d'uva dagli acini grossi e violacei. Senza preoccuparsi della valigetta forzata, disse di gettare via le scatolette con le corone e di prendere l'uva. Mise 3 grappoli sulle mani di ciascuno e incito' tutti a scappare.
Scendendo di corsa giu' per le scale, alcuni grappoli cadevano e quelli che si fermavano per raccoglierli ostacolavano la discesa degli altri. L'agitazione e il panico aumentavano e cosi' mi sono svegliato.

 P.S. Nel pomeriggio, dopo che avevo appuntato il sogno, un fornitore di oggetti religiosi mi ha portato, senza che gliela avessi ordinata, una scatola da 45 rosari di "petali di rosa" color viola e mi ha messo sul bancone tre file di cinque gruppi di tre rosari ciascuna (3x3x5) che, ovviamente, ho acquistato. Nei gg. precedenti avevo visto in TV il principino d'Inghilterra che si e' dovuto scusare per essersi mascherato da S.S. ad una festa. - il 20/01/2005 ci sara' la commemorazione dell'Olocausto.

 

 

 

 

Sogno Vincenzo - interpretazione di  Franca

Se si puo' fare un parallelo tra la rinascita in un corpo materiale per un'anima che viene cosi' imprigionata e la cattura nei campi nazisti per un ebreo libero, direi che il secondo sogno di Vincenzo, seguito del primo, puo' offrire molti spunti di riflessione sul tema della "Salvezza".
Mi trovavo in un appartamento al terzo o al quarto piano di una vecchia casa con 6-7 persone di razza ebraica, negli anni '40. Data la conoscenza dell'Albero cabalistico del sognatore, e' facile vedere nella vecchia casa il glifo con i relativi livelli di coscienza. Alla fine del terzo piano e in contatto col Quarto c'e' il centro Daatico della Coscienza, le 6-7 persone corrispondendo alle Sephiroth dei tre piani inferiori; esse sono di razza ebraica, perche' Israele coincide con Daath, l'Io Sono, il Cristo; il numero 40 e' il numero dell'Archetipo della Morte (relativo alla lettera mem) e quindi un chiaro riferimento all'Olocausto.
La retata corrisponde alla cattura: nel gran mare dell'Esistenza  essere costretti in un corpo fisico, e' lo stesso che finire nella rete del pescatore per un pesce: portera' alla inevitabile perdita della liberta' e poi alla morte.
Tutti andavano da una stanza all'altra, dicendosi l'un l'altro che bisognava prendere gli oggetti di valore e allontanarsi al piu' presto. Le stanze ricordano quelle del Castello di S. Teresa, le persone coincidono con i "Luoghi" da cui bisogna allontanarsi con quanto di "prezioso" si e' riusciti ad acquistare o conquistare nel tempo.
Io non mi sentivo coinvolto e avevo un ruolo ...Il sognatore si vede nel ruolo del Testimone, ruolo di distacco e di studio, ma egli certo non e' estraneo al suo Albero!
Ad un tratto una donna sui 45 anni robusta, di media statura, capelli nerissimi... : la "donna" e' la componente astrale, sentimentale del sognatore e qui e' caratterizzata dal "45" numero relativo al "40", di cui gia' abbiamo detto sopra e al "5", numero  della Sephirah Geburah (Forza) e dell'Archetipo dell'Iniziato; i suoi capelli nerissimi la rendono vera "femmina oscura", percio' pericolosa e inquietante ...disse che bisognava aprire la valigetta dell'architetto, che conteneva l'oro: infatti essa propone al gruppo un'azione irregolare, una violazione della proprieta' altrui: la valigetta dell'architetto: la valigia rappresenta "il bagaglio" di esperienze che ci permette di cambiare d'abito, ma qui e' dell'architetto, personaggio che nel linguaggio massonico rappresenta la parte piu' spirituale dell'individuo, in relazione al Se', Grande Architetto; la valigetta e' quindi in relazione con la possibilita' della rinascita (cambio d'abito).
Un uomo anziano coi baffi si oppose dicendo che dentro c'erano solo carte,  piani e progetti vari.  L'"uomo" e' la componente mentale, razionale del sognatore ed e' caratterizzata dai"baffi" barriera tra alto (cervello) e basso (bocca, cuore), quindi l'uomo e' in contrasto con la donna, infatti  si oppose: la ragione contrasta il sentimento; inoltre entrambi "credono" di sapere quello che c'e' nella valigetta dell'architetto ma non lo sanno. Una dice oro, l'altro dice carte, piani, progetti ecc.: L'una e' rivolta al valore di cio' che e' passato, l'altro a quello di cio' che e' futuro.
Ma la donna dai capelli neri, aiutata da una vecchietta, ando' in un'altra stanza e forzo' la serratura della valigia. La vecchietta e' la componente sentimentale "antica", quella che da' forza alla donna dei capelli neri, infatti insieme, le due "forzano" la serratura della valigia: e' un atto di violenza del livello astrale sul livello intuitivo, riprovevole da un punto di vista ortodosso, ma accettabile in un momento di grande pericolo e di urgente "azione".
Dentro c'erano molte scatolette trasparenti contenenti dei rosari di colore violaceo profumati alla rosa. Dunque dentro la valigetta non c'e' ne' oro, ne' carte,  piani o progetti ma rosari di colore violaceo e profumati di rosa: il rosario e' una rosa destinata alla preghiera, ma comprende la Croce, il Sacrificio; il viola e' il colore della purificazione, e include la penitenza, la rosa  e' il fiore dell'Amore ma ha le spine. Questi rosari sono protetti da scatolette trasparenti, sono ben conservati e quindi importanti. Questi sono i "tesori" del Daath del sognatore. Ne mise in mano 3 a ciascuno dei presenti, dicendo che erano di valore. La donna, ancora una volta "agisce" e, a suo modo, distribuisce quello che ha trovato nella valigetta, sicura che e' "cosa" di valore. Ogni "persona", ogni sephirah, riceve 3 rosari per "salvarsi": il tre e' il numero della Sephirah Daath, il numero dell'Archetipo dell'Imperatrice, della Sapienza, della Perfezione.
A quel punto si apri' la porta d'ingresso ed entro' l'architetto, un bel giovanotto alto e robusto, con le braccia cariche di grappoli d'uva dagli acini grossi e violacei. L'aprirsi della porta d'ingresso e l'entrata dell'architetto rappresentano la soluzione del problema: come salvarsi dalla retata o dalla reincarnazione; quando si spalanca una porta, vuol dire che le difficolta' si appianano e la mente si apre alla "Comprensione". L' architetto poi e', come abbiamo gia' detto, la prefigurazione del Se'. I grappoli d'uva dagli acini grossi e violacei ricordano il sogno del quale Giuseppe dette l'interpretazione al capo coppiere (Gn. 40, 9-12) che fu reintegrato nel suo ufficio presso il Faraone, altra prefigurazione del Se'; gli acini grossi e violacei sono il frutto della Vite, simbolo del Cristo e producono il Vino, Sangue del Cristo, "nuovo nettare della terra in cui sono ricomprese morte e vita" (H. Schipperges - Il giardino della salute - Milano 1985 cit. da H. Biedermann - Enciclopedia dei Simboli - Garzanti).
Senza preoccuparsi della valigetta forzata, disse di gettare via le scatolette con le corone e di prendere l'uva. L'architetto non si occupa della valigetta forzata, sorvola sulla scorrettezza della "donna" e da' le disposizioni: gettare via le corone e prendere l'uva: ora non sono piu' rosari ma corone (= ornamenti, cerchi, monete, catene) che vanno gettati via e sostituiti con l'uva . Mise 3 grappoli sulle mani di ciascuno e incito' tutti a scappare. La Salvezza viene da 3 (ancora il numero della Perfezione) grappoli d'uva e dalla "fuga": dall'Io Sono nella Trinita' (Chokmah - Binah - Daath) e dal lasciare al piu' presto quella vecchia casa, quello spazio-tempo, dove si rischia la retata.
Scendendo di corsa giu' per le scale, alcuni grappoli cadevano e quelli che si fermavano per raccoglierli ostacolavano la discesa degli altri
: nella momento della fuga (Predizione sugli ultimi tempi v. Mt. 24, 15-20) quando c'e' il pericolo della retata non si deve temere di perdere qualcosa, anche se preziosa, volerla raccogliere significherebbe ostacolare la Salvezza... e a questo punto il sogno termina col "risveglio".

 

Il P.S. e' ovviamente una concretizzazione del sogno stesso, un voler calare in Assiah, nel mondo fisico, la realta' di Yetzirah, del mondo dei sogni. Sia  nei "45 rosari di petalo di rosa" sia  nella particolare disposizione di questi sul banco-ne (che ricorda il "chiamare a testimoniare al banco") ritroviamo  da parte della componente sottile del sognatore l'insistenza per irrompere nello stato di veglia e ricordargli la sua importanza. Nell'associazione  del sogno con le scuse del principino d'Inghilterra mascherato da SS ritroviamo la richiesta di perdono da parte del Tiphereth (principino) per i suoi errori, e nell'associazione del sogno con la data del 20/01/2005 (2+1+2+5 = 10, numero del Malkuth, e 20/01 data di nascita della madre del sognatore), commemorazione dell'Olocausto, ritroviamo l'identificazione dell' incarnazione, della nascita, con la  Morte, e il Sacrificio.

Grazie. F.V.

 

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